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La tipica immagine di un sorriso armonico è
costituita da denti sani, bianchi, circondati da una gengiva rosea, ben
rappresentata e disposta in modo tale da ricoprire interamente la radice
dei denti fino alla giunzione con la corona.
Quest'immagine non corrisponde solamente ad un'ideale estetico, ma
rappresenta anche la condizione migliore di salute e quindi di
funzionamento per il nostro apparato parodontale
[foto].
Sono molti i fattori che contribuiscono ad alterare il giusto rapporto
tra denti e gengive, facendo sì che si vengano a creare delle zone in
cui il tessuto gengivale irritato si ritiri allontanandosi dalla sua
sede originale, lasciando come esito delle antiestetiche esposizioni della radice.
In un primo tempo si riteneva che il danno fosse solo di natura
estetica e che quindi in quelle zone della bocca meno evidenti
o nei pazienti meno attenti alla loro immagine non fosse indicato
il trattamento di tali alterazioni; in seguito a degli studi mirati,
però, si è concluso che la mancanza di un'architettura gengivale
corretta, impedendo uno spazzolamento adeguato ed un controllo
della placca efficace, sia una condizione di minor resistenza
del nostro parodonto, e che quindi vada ripristinata.
Un'ulteriore spinta alla correzione di tali difetti si trova in
tutti quei casi in cui la recessione gengivale è accompagnata
da sintomatologia dolorosa. Accade, infatti, che la radice
esposta in seguito alla retrazione della gengiva, subisca
degli stimoli chimici e termici durante la masticazione
che non è preparata a sopportare, dato che la sua superficie
non è ricoperta di smalto come quella della corona; tali
stimoli vengono immediatamente trasferiti alle fibre nervose
periferiche e interpretati come dolore.
Intervento correttivo
Attualmente esistono diverse tecniche chirurgiche che consentono
di ridurre ed eliminare le recessioni gengivali, riportando la
gengiva nella posizione originaria e i denti interessati ad una
condizione di salute mantenibile nel tempo.
Sostanzialmente, l'intervento consiste in una incisione che
permette di liberare la gengiva e trazionarla fino alla giunzione
amelo-cementizia (l'inizio della corona), per poi effettuare una
sutura che stabilizzi i tessuti.
I controlli postoperatori e una
scrupolosa igiene orale saranno le armi con cui si potrà rendere
il risultato permanente.
Articolo a cura del dott. Marco Rossi |