Dalla Torrese, sorta nel 1920 e sparita con la guerra, grazie ad un gruppo di giovani, nasce nel 1944 la Turris. Al Gran Caffe' Palumbo nella Villa Comunale si incontrano il Dr. Francesco Coscia (Cicciotto), Raffaele Carbone ('n coppa addu Carbone), Amerigo Liguori, prossimo sindaco cui in seguito verrà intitolato l'attuale campo sportivo, Aniello Mazza, arbitro di serie A, per concretizzare quello che un'assemblea popolare, tenuta nel glorioso Teatro Garibaldi, il 10 settembre 1944, aveva deciso: la nascita della nostra Turris. Il 9 dicembre 1944 la Società Polisportiva Turris invia al comitato calcistico campano l'iscrizione al campionato di prima divisione. Il primo direttivo ufficiale è così composto: Amerigo Liguori, Presidente, Raffale Carbone e Ciccio Ausiello, Vice Presidenti, Luigi Frezzolino, segretario, Aniello Lullo vice segretario, Francesco Coscia, Direttore Sportivo, Luigi Gentile, cassiere, Antonio Coppa, Vincenzo Malvone, Vincenzo Nocito, Ettore Palomba, Filippo Raiola, Pasquale Romito, Eduardo Russo e Giuseppe Sorrentino, consiglieri. La direzione tecnica è affidata al duo Giovanni Del Gatto e Pasquale Suarato, mentre i giovani sono allenati da Carmelo Formisano, Giuseppe Sorrentino e Raffaele Capano. Prima uscita amichevole col Napoli al campo Fienga (1-1). Prima gara ufficiale 16 dicembre 1945 Turris-Sangiorgese 1-1. Subito dopo, il 32 dicembre Juve Stabia - Turris 1-2... via così. Serie C, girone A Lega Sud 1946-47. Si comincia con Leonetti, Chiesa, Carrubbi, Tricoli, Iaccarino, Capaldo, Petrocchi, Blanco, Biagini e il portiere Diego Lullo, torresissimo...Ci classifichiamo al 2° posto, accedendo così alle finali, dove ci classifichiamo al terzo posto. Serie C, girone R Lega Sud 1947-48. Presidente Liguori, allenatore Vignolini. In porta Morsia poi Capone, Dedone, Mainiero (avvocato Peppe Mainiero, negli anni a seguire dirigente della Turris e una buona carriera di giocatore), Pedrocchi, Capone, Raimondi e Carrubbi detto Lilli. Terzo posto. Promozione Nazionale Girone M 1949-1950. Cambia l'allenatore, adesso è Busiello; alla fine siamo sesti. Il 12 novembre 1950 verrà inaugurato dall'Onorevole Rubinacci il nuovo stadio, che verrà intitolato ad A.Liguori, che intanto è nominato presidente onorario, mentre presidente effettivo è eletto Giovanni Apa. Il 1951 è purtroppo l'anno della morte di A. Liguori stroncato da un infarto. Il presidente Apa, con gli acquisti di Vanz e Manola, di Pipan, Capolino, Andreoli, Gianolli, Santamaria, riesce comunque a varare una bella squadra, che, in un girone fortissimo, si piazza al quinto posto. Viene ammessa così; nella mitica Quarta Serie. 1951-52. Con i dirigenti Apa, Gennaro Liguori, Coscia, Liverino, Carbone, Bottiglieri, l'On.Crescenzo Mazza, Capano, si vara una grande squadra. Allenatore Sentimenti, detto "cherry" dalla Mestrina arriva Colizzi, dal Livorno Frangioni, Bronchi e Ferretti, dalla Casertana Rosi, dalla Juve Stabia Giulio Lopez, ex Napoli, Coletta dalla Lazio, Piazza dalla Paolana e Schiano dal Portici; in porta debutta Scaglione. 5. posto. Anno 1952-53. Si incomincia con. Turris-Marsala 2-0 con doppietta di Gianolli. Alla fine ottimo quinto posto, dopo Catanzaro, Nissena, Crotone e Nocerina. Il campionato 1953-54 inizia con grande entusiasmo per l'arrivo di Visintainer dal Napoli, Di Costanzo e Kriezu. E' ancora quinto posto con squadroni come Foggia, Cral Cirio, Avellino e Torres. Buon campionato nel 1954-55, ma nel 55-56, con Ciccio Ausiello presidente e Carrubbi allenatore, si retrocede in promozione. Questa retrocessione ridimensiona le ambizioni dei dirigenti che saranno costretti per ovvi problemi di bilanci, ad attingere a vivai locali. Questo fatto darà la possibilità a giovani calciatori torresi di mettersi in luce. Dalle riserve vennero alla ribalta bravi giocatori: come i portieri Ventimiglia e Oriente, Di Genova, Condito, Della Monica, Di Donna, Palomba. In questi anni ci fu uno straordinario proliferare di squadre minori partecipanti ai campionati di Lega Giovanile, che formarono decine di bravi calciatori. La Fiamma, guidata da Vincenzo Abbagnano, la Loreto Starace presieduta dal Prof. Salvatore Raiola, l'Audace, la Pro-Ina, guidata da Enrico Marino e Raimondo Borriello, i Falchi Rossi, la Combi, diretta fra gli altri da Nello Del Gatto detto "chiattone" per la sua magrezza, il mitico De Nicola, la Libertas, la Giovane Italia, la Resurgo, la Leopardi, la Turris Boys, guidata da Franco Pennino e Vittorio Pepe, l'Alba Turris e la Brancaccio di Peppe Sasso. Da queste squadre uscirono ottimi giocatori come: Michele Polese, Ciro Capano, i fratelli Scognamiglio, Tettino Coscia, Formisano, Enzo Palomba, Paduano, Iovinelli, i fratelli Balzano, i fratelli Aromino, Sorrentino, Fiorentino, Sannino, Basso, Ancona, Poeti, Formicola, detto "cacatella" per la sua statura non eccelsa, Aliani, Suarato, Vitiello, Gaglione, Cosenza, Candurro, Cozzolino, i fratelli Pennino, Iandolo e tanti altri che oggi potrebbero primeggiare nelle serie professionistiche. La Turris entra in una profonda crisi societaria da cui esce grazie all'infaticabile Renato Auciello, che dopo tanti vani tentativi, riesce a formare una nuova organizzazione societaria, anche grazie ad un contributo economico del comune e di torresi emigrati a Brooklyn. Dopo gli anni bui 1956-57 e 1957-58, il 7 dicembre 1959 la crisi si risolve e la nuova Turris è così strutturata: Gennaro Serio, presidente. Renato Auciello, vice. Direttore sportivo Claudio Priore, tesoriere il dr. Andrea Borrelli. Consiglieri sono nominati il dottor Tommaso Della Gatta, Giovanni Formisano, Vincenzo Abbagnano, Pasquale Agozzino, Raimondo Borriello, Michele Cacace, Nino Morra, Oscar Palumbo e Giuseppe Quirino. Dirigente al settore giovanile il Maresciallo Sorrentino. Dalla piccola società sportiva "Leoncini" viene chiamato a dare una mano un ragazzo pieno di volontà di nome Vittorio Bisbiglio. Dopo un campionato di transizione, nel 1960-61 si vince il campionato di promozione e si accede alle finali. Questa è la formazione tipo: Abbate, Battimiello, , Imperato, Signoriello, Cosenza, Amicarelli, Mollo, Borrelli, Martino, Mapelli, Schiano. Allenatore Aldo Querci. Per molti tra i meno giovani, questa è fra le più belle. Nelle finali però siamo battuti dall'Atripalda..... incredibile!! L'anno dopo, secondo posto, malgrado l'arrivo dal Napoli di Comaschi. Sarà ancora così grave; nel 1962-63, nel 63-64 e nel 64-65. Nel 1965-66, presidente Mario Ruggiero, si riparte alla grande con un organico di tutto rispetto: Ventimiglia, Ciccozzi, Polese, Ghidi, Lucignano, Sammauro, Cammarota, Finamore, Tortora, Formicola, Donzetti oltre a Candurro, Salemme, Conte, Russo, Sgambato e di Giovannantonio; allenatore Pepe, poi Gianolli. Vincemmo il campionato ma naturalmente non le finali. Nel 1967-68 si finisce a metà classifica e siamo ripescati in serie D. Con la presidenza di Gianni Di Maio, incomincia un periodo intensissimo ed affascinante della nostra storia calcistica, anche se durerà soltanto tre stagioni. Allenatore Sergio Morselli. Formazione: Oriente, Viale, Trotti, Lucchetti, Ballarò, Maggio, Cammarota, Portelli, Franchini, Ghidi, Cimafonte poi Perillo, Parlato, Pasetto, Miele. Anno 1968-69, la squadra viene potenziata con l'innesto di Schettino, Di Carlo, Scarfato, Sgambato, Porro, tutti giocatori di categoria superiore, che trasformeranno la nostra Turris in un autentico squadrone. Ancora oggi i tifosi ricordano le giocate di Dante Portelli, centrocampista di grande tecnica e trascinatore instancabile; i gol di Schettino, "testa fatata", i dribbling naturali di Ciro Porro; la "ferocia" di Ballarò marcatore indomito; la sicurezza del libero Lucchetti, dominatore dell'aria di rigore. La Turris domina tutto il campionato, ma nelle ultime partite ha un inspiegabile calo, facendosi raggiungere dal Sorrento nell'ultima partita giocata in casa con la Juve Stabia, che, incredibilmente, pareggia con un gol da centrocampo di Giovinazzi, sul cui tiro il nostro portiere Oriente si fa trovare "impreparato". Si dovrà perciò effettuare uno spareggio, che avverrà; allo stadio Flaminio di Roma. Più di diecimila torresi si portano a Roma ed il Sorrento, con un solo tiro in porta, si aggiudica la partita. Questo scontro tra armatori, Achille Lauro da Sorrento e Gianni Di Maio da Torre del Greco si concluse con la vittoria del sorrentino; ubi maior.... Subimmo un vero "choc" cittadino, fu duro riprendersi!!! Si riparte nuovamente per la C l'anno dopo 1969-70, col nuovo tecnico Ruggero Salar da Crauglio, Friuli. Arrivano Mauro Porri, i portieri Cenci e Piscitelli, Ciardi, Polselli, detto "bicicletta" e Apa. La Turris domina nuovamente quest'altro campionato classificandosi al primo posto. A questo punto viene fuori la storia di un presunto illecito per un premio "a vincere" promesso da un ex giocatore di nome Sommella al Castrovillari per battere il Savoia. Il tutto sarebbe stato orchestrato dal presidente Di Maio. La giustizia sportiva dà torto alla Turris e promuove il Savoia in serie C. Il giorno dopo Di Maio si dimette e consegna la squadra nelle mani del Sindaco, Prof. Ferrer. Si fa avanti allora l'ing. Salvatorino Gaglione, che diventerà il presidente del periodo più bello della nostra storia. 1970-71: Allenatore Maurizio Bruno. Sono ingaggiati Niccolai, Santini, Pulitelli, Montanari, Taddeini, Schettino, Chessa, Pucci, Basso e Oliva. Questa la formazione di base: Cenci, Trotti, Viale, Porri, Niccolai, Ciardi, Schettino, Portelli, Pulitelli, Polselli, Pucci. Campionato vinto da dominatori ed ingresso in Serie C con 50 punti ,12 vinte, 12 pareggi e solo 3 sconfitte; 56 gol fatti e solo 19 subiti. Un trionfo!!! 1971-72. Serie C girone C. Allenatore Bruno. Squadra che vince non si cambia. Ed infatti col solo innesto di Gardini ed alcuni giovani del vivaio, la Turris conclude il campionato all'ottavo posto. 1972-73. Una grande Turris. Alla guida giunge un monumento del calcio italiano, Giacomo Losi, ex capitano della Roma con 11 presenze in Nazionale. Vanno via atleti illustri quali Pulitelli, detto Ferrari, al Napoli, Piscitelli, la vecchia bandiera Trotti e soprattutto il tecnico Bruno. Arrivano Andreuzza, Arbitrio, Medeot, Bruno, Caocci, Giani, Iancarelli, Pescosolido. Questa la formazione di base che si classificherà al terzo posto dopo Avellino e Lecce, per altro battute negli scontri diretti al Liguori: Cenci, Niccolai, Viale, Porri, Andreuzza, Caocci, Iancarelli, Gardini, Medeot, Arbitrio, Bruno. 1973-74. Va via Losi ed arriva De Grandi. Va ad assaporare altri trionfi alla Nocerina Dante Portelli, per anni "l'Alighieri" della Turris, come ebbe a dire il compianto Renato De Ponte, giornalista sportivo. Arrivano il portiere Colombo, Brutto, Modica, La Rocca, Neri, Paglialunga e Tremaglia. La Turris si schiera così: Colombo, Mavelli, La Rocca, Neri, Brutto, Caocci, Paglialunga, Arbitrio, Medeot, Modica, Bruno. Bellissimo campionato e quinto posto dopo Pescara, Lecce, Casertana e Nocerina. 1974-75. Ci vuole solo qualche ritocco ed arrivano, col ritorno dell'allenatore Maurizio Bruno, Panozzo, Luzi, Porcari, Sanzone, Serafini, Palazzese e soprattutto Fiorillo, che sarà l'uomo simbolo per molti anni. Campionato tecnicamente bellissimo ma sfortunato. Questa la formazione: Colombo, Sanzone, La Rocca, Serafini, Neri, Porcari, Palazzese, Fiorillo, Luzi, Arbitrio, Panozzo. 1975-76. Allenatore Ezio Volpi. Arrivano il portiere Bertonelli, Fedi e Maianti.Centro classifica ma di grandi contenuti tecnici e spettacolari. 1976-77. Conquistare la serie B è diventato un chiodo fisso. Sempre Ezio Volpi allenatore, arrivano Greco e Pari dal Torino, Jacoboni dal Lecce, Rossi dal Barletta, Ranieri e Barone dal Parma, Albano dal Napoli e Bertagna. Una grande squadra per fare il grande salto. Purtroppo il Bari stracceri e sarà un altro campionato di mezza classifica. Saremo ottavi. 1977-78. La lega decide di modificare la serie C, creando la C1.Per entrarci bisogna classificarsi tra le prime dodici. La Turris, allenatore Sacchella, ci riesce e conquista il diritto a partecipare al prossimo campionato di C1, che più propriamente è chiamato B2. E' perciò una grande promozione che ottiene la Turris ed è a tutti gli effetti un campionato vinto!!!!!! 1978-79. La Turris si accorge presto che questa definizione di B2 non è affatto esagerata. Ne fanno parte infatti squadroni come Pisa, Catania, Reggina, Salernitana, Empoli, Arezzo, Livorno, Lucchese ecc. e salvarsi costituirebbe già un successo. Si comincia con Chiricallo allenatore, ma verrà presto sostituito da una vecchia conoscenza torrese, Giulio Lopez, che tra mille difficoltà riuscirà a portare in salvo la nostra squadra. Fanno parte dell'organico questi giocatori: Albano, Arbitrio, Barone, Capogna, Fedi, Finetto, Izzo D., Martin, Orlando, Pazzagli, Scala, Sorrentino detto Canè, Strino, Radio e Turi; niente male, vero? Sarà questo l'ultimo campionato del Presidentissimo Gaglione. Per un decennio è stato grandissimo, dando al nostro calcio cittadino grandi soddisfazioni e notorietà nazionale. Andrà via perchè contestato da una frangia di pseudo-tifosi, una brutta specie di fanatici che hanno sempre fatto male alla nostra Società. Gaglione era circondato da dirigenti eccezionali. Tra i tanti citiamo: Vittorio Liverino, Borrelli di Portici, Michele Di Luca, Mariniello, Leopoldo Palomba, D'Errico, Carlino Pagliarulo, Ciro Capano, Raimondo Borriello, il segretario Gennaro Cirillo, il medico sociale Salvatore Gaglione, il direttore tecnico Carmine Longo. Si riparte per il campionato 1979-80. Presidente Michele Lo Muto, allenatore Faustinho Canè buon campionato di mezza classifica. 1980-81. Alla presidenza si insedia Michele Di Luca, noto corallaro, Rivellino direttore sportivo e Canè; allenatore. Sarà l'anno della retrocessione in C2 oltre che del terremoto che squassò le nostre terre. E' l'anno di Amendola, Cangianiello, Chirco, Frattini, Nuccio, Raimondo, Zazzaro ecc. 1981-82. Tutto da rifare e col pesante fardello della retrocessione da sopportare. Il presidente Di Luca, detto Michele " 'a quaglia", perchè quand'era piccolo era riuscito ad addestrare una quaglia, suscitando l'ammirazione di tutti i ragazzi del vicinato e l'apprezzamento dei grandi. Di Luca è uomo ricco di passione e spontaneità. Si rimette in moto ingaggiando il tecnico Mammì e un gruppo di giocatori di ottimo livello per la categoria: Balestrieri, Greco, Scarfoni, Pinti e soprattutto quel Giorgio Lunerti ancora tanto amato dai nostri tifosi. Quest'anno andrà male, soprattutto a causa di una clamorosa sconfitta per 5 a 2 rimediata a Brindisi. All'arrivo della squadra a Torre, i giocatori vengono assaliti dai soliti teppisti travestiti da tifosi. I giocatori scappano da Torre e l'allenatore Mammì si rifugia nella sua città d'origine, rifiutandosi di ritornare. E' uno scandalo nazionale!! Grazie alla Lega si riesce a far tornare i giocatori e la squadra è affidata a Portelli, allenatore in seconda. Di Luca però getta la spugna amareggiato. Si fa avanti Enzo Laberinto, giovane industriale, che, coadiuvato da Raiola, Beffi, Scognamiglio, decide di gestire questo periodo della società che dovrà per forza sfociare, visti i nuovi regolamenti, nella costituzione di una Società per Azioni. Si ingaggia il nuovo tecnico Zurlini al posto di Portelli e si riparte. Malgrado tutte queste vicissitudini, ci classifichiamo ad un solo punto dal promosso Cosenza, peraltro strappato a Torre per 3-0.1982-83. D'Alessio, detto lo sceriffo, è il nuovo allenatore, ma deve per forza subentrargli Ansaloni, per completare senza danni un campionato soffertissimo e salvarci per un solo punto. 1983-84. Laberinto lascia e gli subentra Salvatore Beffi, con Battiloro direttore sportivo. Squadra rifatta con Ballarò allenatore, Strino in porta e Giacalone a centro campo. A metà torneo Beffi si dimetterà e gli subentrerà Aniello Savastano detto "Baldassarre", dal nome del padre, noto e stimato commerciante di salumi. Quarto posto dietro Reggina e Nocerina promosse e l'Ercolanese. 1984-85. Il presidente Savastano, coadiuvato forse troppo dal direttore sportivo Battiloro, impegna molte energie fisiche ed economiche per costruire una squadra capace di conquistare la promozione in C1. Carlà, Gaudenzi, Massaro, Mordocco, Pesacane, Piccinetti, Modica e Tufano dai cugini dell'Ercolanese. Bel campionato condotto dal tecnico Zurlini, ma questo è l'anno del Licata, magistralmente diretto dal grande Zeman, che da allora si proietterà nel calcio professionistico con la sua "zona" che farà scuola. 1985-86. Allenatore Cucchi, dimissioni di Savastano e reggenza di Battiloro. Partono Strino, Martin, Pesacane e Modica. Crisi societaria terribile, campionato alterno con Schettino a sostituire Cucchi nelle ultime giornate. Battiloro....si defila. Si rifà; avanti Enzo Laberinto, l'artefice della trasformazione della Turris in S.p.A. nell'82. Dopo varie vicissitudini, che portarono quasi al fallimento la Turris, il 2 settembre 86 nasce la FootBall Club Turris 1944 Srl. Amministratore Unico Onofrio Palomba, Cicciotto Coscia Presidente Onorario. Coscia è stato nel 1944 uno dei fondatori della nostra Turris, ne ha fatto sempre parte con varie cariche, a volte specifiche a volte onorarie, e nei momenti cruciali è sempre intervenuto in proprio o delegando. La domenica è sempre al suo posto in tribuna, piova o faccia caldo, per una partita importante o per una gara di routine. Rappresenta la Storia e la continuità della nostra Turris, mai fallita in cinquant'anni di vita, anche per i suoi interventi. Attualmente (1997) è naturalmente il nostro Presidente Onorario, un pilastro che regge sempre nei momenti di bisogno. La Turris è dunque salva e si riparte per la "meravigliosa avventura" Campionato 1986-87. Con pochi mezzi finanziari, si allestisce una squadra appena competitiva. I tifosi capiscono e si accontentano. Dei vecchi rimane solo Carlà acquisto di rilievo è Spica, dal Rende, che con i suoi gol trarrà spesso dai pasticci la Turris. Allenatore Montalto, che dovrà essere sostituito da Viciani per evitare la retrocessione. 1987-88. Anno nuovo, vita nuova. E' una regola ormai fissa per la Turris. Si riparte con Franco Villa allenatore e Daniele Tani a centrocampo, ventisettenne romagnolo dal sinistro fatato, che sostituirà nei cuori dei tifosi Spica, trasferitosi a Giarre. E' l'anno inoltre di Raimondo Acampora, Citarelli, Cetronio, Di Rienzo, Marcello Esposito, Fabris, Liquidato e Ruffelli. Campionato di metà classifica, dominato dal Palermo. 1888-89 Onofrio Palomba si dimette e gli subentra Mario Vecchietti, già vicino alla società negli anni 60-70. Grande conoscitore del Calcio semiprofessionistico e con grandi doti di oculatezza gestionale. In poco tempo Vecchietti organizza la Società e personalmente si interessa dei contatti con i procuratori dei giocatori. Ingaggia Fedi e Vivarini e chiama ad allenare Amarildo, campione del mondo col Brasile di Pelè. Discreto campionato. 1989-90 Partono Tani e di Rienzo e arrivano Zanuttig, Buccilli, Laurenti, Congiu, Antonaci e Gautieri, che approderà in Serie A. Amarildo riconfermato. Sarà purtroppo l'anno della morte sul campo di Mario Vecchietti, avvenuta per infarto al 30' del primo tempo della partita Turris-Vigor Lametia. Era sposato con un figlio ed aveva solo 56 anni. La sua grande passione era la Turris. Ti ricorderemo sempre, Mario!. A Mario Vecchietti subentra il fratello Giovanni e saranno due anni di transizione. 1990-91 Pizzi e poi Viciani allenatori. Formazione: Vavoli, Matrecano, Esposito, Iscaro, Orlando, Laurenti, Gautieri, Cetronio, De Maria, Antonaci, Fida. 1991-92. Allenatore Villa. Formazione: De Simone, Fruguglietti, Esposito, Pesacane, Nofri, Santoro, Palermo, Basile, Diodicibus, Fida, Smiraglia. 1992-93 Si parte per un campionato tranquillo con allenatore Schettino, vecchia gloria corallina. Discreta la squadra: Spinosa, Fruguglietti, Cetronio, Pesacane, Stimpfl, Vitiello, Sacco, Sullo, Basile, Fida, Passabì. 1993-94. A Giovanni Vecchietti subentrano i fratelli Acampora, Gerardo Apparenza e Giovanni Smimmero. Vice presidente onorario Vittorio Bisbiglio. Dalle giovanili è prelevato il giovane allenatore Antonio Merolla, zonista puro. Ad un girone d'andata condotto fra la sorpresa di tutti da dominatori, fa riscontro un girone di ritorno in sordina. Alla fine la Turris di Merolla si classificherà al secondo posto dopo il Trapani ma a pari punti col Sora di Luiso, col quale dovrà effettuare lo spareggio per la promozione in C1. Davanti a cinquemila spettatori, in grandissima parte venuti dalla nostra città il 26 giugno 1994 si incontrano Sora e Turris. Questa la Formazione: Sassanelli, Lauretti, Esposito, Torlo, Grasso, Stimpfl, Urban, Cetronio, Ricci, Amore, Fida. Risultato finale 0-0, ma siamo sconfitti ai calci di rigore: la maledizione degli spareggi ha colpito ancora!!! La sorte però si riscatta e ci dà una mano; alcune società di C1 non riescono a fornire le garanzie economiche e la Turris è ripescata in C1.Gli ultimi anni sono noti a tutti,con l'altalena tra C1 e C2 fino alla stagione 2000-1, caratterizzata dall'avvento alla guida della Turris della sciagura Mimmo Pesce, capace di collezionare 3 retrocessioni consecutive e di portare la Turris in Promozione.