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Così è definita la sera del Venerdì Santo, che si celebra a Paternò, da un
mio amico, cui sono particolarmente legato. Accettiamo senz'altro la
interpretazione "seria" della definizione, perché ciò che si fa a
Paternò, la sera del Venerdì Santo, è quasi una riproduzione di ciò che avvenne
davvero nel primo pomeriggio, prima del tramonto del sole, di quella Vigilia
del "Grande Sabato" della Pasqua ebraica(la data più probabile,
secondo gli storici, è il 30 d.C.). Noi, a Paternò, a sera molto inoltrata,
trasportiamo il Signore Morto dalla Matrice a S.Margherita; i cadaveri dei tre
"sobillatori", tra cui Gesù di Nazareth, dovettero essere tolti dalle
tre croci prima del tramonto, perché la loro esposizione al pubblico avrebbe
resa IMPURA tutta Gerusalemme(la Città della Pace!); ciò avrebbe comportato il
rischio che i "pii" Ebrei non avrebbero potuto celebrare la loro
Pasqua(passaggio dalla terra d'Egitto verso la terra Promessa), per l'impurità
della CITTA'. Per far morire al più presto i crocifissi furono mandati dei
soldati a spezzare loro le gambe: solo di dinanzi a Gesù i soldati si fermarono
perché lo trovarono già morto. La prima osservazione da fare è che lo stesso
evangelista Giovanni rimase stupito: Le ossa di Gesù rimasero intatte in tutta
la vicenda delle torture subite, compresa la crocifissione‑ come doveva
avvenire per l'AGNELLO PASQUALE; la seconda: Gesù di Nazareth morì, mentre nel
Tempio, a poche centinaia di metri, ed alla stessa ora , venivano
"immolati" gli Agnelli che ogni famiglia ebrea praticante avrebbe
consumato quella sera stessa, che era l'inizio del " Grande Sabato: la
Pasqua. Per quanto riguarda il Sepolcro, dove poteva essere sepolto il cadavere
dell'Ucciso Gesù, bisogna ricordare: il Sinedrio aveva condannato Gesù, mentre
Giuseppe d'Arimatea, Membro di quel Sinedrio, ne aveva preso le distanze, mise,
coraggiosamente, a disposizione la sua grotta‑ sepolcro, dove nessun cadavere
era stato sepolto. Secondo le leggi ebraiche riguardanti le
"impurità" dei luoghi, il cadavere di un "ucciso per
condanna" non poteva essere deposto insieme ad altri cadaveri "
legalmente puri", per cui quel sepolcro era realmente nuovo.
L'osservazione va fatta perché, dopo quasi tre giorni dalla
sepoltura, quel sepolcro fu trovato VUOTO: vuoto, perché era venuto a mancare
quell'UNICO cadavere. Marco l'evangelista fa osservare che le donne che
assistettero, alla sepoltura di Gesù, guardarono attentamente dove e come era
stato deposto il loro Venerato Rabbi.Quando all'alba del "Giorno dopo il
Sabato"( la Domenica per noi Cristiani) le donne andarono al Sepolcro con
altri aromi e profumi per ungere nuovamente il cadavere, restarono sbalordite,
perché trovarono ribaltata l'enorme pietra, che ostruiva la bocca del sepolcro,
e, impaurite, soprattutto, perché la tomba era vuota, scapparono. Secondo Marco
le donne non dissero nulla agli Apostoli, mentre secondo Giovanni, fu Maria di
Magdala ad informare gli Apostoli che il cadavere del loro Rabbi era sparito!
Kefa(Pietro) e Giovanni corsero a costatare, insieme, ciò che la Maddalena
aveva loro comunicato. Fu un momento di stupito sgomento! Tre le
interpretazioni dell'inattesa sparizione del " morto": Il cadavere fu
rapito? E, se rapito, lo rapirono i suoi amici per dimostrarne la Resurrezione!
Oppure lo rapirono,(secondo la Maddalena) con la complicità delle guardie, i
suoi nemici, per occultarne il cadavere ed esporlo quando i cristiani avrebbero
affermato che il Cristo era Risorto? Il Vangelo di Matteo c'informa che le
suddette guardie furono debitamente imbottite di istruzioni e di denari per
divulgare il fatto che i Discepoli del”sobillatore" erano venuti di notte,
per rubare il cadavere, mentre loro, le guardie, dormivano. S. Agostino
afferma: "che bravi testimoni, queste guardie che dormono, e,pur non avendo
visto niente, perché dormivano, pretendono di testimoniare un furto di un
cadavere del quale debbono rendere conto all'Autorità. Si sa come vanno queste
cose! Il denaro fa tutto: fa venire la vista ai dormienti! Puntuale
l'osservazione dell'evangelista Matteo:" questa diceria si è diffusa fra i
Giudei fino ai nostri giorni", cioè fino a un ragionato periodo di tempo
in cui si poteva magari giocare sull'equivoco. Per correttezza è bene chiarire
che quella diceria" non ebbe, tra gli Ebrei, quella compattezza che si
potrebbe evincere dalla secca dichiarazione di Matteo, perché anche tra
parecchi autorevoli membri del Sinedrio, sacerdoti ebrei, Farisei, ed anche
Dottori della Legge, avevano già accettato Gesù come il Messia mandato da
Dio(si veda Nicodemo,Giuseppe D'Arimatea e forse, un Rabbi molto autorevole
come un certo Gamaliele ed altri). Inoltre molti del Sinedrio erano convinti
che i Sadducei, che formavano il gruppo più compatto dei sacerdoti del Tempio,
acerrimi nemici del " sobillatore" Gesù, avevano commesso il grave
errore di avere ottenuto, più o meno subdolamente dal romano Pilato, la
condanna a morte di un figlio innocente e molto stimato del Popolo di'Israele.
Questo giudizio è ancora oggi condiviso da tanti Ebrei. Questa nostra
riflessione si pone il problema di spiegare il significato simbolico di un
Grande funerale e tende a ricordare agli uomini del nostro tempo che la vicenda
di Gesù di Nazareth affonda le radici in un contesto storico‑geografico che non
può essere negato anche dai super critici storici contemporanei. E' ancora il
caso di ricordare che quel "MORTO‑VIVO" ancora oggi, a duemila anni
di distanza, provoca molti problemi, perché dinnanzi a quella VICENDA, non si
può restare "NEUTRALI": LUI ha laconicamente affermato: CHI NON E'
CON ME E' CONTRO DI ME! Infine, l'ultima ipotesi: il Cristo era davvero
Risorto! Così come le Scritture avevano già detto!
Giuseppe di Giovanni
*Prevosto Emerito di S. Maria dell'Alto
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PROCESSIONE DEL
VENERDI'
SANTO
FOTO ANICITO
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