L'Aquila:
: Greco 6; Drago 6, Marinelli
6; Tatomir 6, Ola 6, Grossi 6; Cini 7 (19' st Salvi 6), Russo
6, Adriano 7, Barbosa Da Silva 6 (33' st Gambadori ng), Di Corcia
6 (16' st Affuso 6). A disp.: Assogna, Chiavaro, Drashek, Vidalle.
All: Gentilini.
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Paternò:
Polessi
6; Di Dio 6, Malafronte 5 (1' st Esposito 6); Monari 5, D'Aviri
6,5, Tasca 6; Calà Campana 6, Musumeci 6,5, Calvaresi
6 (33' st Ascenzi ng), Napoli 6,5; Cacciola 5,5 (16' st Clemente
6).
A disp.: Marconato, Sapienza,Librizzi,Sekkoum. All: Castellucci.
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Arbitro:
Santucci di Reggio Calabria
6.
Reti:
4' pt Adriano (L), 40' Cini (L), 47' Napoli (P).
Note: Ammoniti Ola, Marinelli,
Di Dio, Cacciola, Tasca. Spettatori tremila circa, serata fresca,
terreno in buone condizioni. Angoli 71 per il Paternò.
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LA PARTITA
L’Aquila
di Gentilini s’è rimessa subito in corsa dopo il passo
falso di domenica scorsa a Pescara superando al "Fattori"
per 2-1 un ottimo Paternò e lasciando il fanalino di
coda agli stessi siciliani, alla Torres che ospiterà
domenica e alla Viterbese.
I rossoblù ed i loro tifosi hanno dovuto soffrire tantissimo,
anche se la partita sembrava essersi messa per il verso giusto,
tanto da far sperare anche nella goleada. Da un lato, infatti,
c’era un Paternò che ha dimostrato di non meritare
l’ultimo posto. Una squadra frizzante, quella di Castellucci,
dotata tecnicamente e tatticamente e con un’eccellente intesa
tra i reparti. Dall’altro L’Aquila ha dovuto far fronte anche
alle incertezze, tutte a suo sfavore della terna arbitrale.
Il signor Santucci ha infatti invertito tantissime punizioni
e sempre penalizzando gli aquilani; se si tiene conto che
questo è accaduto molto spesso dalle parti dell’area
rossoblù e che tra i siciliani c’erano buoni tiratori
come D’Aviri ed Esposito, ecco che si capisce come al 95’,
al triplice fischio, l’arbitro sia stato sommerso di insulti.
I rossoblù hanno lottato come gladiatori. Ed hanno
cominciato a farlo dal primo minuto della ripresa, quando
hanno capito che, rimesso in gioco dal gol segnato nel recupero
della prima parte, il Paternò si sarebbe gettato all’arrembaggio.
Ma nella prima parte la squadra di Gentilini non era dispiaciuta,
combattendo ad armi pari con i siciliani e passando per due
volte. Ecco, forse dopo il secondo gol, al 40’, qualcuno deve
aver pensato che la gara era chiusa. È stato un errore
fatale, tanto più che dopo il gol degli etnei, nella
ripresa L’Aquila s’è fatta prendere dalla paura. Ed
ha dovuto combattere in trincea, quasi asserragliata nel suo
fortino. Anche se in contropiede avrebbe potuto pungere nuovamente.
Ma alla fine tutto è bene quello che finisce bene.
La partita comincia in discesa per L’Aquila, che al primo
affondo va in gol. È il 4’ e Russo affida in velocità
una palla a Da Silva che dà prontamente sulla sua destra
ad Adriano il quale entra diagonalmente in area, si avvicina
al portiere e lo fulmina in uscita. Il "Fattori"
s’infiamma ma il Paternò non ci sta a fare la vittima
sacrificale e al 7’ un cross di Calà Campana viene
deviato debolmente di testa da Napoli e Greco blocca. Si rifanno
vivi i siciliani al 10’ con una punizione di D’Aviri che finisce
alta di poco. Al 18’ buona azione dei rossoblù con
uno scambio tra Da Silva ad Adriano che tocca lateralmente
per Tatomir il quale viene contrastato al momento della battuta.
Ancora i rossoblù in avanti con Russo che affida la
palla a Cini, tacco smarcante per Da Silva il cui tiro finisce
fuori; ancora al 25’ L’Aquila in avanti con un cross di Cini
e colpo di testa di Da Silva che sfiora il palo e un minuto
dopo lo stesso Da Silva non approfitta di un’indecisione di
Monari. Al 28’ segna il Paternò con Cacciola che devia
una punizione del solito D’Aviri ma il numero 11 siciliano
è in fuorigioco e dopo l’annullamento si fa ammonire.
L’Aquila capisce che deve trovare il raddoppio e al 31’ Adriano
con un tiro violento di piatto centra il palo. Sembra uno
show "paulista" ma il brasiliano al 40’ lo fa Cini,
che su tocco in profondità di Da Silva lanciato da
Russo lascia sul posto un paio di avversari, dribbla anche
il portiere e deposita in rete, andando a festeggiare sotto
la curva esultante il suo primo gol in rossoblù. Ma
L’Aquila si distrae e al 47’ una serie di indecisioni a centro
area (su corner inesistente) consentono a Napoli di dimezzare
lo svantaggio.
Nella ripresa al 1’ Da Silva dà ad Adriano che non
ci arriva e da qui comincia il serrate siciliano, anche se
al 21’ Salvi tira alto da buona posizione e al 26’ Adriano
lo imita. Il Paternò gravita sempre nella metacampo
degli aquilani che stringono i denti e reggono fino alla fine.
E negli spogliatoi Gentilini si dice soddisfatto «anche
se dovevamo chiudere la gara nel primo tempo».
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INTERVISTE
Gentilini,
trainer degli aquilani: “’Sono soddisfatto della prestazione
dei miei ragazzi e soprattutto dei tre punti, anche se devo
dire che abbiamo giocato molto bene nel primo tempo, mentre
nella ripresa ci siamo complicati la vita da soli, chiudendoci
eccessivamente e permettendo al Paternò di riprendere
vigore. Nella seconda frazione abbiamo anche accusato la fatica
per aver disputato un primo tempo arrembante. I tre punti
fanno morale e ci aiuteranno a prepararci al meglio al secondo
impegno interno consecutivo in programma domenica con la Torres.”
Castellucci, allenatore degli etnei: “L’Aquila ha meritato
di vincere. Ha giocato molto bene, soprattutto nei primi venti
minuti, quando siamo stati in notevole affanno. Per quanto
ci riguarda, comunque, nonostante la superiorità degli
aquilani noi nel primo tempo avevano segnato due gol, ma uno
ci è stato annullato, a mio avviso, inspiegabilmente.
Poi, nel secondo tempo, abbiamo avuto in mano il pallino del
gioco senza riuscire a segnare, pur andandoci molto vicino.
Certamente per noi non è un buon momento, ma la mia
squadra ha i mezzi e la forza per riemergere e riprendersi.”
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