sei sul sito di Giovanni Fraterno
( dal 10°/novembre/2001 al 16°/novembre/2001 )
----- Original Message ----- From: "giofra" giofra@freemail.it Newsgroups: it.scienza Sent: Saturday, November 10, 2001 9:58 AM Subject: e se esistessero solo i numeri interi ! ? (was: Caldo Caldo) > > "dmo" sul newsgroup it.scienza nel thread con oggetto: > > Caldo Caldo > > scrisse nel messaggio con ID > > news:rktG7.42264$sq5.2163512@news.infostrada.it > > Sappiamo che esiste una temperatura minima > > raggiungibile (lo zero assoluto), ma esiste una > > temperatura "massima ? > > La stessa domanda può riproporsi, non solo per la temperatura, > ma per tutte le grandezze fisiche, e non solo nell'infinitamente > grande, ma anche nell'infinitamente piccolo. > > Qual'è infatti l'unità minima raggiungibile della temperatura ? > > Non certo lo zero, che, espressione del NULLA, non può dunque > rappresentare nessuna cosa, dato che una cosa (in questo caso, > la temperatura), espressa con il NULLA appunto, ancora non si è > manifestata. > > Bisogna dunque ammettere che, in generale, le unità minime > raggiungibili esistono certamente, ma quantificarle ci è precluso. > > Mentre i valori massimi delle grandezze fisiche sono quelle > che concettualmente (e non necessariamente misurandole) > siamo in grado di immaginare. > > Tali considerazioni, di carattere elementarmente logico, > stranamente non hanno un corrispettivo nell'ambito della matematica > tradizionale, ma nell'ambito di un'altrettanta coerente matematica > le cui basi operative, attraverso la trattazione addirittura degli > algoritmi aritmetici delle quattro operazioni, vengono spiegate > nell'appendice del sito con url: http://members.xoom.it/ultimus > > Dove tutto ciò conduca, ancora non mi è chiaro, ma intuisco > applicazioni alternative al calcolo infinitesimale e che forse > i soli numeri che in realtà esistono sono solo quelli interi, > mentre quelli usati ad esempio FRA DUE INTERI, sono la > semplice "Rappresentazione del CONTINUO", che noi abbiamo > confuso con i numeri, semplicemente perchè abbiamo finora > immaginato ed usato solo la rappresentazione corrente, quella > per la quale ad esempio 2,1 ha il significato (è dunque un valore > e non un numero): > > 2,1 = 2 + 1/dieci > > ma altrettanto legittima e coerente è la matematica dove 2,1 > ha il significato: > > 2,1 = 1 + 1/dieci > > con 2,1 che ha dunque lo stesso valore della rappresentazione > 1,1 della matematica corrente. > > 2,1 e 1,1 sembrano dunque essere semplicemente due legittime > rappresentazione di uno stesso valore del CONTINUO > (e non un numero), ottenuto attraverso la "combinazione > aritmetica" dei numeri interi: uno, due e dieci > (gli unici numeri che in realtà esistono veramente). > > GioFra. > http://digilander.iol.it/giovannifraterno/ > > PS: messaggio inviato anche su > it.scienza.matematica. ----- Original Message ----- From: "giofra" giofra@freemail.it Newsgroups: it.scienza Sent: Tuesday, November 13, 2001 9:30 AM Subject: Re: Quale scienza? (was: e se esistessero solo i numeri interi ! ? (was: Caldo Caldo)) > > wolfram@asean-mail.com ha scritto nel messaggio con ID > > news:3BF09ABA.49C1@asean-mail.com > > La scienza non e' un puro esercizio di astrattismo mentale. > > Non sono d'accordo. > > La scienza è anche e soprattutto esercizio di > astrattismo mentale. > > > > > L'attivita' scientifica, in qualunque campo essa si esplichi, > > e' mirata alla creazione di "modelli" capaci > > di interpretare la "realta'" e di predire > > l'evoluzione dei fenomeni. Se la scienza "ortodossa" > > mi ha messo in condizioni di effettuare tali > > interpretazioni e tali predizioni in tale grado > > da consentirmi di realizzare un aereo, un computer > > o di sbarcare sulla luna, la scienza ortodossa ha > > ragione. Almeno fino al giorno in cui i calcoli > > che effettuo per portare la mia astronave sulla luna > > non me la porteranno sul sole oppure a perdersi > > negli infiniti spazi cosmici. Ma quel giorno > > non e' ancora venuto... > > In questo periodo non ho scritto da nessuna parte che la > matematica ortodossa è sbagliata, ma che quest'ultima > è sola una delle tante matematiche possibili. > > Per chi è interessato ai concetti prettamente matematici > consiglio la lettura del thread con oggetto: > e se esistessero solo i numeri interi ! ? > su it.scienza.matematica. > > GioFra. ----- Original Message ----- From: "giofra" giofra@freemail.it Newsgroups: it.scienza Sent: Tuesday, November 13, 2001 12:30 PM Subject: Re: Quale scienza? (was: e se esistessero solo i numeri interi ! ? (was: Caldo Caldo)) > > > io stesso "giofra" giofra@freemail.it > > > nel messaggio con ID > > > news:LX4I7.81662$sq5.3932523@news.infostrada.it > > > scrissi: > > > Non ho scritto da nessuna parte che la > > > matematica ortodossa è sbagliata, ma che > > > quest'ultima è sola una delle tante matematiche > > > possibili. > > > wolfram@asean-mail.com > > nel messaggio (su cui concordo totalmente) con ID: > > news:3BF0EB0B.31F2@asean-mail.com > > ha scritto anche: > > Questo e' certamente ragionevole e molto > > probabilmente vero. C'e' pero' da chiedersi > > come mai, l'intera storia dell'umanita', ha > > prodotto "solo" la matematica che conosciamo. > > E' quello che mi sto chiedendo anch'io, bene o male, > dal mese di luglio 2001, ed ancora non riesco > a rispondermi. > > In questi giorni (oserei dire ore) ho infatti capito che > esistono non una, ma dieci, cento, mille matematiche, > tutte con una loro coerenza interna. > > Le basi su cui poggiano tutte siffatte matematiche, > compresa la corrente, sono: > > - quali simboli adoperare per rappresentare i numeri > - il numero di siffatti simboli > - la scelta se abbinare o meno al NULLA un simbolo > - il numero di parti in cui suddividere l'UNITA'. > > La matematica "più elementare" è quella che impiega > due soli simboli per rappresentare tutti i numeri, > e quella per la quale l'UNITA' è divisa in solo due > parti. > GioFra. ----- Original Message ----- From: "giofra" giofra@freemail.it Newsgroups: it.scienza Sent: Tuesday, November 13, 2001 10:54 PM Subject: Re: Quale scienza? (was: e se esistessero solo i numeri interi ! ? (was: Caldo Caldo)) > > > io stesso "giofra" giofra@freemail.it nel messaggio con ID > > > news:sA7I7.82362$sq5.3960329@news.infostrada.it > > > ho in sostanza scritto: > > > Mi sono chiesto: > > > Come mai, l'intera storia dell'umanita', ha > > > prodotto "solo" la matematica che conosciamo ? > > > Ed ancora non riesco a rispondermi. > > > In questi giorni (oserei dire ore) ho infatti capito che > > > esistono non una, ma dieci, cento, mille matematiche, > > > tutte con una loro coerenza interna. > > > "Giovanni" nel messaggio con ID > > news:3bf10c81.16330662@news > > ha risposto: > > Il fatto che la matematica standard, a fronte di altri possibili > > sistemi simbolici, sia l'unica che e' stata scelta quasi > > universalmente ... non e' poi cosi' difficile capirlo: > > e' la struttura concettuale che meglio riesce a rappresentare la > > realta' ed e' la piu' semplice (tra eventuali altre che > > riuscissero anch'esse a rappresentare la realta', ma di utilizzo > > piu' complesso e disagevole). > > E' perchè mai lo pensi ? > > La tua è una semplice opinione di parte: sei come > quei fanatici religiosi che dicono: > > "Solo il mio Dio è il vero Dio". > > GioFra. ----- Original Message ----- From: "giofra" giofra@freemail.it Newsgroups: it.scienza Sent: Thursday, November 15, 2001 11:43 AM Subject: Re: e se esistessero solo i numeri interi ! ? (was: Caldo Caldo) > > "CSFRF" nel messaggio con ID > > news:9sv3ru$lte$1@serv1.iunet.it > > ha scritto: > > L'uomo deve accontentarsi di questo suo regno:...il > > regno del finito. > > In questi giorni ho capito che quello che noi chiamiamo > "asse reale", in realtà, è solo un'ottima, e non l'unica, > rappresentazione del CONTINUO. > > Uno stesso punto del cosiddetto "asse reale", infatti, > può avere delle molteplici rappresentazioni numeriche, > tutte legittime e coerenti, nell'ambito, ognuna, di una > sua specifica matematica. > > E mentre in una specifica matematica un determinato > punto può capitare che abbia una rappresentazione numerica > di tipo cosiddetto RAZIONALE, in un altra matematica, quello > stesso punto può essere soggetto ad una rappresentazione > di tipo INTERO, PERIODICA e addirittura IRRAZIONALE. > > In realtà quello che accade è semplicemente che gli unici > numeri che esistono (e che infatti sono presenti in tutte le > matematiche) sono solo i numeri INTERI (uno, due, e così via), > tutto il resto è una semplice rappresentazione del CONTINUO. > > Le rappresentazioni numeriche che vengono fuori, nell'ambito > di una specifica matematica, e cioè quelle: RAZIONALE, > PERIODICA e IRRAZIONALE sono viceversa, secondo me, delle > semplici incompatibilità legate al fatto di voler rappresentare > il CONTINUO con le cose più discrete di questo mondo, appunto > i numeri. > > Si tratta insomma di incompatibilità, simili a quelle che > coinvolgono l'IMMENSO ed il NULLA, cui è impossibile porvi > rimedio, perchè figlie di una FORZATURA INGIUSTIFICATA: la > pretesa cioè di voler rappresentare il CONTINUO con un qualcosa, > i numeri, del tutto inadatti. > > E come pretendere di rappresentare con un dipinto, ed avendo > a disposizione una limitata gamma di colori, tutta la gamma di > colori dell'universo. > > Ma è veramente possibile inventarsi delle matematiche dove sia > possibile far diventare INTERE delle rappresentazione numeriche > del CONTINUO, che nella matematica corrente ci appaiono in forma > cosiddetta: RAZIONALE, PERIODICA e IRRAZIONALE ? > Io penso di si. > > La cosa più semplice è far sparire determinate rappresentazioni > RAZIONALI (ovviamente se ne ripresenteranno altre in tale siffatta > ipotetica matematica), basta infatti cambiare la scala di > rappresentazione. > > Per far sparire determinate rappresentazioni PERIODICHE > (ovviamente se ne ripresenteranno altre in tale siffatta ipotetica > matematica), basta infatti cambiare il numero di parti in cui > dividere l'UNITA'. > > Per far sparire determinate rappresentazioni IRRAZIONALI, e per > esempio pi-greco (ovviamente se ne ripresenteranno altre in tale > siffatta ipotetica matematica), > basta infatti cambiare il modo di definire l'UNITA'. > > Non c'è niente di illogico se infatti affermo che, in realtà, > quello che facciamo con la matematica corrente è contare il > numero di rapporti T, dove T è il rapporto: > (GENERICA QUANTITA')/(IDENTICA QUANTITA' del NUMERATORE). > > Per cui il numero puro, ad esempio, 7 è appunto SETTE volte il > rapporto T. > > Del tutto lecita è allora anche una matematica dove l'UNITA' è > definita a partire da un rapporto fra quantità dissimili, e > nello specifico dal seguente rapporto R: > (LUNGHEZZA-della-CIRCONFERENZA)/DIAMETRO. > > Col che il numero naturale 7 ha ora il significato di SETTE VOLTE R. > > Quindi: > (LUNGHEZZA-della-CIRCONFERENZA)/DIAMETRO > è effettivamente irrazionale, ma solo in relazione alla matematica > corrente dove l'UNITA' è definita a partire dal rapporto T. > > Nella matematica in cui l'UNITA' è definita a partire dal > rapporto R, vale, viceversa, semplicemente, UNO. > > La cosa interessantissima che si consegue è che se nei conti salta > fuori il rapporto: > (LUNGHEZZA-della-CIRCONFERENZA)/DIAMETRO > è del tutto lecito sostituirlo con UNO. > > Ci si potrebbe chiedere: > OK, ma quanto vale effettivamente, nella matematica con rapporto R, > la (LUNGHEZZA-della-CIRCONFERENZA) ? > > La risposta è: la domanda è insensata, nella misura in cui è > insensata la domanda: > OK, ma quanto vale effettivamente, nella matematica con rapporto T, > la GENERICA QUANTITA' al numeratore di quest'ultimo ? > > Insomma, in siffatta ipotetica matematica è sparito il presunto numero > irrazionale pi-greco. > > E siccome io credo che debbano esistere solo i numeri che esistono in > tutte le possibili matematiche, allora gli unici numeri che > effettivamente esistono sono solo i numeri interi, tutto il resto è, > appunto, una semplice rappresentazione del CONTINUO. > > GioFra. ----- Original Message ----- From: "giofra" giofra@freemail.it Newsgroups: it.scienza Sent: Friday, November 16, 2001 6:18 AM Subject: 1 mela + 1 mela = 2 pi-greco > Presto, in forma di appendice n.2 sul sito con url > http://members.xoom.it/ultimus > il seguente articolo dal > > TITOLO: La matematica è solo un'opinione, ne esiste > infatti una dove: 1 mela + 1 mela = 2 pi-greco > ----------------- > In questi giorni ho capito che quello che noi chiamiamo > "asse reale", in realtà, è solo un'ottima, e non l'unica, > rappresentazione del CONTINUO. > > Uno stesso punto del cosiddetto "asse reale", infatti, > può avere delle molteplici rappresentazioni numeriche, > tutte legittime e coerenti, nell'ambito, ognuna, di una > sua specifica matematica. > > E mentre in una specifica matematica un determinato > punto può capitare che abbia una rappresentazione numerica > di tipo cosiddetto RAZIONALE, in un altra matematica, quello > stesso punto può essere soggetto ad una rappresentazione > di tipo INTERO, PERIODICA e addirittura IRRAZIONALE. > > In realtà quello che accade è semplicemente che gli unici > numeri che esistono (e che infatti sono presenti in tutte le > matematiche) sono solo i numeri INTERI (uno, due, e così via), > tutto il resto è una semplice rappresentazione del CONTINUO. > > Le rappresentazioni numeriche che vengono fuori, nell'ambito > di una specifica matematica, e cioè quelle: RAZIONALE, > PERIODICA e IRRAZIONALE sono viceversa, secondo me, delle > semplici incompatibilità legate al fatto di voler rappresentare > il CONTINUO con le cose più discrete di questo mondo, appunto > i numeri. > > Si tratta insomma di incompatibilità, simili a quelle che > coinvolgono l'IMMENSO ed il NULLA, cui è impossibile porvi > rimedio, perchè figlie di una FORZATURA INGIUSTIFICATA: la > pretesa cioè di voler rappresentare il CONTINUO con un > qualcosa, i numeri, del tutto inadatti. > > E come pretendere di rappresentare con un dipinto, ed avendo > a disposizione una limitata gamma di colori, tutta la gamma di > colori dell'universo. > > Ma è veramente possibile inventarsi delle matematiche dove sia > possibile far diventare INTERE delle rappresentazione numeriche > del CONTINUO, che nella matematica corrente ci appaiono in forma > cosiddetta: RAZIONALE, PERIODICA e IRRAZIONALE ? > Io penso di si. > > La cosa più semplice è far sparire determinate rappresentazioni > RAZIONALI (ovviamente se ne ripresenteranno altre in tale siffatta > ipotetica matematica), basta infatti cambiare la scala di > rappresentazione. > > Per far sparire determinate rappresentazioni PERIODICHE > (ovviamente se ne ripresenteranno altre in tale siffatta ipotetica > matematica), > basta infatti cambiare il numero di parti in cui dividere l'UNITA'. > > Per far sparire determinate rappresentazioni IRRAZIONALI, e per > esempio pi-greco (ovviamente se ne ripresenteranno altre in tale > siffatta ipotetica matematica), > basta infatti cambiare il modo di definire l'UNITA'. > > Non c'è niente di illogico se infatti affermo che, in realtà, quello > che facciamo con la matematica corrente è contare il numero di > rapporti T, dove T è il rapporto: > (GENERICA QUANTITA')/(IDENTICA QUANTITA' del NUMERATORE). > > Per cui il numero puro, ad esempio, 7 è appunto SETTE volte il > rapporto T. > > Del tutto lecita è allora anche una matematica dove l'UNITA' è > definita a partire da un rapporto fra quantità dissimili, e nello > specifico dal seguente rapporto R: > (LUNGHEZZA-della-CIRCONFERENZA)/DIAMETRO. > > Col che il numero naturale 7 ha ora il significato di SETTE VOLTE R. > > Quindi: > (LUNGHEZZA-della-CIRCONFERENZA)/DIAMETRO > è effettivamente irrazionale, ma solo in relazione alla matematica > corrente dove l'UNITA' è definita a partire dal rapporto T. > > Nella matematica in cui l'UNITA' è definita a partire dal > rapporto R, vale, viceversa, semplicemente, UNO. > > La cosa interessantissima che si consegue è che se nei conti salta > fuori il rapporto: > (LUNGHEZZA-della-CIRCONFERENZA)/DIAMETRO > è del tutto lecito sostituirlo con UNO. > > Ci si potrebbe chiedere: > OK, ma quanto vale effettivamente, nella matematica con rapporto R, > la (LUNGHEZZA-della-CIRCONFERENZA) ? > > La risposta è: la domanda è insensata, nella misura in cui è insensata > la domanda: > OK, ma quanto vale effettivamente, nella matematica con rapporto T, la > GENERICA QUANTITA' al numeratore di quest'ultimo ? > > Insomma, in siffatta ipotetica matematica è sparito il presunto numero > irrazionale pi-greco. > > E siccome io credo che debbano esistere solo i numeri che esistono in > tutte le possibili matematiche, allora gli unici numeri che > effettivamente esistono sono solo i numeri interi, tutto il resto è, > appunto, una semplice rappresentazione del CONTINUO. > > E' importante capire che 7 nella matematica con rapporto R, ha il > significato di "SETTE-VOLTE-il-rapporto-R", così come nella matematica > con rapporto T, ha il significato di "SETTE-VOLTE-il-rapporto-T". > > Ma voglio essere ancora più chiaro. > > In generale possiamo senz'altro dire che, il nostro modo di vedere il > DISCRETO, è solo uno dei possibili modi, ma non è assolutamente > l'unico. > > La confusione a questa punto ci appare totale, ma in realtà non è > così. > > Fortunatamente, infatti, possiamo utilizzare il nostro modo di > vedere il DISCRETO, come pietra di paragone, per confrontare, > appunto, gli altri modi possibili di vedere il DISCRETO con il nostro. > > Ebbene, un possibile modo di vedere il DISCRETO potrebbe benissimo > essere quello per il quale l'UNITA' viene fatta coincidere con la > nostra META', dando luogo ad una matematica in cui, ad esempio, una > singola mela viene indicata numericamente con il numero DUE. > > Un'altro possibile modo di vedere il DISCRETO potrebbe benissimo > essere quello per il quale l'UNITA' viene fatta coincidere con il > nostro DOPPIO, dando luogo ad una matematica in cui, ad esempio, > una singola mela viene indicata numericamente con UNO/DUE. > > Tutto ciò è assolutamente lecito, e mentre nel primo caso il > rapporto R vale UNO/DUE, nel secondo caso il rapporto R vale DUE. > > La quantificazione del rapporto R, è naturalmente relativa al nostro > modo di vedere il DISCRETO, e ci consente, non solo di capire che il > nostro modo di vedere il DISCRETO è del tutto relativo, ma anche che > l'unico modo per passare da una matematica con rapporto R, alla > nostra matematica con rapporto T, è quella di contare il numero di > siffatti rapporti R, e quindi di moltiplicare siffatto numero, per > l'effettivo valore del rapporto R, che nei due esempi proposti vale > rispettivamente: UNO/DUE e DUE. > > A tutto ciò si può aggiungere che, generalizzando, con la matematica > corrente, in realtà, senza rendercene conto, contiamo noi stessi > il numero di tanti rapporti T, rapporti fra quantità che riteniamo, > identiche, in ciò convinti di essere nel giusto. Ma ove mai fossimo > in errore, la qual cosa, ai fini della rappresentazione numerica > del CONTINUO, non ha nessuna rilevanza. > > Alla luce delle considerazioni esposte sono allora altrettanto > legittimi: > > - sia il modo di vedere il DISCRETO come quello per il quale > l'UNITA' viene fatta coincidere con il nostro UNO/(PI-GRECO), > dando luogo ad una matematica in cui, ad esempio, una singola mela, > viene indicata numericamente con il numero PI-GRECO > > - sia il modo di vedere il DISCRETO come quello per il quale > l'UNITA' viene fatta coincidere con il nostro PI-GRECO, dando > luogo ad una matematica in cui, ad esempio, una singola mela, > viene indicata numericamente con il numero UNO/(PI-GRECO). > > Tutto ciò è assolutamente lecito, e mentre nel primo caso il > rapporto R vale UNO/(PI-GRECO), nel secondo caso il rapporto R > vale PI-GRECO. > > La quantificazione del rapporto R è importante, perchè ci consente > di passare da siffatte matematiche con rapporto R, alla nostra > matematica con rapporto T. > > Basta infatti contare il numero di siffatti rapporti R, e quindi > moltiplicare tale numero, per l'effettivo valore del rapporto R, > che nei due ultimi esempi proposti vale, appunto, rispettivamente: > UNO/(PI-GRECO) e PI-GRECO. > > GioFra.