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Salumi Dop (di origine protetta)
Consorzio del prosciutto Veneto Berico Euganeo Dop
Consorzio tutela Sopressa Vicentina D.O.P.
Luganega trevisana (o juganega)
Sopressa delle valli del Pasubio
Salumi Dop (di origine protetta)
Consorzio del prosciutto Veneto Berico Euganeo Dop
La zona della regione Veneto compresa fra l'area collinare berica vicentina e quella euganea propria del Padovano, ospita quei prosciuttifici che fregiano i loro prodotti del marchio d'origine "Prosciutto Veneto Dop".
Sono 24 comuni interessati alla realizzazione tutelata di questo prelibato prodotto gastronomico, la cui produzione è sempre andata di pari passo alle altre attività agroalimentari, come l'allevamento dei maiali.
La tradizione dei "filò", i racconti orali tenuti nelle stalle, ora recuperati in documenti scritti o riportati dalla voce di qualunque vecchio, raccontano di un'attività agricola in cui, dopo la stagione della vendemmia e in pieno inverno, dal 25 novembre, giorno dedicato o Santa Caterina, in poi, il lavoro ed il sostentamento nelle campagne si risolveva attraverso la rituale fase della macellazione del maiale.
L'arte dell'antico "mazzin, che arrivava con un completo armamento di coltelli adatti allo scopo, è ora sostituita da una tecnica di produzione dei prosciutti garantita dal relativo disciplinare.
All'aver mantenuto i metodi dell'antica arte dei norcini, rispettando le tradizioni, con l'obbligo ora di soddisfare i requisiti imposti dalla legge, si deve il merito delle qualità del prodotto; ma non meno importante per la stagionatura è il clima di questa fascia pedemontana.
Il prosciutto crudo veneto si caratterizza per il suo sapore dolce, il colore rosato ed il delicato profumo, qualità che ne fanno un vanto della cultura gastronomica italiana.
Questo prodotto alimentare tutelato da un disciplinare di produzione ha come denominazione originale il nome tipicamente veneto "sopressa".
Le dimensioni della soppressa vicentina sono eterogenee; questo dipende dal calibro e tipo di budella di bovino (dette fondine o maniche) usate come contenitori. La soppressa si presenta cilindrica o leggermente arcuata.
Varia anche la sua lunghezza (da 25-30 a 40-50 cm.) ed il diametro (da 7-8 a 10-12 cm.).
Non di meno il peso che oscilla tra i 700 grammi e la ragguardevole stazza di 7 Kg.
Sono il tempo di stagionatura ed il luogo, responsabili del colore esterno, dapprima biancastro e poi grigio-marrone. Al taglio la carne ha colore rosso tendente al rosaceo, con la caratteristica irregolare marezzatura bianca del grasso.
La carne utilizzata è quella del 'mas-cio', suino esclusivamente vicentino, allevato, alimentato e trasformato in aziende agricole della sola provincia di Vicenza.
I produttori sono impegnati a trasformare le carni di maiale secondo metodiche disciplinate, con l'uso di poco sale e di sole spezie naturali (il pepe, la cannella, i chiodi di garofano, la noce moscata, il rosmarino e, per le due varianti, l'aglio) eccezion fatta e consentita per l'uso del nitrato di potassio, che si utilizza in modiche quantità come conservante. La peculiarità del gusto dolce e delicato della soppressa vicentina è data dal clima pedemontano, asciutto e ventilato, che permette un utilizzo contenuto di sale.
Tecnologia di
preparazione: trattasi di una salsiccia del peso di 130 gr.
circa di carne di maiale con frattaglia da mangiare cotta ai ferri ovvero con
crauti e polenta. Poichè tra le frattaglie figura il polmone, questo andrà
macinato due volte per evitare ogni presenza di aria nell'impasto.
Composizione:
a) Materia prima: parti non pregiate della carne di maiale
50%, pancetta 25%, fegato, cuore e polmoni per il restante 25%.
b) Coadiuvanti tecnologici: sale e pepe.
c) Additivi:
Maturazione: nessuna; la salsiccia va mangiata subito
oppure congelata.
Periodo di stagionatura:
Area di produzione: Altopiano di Asiago.
Tecnologia di preparazione: le carni
magre di suino, più una percentuale di grasso morbido, vengono tritate
grossolanamente, condite e insaccate nella vescica di maiale o nel collo del
tacchino. Il prodotto viene affumicato e poi messo a stagionare.
Composizione:
a) Materia prima: carni scelte di suini di allevamenti
nazionali.
b) Coadiuvanti tecnologici: sale, pepe macinato e in
grani, aglio, vino rosso.
c) Additivi:
Maturazione: circa un mese in un locale con bracere; la
bondòla infatti è leggermente affumicata.
Periodo di stagionatura: quattro o cinque mesi.
Area di produzione: Basso Polesine, Ariano, Porto Tolle,
Taglio di Po e altri comuni in provincia di Rovigo.
Tecnologia di preparazione: le carni
della testa del suino, le cotenne, il guanciale vengono macinate, impastate e
condite. Si insaccano poi nella vescica di vitello, con al centro la lingua del
suino precedentemente salmistrata.
Composizione:
a) Materia prima: carni suine di testa, cotenne e
guanciale.
b) Coadiuvanti tecnologici: sale, pepe, alloro, ginepro,
marsala.
c) Additivi: nitrato di sodio.
Maturazione: circa quindici giorni in locale areato e
tiepido.
Periodo di stagionatura: quattro o cinque mesi secondo
l'andamento climatico.
Area di produzione: in provincia di Padova, Vicenza,
Venezia.
Tecnologia di preparazione: la carne
magra di suino viene macinata con carne magra di vitello (30%) e lardo, conciata
e insaccata nella vescica del suino. Dopo la stagionatura viene consumata cotta,
bollita per molte ore come la più celebre salama da sugo.
Composizione:
a) Materia prima: carni magre di vitello (30%) e di suino
più lardo, provenienti da animali di allevamento nazionale.
b) Coadiuvanti tecnologici: sale, pepe, vino rosso.
c) Additivi:
Maturazione: alcuni giorni in ambienti areati e tiepidi.
Periodo di stagionatura: quattro mesi circa all'aria.
Area di produzione: Basso Polesine nella zona di Adria in
provincia di Rovigo
Tecnologia di preparazione: il
fegato di maiale appena macellato viene macinato con polmone e con una piccola
percentuale di impasto per salame e insaccato in budello naturale. Si consuma
fresca, cotta alla brace, o bollita in tegame. Può conservarsi al massimo una
settimana.
Composizione:
a) Materia prima: fegato, polmone e carne di suini in
genere di allevamento domestico.
b) Coadiuvanti tecnologici: sale, pepe, zucchero e,
secondo le usanze, uva passa, cedrini, pinoli.
c) Additivi:
Maturazione:
Periodo di stagionatura:
Area di produzione: tutto il Veneto. Viene prodotto quasi
esclusivamente dalle famiglie per autoconsumo, ma anche da qualche macellaio su
ordinazione.
Tecnologia di preparazione: le carni
del collo e del guanciale del suino vengono tritate, condite e insaccate nel
budello che viene legato e diviso in quattro spicchi. Questa preparazione
consente di usare le carni vicine alla ferita (scannatura) del suino, impregnate
di sangue, altrimenti inutilizzabili. La luganega si trova in due versioni: una
più grassa, che va utilizzata cotta, l'altra più magra da fare alla brace. Si
consuma appena fatta.
Composizione:
a) Materia prima: carni di seconda scelta più grasso
corposo di guanciale di suini provenienti da allevamenti nazionali.
b) Coadiuvanti tecnologici: sale e pepe.
c) Additivi:
Maturazione:
Periodo di stagionatura:
Area di produzione: provincia di Treviso, anche se un
salume analogo si produce in tutto il Veneto.
Tecnologia
dipreparazione: le carni suine magre, con una percentuale di
carne di cavallo e di grasso di maiale, vengono macinate, condite e insaccate
nel budello naturale.
Composizione:
a) Materia prima: carni di suini e di cavallo allevati
nella zona.
b) Coadiuvanti tecnologici: sale, pepe, aglio e vino rosso.
c) Additivi:
Maturazione: in locale areato e riscaldato per alcuni
giorni.
Periodo di stagionatura: da tre a quattro mesi.
Area di produzione: tutto il bellunese.
Tecnologia di
preparazione: quella di una normale salsiccia da 130 grammi
circa. Data la presenza di formaggio esiste il pericolo di una fermentazione
estiva.
Composizione:
a) Materia prima: carne di maiale 70% scarso, pancetta 30%
scarso, il peso va completato con un po' di grana padana grattugiato.
b) Coadiuvanti tecnologici: sale e pepe.
c) Additivi:
Maturazione: nessuna, va consumata fresca.
Periodo di stagionatura:
Area di produzione: Asiago.
Tecnologia di
preparazione: il guanciale viene macinato, condito e
insaccato nel budello suino per salsicce. Si consuma sia fresca che stagionata.
Composizione:
a) Materia prima: guanciale suino.
b) Coadiuvanti tecnologici: sale, pepe, coriandolo,
cannella in polvere, chiodi di garofano.
c) Additivi:
Maturazione: alcuni giorni in locali con stufa e
ventilati.
Periodo di stagionatura: un mese circa in locali umidi e
ventilati.
Area di produzione: tutto il Veneto; viene prodotta in
quantità limitata, per soddisfare le richieste di un ristretto numero di
consumatori buongustai.
Tecnologia di preparazione: tutte le
carni del suino, compreso prosciutto, spalla, capocollo, vengono macinate a
grana media, condite e insaccate a mano nel budello gentile bovino. La sopressa
viene quindi messa in una bacinella con acqua calda e massaggiata finché non si
ottiene un aspetto uniforme e compatto; l'eventuale presenza di aria si elimina
punzecchiando il budello con un punteruolo a più denti. La sopressa viene poi
legata e messa ad asciugare.
Composizione:
a) Materia prima: carni di suino di allevamenti locali.
b) Coadiuvanti tecnologici: sale e pepe spezzato.
c) Additivi:
Maturazione: cinque o sei giorni in cucina.
Periodo di stagionatura: da cinque mesi a due anni in
cantina; non si consuma mai prima di aprile, ma da maggio in poi, dopo che si è
ricoperta di muffa grigia. Se la cantina è buona, fatto ormai raro, si può
mantenere anche due anni.
Area di produzione: valli del Pasubio, in provincia di
Vicenza. Salumi analoghi vengono prodotti però in tutto il Veneto.
Tecnologia di preparazione: tagli di
prima scelta (fesa, sottofesa, noce o lombata) di carni equine vengono conciate
a secco con sale e aromi, poi legate molto strette con spago, infilate in un
tessuto a rete fitta e messe ad asciugare.
Composizione:
a) Materia prima: carne magra equina di allevamenti
nazionali o provenienti da Polonia e Jugoslavia.
b) Coadiuvanti tecnologici: sale, pepe, spezie varie, che
i vari norcini tengono segrete.
c) Additivi:
Maturazione: venti giorni in salamoia in locali a 18-20
gradi.
Periodo di stagionatura: da tre a cinque mesi in locali
freschi e areati, a umidità costante.
Area di produzione: alcuni comuni delle provincie di
Padova, Venezia, Treviso. Rinomate quelle prodotte artigianalmente di Saonara,
Piove di Sacco e Vigonovo.
Tecnologia di preparazione: le fette
sottili di carne di cavallo magra, della coscia, vengono salate e affumicate.
Quando sono diventate asciutte e dure si battono con un martello e si sfilano in
tanti piccoli tranci. Sono molto ricercate e richieste e si consumano, in
genere, con la polenta, spruzzate con olio e limone.
Composizione:
a) Materia prima: carne di cavallo di prima scelta
proveniente da allevamenti nazionali ed esteri.
b) Coadiuvanti tecnologici: sale e pepe.
c) Additivi:
Maturazione: sotto sale per dieci-quindici giorni.
Periodo di stagionatura: appese nel camino per circa un
mese.
Area di produzione: zona di Saonara, Legnaro, Ponte San
Nicolò in provincia di Padova.
Tecnologia di preparazione: le carni
equine di prima qualità, magre, vengono mischiate con una percentuale (30-40%)
di pancetta suina, macinate a grana media, condite e insaccate in budello
naturale in genere bovino.
Composizione:
a) Materia prima: carne equina di prima scelta e pancetta
di suino.
b) Coadiuvanti tecnologici: sale e pepe.
c) Additivi: salnitro.
Maturazione: alcuni giorni in ambiente areato e tiepido.
Periodo di stagionatura: da uno a sei-sette mesi, secondo
il peso.
Area di produzione: alcuni comuni della provincia di
Padova, Rovigo, Venezia e Treviso. Rinomati quelli prodotti artigianalmente di
Saonara, Piove di Sacco e Vigonovo.
Tecnologia di preparazione: le carni
equine scelte e magre vengono macinate finemente con grasso di pancetta (30%),
conciate e insaccate nel budello cieco.
Composizione:
a) Materia prima: carne magra di cavallo di prima scelta,
grasso suino di pancetta.
b) Coadiuvanti tecnologici: sale e pepe.
c) Additivi: talvolta nitrati.
Maturazione: dieci-quindici giorni in locali areati e non
troppo caldi.
Periodo di stagionatura: dai tre ai sei-sette mesi,
secondo il peso.
Area di produzione: provincia di Padova, Rovigo, Venezia e
Treviso. In particolare sono rinomate quelle, prodotte artigianalmente, di
Saonara, Piove di Sacco e Vigonovo.
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