La
Carnia riserva sorprese inaspettate dalle sue profonde vallate (Val
Degano, Val Pesarina, Val Tagliamento, Valle del Lumiei, Valle del But,
Valcalda, Canale d'Incarojo, che confluiscono nell'ampia conca di
Tolmezzo), dai suoi boschi rigogliosi e dalle sue alte vette.
E' una della aree meglio preservate dell'arco alpino ed ha saputo
svilupparsi in sintonia con la natura, senza aggredire l'ambiente, nè
intaccare usi e tradizioni, che costituiscono il radicato patrimonio
culturale della gente di montagna. Qui il turismo rimane a dimensione
d'uomo, senza eccessi nè affollamenti, ma con strutture e servizi di
ottimo livello.
Quale
che sia la stagione dell'arrivo, una vacanza in Carnia significa natura,
sport, divertimento ma anche tranquillità oltre che gastronomia con
gustosissimi piatti locali. Non mancano nemmeno arte e storia perché ci
sono musei, pievi, chiese e importanti siti archeologici come
Zuglio e centri antichi perfettamente conservati, con le
caratteristiche architetture in pietra e legno. Piacevole è altresì
raggiungere i graziosi laghetti alpini, le innumerevoli cascate e i vari
corsi d'acqua che scaturiscono dalle montagne. Poi, durante l'anno, nei
paesi si può ancora trovare la genuinità delle feste popolari, celebrate
secondo secolari usanze.
La
Carnia con i suoi fitti boschi, le sue erbe e i suoi fiori è una delle
aree botaniche più importanti d'Europa. E' altresì rifugio di animali
come camosci, tassi, marmotte, caprioli, aquile, gufi reali, galli
cedroni, fagiani e pernici.
I suoi monti sono splendidi e fra essi spicca il Coglians (2.781 m.), il
più alto della Regione. Le Prealpi e le Alpi Carniche - naturale
proseguimento delle Dolomiti del vicino Veneto- contano sentieri e
ferrate che portano a rifugi in quota, ideali per escursioni e
arrampicate.
Piacevoli sono anche le piste da fondo della Carnia, dagli anelli
per tutti i gusti e le capacità che si trovano a
Sauris,
Prato Carnico,
Ampezzo,
Lauco,
Forni di Sopra,
Forni di Sotto,
Sutrio, Sella Chianzutan (Verzegnis) a quello tracciato ai laghetti
di
Paluzza, utilizzato anche dalla ex campionessa del mondo e
olimpionica Manuela Di Centa, che proprio da questi paesi
proviene.
Per chi ama la discesa, i principali centri invernali carnici
sono
Forni di Sopra,
Ravascletto,
Sauris e Pradibosco (
Prato Carnico). Da
Forni di Sopra si sale in seggiovia fino a Cima Crusicalas, da dove
si vede un magnifico panorama e si intraprende la discesa del Varmost
che si snoda per 12 km. fra i boschi.
A
Ravascletto, invece, si scia fino a 1.990 m. di quota sullo Zoncolan,
dove c'è anche una pista slalom con cronometraggio automatico. Inoltre,
a
Forni Avoltri si trova la sede del Centro internazionale di
biathlon e per gli appassionati del fuori pista numerosi itinerari
portano a una serie di rifugi in quota.
Tolmezzo, capoluogo della Carnia, nell'epoca medioevale fu un
borgo fortificato con castello su un'altura (del quale rimangono alcuni
ruderi) e nel 1258 ebbe dal patriarca Gregorio di Montelongo la
concessione del mercato. Tracce dell'importanza di
Tolmezzo fin dal passato sono ancora
evidenti
nei palazzi, nelle chiese, nelle piazze, nelle strade porticate del
centro storico, dal Borgàt, il borgo più antico, a piazza XX Settembre,
su cui si affacciano il duomo settecentesco e il municipio. A
Tolmezzo il Museo Carnico delle Arti Popolari "Michele
Gortani" comprende una collezione etnografica fra le più
complete in Europa e ripercorre la vita e le tradizioni in Carnia dal
XIV al XIX sec. attraverso la ricostruzione di ambienti domestici e di
lavoro con oggetti, arredamento e vestiti.
Per ritrovare la perfetta forma
fisica Arta Terme consente di trascorrere rigeneranti
"vacanze-benessere" all'insegna della natura (la località, pur
essendo
a soli 442 metri di altitudine, presenta pure la singolarità di una
vegetazione di alta montagna). Gli effetti benefici della Fonte Pudia,
che fornisce le acque allo stabilimento termale, erano conosciuti fin
dal tempo dei Romani, che proprio nelle vicinanze avevano fondato
Iulium Carnicum, l'odierna
Zuglio. Alle cure termali ricorse pure Giosuè Carducci, che proprio
al ritorno da
Arta scrisse Il comune rustico. Ideali per combattere le
affezioni delle vie respiratorie, le malattie del fegato e della pelle,
le artriti e le artrosi, le acque di
Arta sono molto efficaci anche per far ritrovare agli atleti la
forma più smagliante. Oltre alle cure tradizionali, alle terme
funzionano moderni reparti per l'estetica, la medicina preventiva e il fitness. Da segnalare ad
Arta pure la gastronomia tipica, le attività sportive
e le passeggiate seguendo itinerari naturalistici e
storico-artistici.
Zuglio, fondata alcuni decenni prima di Cristo, fu vicus,
municipium e quindi colonia romana: assunse un rilievo sempre
maggiore per la sua posizione strategica, che permetteva di controllare
la strada detta Iulia Augusta verso l'impervio passo di Monte
Croce Carnico che conduceva alle regioni del Norico. A
Zuglio gli scavi hanno messo in luce i resti del foro romano,
di una basilica, di un tempio, delle terme. Molti
reperti preistorici, preromani, romani e alto medioevali sono stati
collocati nel Museo Archelogico Iulium Carnicum. Sul colle che
domina
Zuglio, che nei primi secoli della Cristianità fu anche sede
vescovile, si staglia la Pieve di S. Pietro, la più antica della
Carnia (genericamente menzionata fin all'808).
Oggi la si ammira nelle linee goticheggianti del rifacimento del XIV sec.
Oltre a stare in un luogo panoramico, la pieve contiene interessanti
opere d'arte: gli affreschi, il battistero e soprattutto
l'altare maggiore intagliato da Domenico da Tolmezzo. Nei pressi
è collocata anche la chiesetta della Madonna (Santa Maria del
Monte) risalente al Trecento e successivamente ampliata. In comune di
Zuglio nacque il famoso pittore Nicola Grassi (1682-1748), del quale
si conservano nelle chiese delle frazioni di Sezza e Fielis alcuni
dipinti.
Forni di Sopra dominata dalle splendide vette delle
Dolomiti orientali, ha una situazione geoclimatica del tutto
particolare, che le garantisce d'inverno un buon innevamento e d'estate
il clima e la fioritura d'alta montagna. E proprio i suoi fiori e le sue
erbe - le cui proprietà curative e
culinarie erano sfruttate fin dai tempi della Serenissima - sono alla
base della gustosissima cucina, che viene messa in risalto durante la
Festa delle erbe di primavera che tradizionalmente apre la stagione
turistica estiva.
Forni ha un caratteristico centro storico e molte strutture
sportive. E' inoltre una località di villeggiatura
particolarmente adatta alle famiglie con bambini per i quali un sentiero
è stato appositamente attrezzato. A Cella di Forni di Sopra è di considerevole importanza artistica la
chiesetta di S. Floriano con un bel dipinto di Andrea Bellunello del
1480 e uno dei più famosi cicli di affreschi di Gianfrancesco da
Tolmezzo (eseguito nel 1500). In zona, di quest'ultimo artista, si
possono ammirare altri notevoli dipinti nelle chiese di S. Lorenzo a
Forni di Sotto e di S. Martino a Socchieve, il paese natale
di Gianfrancesco, dove merita vedere anche la pieve di S. Maria di
Castoia innalzata sul colle in cui stava anticamente una
fortificazione.
Forni Avoltri è ideale per chi ama le arrampicate in alta
montagna, le escursioni ai rifugi, gli sport alpini e, d'inverno, il
fondo e il biathlon, che si possono praticare nei suoi dintorni,
dominati dal Coglians e dalle cime più alte delle Alpi Carniche.
Ravascletto è il centro della Valcalda, una delle più
belle della Carnia. Antico borgo dalle tipiche case in pietra, è
conosciuto per gli impianti da sci del suo comprensorio e per
l'ottimo livello della sua ristorazione: i piatti proposti sono
quelli - semplici e genuini, ma gustosissimi - della tradizione carnica,
affinati e interpretati con gusto e fantasia. La ricerca della
tradizione, a
Ravascletto, non la si trova soltanto in cucina e durante la
manifestazione Fiesta tas corts - Savors di una volta (terza
domenica di agosto), ma anche in una serie di belle e inconsuete
iniziative come la Storia dello sci e la Festa del solstizio
d'estate. Per escursioni è particolarmente indicata la strada,
asfaltata e non, Panoramica delle Vette che da
Ravascletto conduce a Tualis (Comeglians) e quindi gira intorno al
monte Crostis (m. 2.251).
Di rilievo anche diversi edifici del vicino comune di Sutrio, nei cui cortili si tengono importanti mostre di
lavori artistici in legno.
Circondata da una corona di monti che ne ha determinato per secoli
l'isolamento, Sauris (Zahre, secondo l'antica parlata locale di
lontana origine germanica) è il comune più alto del Friuli - Venezia
Giulia (1.000-1.4000 m.) e uno dei luoghi più affascinanti della
montagna friulana. Qui, infatti,
sono
stata mantenute intatte non solo le tipiche case in pietra e legno (gli stavoli), ma anche la lingua, le tradizioni e soprattutto la
gastronomia (i cui prodotti più conosciuti sono il prosciutto, lo speck
e la ricotta affumicati).
Sauris salvaguarda e valorizza altresì il suo passato con l'attività
del Museo etnografico e la riproposta di antiche tradizioni, come
il Carnevale o il Mondo delle Malghe. Oltre allo sci,
Sauris è particolarmente adatto per le escursioni a cavallo,
in mountain bike e le arrampicate, oltre al windsurf e
alla canoa che si possono praticare nel ridente lago artificiale
all'ingresso della vallata.
Il principale centro della
suggestiva e ampia Valle d'Incarojo è Paularo con vari edifici storici di gran pregio: lo
scenografico palazzo Calice-Screm del 1591, il settecentesco
palazzo Mocenigo-Linussio-Fabiani, oltre a palazzo Calice di
Villafuori derivato da una fortificazione medioevale. A
Paularo la chiesa parrocchiale è innalzata su un poggio
panoramico; da vedere anche la chiesa della frazione di
Dierico per due opere del Cinquecento, l'altare ligneo e il ciclo di affreschi; e la cascata di Salino, assai
suggestiva.
A Paluzza la chiesa di S. Maria ha un altare ligneo
cinquecentesco con nove statue e in zona vi è pure la torre Moscardo,
resto di un castello medioevale; nella frazione di Timau, il
paese prima del valico confinario di Monte Croce Carnico, ricordano i
combattimenti che si svolsero
durante la Prima Guerra Mondiale il tempio ossario e il museo dedicato proprio alla Carnia nella Grande Guerra (sono possibili
anche escursioni alle trincee scavate nelle montagne circostanti).
Non lontano, a 1300 metri di altitudine, è posto il castello di
Valdajer (Ligosullo) esistente già nel XV sec. e ricostruito dopo la
distruzione del Primo Conflitto Mondiale.
Interessanti sono altre località della Carnia.
A Invillino (Villa
Santina) recenti scavi archeologici hanno fatto emergere i resti (IV-V
sec.) di una basilica paleocristiana con pavimento in mosaico. Ad Ampezzo oltre ai pregevoli dipinti della parrocchiale
eseguiti nel Settecento dal famoso pittore carnico Nicola Grassi, è da
vedere il Museo Paleontologico della Carnia. A Ovaro nella pieve di S. Maria di Gorto, ricostruita
nel 1431, è stata inglobata una parte dell'antico castello; nella zona
si segnalano altresì per gli affreschi, le chiese di S. Vigilio
di
Ovaro, S. Pellegrino a Entrampo e S. Caterina a Luint
e per gli edifici tipici palalzzo Micoli-Toscano di Mione. In
Val Pesarina, oltre alla bellezza paesaggistica, sono rimarchevoli
per la rustica architettura le chiese e le case di
tutto il comune di
Prato Carnico e in particolare quelle di Osais e di
Pesariis. A Treppo Carnico, nella Pinacoteca De Cillia, sono
esposte opere dei maggiori artisti friulani del Novecento. A Lauco c'è un'area archeologica e, sul monte, a Trava il
pittoresco santuario della Madonna, molto noto nel passato. |