Formaggi Dop (di origine protetta)
Formaggi Dop (di origine protetta)
Consorzio tutela formaggio Asiago D.O.P.
Consorzio tutela formaggio Montasio D.O.P.
Consorzio per la tutela del formaggio Monte Veronese D.O.P.
Consorzio tutela Grana padano D.O.P.
Ricotta affumicata del Cansiglio
Ubriaco del Piave o Formaio Embriago
Consorzio tutela formaggio Asiago D.O.P.
Il nome di questo splendido formaggio proviene dall'omonimo autopiano vicentino d'Asiago, conosciuto ed apprezzato per la bellezza delle sue montagne dolomitiche e per le molte attrattive turistiche.
La zona di produzione comprende l'intera provincia di Vicenza ed una piccola parte delle provincie di Belluno, Padova, Treviso e Verona.
Due sono le tipologie commercializzate. La prima è l'Asiago Allevo (stagionato), così chiamato per la stagionatura impiegata, quasi un voler appunto 'allevare' il formaggio, prodotto con latte di vacca di una sola mungitura.
La cagliata viene stagionata in Asiago mezzano (pronto in 3-5 mesi), ed Asiago vecchio (stagionato più di 9 mesi), chiamato anche in questi luoghi 'pegorin', rievocando il tempo in cui si usava il latte ovino, sostituito poi dal latte vaccino.
È un grande formaggio, dal gusto intenso e leggermente piccante; ha un elevato tenore proteico e un basso contenuto di grassi.
La seconda tipologia presente sul mercato è l'Asiago Pressato (fresco), ottenuto da latte intero, quindi non sottoposto a scrematura. È così chiamato per la pressatura delle neonate forme sotto i torchi manuali o idraulici.
Si differenzia dal primo perché nasce soprattutto nei caseifici in pianura, che comunque utilizzano le stesse tecniche casearie di produzione - salvo piccole varianti - dell'Asiago Allevo.
L'Asiago pressato è decisamente più delicato e molto più grasso, con un sapore morbido e dolce.
Consorzio tutela formaggio Montasio D.O.P.
Le zona di produzione del formaggio Montasio comprende:
regione Friuli Venezia Giulia: tutto il territorio regionale
regione Veneto: l'intero territorio della provincia di Belluno, l'intero territorio della provincia di Treviso.
Per la provincia di Padova e Venezia il territorio è delimitato come segue: dall'intersecare della linea di confine della provincia di Treviso con quella di Padova, si prosegue lungo quest'ultimo fino ad incontrare l'autostrada Serenissima. Si prosegue lungo questa linea fino al punto autostradale sul fiume Brenta e quindi lungo detto fiume fino alla foce.
Il formaggio Montasio prodotto con sale, latte e caglio, presenta una crosta liscia, regolare ed elastica, la pasta è compatta con leggera occhiatura, di colore giallo paglierino per il formaggio da tavola, pasta friabile di colore paglierino con piccola occhiatura per quello da grattugia.
Il gusto è delicato per il formaggio da tavola e saporito per quello da grattugia. Il peso è di 6-7 Kg altezza di 8 cm alla produzione e diametro di 35 cm. Il grasso deve essere almeno del 40% sulla sostanza secca.
La Lessinia è terra di verdi colline, monti e mute e misteriose pietre. Questa zona montana fu a lungo disabitata, sino a quando nel XIII secolo, emigrarono qui i Cimbri, provenienti all'Altopiano di Asiago.
La storia del Monte Veronese è in qualche modo legata a questo popolo d'origine tedesca, perché a loro si deve l'inizio dell'attività pastorale-casearia. Fu un'attività che si sviluppo con continuità, subendo un progresso, dopo la seconda guerra mondiale, con la nascita dei caseifici cooperativi.
Di questo gustoso formaggio esistono oggi due versioni. La prima è il Monte Veronese intero, realizzato con latte intero, di forma cilindrica e pronto in 30 giorni.
La seconda il Monte Veronese d'allevo, fatto con latte parzialmente scremato e stagionato in almeno 90 giorni. Questo è un ottimo formaggio da tavola, e se la maturazione è di almeno 6 mesi, diventa un formaggio da grattugiare o da mangiare a scaglie, bevendo vini passiti e rossi importanti, o abbinato a marmellate, mostarde e miele.
La produzione e la stagionatura avvengono nei caseifici della zona settentrionale della provincia di Verona.
Risale all'inizio del secondo Millennio la storia di questo formaggio, quando, nel Medioevo, le comunità monastiche si stabilirono in alcune zone della bassa pianura Padana, iniziando a bonificare terreni che di lì a poco sarebbero diventati pascoli per il bestiame da latte.
Fu allora che l'eccedenza di latte venne destinata alla produzione di un tipo di formaggio a pasta dura che fosse in grado di stagionare e quindi di conservare nel tempo le proprie preziose caratteristiche nutritive.
Il cosiddetto "grana", così battezzato per l'evidente granulosità della pasta, che molto si differenzia (e ancora si distingue) dagli altri formaggi a pasta uniforme, ebbe subito il favore delle mense più ricche.
Così dall'iniziale zona compresa fra il Po, il Ticino e l'Adda, altri caseifici svilupparono la propria attività.
Oggi la zona di produzione è ancora la Val Padana, comprensiva nel Veneto delle province di Padova, Rovigo, Treviso, Venezia, Verona e Vicenza.
Ferme restando le differenze che le leggi impongono con l'adozione di norme igienico-sanitarie, la forma, i metodi caseari ed il gusto sono rimasti invariati nel tempo.
Il disciplinare stabilisce comunque alcune caratteristiche per il Grana Padano, ovvero il peso, che non deve superare i 40 Kg, il diametro medio di 40 cm., la forma cilindrica, la crosta spessa ed il colore bianco paglierino della pasta a struttura granulosa, che si spezza formando scaglie.
Formaggi vaccini
Materia prima: latte ottenuto
da due mungiture, di cui una scremata per affioramento, da razza Pezzata
nera (60%) e Bruno-alpina (40%).
Tecnologia di lavorazione: si porta il latte crudo a
circa 35 gradi, aggiungendovi caglio in polvere o liquido previa
addizione, se necessario, di innesto-fermento. Coagula in 20-30 minuti.
Dopo la rottura della cagliata effettuata con lo "spino" o con la "lira"
(a dimensione di un chicco di riso o di frumento) si cuoce in due fasi:
una prima a 40 gradi e una seconda arrivando fino a 47 gradi. Dopo queste
operazioni, la massa viene lasciata riposare nel siero e quindi estratta e
posta in fascere di legno, sostituite poi con altre in plastica per
imprimere il marchio Doc. La salatura si effettua a secco sulle forme o
per bagno in salamoia per alcuni giorni. Matura in 90 giorni, in ambiente
a 17 gradi circa e 80% di umidità, dove le forme vengono girate ogni 3-4
giorni, unte con appositi oli una volta a settimana, spazzollate una volta
al mese.
Stagionatura: 6-12 mesi fino a 2 anni circa. Resa
7-7,5%.
Caratteristiche del prodotto finito: altezza: cm.
9-12; diametro: cm. 30-36; peso: Kg. 8-12; forma: cilindrica; crosta:
appena 3-4 mm., liscia e regolare; pasta: compatta, con occhiatura di
piccola e media grandezza, colore leggermente paglierino; granulosa, a
spaccatura concoide e colore paglierino, se la stagionatura ha superato
l'anno. Sapore: leggermente piccante se ben stagionato. Grasso: 34%
minimo.
Area di produzione: provincia di Vicenza, due zone
del padovano (i comuni adiacenti alla provincia di Vicenza e fra
Carmignano di Brenta e Rovolon) e del Trevigiano (la fascia collinare e
sud-collinare fra il Piave ed il Vicentino). Comprende anche la provincia
di Trento.
Calendario di produzione: tutto l'anno.
Note: si hanno notizie risalenti al Medioevo, circa
la produzione casearia sull'Altipiano di Asiago. Il formaggio quivi
ottenuto, fino al XIX secolo, era chiamato "pecorino" ("pegorin" ). La
fabbricazione dell'Asiago (prevalente, alla fine del secolo scorso,
sull'altopiano omonimo) a poco a poco si estese sulla parte pedemontana,
nelle zone di pianura ed anche nelle vicine malghe trentine. E' detto "di
allevo" perché la stagionatura ne costituisce un vero e proprio
allevamento. E' detto "mezzano" o "Asiago mezzano" quando è di almeno 6
mesi; è "Asiago vecchio" quando ha superato l'anno di età; è "Asiago
stravecchio" verso i due anni di età. Riconosciuto Doc con Dpr del
21.12.1978.
Materia prima: latte intero,
da razza Pezzata nera (60%) e Bruno-alpina (40%).
Tecnologia di lavorazione: si porta il latte previa
bonifica termica (cioè una blanda pastorizzazione) a circa 35 gradi,
aggiungendovi fermenti selezionati specifici e dopo 30 minuti caglio
liquido di vitello. Coagula in 20 minuti. Dopo la rottura della cagliata
svolta in due fasi, con estrazione intermedia di 1/3 del siero, fino a
dimensione di un guscio di noce, si cuoce a 41-46 gradi (con acqua calda,
a 65%). Dopo queste operazioni, si esegue una prima salatura in pasta (Kg.
5 di sale ogni 30 q.li di latte), quindi si mette in fascera e si pressa
per 4 ore, poi si marchia e si porta in un locale detto "frescura" per 2-3
giorni, a 16 gradi e umidità 80%. La salatura successiva si effettua per
bagno in salamoia (18-20%) per due giorni. Matura in 20-40 giorni, in
ambiente a temperatura di 14-15 gradi e umidità 80%.
Stagionatura: fino a 2 mesi circa. Durante questo
periodo, le forme vengono unte con olio di semi. Resa 11%.
Caratteristiche del prodotto finito: altezza: cm.
11-15; diametro: cm. 30-40; peso: Kg. 11-15; forma: cilindrica; crosta:
sottile ed elastica; pasta: morbida con occhiatura irregolare, bianca o
leggermente paglierina. Grasso: 44% minimo. Sapore: di latte, tendente al
dolce.
Area di produzione: come per l'Asiago d'allevo.
Calendario di produzione: tutto l'anno.
Note: ha origini assai più recenti rispetto
all'Asiago di allevo, in quanto nato e diffusosi proprio per rispondere ai
gusti del consumatore moderno.
Materia prima: latte intero prevalentemente da razza
Bruno-alpina. Alimentazione: foraggi essiccati e/o erba fresca prodotta
sul luogo.
Tecnologia di lavorazione: si porta il latte crudo a circa 38-40
gradi, aggiungendovi caglio liquido di vitello. Coagula in 10 minuti. Dopo
la rottura della cagliata (a dimensione di un chicco di riso), si cuoce a
45 gradi per circa 10 minuti. Dopo queste operazioni, la massa viene
lasciata depositare, quindi si estrae e si mette nelle fascere. Dopo due
ore di pressatura il tutto viene sistemato su delle tavole di legno per
una giornata. La salatura si effettua per bagno in salamoia per 48 ore.
Matura in un mese, in ambiente a circa 10 gradi e umidità 80%, dove le
forme vengono rigirate e raschiate quando occorre. Resa 8,5-9%.
Stagionatura: fino a un anno. Dopo 6 mesi le forme vengono unte con
olio di lino crudo.
Caratteristiche del prodotto finito: altezza: cm. 7; diametro: cm.
30-35; crosta: tenera, sottile, chiara; pasta: compatta con occhiatura
piccola e assai rada, colore paglierino. Sapore: dolce, più o meno intenso
a seconda della stagionatura.
Area di produzione: Altopiano del Cansiglio (BL).
Calendario di produzione: tutto l'anno.
Note: è un prodotto di antica tradizione locale. Il latte
utilizzato per la sua preparazione proviene da vacche alimentate per 6
mesi all'anno con erba fresca dei pascoli locali, tutti situati sopra i
mille metri sul livello
del mare.
Materia prima: latte parzialmente scremato per affioramento (due
terzi latte scremato, un terzo intero), da razza Bruno-alpino.
Tecnologia di lavorazione: si porta il latte previa pastorizzazione
della mungitura serale a 32-33 gradi, aggiungendovi latte-innesto (solo
talvolta) più caglio in polvere di vitello. Coagula in 30-35 minuti. Dopo
la rottura della cagliata svolta in due fasi, con spino manuale prima e
meccanica poi (a dimensione di un chicco di riso), si cuoce a 42-43 gradi
con vapore per circa 10 minuti. Dopo queste operazioni, la massa viene
spurgata, estratta, avvolta da teli e sistemata nelle fascere, ove rimane
per 48 ore. La salatura si effettua per bagno in salamoia (16%) durante 48
ore. Matura in 40 giorni, in ambiente a 12-13 gradi e umidità 60%, dove le
forme vengono girate settimanalmente e raschiate ogni 15 giorni.
Stagionatura: fino a 12 mesi circa, in ambiente un po' più fresco e
asciutto. Durante questo periodo le forme vengono oliate. Resa 8,5%.
Caratteristiche del prodotto finito: altezza: cm. 8; diametro: cm.
30; peso: Kg. 6-6,5; forma: cilindrica; crosta: consistente, giallognola;
pasta: con occhiatura rotonda e fitta. Sapore: dolce, delicato o piccante
se ben stagionato.
Area di produzione: Padola, comune di Comelico superiore (BL).
Calendario di produzione: tutto l'anno.
Note: il nome è stato suggerito dalla vicinanza dell'omonima zona
alpina friuliana. Prodotto da sempre in zona, anche se assai recentemente
è stata adottata qualche variazione tecnica nella preparazione
Materia prima: latte intero, con alto grado di acidità (fino a
5,8 sh).
Tecnologia di lavorazione: si porta il latte previa pastorizzazione
a circa 38 gradi, aggiungendovi latte-innesto acidificato e/o
siero-innesto più caglio liquido. Coagula in 3 minuti. Dopo la rottura
della cagliata effettuata a più riprese, con due o tre soste (a dimensione
di una nocciolina) si spurga, si estrae il siero e si cuoce a 45 gradi.
Dopo queste operazioni, la massa viene estratta e messa nelle fascere.
Tempo totale di lavorazione: 50 minuti. La salatura si effettua a secco
sulle forme, fino ad assorbimento. Matura in 48 ore, in ambiente e umidità
85%, dove le forme vengono regolarmente girate.
Stagionatura: facoltativa fino a 2 mesi circa, in ambiente a 8-10
gradi, sempre umido. Resa 9,5%.
Caratteristiche del prodotto finito: altezza: cm. 6; diametro: cm.
15; peso: Kg. 1; forma: cilindrica; crosta: assente; pasta; compatta,
assai morbida, friabile se stagionata. Sapore: sempre leggermente acidulo.
Area di produzione: provincia di Treviso.
Calendario di produzione: tutto l'anno.
Note: prodotto tipico della Marca Trevigiana, nato per utilizzare
al meglio anche il latte accidentalmente inacidito.
Materia prima: latte di due mungiture, di cui una scremata per
affioramento, prevalentemente da razza Bruno-alpina. Alimentazione:
esclusiva ad erba fresca o fieno della zona.
Tecnologia di lavorazione: si porta il latte crudo a circa 30
gradi, aggiungendovi caglio in polvere o liquido di vitello. Coagula in 40
minuti. Dopo la rottura della cagliata effettuata normalmente (a
dimensione variabile), si cuoce a 42-43 gradi con fuoco a legna. Dopo
queste operazioni, la massa viene lasciata riposare per 15-20 minuti,
quindi estratta e sistemata nelle fascere. Il tempo totale di lavorazione
è di circa 2 ore. Le forme vengono poi pressate per un'ora con dei pesi.
La salatura si effettua a secco sulle forme per tre giorni. Matura in
30-40 giorni, in ambiente fresco e umido, dove le forme vengono girate
giornalmente e raschiate quando occorre. Resa 8-9%.
Stagionatura: fino a un anno circa, in ambiente fresco e umido.
Durante questo periodo, le forme vengono unte con olii.
Caratteristiche del prodotto finito: altezza: cm. 7-8; diametro:
cm. 30; peso: Kg. 3,5; forma: cilindrica; crosta: morbida, sottile,
giallina, più dura e scura se ben stagionata; pasta: con caratteristiche
variabili, occhiatura media, colore bianco. Sapore: dolce, intenso,
piccante se molto stagionato.
Area di produzione: Spert, comune di Puos d'Alpago (BL).
Calendario di produzione: tutto l'anno.
Note: di antichissima tradizione locale, viene ora prodotto da un
numero ristretto di agricoltori per lo più anziani, in un antico
caseificio turnario.
Materia prima: latte intero.
Tecnologia di lavorazione: si porta il latte previa pastorizzazione
a circa 40 gradi, aggiungendovi fermenti specifici in polvere, più caglio
liquido di vitello. Coagula in 15-20 minuti. Dopo la rottura della
cagliata (a dimensione di grossi grani), la massa viene estratta e subito
messa nelle forme, senza subire alcuna cottura. Dopo una giornata vengono
tolte le fascere. La salatura si effettua per bagno in salamoia satura di
sale per 12 ore. Matura in 2 giorni, in cella frigorifera. Resa 14%.
Stagionatura: non si effettua, in quanto va consumato fresco.
Caratteristiche del prodotto finito: altezza: cm. 8; diametro: cm.
8-10 o 20; forma: cilindrica; crosta: assente; pasta: morbida, cremosa,
bianca. Grasso: 58%. Sapore: dolce, tendente all'acidulo, caratteristico.
Area di produzione: provincia di Treviso. Comprende anche qualche
comune del Pordenonese e della pianura friuliana.
Calendario di produzione: tutto l'anno.
Note: è un formaggio tipico della Marca Trevigiana, anche se in
espansione al di fuori dei suoi confini originali. Il nome sembra derivare
dal latino "caseus", formaggio. Qualche autore lo farebbe provenire invece
da casa, per il fatto che un tempo era questa una produzione tipicamente
casalinga.
Materia prima: latte intero (con percentuale media di grasso 4,6%),
prevalentemente da razza Bruno-alpina.
Tecnologia di lavorazione: si porta il latte crudo a circa 35-36
gradi, aggiungendovi latte-innesto più caglio liquido. Coagulazione in 30
minuti circa. La rottura della cagliata avviene in due tempi (a dimensione
di mezza noce prima, e quindi a chicco di riso); si cuoce a 45 gradi per
circa 10 minuti, viene spurgato poi fino ad acidità 2,6-2,7 sh. Dopo
queste operazioni, la massa viene pressata per 5 minuti, messa in fascera
e quindi in frigorifero per 24 ore. La salatura si effettua per bagno in
salamoia (13-14%) per 48 ore. Si sala poi a secco sulle forme (12 ore per
piatto). Matura in 60 giorni in ambiente a 15 gradi e umidità 80%, dove le
forme vengono raschiate due volte e girate ogni due giorni. Resa 8,6%.
Stagionatura: fino a 1 anno e oltre circa.
Caratteristiche del prodotto finito: altezza: cm. 8; diametro: cm.
30; peso: Kg. 5; forma: circolare; crosta: tenera, marrone chiaro; pasta:
con occhiatura regolare, media, colore paglierino chiaro. Sapore: dolce.
Area di produzione: comune di S. Stefano in Cadore (BL).
Calendario di produzione: tutto l'anno.
Note: è di antiche origini. E' stata recentemente introdotta
qualche variazione tecnica nel processo di lavorazione.
Materia prima: latte intero (a bassa acidità).
Tecnologia di lavorazione: si porta il latte previa pastorizzazione
a circa 36 gradi, aggiungendovi fermenti lattici specifici più caglio
liquido. Coagula in 25 minuti. Dopo la rottura della cagliata (a
dimensione di chicco di riso), si cuoce a 40 gradi con acqua calda. Dopo
queste operazioni, la massa viene lasciata spurgare, quindi travasata,
tagliata, messa nelle fascere e pressata; dopodiché si lascia riposare
fino al giorno successivo. La salatura si effettua per bagno in salamoia
(20-22%) durante un giorno. Matura in 20 giorni, in ambiente a temperatura
di 8-10 gradi, poi è pronto per il consumo.
Stagionatura: non si effettua.
Caratteristiche del prodotto finito: altezza: cm. 8; diametro: cm.
30-35; peso: Kg. 7,5; forma: cilindrica; crosta: sottile e morbida; pasta:
compatta, occhiatura lieve o assente, colore paglierino. Sapore: dolce.
Area di produzione: Asiago (VI).
Calendario di produzione: tutto l'anno, a seconda della richiesta
di mercato.
Note: è una produzione nuova (due anni). Si chiama così per le sue
doti di dolcezza e delicatezza ancora più spiccate rispetto all'"Asiago
pressato".
Materia prima: latte in parte intero (circa 2/3) e in parte
scremato per affioramento (circa 1/3), da razza Bruno-alpina.
Tecnologia di lavorazione: si porta il latte crudo a 37-38 gradi,
aggiungendovi latte-innesto più caglio liquido. Coagula in 30 minuti. Dopo
la rottura della cagliata (a dimensione di un chicco di mais), si cuoce a
45-46 gradi per circa 30 minuti. Dopo queste operazioni, la massa viene
spurgata, estratta e messa in fascera sotto torchio. La pressatura avviene
in due tempi: 10 minuti la prima volta e circa un'ora la seconda,
dopodiché si lascia riposare il tutto fino al giorno successivo. La
salatura si effettua per bagno in salamoia (15%) durante due giorni.
Matura in due mesi, in seminterrato umido a circa 13 gradi, dove le forme
vengono girate a giorni alterni e raschiate una volta al mese.
Stagionatura: fino a 3 mesi o più.
Caratteristiche del prodotto finito: altezza: cm. 8-10; diametro:
cm. 30; peso: Kg. 5; forma: cilindrica; crosta: abbastanza dura, secca,
colore giallo sporco; pasta: con occhiatura medio-grossa, abbastanza
fitta, colore paglierino chiaro o scuro. Grasso: 50%. Sapore: dolce.
Area di produzione: comune di Livinallongo (BL).
Calendario di produzione: tutto l'anno.
Note: il nome è stato suggerito dall'omonima località ladina. E'
una produzione recente, ha circa 6 anni.
Materia prima: latte intero (a bassa acidità).
Tecnologia di lavorazione: si porta il latte previa pastorizzazione
e pulitura meccanica a circa 38 gradi, aggiungendovi latte-innesto e/o
siero-innesto e/o fermenti selezionati più caglio liquido di vitello.
Coagula in 18-20 minuti. Dopo la rottura della cagliata, di solito svolta
in due fasi con sosta intermedia di 15 minuti circa (a dimensione di
guscio di noce o nocciola), si lascia riposare per una prima estrazione
del siero, quindi si cuoce a 42 gradi. Dopo queste operazioni, la massa
viene raccolta su tela, sistemata in fascera e pressata per circa 30
minuti. La salatura si effettua per bagno in salamoia al 16-18% per 48 ore
oppure al 18-20% per 24 ore. Matura in 15-60 giorni, in ambiente a 5-10
gradi e umidità 85-90%, dove le forme vengono girate e raschiate o
spazzolate all'occorrenza. Resa 11-12%.
Stagionatura: non si effettua.
Caratteristiche del prodotto finito: altezza: cm. 6-8; diametro:
cm. 30-32; peso: Kg. 5,5-6; forma: cilindrica; crosta: liscia, sottile,
bianca o paglierina; pasta: tenera con leggera occhiatura, bianca o
leggermente paglierina. Sapore: dolce, con varie tonalità, a seconda dei
fermenti usati.
Area di produzione: provincia di Treviso (ove si produce la maggior
quantità) e di Belluno.
Calendario di produzione: tutto l'anno.
Note: formaggio di recente diffusione, a lavorazione
semi-industriale. Quello prodotto in provincia di Belluno si divide in tre
categorie organoletticamente differenti a seconda del tipo di fermenti
usati:
- di sapore dolce aromatico, con fermenti termofili;
- di sapore dolce di latte, con fermenti mesofili;
- di sapore dolce piatto, con miscela di fermenti mesofili e termofili.
Vi vengono anche attribuite denominazioni complementari, che richiamano
nomi di località appartenenti alla zona di produzione
Materia prima: latte in parte intero (circa 2/3) e in parte
scremato (1/3) da razza Bruno-alpina e Pezzata nera. Alimentazione: erba
fresca dei pascoli locali.
Tecnologia di lavorazione: si porta il latte crudo, previo naturale
raffreddamento a circa 33-35 gradi, aggiungendovi caglio in polvere
sciolto in acqua tiepida. Coagula in 30-40 minuti. Dopo la rottura della
cagliata riscaldata un po' al fuoco (a dimensione di un chicco di riso),
si cuoce a 40-43 gradi (di solito con fuoco a legna per circa 10 minuti).
Dopo queste operazioni, la massa viene continuamente lavorata fino
all'asciugatura voluta. Si opera quindi la sistemazione in fascera e la
pressatura con pesi di 20-30Kg. Nei primi giorni si cambia spesso la tela
(sciarina) finchè la crosta diventa giallina. Quindi si mette in ambiente
tiepido per due giorni. La salatura si effettua per bagno in salamoia
(14%) durante due giorni. Matura in due mesi, in cantina fresca umida,
dove le forme vengono regolarmente rivoltate. Resa 9,6%.
Stagionatura: non si effettua.
Caratteristiche del prodotto finito: Peso: Kg.3-6; forma:
variabile, di solito cilindrica; crosta: lucida, fine,gialla; pasta:
compatta con occhiatura minutissima, colore bianco avorio o paglierino
chiaro; sapore: dolce, talvolta leggermente acidulo.
Area di produzione: Monte Baldo, comune di Malcesine (VR).
Calendario di produzione: tutto l'anno escluso l'inverno.
Note: è il formaggio tipico del Monte Baldo, di cui sono rimasti
oggi pochissimi produttori, tutti nel versante gardesano. Trattasi di
agricoltori, a pieno e mezzo tempo, le cui strutture di supporto
consistono in piccole casere, alquanto differenti dalle piccole malghe.
Materia prima: latte di due mungiture, di cui una scremata per
affioramento, da razza Bruno-alpina. Alimentazione: erba fresca o fieno
della zona.
Tecnologia di lavorazione: si porta il latte crudo a circa 33-34
gradi, aggiungendovi latte-innesto più caglio in polvere di vitello.
Coagula in 35-40 minuti. Dopo la rottura della cagliata (a dimensione di
un chicco di mais), si cuoce a 42-45 gradi per circa 20 minuti. Dopo
queste operazioni, la massa viene spurgata per 10 minuti, estratta e
sistemata nelle fascere, ove viene pressata per circa 15 minuti. La
salatura si effettua per bagno in salamoia (15%) durante due giorni.
Matura in 3 mesi in cantina, dove le forme vengono girate regolarmente e
lavate all'occorrenza. Resa 9-9,5%.
Stagionatura: fino a un anno o più. Durante questo periodo le forme
vengono raschiate ed unte con oli.
Caratteristiche del prodotto finito: altezza: cm. 10; diametro: cm.
25; peso: Kg. 4,5-7; forma: cilindrica; crosta: dura, incostante,
giallognola; pasta: con occhiatura media o grossa, colore giallo. Sapore:
dolce aromatico, piccante se ben stagionato.
Area di produzione: comune di Colle S. Lucia e località Coi in
comune di Zoldo Alto (BL).
Calendario di produzione: tutto l'anno, tranne l'estate.
Note: a Colle S. Lucia fino a 10 anni or sono si produceva un
cosiddetto tipo di "Asiago". Nella Val di Zoldo invece la produzione di
formaggio, in continua contrazione, ha lasciato Coi quale ultimo
superstite della tradizione casearia locale; fatta eccezione per le
malghe.
Materia
prima: latte intero prevalentemente da razza Pezzata nera.
Alimentazione: erba fresca e/o fieno della zona.
Tecnologia di lavorazione: si porta il latte crudo a circa 33-34
gradi, aggiungendovi latte-innesto più caglio in polvere o liquido di
vitello. Coagula in 20 minuti. Dopo la rottura della cagliata (a
dimensione di mezzo guscio di noce), si cuoce a 43-46 gradi, per circa
10-15 minuti. Dopo queste operazioni, la massa viene estratta e messa
nelle fascere. La salatura si effettua a secco sulle forme per un massimo
di 10 giorni. Matura in 30 giorni, in ambiente a 15-18 gradi e umidità
80%, dove le forme vengono regolarmente rivoltate.
Stagionatura: fino a 2 mesi circa.
Caratteristiche del prodotto finito: altezza: cm. 10; diametro: cm.
30; peso: Kg. 8; forma: cilindrica; crosta: sottile, morbida, colore
paglierino scuro; pasta: con occhiatura regolare, colore paglierino (se di
produzione estiva) altrimenti bianco avorio; grasso: 44%; sapore: dolce.
Area di produzione: Monti Lessini (VR).
Calendario di produzione: tutto l'anno.
Note: è una produzione relativamente recente (prima esisteva solo
il tipo "magro" ). Le provincie di Brescia e Bergamo assorbono la maggior
parte della produzione.
Materia
prima: latte scremato per affioramento, prevalentemente da razza
Pezzata nera. Alimentazione: erba fresca e/o fieno della zona.
Tecnologia di lavorazione: si porta il latte crudo a circa 33-44
gradi, aggiungendovi latte-innesto più caglio liquido o in polvere di
vitello. Coagula in 20 minuti circa. Dopo la rottura della cagliata (a
dimensione di piccoli grumi), si cuoce a 50 gradi circa per 10-15 minuti.
Dopo queste operazioni, viene estratta e posta nelle fascere. La salatura
si effettua a secco nelle forme per un massimo di 10 giorni. Matura in 6
mesi, in magazzini arieggiati, a 15-18 gradi e umidità 70-85% dove le
forme vengono regolarmente girate.
Stagionatura: da 12 mesi fino a 2 anni circa. Durante questo
periodo, le forme vengono unte con olio di lino e spazzolate ogni tanto.
Resa 7%.
Caratteristiche del prodotto finito: altezza: cm. 10; diametro: cm.
30; peso: Kg. 7-8; forma; cilindrica; crosta: dura e secca, piuttosto
scura; pasta: compatta, giallo paglierino (se di produzione estiva) o
bianca (se di produzione invernale); grasso: 36-38%; sapore: dolce.
Area di produzione: Monti Lessini (VR).
Calendario di produzione: tutto l'anno.
Note: è il formaggio di più antica tradizione locale, prodotto un
tempo esclusivamente nelle malghe della zona.
Materia prima: latte intero e/o parzialmente scremato.
Alimentazione: al pascolo, se di produzione estiva.
Tecnologia di lavorazione: si porta il latte previa pastorizzazione
o crudo (in malga) a circa 37-38 gradi, aggiungendovi fermenti termofili
(se pastorizzato) e/o caglio liquido o in polvere. Coagula in 25-30
minuti. Dopo la rottura della cagliata (a dimensione di guscio di noce o
mezza noce), si cuoce a 39 gradi, oppure si continua semplicemente a
lavorare la cagliata, con varie soste di 10 minuti cadauna. Dopo queste
operazioni, la massa viene lasciata riposare, effettuando poi l'estrazione
in canestri in vimini (oggi quasi del tutto sostituiti con analoghi
contenitori in plastica). La salatura si effettua in salamoia (18%) o a
secco sulle forme, in tre riprese per 4 giorni. Matura in 20 giorni, in
ambiente con meno di 10 gradi e umidità 90-95%, dove le forme vengono
spesso rivoltate.
Stagionatura: fino a 2 mesi circa, in ambiente leggermente meno
umido. Durante questo periodo, le forme vengono periodicamente bagnate con
acqua salata. Resa 11-12%.
Caratteristiche del prodotto finito: altezza: cm. 6-9; diametro:
cm. 30-32; peso: Kg. 6-7,5; forma: cilindrica; crosta: striata, tenera,
colore paglierino; pasta: molto occhiata (specie se si è usato latte
crudo), bianca. Sapore salato, di solito non piccante.
Area di produzione: area pedemontana del Grappa e Massiccio del
Grappa.
Calendario di produzione: tutto l'anno, prevalentemente in estate,
durante gli alpeggi.
Note: la denominazione deriva dal nome degli abitanti della
Morlacchia (aree montuose dell'Istria e della Dalmazia). Componenti di
quelle popolazioni si insediarono, svariati secoli addietro, sul massiccio
del Grappa, portandosi la propria tradizione casearia. Ancora oggi
qualcuno usa stagionare il prodotto nel letame maturo.
Materia prima: latte intero, da razza Bruno-alpina.
Alimentazione: prevalentemente fieno della zona e/o, quando disponibile,
erba fresca.
Tecnologia di lavorazione: si porta il latte crudo a circa 32
gradi, aggiungendovi caglio in polvere di vitello. Coagula in 40 minuti
circa. Dopo la rottura della cagliata (a dimensione di chicco di frumento)
si cuoce a 42 gradi per circa 20 minuti. Dopo queste operazioni, la massa
viene lasciata riposare 5 minuti, quindi si estrae e si mette negli
stampi, ove rimane per una giornata. La salatura si effettua per bagno in
salamoia (14%) durante 48 ore. Matura in 1-3 mesi, in ambiente a 15 gradi
e umidità media, dove le forme vengono girate ogni tre quattro giorni,
lavate con spazzola e acqua tiepida. Resa 8-9%.
Stagionatura: di solito non è necessaria.
Caratteristiche del prodotto finito: altezza: cm 12; diametro: cm
30; peso: Kg 6-6,5; forma: cilindrica; crosta: dura, gialla; pasta:
compatta, con rada e piccola occhiatura, di colore giallo in varie
tonalità; sapore: dolce.
Area di produzione: comune di San Pietro in Cadore (BL).
Calendario di produzione: dal 27 giugno al 14 settembre in malga;
dal 1 gennaio al 26 giugno in latteria.
Note: formaggio di antica tradizione locale. Nell'ambito della
Mostra mercato dei prodotti agricoli e lattero-caseari della provincia di
Belluno (a Sedico, in ottobre) ha ottenuto nel 1989 il primo posto al
"Concorso dei formaggi di latteria e di malga della provincia di Belluno"
per il tipo estivo (fatto in malga).
Materia prima: latte scremato per affioramento con aggiunta di
latte intero nella proporzione del 15%. Da razza Bruno-alpina (in
prevalenza). Alimentazione: erba fresca di pascolo medio e alto.
Tecnologia di lavorazione: si porta il latte crudo a circa 32-40
gradi, aggiungendovi caglio in polvere o liquido. Coagula in 30-50 minuti.
Dopo la rottura della cagliata effettuata con lo spino manuale (a
dimensione di un chicco di mais) si cuoce a 42-46 gradi (con fuoco a
legna). Dopo queste operazioni, la massa viene spurgata, estratta a mezzo
tele. Si ricoprono le forme con una tela asciutta, una tavola di legno e
si pressa il tutto con dei pesi per 24 ore. La salatura si effettua per
bagno in salamoia (14-15%) per 36 ore oppure a secco sulle forme (nel 20%
dei casi). Matura in 30-35 giorni in ambiente a 10-13 gradi ed umidità
elevata, dove le forme vengono girate spesso, bagnate con acqua, sale ed
un po' di aceto (specie nell'Agordino). Resa 8,7-9,5%.
Stagionatura: fino a 5 mesi circa. Durante questo priodo le forme,
dopo la pulitura, possono essere unte con oli o bagnate con vino.
Caratteristiche del prodotto finito: altezza: cm. 7-12; diametro:
cm. 20-30; peso: Kg. 2-7; forma: cilindrica; crosta; dura, liscia,
giallo-roseo o bruna se stagionato; pasta: con occhiatura piccola e
regolare, abbastanza fitta, di colore giallo in varie tonalità, fino al
bianco; sapore: dolce intenso, piccante dopo il quarto mese.
Area di produzione: aree montane e sub-montane della provincia di
Belluno (circa 40 malghe produttrici).
Calendario di produzione: dal 10 giugno al 20 settembre.
Note: le singole lavorazioni di questi formaggi si tramandano di
generazione in generazione, da secoli. Un tempo si scremava il latte più
che attualmente; si ottenevano quindi formaggi più magri, in forme più
grandi e a più lunga stagionatura.
Materia prima: latte scremato per affioramento, oppure in parte
scremato e in parte intero; oppure totalmente intero (solo in Val Belluna).
Razza: prevalentemente Bruno-alpina, ma anche Pezzata rossa e Frisona.
Tecnologia di lavorazione: si porta il latte crudo a circa 33-35
gradi, aggiungendovi latte-innesto più caglio in polvere o liquido di
vitello. Coagula in 15-40 minuti. Dopo la rottura della cagliata (a
dimensione intermedia fra un chicco di mais e uno di riso o frumento) si
cuoce a 37-45 gradi (i valori più alti vengono adoperati in estate) per
circa 15 minuti. Dopo queste operazioni, la massa viene lavorata fino alla
giusta consistenza e poi lasciata riposare 5-10 minuti, quindi si estrae e
si pone nelle fascere previo avvolgimento in tela. Si mette il tutto sotto
pressa in due tempi, prima con la tela e dopo senza, per un totale di
60-90 minuti. La salatura si effettua dopo 24 ore di riposo delle forme,
per bagno in salamoia (con eventuale integrazione a secco) durante 48 ore.
Matura in 30-60 giorni, in ambiente fresco, con umidità compresa fra l'80
e il 90%, dove le forme vengono girate regolarmente, lavate o solo
raschiate. Resa 8-8,5%.
Stagionatura: da 3 mesi fino a 2 anni circa.
Caratteristiche del prodotto finito: altezza: cm. 8-10; diametro:
cm. 20-35; peso: Kg. 4-7; forma: cilindrica; crosta: regolare, colore
giallo, paglierino o rossastro; pasta: compatta o leggermente occhiata,
colore giallino o paglierino. Sapore: dolce.
Area di produzione: comune di Chies, in Alpago (BL); Val Belluna,
da Ponte nelle Alpi a Lentiai.
Calendario di produzione: tutto l'anno.
Note: in Alpago è un formaggio di consolidata tradizione, che si
esprime attraverso la sopravvivenza di una latteria turnaria (a S. Martino
d'Alpago), completa di attrezzatura tradizionale a forza idraulica,
mantenuta in attività grazie all'abnegazione della casera (una donna) e
alla volontà dei conferitori, sempre più anziani e sempre in minor numero.
La produzione è infatti in progressiva contrazione. L'adozione di questa
lavorazione da parte delle latterie sociali e turnarie della Comunità
Montana Bellunese (Val Bellunese) risale invece a circa 10-15 anni fa.
Queste preparano il formaggio in due versioni: a latte intero e a latte
parzialmente scremato, nelle proporzioni rispettive di un terzo e due
terzi. Viene chiamato, in zona, "tipo Montasio", qui come in altre aree
del Bellunese, per la lavorazione del tutto simile al Montasio originale,
malgrado il nome sia appannaggio esclusivo del Consorzio di Tutela.
Materia prima: latte intero a bassa acidità, arricchito con una
piccola percentuale di panna (1-1,5% sul totale).
Tecnologia di lavorazione: si porta il latte, solitamente previa
pastorizzazione, a circa 38 gradi, aggiungendovi fermenti specifici e/o
latte-innesto, la panna e il caglio liquido. Coagula in 18 minuti. Dopo la
rottura della cagliata (a dimensione di un'albicocca), si continua a
lavorare con lo spino per 12 minuti, quindi si lascia riposare per 10
minuti e si estrae il siero. Dopo queste operazioni, la massa viene cotta
a 40-41 gradi, quindi estratta e messa nelle fascere, tipicamente rigate
all'interno. Tempo totale di lavorazione: 55 minuti. La salatura si
effettua per bagno in salamoia per 18-24 ore. Matura in 7-10 giorni, in
ambiente a 4-7 gradi e umidità 85%, dove le forme vengono regolarmente
girate. Resa 13%.
Stagionatura: non si effettua.
Caratteristiche del prodotto finito: altezza: cm. 6-8; diametro:
cm. 25-30; peso: Kg. 4-8; forma: cilindrica; crosta: sottilissima, rigata;
pasta: morbida, compatta o leggermente occhiata, bianco crema. Sapore:
dolce.
Area di produzione: provincia di Treviso. Comprende anche alcuni
comuni della provincia di Pordenone, in Friuli.
Calendario di produzione: tutto l'anno.
Note: è da considerarsi un formaggio emergente, non molto datato.
Il nome richiama l'aggiunta della panna (fredda) effettuata dal suo
inventore nel tentativo di salvare la cagliata dopo che ci si era
dimenticati di controllare la temperatura della caldaia.
Materia prima: latte
parzialmente scremato.
Tecnologia di lavorazione: si porta il latte previa pastorizzazione
e pulitura meccanica a 36-37 gradi, aggiungendovi fermenti lattici
(ottenuti da latte prodotto in aziende controllate in proprio) più caglio
liquido di vitello. Coagula in 20 minuti. Dopo la rottura della cagliata,
svolta in due fasi con sosta intermedia di 10 minuti (a dimensione di
guscio di nocciola la prima, e di chicco di riso la seconda), si cuoce a
46-47 gradi, per circa 15-20 minuti. Dopo queste operazioni, la massa
viene mantenuta a questa temperatura fino a consistenza ed asciugatura
desiderata. Tempo totale di lavorazione: 2 ore. Il tutto viene poi
scaricato in una vasca formatrice dove si drena il siero, si opera una
leggera pressatura e si estrae la massa in pezzi tutti uguali, racchiusi
nelle tele, posizionati nelle fascere. Il tutto viene pressato per 40
minuti circa a 3 atmosfere, poi si toglie la tela e si lascia il formaggio
in fascera ad asciugare fino a sera. Poi si marchia e si gira. La salatura
si effettua dopo 12 ore per bagno in salamoia (18-20%) a 15-18 gradi per
72 ore. Matura in 50 giorni, in ambiente a 13-15 gradi e umidità 80-85%,
dove le forme vengono voltate regolarmente, raschiate o spazzolate se
necessario. Resa 9%.
Stagionatura: da 3 a 6 mesi, fino a 12-15 mesi circa. Durante
questo periodo, le forme vengono unte con olio di lino crudo, oltreché
pulite all'occorrenza. Resa 7,5%.
Caratteristiche del prodotto finito: altezza: cm. 7-8; diametro:
cm. 30-32; peso: Kg. 5-6; forma: cilindrica; crosta: liscia, dura, color
paglierino o marrone se stagionato; pasta: compatta o solo con qualche
piccola sfoglia, fragrante dopo 180 giorni dalla produzione; colore bianco
o leggermente paglierino. Sapore: intenso, non piccante.
Area di produzione: comune di Cesiomaggiore (latteria di Busche,
BL).
Calendario di produzione: tutto l'anno, particolarmente in inverno.
Note: il prodotto è nato intorno al 1960, con tecnologia rimasta
sostanzialmente invariata, di tipo industriale. Il nome deriva
dall'omonimo fiume, che attraversa l'area di produzione della maggior
parte del latte utilizzato nella lavorazione.
Materia prima: latte intero, oppure 1/2 intero e 1/2 scremato
per affioramento da razza Bruno-alpina in prevalenza, ma anche da Frisona
e Pezzata rossa.
Tecnologia di lavorazione: si porta il latte crudo a circa 35
gradi, aggiungendovi latte-innesto più caglio liquido di vitello. Coagula
in 20 minuti. Dopo la rottura della cagliata svolta in due fasi (a
dimensione di guscio di noce o mezza noce), si riscalda a 40 gradi,
lasciando poi asciugare per 5-10 minuti, quindi si cuoce a 45 gradi. Dopo
queste operazioni, la massa viene spurgata, estratta e versata
sull'apposito banco dove viene tagliata, effettuando una prima salatura in
pasta. Poi si dispone nelle fascere e si pressa per due ore. La salatura
si effettua finalmente a secco sulle forme per 4 giorni. Matura in un
mese, in cantina umida, dove le forme vengono regolarmente girate.
Stagionatura: fino a 2 mesi al massimo. Resa 9%.
Caratteristiche del prodotto finito: altezza: cm. 13-15; diametro:
cm. 35-40; peso: Kg. 12; forma: cilindrica; crosta: liscia, consistente,
giallo chiaro; pasta: con occhiatura media o piccola, bianca o
paglierino-chiara.
Area di produzione: Val Belluna, da Ponte delle Alpi a Lentiai
(BL).
Calendario di produzione: tutto l'anno.
Note: è un formaggio a lavorazione originale, anche se di recente
introduzione. Si produce in due versioni: a latte intero (tipo grasso) e a
latte parzialmente scremato (tipo semigrasso); i due terzi della
produzione riguardano quest'ultimo.
Materia prima: latte in parte intero (circa 3/5) e in parte
scremato per affioramento (circa 2/5), da razza Bruno-alpina.
Tecnologia di lavorazione: si porta il latte crudo a circa 36
gradi, aggiungendovi siero-innesto più caglio in polvere. Coagula in 20
minuti. Dopo la rottura della cagliata (a dimensione di mezzo chicco di
riso), si cuoce a 46 gradi; la massa viene estratta, sistemata nelle
fascere e pressata in due tempi: prima per 10 minuti e poi per circa
un'ora. Quindi si lascia riposare fino al giorno successivo. La salatura
si effettua per bagno in salamoia (15%) durante due giorni. Matura in 3
mesi, in seminterrato umido a circa 13 gradi, dove le forme vengono girate
a giorni alterni, raschiate e unte con olio di lino. Resa 9%.
Stagionatura: fino a 1 anno.
Caratteristiche del prodotto finito: altezza: cm. 8; diametro: cm.
30; peso Kg. 5,5; forma: cilindrica; crosta: dura, colore giallo; pasta:
con occhiatura sparsa, media, colore paglierino. Grasso: 40%. Sapore:
tendente al piccante.
Area di produzione: Livinallongo (BL).
Calendario di produzione: da dicembre a maggio.
Note: trae il nome dall'omonima località ladina in cui viene
prodotto. Esiste da circa 6 anni. E' prodotto solo in alcuni mesi, per
problemi legati all'attitudine alla stagionatura, analogamente a quanto
sopra considerato per il Monte stagionato.
Materia prima: siero di
latte, da razza Bruno-alpina. Alimentazione: fieno e/o foraggio fresco
della zona.
Tecnologia di lavorazione: si porta il siero a circa 90 gradi,
aggiungendovi acido citrico. Affiorato il coagulo viene "pescato" e messo
a gocciolare in appositi cestelli forati. La salatura si effettua a secco
in superficie. Matura in 8-10 giorni, durante i quali le forme vengono
messe ad affumicare bruciando legna di faggio sul siero. Resa 8%.
Stagionatura: facoltativa, fino a 1 mese circa, in ambiente caldo e
asciutto.
Caratteristiche del prodotto finito: peso: Kg. 0,5; forma:
cilindrica irregolare; crosta: assente; pasta: color marrone chiaro.
Sapore: caratteristico, "affumicato".
Area di produzione: piana del Cansiglio, comune di Tambre (BL).
Calendario di produzione: tutto l'anno.
Note: è un prodotto tipico delle malghe della zona.
Materia prima: siero di latte prevalentemente da razza
Bruno-alpina.
Tecnologia di lavorazione: si porta il siero a circa 90-100 gradi,
aggiungendovi sale amaro (4 etti/quintale di siero) e aceto (1 litro/5
quintali di siero) Affiorato il coagulo, viene raccolto e appeso dentro
sacchi di tela, lasciati alcune ore a sgocciolare. Dopo queste operazioni,
la massa rimasta nei sacchetti viene messa sotto pressa fino al mattino
seguente. La salatura si effettua a secco, sulle forme, 2 volte per parte.
Matura in una settimana, durante la quale le forme vengono messe ad
affumicare con legna di conifera verde.
Stagionatura: facoltativa, fino a un mese circa, in ambiente a
temperatura naturale. Resa 3% (sul siero).
Caratteristiche del prodotto finito: peso: Kg. 1; forma: ovale;
crosta: assente; pasta: marrone o comunque scura. Sapore: affumicato.
Area di produzione: zona dell'Agordino, di Sappada (BL) e malghe in
genere.
Calendario di produzione: tutto l'anno, estate in particolare.
Note: specialità di antica tradizione rurale, è attualmente in
espansione produttiva, dovuta ad un recente risveglio d'interesse
culinario nei suoi riguardi. Stagionata un mese è adatta alla grattugia.
Ottima sugli gnocchi.
Materia prima: latte intero o prevalentemente intero, ad elevato
tenore di grasso, da razza Bruno-alpina. Alimentazione: foraggio fresco o
fieno della zona.
Tecnologia di lavorazione: si porta il latte crudo a 32 gradi,
aggiungendovi caglio di vitello in polvere. Coagula in oltre 40 minuti. Dopo
la rottura della cagliata (a dimensione di un chicco di riso) si cuoce a
42-45 gradi per circa 40 minuti. Dopo queste operazioni, la massa viene
estratta, sistemata nelle fascere e lasciata tal quale per 24 ore. La
salatura si effettua per bagno in salamoia per 24 ore e poi a secco sulle
forme per 4-5 giorni. Matura in 60 giorni, in cantina, dove le forme vengono
regolarmente girate ed eventualmente pulite. Resa 9-9,5%.
Stagionatura: fino a un anno o più.
Caratteristiche del prodotto finito: altezza: cm. 9; diametro: cm.
30; peso: Kg. 6-7; forma: cilindrica; crosta: tenera, regolare; pasta: con
occhiatura irregolare e incostante, colore giallognolo; sapore: dolce.
Area di produzione: Sappada (BL).
Calendario di produzione: da gennaio a giugno.
Note: è un formaggio di antica tradizione carnica. Nell'ambito della
Mostra-mercato dei prodotti agricoli e lattero-caseari della provincia di
Belluno (a Sedico, ogni ottobre) ha ottenuto nel 1989 il primo posto fra i
formaggi di latteria al "Concorso dei formaggi di latteria e di malga" della
provincia di Belluno.
Materia prima: latte scremato per affioramento (nella maggior
parte dei casi) e/o intero.
Tecnologia di lavorazione: si porta il latte crudo, meglio se
freschissimo, a 35-36 gradi, aggiungendovi caglio in polvere (nell'Agordino)
o liquido (specie nelle malghe). Coagula in 20-40 minuti. Dopo la rottura
della cagliata (a dimensione di chicco di mais) e una sommaria spurgatura,
la massa viene raccolta in appositi stampi, oppure in uno scolapasta (se
fatta in casa). Va mangiata entro il più breve tempo possibile. La salatura
si effettua al momento del consumo. Resa 15%.
Stagionatura: non si effettua.
Caratteristiche del prodotto finito: peso: variabile; forma:
variabile; crosta: assente; pasta: compatta, elastica, bianca. Sapore: dolce
di latte.
Area di produzione: tutta la provincia di Belluno.
Calendario di produzione: tutto l'anno.
Note: nell'Alpago viene chiamato Tosella. E' un prodotto di
antichissima tradizione rurale. Si consuma solitamente cotto in padella con
burro e sale. Il nome è stato forse suggerito dal comportamento che presenta
in cottura, durante la quale "schizza" intorno le goccioline di siero
trasudate. Affinché tenga la fetta, ossia non si fonda col calore, è
necessario che sia freschissimo, così come il latte impiegato per la sua
preparazione.
Materia prima: latte intero, prevalentemente da razza Pezzata nera.
Alimentazione: erba fresca dei pascolli dei Monti Lessini.
Tecnologia di lavorazione: si porta il latte crudo a circa 34 gradi,
aggiungendovi fermenti lattici (ma non sempre) più caglio liquido o in
polvere. Coagula in 15 minuti. Dopo la rottura della cagliata (a dimensione
di grossi grani), si cuoce a 41-43 gradi, per circa 3-4 minuti. Dopo queste
operazioni, la massa viene estratta e messa nelle fascere. La salatura si
effettua a secco sulle forme per 6-8 giorni. Matura in un mese, in ambiente
piuttosto umido, a temperatura di 15-16 gradi, dove le forme vengono
rigirate e unte con olio di lino. Resa 9,5%.
Stagionatura: non si effettua.
Caratteristiche del prodotto finito: altezza: cm. 12; diametro: cm.
35-40; peso: Kg. 7-9; forma: cilindrica; crosta: sottile, tenera, gialla;
pasta: con occhiatura fitta, colore giallo paglierino; sapore: dolce.
Area di produzione: zona alta della Lessinia (VR).
Calendario di produzione: da giugno a settembre.
Note: è un formaggio che un tempo si produceva con il latte della
prima mungitura estiva, in malga. Le vacche erano stanche per il lungo
cammino (in dialetto "strache", da cui il nome "stracòn" ), in questo caso
dal piano al monte.
Materia prima: latte intero.
Tecnologia di lavorazione: si porta il latte previa blanda
pastorizzazione a circa 35 gradi, aggiungendovi latte-innesto più caglio in
polvere di vitello. Coagula in 15-20 minuti. Dopo la rottura della cagliata
(a dimensione di un chicco di grano), si cuoce a 46-47 gradi. Dopo queste
operazioni, la massa viene spurgata, estratta e posta nelle fascere. La
salatura si effettua per bagno in salamoia per 48 ore. Matura in un mese, in
magazzino a 11-12 gradi. Resa 9,5%.
Stagionatura: da 60 giorni, fino a 6-7 mesi.
Caratteristiche del prodotto finito: altezza: cm. 10; diametro: cm.
32-33; forma: cilindrica con facce leggermente convesse; crosta: sottile ed
elastica; pasta: consistente, pastosa, con occhiatura sparsa di media
grandezza, colore paglierino. Grasso: 50%. Sapore: dolce, leggermente
aromatico.
Area di produzione: Prealpi Trevigiane orientali.
Calendario di produzione: tutto l'anno.
Note: è un prodotto che intende recuperare in caseificio la
lavorazione casearia tradizionale delle malghe delle Prealpi Trevigiane
orientali.
Formaggi misti
Materia prima: latte vaccino scremato per affioramento (75%) e
caprino (25%). Alimentazione: erba fresca di pascolo medio e alto.
Tecnologia di lavorazione: come per il Nostrano di Malga. Matura in
20 giorni. Resa 10%.
Stagionatura: in genere fino a due mesi circa.
Caratteristiche del prodotto finito: altezza: cm. 5; diametro: cm.
30; peso: Kg. 3-4; forma: cilindrica; crosta: liscia, giallina; pasta:
morbida con occhiatura piccola e rada, colore bianco o appena giallino.
Sapore: caratteristico, dolce se giovane.
Area di produzione: quasi esclusivamente le malghe dell'Agordino
(BL).
Calendario di produzione: dal 10 giugno al 20 settembre.
Note: la sua produzione era un tempo più diffusa. E' forse il
formaggio a più antica tradizione, in questo settore delle Alpi. La razza
caprina più rappresentata non è pura, ma frutto di ibridi fra razze
autoctone. Tuttavia sono presenti, in forma pura, esemplari di razza
Camosciata, Alpina e Saanen.
Materia prima: latte vaccino intero mescolato con latte caprino;
talvolta puro latte caprino, da razza Alpina, Camosciata e Saanen.
Alimentazione caprina: al pascolo collinare, con vegetazione mista di bosco
ceduo e prato cespugliato.
Tecnologia di lavorazione: si porta il latte previa pastorizzazione a
circa 37 gradi, aggiungendovi fermenti lattici più caglio liquido e in
pasta. Coagula in 20 minuti. Dopo la rottura della cagliata (a dimensione di
grossi grani), si cuoce a 41-45 gradi. Dopo queste operazioni, la massa
viene scaricata e sistemata negli stampi. Subisce poi una stufatura di 3-4
ore a 30-35 gradi. La salatura si effettua appena le forme si sono
raffreddate, per bagno in salamoia (20%) con sale marino integrale durante
12 ore.
Stagionatura: 1 mese circa, in ambiente a temperatura di 8 gradi.
Durante questo periodo, le forme vengono lavate prima di essere vendute.
Resa 11% oppure 9% se pura capra.
Caratteristiche del prodotto finito: altezza cm. 6; diametro cm. 15;
peso: Kg.1,5; forma cilindrica; crosta tenera e chiara; pasta compatta,
bianco canfora o giallina; grasso 50%; sapore dolce, leggermente acidulo,
molto intenso se di puro latte caprino.
Area di produzione: comune di S. Ambrogio Valpolicella (VR).
Calendario di produzione: da marzo a settembre.
Note: È una produzione recente. I prezzi più alti vengono spuntati
per il formaggio di puro latte caprino.
Materia prima: latte vaccino mescolato con latte ovino; tavolta si
impiega puro latte ovino. Alimentazione: prevalentemente pascolo.
Tecnologia di lavorazione: si porta il latte previa pastorizzazione a
circa 37 gradi, aggiungendovi fermenti lattici più caglio liquido e in
pasta. Coagula in 20 minuti. Dopo la rottura della cagliata (a dimensione di
grossi grani), si cuoce a 41-45 gradi. Dopo queste operazioni, la massa
viene scaricata e messa negli stampi, che vengono portati in locale di
stufatura, a 30-35 gradi ove permangono 3-4 ore. La salatura si effettua
dopo il raffreddamento, per bagno in salamoia (20%) per 12 ore.
Stagionatura: fino a 1 mese circa, in ambiente a 8 gradi. Durante
questo periodo, le forme vengono lavate, prima di essere vendute. Resa
12-15%.
Caratteristiche del prodotto finito: altezza cm. 6, diametro cm. 15;
peso Kg. 1,5; forma cilindrica; crosta sottile; pasta compatta, colore
giallo paglierino; grasso 56-60%; sapore particolare, sapido, dolce.
Area di produzione: comune di S. Ambrogio Valpolicella (VR).
Calendario di produzione: tutto l'anno.
Note: i prezzi più alti vengono spuntati con la produzione di puro
latte ovino (rappresenta meno di 1/5 del totale).
Materia prima: latte
vaccino intero misto con latte ovino aggiunto nella proporzione media del
20%, prevalentemente da razza Massese.
Tecnologia di lavorazione: si porta il latte previa pastorizzazione a
circa 37 gradi, aggiungendovi fermenti lattici liofilizzati più caglio
liquido o in polvere di vitello. Coagula in 20 minuti. Dopo la rottura della
cagliata (a dimensione di guscio di noce), la massa viene lasciata riposare
15-20 minuti per la separazione ed estrazione del siero. Poi si mette negli
stampi e si opera una stufatura di 1-2 ore a 36-38 gradi. La salatura si
effettua a secco sulle forme. Matura in 20 giorni, in ambiente a 10-12 gradi
e umidità del 70% circa, dove le forme vengono lavate uno o due volte. Resa
l4 %.
Stagionatura: fino ad un mese ed oltre.
Caratteristiche del prodotto finito: altezza: cm. 6-7; diametro: cm.
14-18; peso: Kg. 1,3-1,9; forma: cilindrica; crosta: sottilissima; pasta: di
colore dal bianco al paglierino, profumata. Sapore: dolce.
Area di produzione: bassa provincia di Padova e Pegolotte di Cona
(VE).
Calendario di produzione: tutto l'anno.
Note: è un formaggio prodotto direttamente dagli allevatori. Viene
usato caglio di vitello per la difficoltà a reperire sul mercato quello di
agnello o di capretto, più adatti ad esaltare le qualità organolettiche del
prodotto
Formaggi ovini
Materia prima: latte di pura pecora. Eccelle quello da razza
Massese.
Tecnologia di lavorazione: si porta il latte previa pastorizzazione a
circa 37 gradi, aggiungendovi fermenti lattici liofilizzati più caglio in
polvere o liquido di vitello. Coagula in 20 minuti. Dopo la rottura della
cagliata (a dimensione di un chicco di mais), si può cuocere oppure no, a
seconda della consistenza della pasta e della lunghezza del periodo di
maturazione desiderati. Dopo queste operazioni, la massa viene messa nelle
fascere. Queste vengono portate in locale di stufatura a 36-38 gradi, ove
permangono 1 o 2 ore. Matura in 20-30 giorni.
Stagionatura: solo se a pasta cotta fino a 60 giorni o più. Resa 17%.
Caratteristiche del prodotto finito: altezza: cm. 8; diametro: cm.
22; peso: Kg. 2-2,5; forma: cilindrica; crosta: sottile e piuttosto dura;
pasta: compatta, colore dal bianco al paglierino, a seconda della stagione.
Sapore: dolce, caratteristico, non piccante.
Area di produzione: bassa provincia di Padova e Pegolotte (VE), con
estensioni nel Mantovano.
Calendario di produzione: tutto l'anno.
Note: preparato direttamente dagli allevatori, è ciò che rimane della
antica produzione di formaggio ovino, da parte dei pastori, quando questi
allevamenti erano più diffusi. Per quanto riguarda il caglio utilizzato,
anche qui valgono le considerazioni già fatte per la Caciotta misto pecora.
Materia prima: latte puro
caprino, da razza Saanen.
Tecnologia di lavorazione: si porta il latte previa pastorizzazione e
pulitura centrifuga a 40-42 gradi, aggiungendovi preventivamente fermenti
termophili e quindi caglio liquido di vitello. Coagula in 30 minuti. Dopo la
rottura della cagliata svolta in 3 fasi, con altrettante soste di 10-15 minuti
(a dimensione di guscio di noce), la massa viene estratta e sistemata negli
stampi. La salatura si effettua per bagno in salamoia per 24 ore. Matura in 6
mesi, in ambiente a 10 gradi e umidità 85-90%, dove le forme vengono spazzolate
ed unte per due volte con appositi oli.
Stagionatura: fino a un anno circa. Resa 7%.
Caratteristiche del prodotto finito: altezza: cm. 7; diametro: cm. 18;
peso: Kg. 3; forma cilindrica; crosta, liscia, color ocra; pasta: compatta,
granulosa, colore leggermente paglierino. Grasso: 42%. Sapore: piccante.
Area di produzione: comune di Farra di Soligo (TV).
Calendario di produzione: tutto l'anno.
Note: formaggio di latteria di recente introduzione locale.
Materia prima: latte di pura
capra, da razza Alpina, Camosciata e Saanen. Alimentazione: al pascolo
collinare, con vegetazione mista di bosco ceduo e prato cespugliato.
Tecnologia di lavorazione: si porta il latte previa pastorizzazione a
circa 25 gradi, aggiungendovi fermenti lattici più caglio liquido e mettendolo
in un contenitore isolato. Coagula in 24 ore. Dopo queste operazioni, la massa
viene avvolta in teli appositi, si lascia spurgare e quindi si dispone nelle
forme. La salatura si effettua in pasta, a occhio. Matura in 24 ore in ambiente
a temperatura naturale.
Stagionatura: al massimo fino a 15 giorni. Resa 15%.
Caratteristiche del prodotto finito: peso: Kg. 0,5; forma: cilindrica;
crosta: assente; pasta: tenera, di consistenza simile alla ricotta, bianca;
grasso: 41-42%, sapore aspro.
Area di produzione: S. Ambrogio di Valpolicella (VR) e Montegalda (VI).
Calendario di produzione: da marzo a settembre.
Note: è un formaggio nato in Francia, dove è prodotto con latte crudo. Si
consuma condito con olio e aromi. Si produce in Veneto da una dozzina d'anni.
Materia prima: latte puro
caprino, da razza Saanen.
Tecnologia di lavorazione: si porta il latte previa pastorizzazione e
pulitura centrifuga a circa 40 gradi, aggiungendovi preventivamente fermenti
lattici mesophili e quindi caglio liquido di vitello. Coagula in 20 minuti. Dopo
la rottura della cagliata (a dimensione di grossi grani), la massa viene
estratta e messa negli stampi. La salatura si effettua per immersione in
salamoia per pochi secondi. Matura in 24-36 ore, in cella frigorifera a 5-7
gradi e umidità 85-90%. Resa 14-16%.
Stagionatura: non si effettua.
Caratteristiche del prodotto finito: altezza: cm. 7; diametro: cm. 6,5;
peso: Kg. 0,2-0,3; forma: piccolo tomo cilindrico; crosta: assente; pasta:
morbida e bianca. Grasso: 37%. Sapore: dolce.
Area di produzione: comune di Farra di Soligo (TV).
Calendario di produzione: tutto l'anno.
Note: come per il Caprino stagionato.
Materia prima: latte puro
caprino, da razza Saanen.
Tecnologia di lavorazione: si porta il latte previa pastorizzazione e
pulitura centrifuga a 40-42 gradi, aggiungendovi preventivamente fermenti
termophili e quindi caglio liquido di vitello. Coagula in 30 minuti. Dopo la
rottura della cagliata svolta in 3 fasi, con altrettante soste di 10-15 minuti
(a dimensione di guscio di noce), la massa viene estratta e sistemata negli
stampi. La salatura si effettua per bagno in salamoia per 24 ore. Matura in 6
mesi, in ambiente a 10 gradi e umidità 85-90%, dove le forme vengono spazzolate
ed unte per due volte con appositi oli.
Stagionatura: fino a un anno circa. Resa 7%.
Caratteristiche del prodotto finito: altezza: cm. 7; diametro: cm. 18;
peso: Kg. 3; forma cilindrica; crosta, liscia, color ocra; pasta: compatta,
granulosa, colore leggermente paglierino. Grasso: 42%. Sapore: piccante.
Area di produzione: comune di Farra di Soligo (TV).
Calendario di produzione: tutto l'anno.
Note: formaggio di latteria di recente introduzione locale
Formaggi in estinzione
Materia prima: latte intero da
razza Bruno-alpina.
Tecnologia di lavorazione: si porta il latte crudo alla temperatura di
coagulazione, aggiungendovi caglio, solitamente in polvere. Dopo la coagulazione
la massa viene estratta e lavorata fino ad ottenere la forma di un disco piatto,
poi si taglia a pezzi e si dispone su un'asse di legno all'aperto. I pezzi
vengono rigirati fino a quando divengono asciutti in superficie. A questo punto
si mettono in vasi di vetro immersi in olio d'oliva della zona. Matura in almeno
un mese, in cantina.
Stagionatura: a piacere.
Caratteristiche del prodotto finito: crosta: assente; sapore: piccante,
assai caratteristico.
Area di produzione: versante gardesano del Monte Baldo (VR).
Calendario di produzione:
Note: si produce esclusivamente per autoconsumo. È una specialità tipica
di antiche origini. Il connubio olio d'oliva-formaggio sembra rispecchiare
l'analoga fortunata sintesi fra ambienti naturali assai diversi, che l'area
benacense vanta come sua caratteristica peculiare.
E per finire..............
Ubriaco del Piave o Formaio Embriago
Formaggio ubriaco, perché - dopo averlo ottenuto con latte di due mungiture e portato a maturazione in 20 giorni -, le forme, di circa 5 kg., vengono immerse nelle vinacce fresche di uve nere, in genere cabernet, merlot o raboso, in ambiente tiepido (18-20 gradi), e continuamente irrorate con vino torchiato per 35-40 ore.
La crosta si presenta durissima, color vinaccia scura, a proteggere la pasta bianca, compatta, dal sapore caratteristico, piccante e dolce ad un tempo, con profumi fragranti e tocco vinoso.
Come tutte le più belle invenzioni, anche questa è figlia della necessità: l'Ubriaco infatti nasce quando l'elevato prezzo degli oli per trattare la crosta ne rendeva proibitivo l'uso ai contadini del Piave.
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