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Storia | |||
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Morfologia | |||
Il
territorio
Dal mare ai monti, da Est a Ovest le distanze, in linea d'aria, non superano i cento chilometri e una moderna rete autostradale le rende facilmente percorribili. In uno spazio ristretto, il Friuli-Venezia Giulia racchiude ambienti, paesaggi, storia, arte e cultura diversificati, che concorrono a formare una realtà varia, articolata e complessa. Dall'anfiteatro montano, sezione terminale dell'arco alpino, si scende all'ampia fascia pedemontana e collinare morenica. Agli interessanti e svariati aspetti geologici si accompagna la dolcezza del paesaggio punteggiato da numerosi castelli che costituivano, a partire dall'Alto Medio Evo, la linea difensiva di quest'area che, per la sua posizione naturale, era terra di passaggio e spesso di conquista. L'alta pianura, specie nel Friuli occidentale, è caratterizzata da terreni aridi e permeabili detti magredi, o terre magre, dove anche i fiumi scompaiono e corrono sotto terra per riaffiorare più a valle, in quella che è nota come la linea delle risorgive. Gli aridi magredi sono oggi resi fertili da un imponente sistema di irrigazione e la rigogliosa zona delle risorgive, con la sua fiorente agricoltura, è caratterizzata dal verde naturale lungo i fiumi e da boschi planiziali. Infine il salto verso il mare: le ampie lagune di Marano e di Grado e la foce dell'Isonzo disegnano la bassa costa occidentale; a Est la costa diviene alta e rocciosa, con le insenature come quelle di Duino e Sistiana, sino a Trieste e Muggia. Il clima Il Friuli-Venezia Giulia ha un clima temperato umido, notevolmente diversificato a seconda delle particolari condizioni delle singole aree. Il sistema alpino ripara dal diretto afflusso dei rigidi venti settentrionali, ma la regione, aperta verso la pianura padana, è soggetta alla circolazione generale delle masse d'aria da Ovest a Est. Lungo questa direttrice si evolvono e si spostano i centri depressionari, i quali, specie in estate - ma anche con anticipi primaverili e posticipi autunnali - portano perturbazioni atmosferiche caratterizzate da temporali e grandinate. Per l'apertura all'alto Mare Adriatico sul territorio affluiscono anche venti sciroccali che determinano un'alta piovosità. L'altopiano carsico è caratterizzato da particolari situazioni meteoriche e climatiche: le masse d'aria fredda provenienti da Est scavalcano le basse Alpi Giulie e la zona è investita dai venti dell'area danubiana. La bora, vento di Nord-Est, raggiunge la sua massima intensità su Trieste e il suo Golfo con raffiche che possono anche superare i 150 Km/h. | |||
Tradizioni | |||
Il Friuli ha sviluppato nei secoli una radicata
cultura autonoma, che si estrinseca nell'uso diffuso di una lingua - il
friulano - di ceppo ladino, nella attenta valorizzazione delle numerose
tradizioni locali e nella partecipazione ai numerosi riti e
manifestazioni, il cui significato va ben oltre l'aspetto folcloristico.
L'Epifania porta con sé i falò (pignarûl nell'Udinese, pan e vin nel Pordenonese, secondo le dizioni più diffuse) per propiziare la fecondità della terra. A Cividale del Friuli, sempre per l'Epifania, si celebra la "Messa dello Spadone", per ricordare l'investitura che il patriarca riceveva dall'imperatore: durante la messa il diacono saluta la folla con la spada - del 1366, che fu del patriarca di Aquileia Marquardo di Randeck; a Gemona si celebra la "Messa del Tallero", in cui durante l'offertorio il sindaco dona al celebrante un tallero coniato nel 1780 sotto il regno di Maria Teresa d'Austria. A metà Quaresima a Pordenone ( ma la tradizione è stata recentemente ripresa anche in altri centri ) si celebra il Processo e rogo de la Vecia, anche questo legato al rito purificatore del fuoco, dove il simulacro della "Vecia" rappresenta i mali dell'anno trascorso. In Carnia i riti del fuoco coincidono con la festa del patrono o di qualche santo in prossimità del solstizio d'estate: il lancio di lis cidulis, rotelle infuocate, viene accompagnato dall'augurio di prosperità. Sono quasi scomparsi - assieme alla civiltà contadina - riti religiosi quali le Rogazioni, mentre sopravvivono alcune processioni: per il Corpus Domini, le feste della Madonna e dei Santi. Significativa la processione, il Bacio delle Croci, che si svolge per l'Ascensione nella pieve di Zuglio, in Carnia: vi convengono le Croci astili, adornate a festa, di tutte le pievi "figlie", che si inchinano, in atto di omaggio, a quella "matrice". Processioni marine a Marano per la festa dei Santi Vito, Modesto e Crescenzio, e a Grado per il Perdòn di Barbana (la statua della Vergine viene portata da Grado al santuario dell'isoletta di Barbana, accompagnata da una processione di barche). Si sta sempre più diffondendo l'usanza delle sacre rappresentazioni del Venerdì Santo. Di origine medioevale, sono un misto di rito sacro e di teatro. In Friuli la più antica e la più nota è quella di Erto e Casso, nell'Alta Valcellina, alla cui realizzazione concorre tutto il paese.
Molto più laica,
ma antichissima, la Sagra dei osei, che in agosto richiama a
Sacile un grande pubblico per assistere all'alba al canto degli uccelli e alle
gare di canto fra i pennuti e i chioccolatori, a ricordo del diritto
concesso alla città nel 1351 dal patriarca di Aquileia di tenere mercato
degli uccelli catturati nei boschi del vicino
Cansiglio.
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