Come abbiamo visto nel capitolo
che tratta dell'esposizione, il diaframma con il tempo di apertura dello stesso permettono alla
giusta quantità di luce di andare sulla pellicola e quindi generare un'immagine. Il tempo viene espresso
comunemente in ore, minuti e secondi. Nella fotografia vale lo
stesso principio; le prime esposizioni duravano ore intere,
successivamente il tempo per esporre correttamente una pellicola
si è man mano accorciato fino a giungere ai nostri tempi dove
non si parla più neanche di secondi ma di sue frazioni. La
ghiera dei tempi ha, infatti, dei numeri che hanno un ordine
logico e progressivo. Il numero 1 che troviamo in ogni ghiera dei
tempi s'intende appunto "un secondo", i numeri che lo
precedono sono anch'essi "secondi" seguendo questa
progressione che immaginiamo inizi da 60 secondi:
Dopo il n.1, in avanti, si ha il numero 2 che non è altro che 1/2
secondo, segue il 4 (1/4) e cosi via in questa progressione:
Quindi la ghiera completa sarà come questa:
Sicuramente avrete notato che ogni numero e
seguito o preceduto da un'altro che è il doppio o la metà. Ci
sono alcune eccezione. Certo, dopo l'8 andrebbe il 16 e dopo il
60 andrebbe il 120, ma per comodità, per semplificare il
raddoppio dei numeri che li seguono, si è fatto quest'arrotondamento
che comunque non influenza l'esposizione, trattandosi di frazioni
di secondi trascurabili .