BALCANI (EX JUGOSLAVIA) GIUGNO 2007
DATA |
KM |
RESOCONTO |
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Martedì 12/6/07 |
490 |
Dopo attente valutazioni e profonde riflessioni….decidiamo si va! Partenza da casa verso mezzogiorno direzione Orte, Superstrada dove ci fermiamo per fare una piccola spesa, io compro anche un paio di ciabatte. Mangiamo un panino al volo e ripartiamo. Prendiamo la E 45 e proseguiamo fino a Ferrara facendo solo una breve sosta per un caffé, non abbiamo problemi di benzina perché prima di partire abbiamo fatto il pieno. Prima di arrivare a Ferrara decidiamo di andare a Cento da Franco. Non mi ricordo di esserci già stata “MA CHE CE LA PORTO A FARE” ? Mangiamo insieme a lui una pizza, andiamo a salutare i parenti e poi ripartiamo. Arriviamo fino a Ferrara troviamo un parcheggio e ci fermiamo per la notte. “Il nostro nuovo camper oggi si è fatto quasi 500 km, non male”!
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Mercoledì 13/6/07 |
384
874 Tot |
Partiamo con comodo fino a Padova dove facciamo spesa e pranziamo. Proseguiamo e, prima di Trieste, vediamo un castello sul mare, decidiamo di andarlo a vedere in quanto mi ricordo di averlo visto in TV da poco. Il Castello di Miramare si trova su di uno scoglio ed è stato costruito per una donna dal suo RE. La sua posizione e il sole che lo fa risplendere lo rende veramente bello da vedere. Proseguiamo fino ad arrivare in Slovenia passando per Trieste, subito dopo aver passato la dogana facciamo il pieno di carburante a 0,975 euro al litro. Proseguiamo fino a Koper (Capodistria), ceniamo vicino al porto e facciamo una passeggiata nel centro storico e sul lungomare poi ninna.
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Giovedì 14/6/07 |
138
1.012 Tot |
Ci svegliamo abbastanza presto perché stanno tagliando l’erba sopra le nostre teste, la macchina tosatrice fa un gran fracasso, ogni tanto arriva qualcosa sopra il camper, è meglio andarsene. Dopo pochi km arriviamo al confine Croato, proseguiamo senza nessun controllo da parte della polizia doganale e arriviamo a Vrsar, facciamo una passeggiata, facciamo il cambio di valuta, 100 euro corrispondono a 720 kune…. Facciamo un giro nel paese, visitiamo il parco delle sculture, ci bagniamo i piedi nel mare della Croazia. Ci beviamo una sangria e mangiamo patatine fritte. Compro un vestito a kn 250… prima fregatura! Partiamo in direzione Rovinj dove troviamo un bel parcheggio gratuito vicino ad un caffè point, visitiamo il paese che è una penisola, lo giriamo più volte in lungo e in largo. Molto bello anche se sta diventando molto turistico, con le sue case sul mare sembra di essere a Scilla in Calabria.
Ritorniamo al camper ma un’auto parcheggiata male ci costringe a fare varie manovre per uscire dal parcheggio.
Proseguiamo per Fazana. Un piccolo borgo diventato famoso perché era il porto da dove Tito si imbarcava per l’isola Briunj sua residenza. Leggiamo che sono passati da li 80 Capi di Stato ed innumerevoli personaggi famosi (oltre a noi). Beviamo una birra mentre aspettiamo il tramonto che merita una foto. Torniamo al camper, e dopo aver indossato il vestito nuovo ceniamo in un locale vicino al camper, costo della cena kn 125 per dell’ottimo pesce.
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Venerdì 15/06/07 |
133
1.145 Tot |
Sveglia quasi all’alba fugace colazione e partenza per Pula (Pola). Troviamo un parcheggio e visitiamo la città con il suo Anfiteatro Romano simile al Colosseo ma un po’ più piccolo.
Visitiamo i parchi, la Cattedrale, il Castello Fortificato, il Tempio di Augusto e un piccolo Teatro Romano quasi abbandonato. Più o meno abbiamo visto tutto, mangiamo una pizzetta seduti nel parco, arriva un tizio che ci chiede una sigaretta gli dico che non fumo… però poi gli abbiamo dato una kuna. Continuiamo a girovagare per la città, dopo un po’ di km a piedi decidiamo di mangiare. Ci fermiamo in un locale ed ordiniamo un piatto combinato (questi piatti combinati sono davvero una meraviglia). Continuiamo il nostro giro fino alle porte della città. Verso le 17.00 torniamo in camper e ripartiamo verso Opatja, centro troppo turistico con gente troppo sofisticata e grandi alberghi. Difficile trovare un parcheggio, troppo caos… decidiamo di non fermarci e proseguiamo verso Rijeka (Fiume) dove troviamo parcheggio nel parco vicino al mercato generale. Regaliamo una bottiglia di vino italiano ai due custodi del parcheggio” cosi siamo più tranquilli”. Facciamo un breve giro, torniamo in camper mangiamo qualcosa ed usciamo di nuovo. Facciamo un giro nel centro storico, ci sono molti turisti e pochi locali, molti sono italiani. Vediamo il mercato generale e decidiamo di visitarlo omani mattina. Verso mezzanotte rientriamo e andiamo a dormire, “questa giornata ci ha stancati un pò “
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Sabato 16/06/07 |
177
1.322 Tot |
Ci svegliamo tardi in mezzo ad un mare di auto. Visitiamo il vicino mercato sia quello coperto che quello scoperto. Visitiamo la città ed un paio di chiese, in quella di S. Vito c’è una cerimonia con il Vescovo e molti sacerdoti. Ci ritorniamo dopo e leggiamo la storia - Un tipo che giocava a carte nei pressi della chiesa, arrabbiato perché non vinceva, tira un sasso verso la chiesa e colpisce il crocefisso. Il Cristo comincia a sanguinare sul fianco sinistro, la terra all’improvviso si apre ed inghiotte il tipo. Rimane solo una mano fuori dal terreno che successivamente viene fatta bruciare dal Conte del posto. Ora dentro la chiesa c’è una mano di bronzo e la famosa pietra. Tutto ciò dovrebbe risalire al 1260. visitiamo la stazione ferroviaria. Troviamo un self service e ci fermiamo a mangiare per 98 kune.
Prendiamo il caffé in una piazza con una fontana fatta da una vecchia macina. La citta è piena di molti turisti di ogni parte del mondo con una forte presenza di italiani. Torniamo al camper e partiamo verso i laghi di Plitvcka (Plitvica Jezera) dove arriviamo verso le 18.00 ma era già ora di chiusura. Ceniamo e facciamo una passeggiata. Ci sistemiamo per la notte in un bel parcheggio vicini all’entrata del parco ma un guardiano del parco dei laghi ci fa andare via dicendo che nel parco non si può sostare dopo le 21.00. Ci allontaniamo di qualche km e dopo innumerevoli “zimmer” in affitto, troviamo uno spiazzo davanti ad un locale “tipo bar” dove ci fermiamo per la notte. In un silenzio da favola dormiamo tranquillamente fino alla mattina. |
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Domenica 17/06/07 |
198
1.520 Tot |
Di primo mattino visita al parco naturale con i suoi 16 laghi e varie cascate che arrivano anche fino a 78 Mt di altezza.
Molto verde e molto bello, i laghi sono fantastici con acque limpide e trasparenti attraverso le quali si riesce a vedere i fondali con il loro mondo acquatico, tantissimi pesci e piante sommerse, un paesaggio non frequente da trovare.
Il parco poi è molto grande, e, sorpresa… ci sono le fragoline selvatiche che sono di un buono!!! Mi fanno ricordare di quando ero bambina. Restiamo a girovagare nel parco fino alle 16.00 e dopo averlo sviscerato torniamo al camper.
Pranzo leggero e via di nuovo fino a Zadar (Zara) viaggiando in mezzo alle belle pianure (Belopoje), vallate e canyon. Arrivati a destinazione troviamo parcheggio vicino all’ufficio postale a 200 mt. dal centro. Visita alla città, carina! forse troppo turistica. Troviamo un locale che cambia la valuta (Francesco non lo aveva visto… fregato). Nella cittadina le piazze sono gremite di gente che beve birra e guarda su grandi schermi una partita di basket. Noi dopo averla visitata troviamo un locale che, forse per farci piacere, trasmette tutte vecchie canzoni italiane mentre ci mangiamo una pizza. Dopo cena subito a ninna.
A proposito di Zadar A. Hickok ha detto che là il tramonto è il più bello del mondo, anche più di quello americano, (…non ha visto il tramonto che si vede dalla finestra della mia cucina!) Mi sembra che qua ci siano finalmente belle ragazze “logicamente F. non può dirlo…” forse per la prima volta vediamo belle ragazze anche se a Pula (Pola) ne abbiamo incontrate tante, ma non troppo carine, tutte a gruppi ma senza uomini.
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Lunedì 18/06/07 |
276
1.796 Tot |
Dormiamo vicino all’ufficio postale dove eravamo parcheggiati e di buon mattino partiamo in direzione Sibenik. Troviamo parcheggio e visitiamo il castello ed il piccolo cimitero, il borgo antico con i suoi lastricati di marmo liscio e le chiese antiche fino alla sponda del mare. La polizia devia il traffico a causa di un incidente e noi, dopo aver capito come fare prendiamo la strada per Split (Spalato). Prendiamo l’autostrada ed arriviamo presto. Troviamo subito un parcheggio vicino al centro.
Spalato vecchia è in realtà quello che rimane del palazzo di Diocleziano che con il passare del tempo è stato trasformato a seconda delle esigenze del momento. Ora è pieno di locali e alcuni negozi sono all’interno di edifici che sono piccole opere d’arte. Visitiamo veramente tutto compresi i sotterranei dove in un’ala di essi stavano preparando uno spettacolo. Dal piazzale superiore tirano una bottiglia di birra vuota che per poco non ci colpisce (che c…o). Compriamo alcuni souvenir e ripartiamo in direzione Mostar, ci aspettano diversi km da percorrere. Causa mancanza di fame e di sonno ed anche per non aver trovato parcheggi buoni per sostare proseguiamo fino a Ploche. Ci fermiamo poco prima del paese e dormiamo senza cenare.
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Martedì 19/06/07 |
314
2.110 Tot |
Un caffé e ripartiamo per Mostar. Poco dopo il confine Croazia – Bosnia, troviamo il Santuario di Medugoje che visitiamo. Io assisto anche alla messa in italiano.
Proseguiamo e finalmente arriviamo a Mostar, parcheggiamo ed alcuni zingarelli si offrono di controllarci il camper in cambio di qualche moneta.
Visitiamo il famoso ponte ricostruito dopo esser stato distrutto durante la guerra etnica tra Serbi e Bosniaci, tutto ciò sembra pazzesco! Ci sono molti negozi di souvenir e di cibarie varie. In tutto il paese si vedono ancora molto chiaramente e abbondantemente i segni della guerra passata.
Case, Moschee crivellate da migliaia di colpi… ogni tanto un pezzo di granata lasciata a ricordo con scritto ”PER NON DIMENTICARE”. Molti souvenir sono ricavati dalla lavorazione, anche molto bella, di materiale bellico, merce facilmente reperibile da quelle parti. Cambiamo 50 euro poco più di 96 kune bosniache, Nella sponda mussulmana mangiamo: cepvec (si scriverà cosi?) e patate per F. io invece prendo un hamburger con insalata, birra ed acqua spendiamo 18 kune… 9 euro scarsi. Decidiamo di tornare al camper ma… non troviamo più il parcheggio, incominciamo a camminare ma purtroppo non abbiamo preso nessun punto di riferimento” sarà dura!” per fortuna incontriamo gli zingarelli che dovevano controllarci il camper. Si scusano dicendo che era arrivata la polizia e li aveva mandati via, ora erano davanti ad un semaforo che lavavano i vetri delle macchine, comunque grazie alle loro indicazioni abbiamo ritrovato il camper, sono stati gentili, potevano anche fregarsene no? Arrivati ormai vicino al camper ci fermiamo in un bar per prendere qualcosa di fresco, due bibite al tavolino, 5 kune… 2,5 euro; fa un caldo incredibile. Visto che siamo in un bar penso di approfittare del bagno per darmi una rinfrescata, chiedo la chiave alla ragazza che è dietro al banco e vado! Entro e rimango meravigliata, non mi era mai capitato di entrare nel bagno di un locale e trovarlo così bello; è tutto in marmo verde ed è pulitissimo, mi do una rinfrescata ed evito di lasciare che anche solo una minima goccia d’acqua vada per terra.
Proseguiamo per Sarajevo passando lungo i bordi di un fiume, arriviamo che sta piovigginando, facciamo un giro con il camper e poi troviamo parcheggio nei pressi del centro. Paghiamo una kuna ad un posteggiatore abusivo per un’ora di parcheggio che ci dice che dobbiamo tornare entro le 20:00, perché dopo chiude… bohhhhhhhh. È tutto aperto e non ci sono sbarre. Andiamo a visitare il centro, è pieno di gente e negozi moderni immersi tra edifici antichi e in alcuni casi ancora con le tracce della guerra. I colpi sparati si vedono dappertutto e fa impressione vedere le tapparelle con i buchi. Lungo i marciapiedi in Via Dei Cecchini troviamo le famose Rose di Sarajevo. Ci fermiamo a guardarle mentre tutti intorno sembrano non notarle più. Può darsi che prima il colore rosso era più acceso e che con il passare del tempo è sbiadito, la gente ci passa sopra quasi come se nulla fosse, come se non le notassero più… saranno abituati! Forse non vogliono più pensare…
Le Rose di Sarajevo (sono chiamati cosi i segni lasciati sull’asfalto dai colpi di mortaio che cadevano uccidendo persone, successivamente riempiti e verniciati di rosso tali da sembrare appunto delle rose). ”PER NON DIMENTICARE”.
Nel mercato gremito di gente e di locali anch’essi gremiti all’inverosimile, visitiamo qualche Moschea. Tornati al camper litighiamo con un nuovo parcheggiatore abusivo che voleva altre 3 kune cosi, senza motivo, ed era anche ubriaco. Litigare con qualcuno di cui non si comprende il linguaggio è veramente imbarazzante, ci prende il numero di targa dice di chiamare la polizia, altre persone ci dicono di non dargli retta, alla fine niente… riprendiamo il viaggio in direzione opposta. Sulla E-75, dietro un benzinaio con autogrill ci fermiamo per cenare e dormire.
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Mercoledì 20/06/07 |
258
2.368 Tot |
Proseguiamo il viaggio verso ovest e ripassiamo vicino al fiume che abbiamo percorso ieri fino a Mostar. Da Mostar prendiamo un’altra strada e ripassiamo le dogane. Ieri ci aveva controllato solo la Polizia Bosniaca, chiedendoci anche la carta verde invece oggi non ci guardano neanche i documenti. Torniamo sulla litoranea e dopo essere rientrati in Bosnia e riusciti ancora, sempre senza essere mai controllati, arriviamo a Ston.
Facciamo una sosta per visitare le saline fortificate. Mangiamo pesce in un ristorante nel paese (Il piatto che ci portano, abbondante e curato nella disposizione, merita, prima della mangiata, una foto. Ottimo). Per digerire ci facciamo la salita, a piedi, delle antiche mura, faticaccia per la salita e il caldo che è veramente insopportabile. Riprendiamo il viaggio e poco prima di Dubrovnik ci fermiamo fare il nostro primo bagno croato. L’acqua e bella ma piena di sassi, ricci, paguri, pesci e gamberetti ma sulla spiaggia di ciottoli tanta immondizia. Riprendiamo il viaggio fino a Dubrovnik, facciamo un paio di giri con il camper, la vediamo dall’alto e facciamo una foto by night e poi troviamo parcheggio vicino al porto nuovo.
Prendiamo un taxi (è la prima volta che lo prendo!!!) e andiamo alla città vecchia. Bella, ordinata, piena zeppa di gente che passeggia e mangia o beve negli innumerevoli locali. Non siamo da meno e, anche se ancora sazi del pesce di oggi (abbiamo mangiato che erano le 16;00), ci mangiamo una pizza. Torniamo a piedi al camper.
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Giovedì 21/06/07 |
305
2.673 Tot |
Dopo un notte tormentata dal caldo e dai rumori del traffico, ci alziamo esausti. Ci spostiamo con il camper e troviamo un altro parcheggio vicino alla città, davanti all’hotel “Excelsior”. Visitiamo (con il sole) la città vecchia che la notte rende molto più bella!
Ripartiamo e passiamo la frontiera CROA ZIA-BOSNIA e dopo un po’ BOSNIA-CROAZIA, senza mai aver avuto neppure un controllo documenti, infatti alla dogana croata ci fanno passare al volo. Nella terra di nessuno ci sono alcuni locali Duty Free. Entriamo cosi in Montenegro: Il poliziotto montenegrino vuole vedere la carta verde e… per mia gioia mette un timbro sul passaporto… avrebbe dovuto metterlo nella seconda pagina ma lui fa come vuole….
Proseguiamo fino alle Bocche di Kattaro e ci fermiamo a Leptane per vedere la chiatta che porta a Kotor, facciamo anche un po’ di spesa. Ci facciamo il giro del Fiordo e facciamo anche qualche foto allo stretto.
All’interno ci sono due isole con sopra una chiesa. Queste isole sono artificiali e create con i sassi gettati dai fedeli durante le processioni fatte con le barche in onora di un loro Santo. Ci fermiamo a Perast, mangiamo sotto un pino davanti al mare e dopo facciamo il giro a piedi del paese sotto un solleone da panico. La cittadina è vecchia con le chiese e case in roccia, ce ne andiamo e proseguiamo fino ad arrivare a Kotor che attraversiamo senza visitarlo e proseguiamo dopo il pieno di nafta e di acqua fino a Budva che non ci sembra interessante e andiamo avanti verso Cetinie. Vediamo l’indicazione di un monastero e decidiamo di andarci… dopo che la strada diventava sempre più piccola, in salita e poi bianca e poi troppo salita che il camper comincia a slittare, dobbiamo necessariamente rinunciarci. Durante la retromarcia ci si stacca un tubetto dell’acqua del radiatore, “la pressione sale”. Riparazione e ripristino livello con 5 litri d’acqua. In un posto cosi sperduto dove sembrava non ci fosse anima viva, arriva un pastore con le sue 5 vacche, un cavallo e una miriade di tafani, che ci informa a modo suo che il monastero distava “solo” altri due o tre chilometri e che se fossimo riusciti a fare la salita avremmo poi trovato una piana. Noi rinunciamo e proseguiamo fino a Cetinie.
Visitiamo il suo grande monastero solo esternamente in quanto era chiuso, vediamo il plastico del Montenegro, in un primo momento ci sembravano delle rovine, invece è un susseguirsi di montagne. Riprendiamo direzione Belgrado. Sulla strada tutta in forte salita e frequentatissima da camion, la temperatura sale e si staziona sui cento gradi, ci fermiamo e sembra sia tutto in regola. Ripartiamo ma dopo pochi metri l’acqua sale ancora fino ad arrivare a 130° e si accende anche la spia mentre cerchiamo un posto per fermarci. Il tubetto si è nuovamente staccato. Nuova riparazione e questa volta ci vogliono 6/7 litri d’acqua. Sembra tutto OK e proseguiamo tra valli e monti fino a Mojkovac dove a mezzanotte ci fermiamo vicini al Palace Hotel. Cena e dopo il diario notte al freschetto. Il GPS segna 808 m. slm.
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Venerdì 22/07/07 |
287
2.960 Tot |
Appena inizia a fare caldo e decidiamo di partire. La notte è stata bella fresca e dopo varie notti al caldo finalmente abbiamo dormito benissimo. Facciamo rotta verso la nostra destinazione principale il Kosovo. Al bivio di Berane un poliziotto ci manda verso Morino (noi sapevamo che il passo Cuciste era chiuso come anche confermato da una nostra amica montenegrina), il poliziotto ci assicura che è OPEN… Arrivati a Morino, visto che la strada sembra abbandonata da anni, domandiamo “per Pec” ma sembra non ci capiscano e per cercare di farci capire diciamo “per Peja”… una delle due donne che fino a quel momento ci stava a sentire si gira bruscamente mentre l’altra ci fa un segno con la mano… (Pec è serbo mentre Peja è albanese) L’odio razziale è ancora molto sentito da queste parti. Torniamo indietro e passiamo Berane – Rozaj alla frontiera facciamo l’assicurazione obbligatoria per 15 giorni 50 euro. Passo Kulina, pieno d’acqua freschissima e arriviamo a Pec. Facciamo un giro nei posti che a F. ritornano subito famigliari, si commuove vedendo la finestra della camera dove ha vissuto un periodo della sua vita e ora in mano ai locali. (è da capire!) Andiamo al Patriarcato, due chiacchiere con i soldati italiani di guardia che ci invitano a vedere nella casa del cacciatore, dove loro sono di stanza, il bunker di Tito, ma al ritorno dalla visita ci diranno che in quel momento sono impossibilitati a farcelo visitare. A fianco al Patriarcato c’è un albero gigantesco di Gelsi maturi che assaggiamo.
Entriamo ma una giovane suora ci fa capire che io non ero abbastanza vestita per poter entrare dato che mi si vedevano le ginocchia… eppure mi ero vestita cosi proprio perché dovevo andare in chiesa, se mi avesse visto prima… rispetto le loro usanze e copro tutte le parti del corpo visibili, fa un caldo incredibile oggi.
Visitiamo il patriarcato, patrimonio dell’UNESCO, più antico del mondo con i suoi notevoli affreschi. Non riesco a capire bene quello che accade qua! Possibile che l’odio annebbi cosi la ragione? Se i nostri militari se ne andassero questa meraviglia verrebbe subito distrutta senza tener minimamente conto dell’enorme valore storico e artistico. Ma speriamo che prima o poi la ragione prevalga su tutto! Piccolo souvenir e proseguiamo per il passo Cuciste, fino alle cascate. E’ un passo che portava in Montenegro passando tra una valle tra due montagne. La strada passa a fianco di un torrente di acqua fresca e pulita e ogni tanto si vede un cascata che fuoriesce dalla montagna. Molte persone del posto ci vanno a fare il bagno nelle fredde acque del torrente o a mangiare lungo le rive. Durante la guerra era l’unica strada, nella zona, per trovare rifugio in Montenegro. Molti ci hanno lasciato la pelle essendo facile appostarsi e aspettarli… la guerra.
Io guido il camper sotto tunnel scavati nella roccia mentre F. scatta delle foto. Andiamo a trovare una nostra amica ma non la troviamo e mentre stavamo andando via arriva la figlia che ci riconosce e ci offre caffé e bibita. Carina casa sua!
Sinceramente dai racconti che mi avevano fatti io mi aspettavo qualcosa di diverso, mi sono state descritte case composte magari solo di una camera che serviva da cucina da camera da letto e altro, case prive di bagno di mobili di vestiti che non avendo un armadio venivano ammucchiati per terra in balia di topi o di ciò che si trovava a passare da quelle parti; da noi la gente povera che non aveva un armadio piantava chiodi al muro, di solito dietro la porta e poi ci appendeva i panni.... ho sentito parlare molto dei tappeti che usano nelle case perché loro usanza è di entrare in casa senza scarpe. E poi c’è questo strano odore che ci accompagna da giorni, non riesco a paragonarlo con qualcosa che conosco ma è opprimente. F. mi chiede se incomincio a capire, capire come può esser stare là per tanto tempo e non per turismo, se capisco quello che può accadere dentro; forse si! Questi nostri ragazzi, giovani militari che stanno qui in missione, non capiscono perché siamo qua ma sono felici di vederci e di parlare finalmente con noi gente comune lanciati in questa avventura, qualcuno ci dice che un giorno ci porterà la ragazza, secondo me no! Si, credo proprio che di incoscienti come noi non ce ne siano molti. Io sono voluta venire a vedere, comunque non da incosciente, ma sapendo bene ciò che avrei trovato. Nostro figlio non voleva assolutamente che noi andassimo, forse perché aveva paura, forse più della reazione psicologica che dei reali pericoli che avremmo dovuto affrontare. La gente ama le cose belle non la miseria, la puzza o quello strano e angosciante senso di disagio che provo. Va bè! Mi sono un po’ allargata… proseguiamo! Passiamo davanti a Villaggio Italia dove hanno la base i nostri soldati e li vicino passiamo davanti a delle garitte crivellate di colpi, nessuno dei due dice nulla ma il pensiero va a chi c’era dentro. Proseguiamo per Decane dove visitiamo il monastero, anch’esso patrimonio dell’UNESCO.
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Anche questo è vigilato da militari italiani che, al check point d’ingresso, troviamo alle prese con pecore cavalli e pastori. Mi fanno un po’ tenerezza forse perché anch’io, in qualche modo, mi sento coinvolta in questa storia che a me non appartiene.
Compriamo alcune icone ed andiamo via. Mi sarebbe piaciuto assistere ad una loro funzione religiosa, purtroppo non è il giorno giusto. F. mi spiega che è una cerimonia complessa e che dura tantissimo, loro fanno largo uso di incensi che sprigionano il loro profumo riempiendo la chiesa, profumo che si sente sempre essendone impregnati i muri. Questi Monasteri sono magici, si avverte un senso di tranquillità, è come se quello che accade fuori, intorno a loro non incrini il clima di serenità che c’è dentro le loro mura. Sono molto belli anche se un po’ bui. Tutte le pareti sono completamente affrescate, non hanno lasciato neanche un piccolo pezzetto di muro non dipinto, c’è un’atmosfera mistica. Ci si potrebbe stare per un po’… ma dobbiamo ripartire! riprendiamo la strada verso Dakoviza, facciamo lavare il camper in uno dei tanti auto-larje per un euro da un ragazzo, alla fine gliene diamo due e lui quasi sembra non crederci. Poco dopo veniamo fermati da alcuni CC dell’MSU distaccati a Pec. Sono di Laives e ci dicono che un nostro amico si trova a Pec. Ci chiedono come mai ci trovavamo li.. “… in ferie…” e loro “bohhhhh”. Torniamo a Villaggio Italia e troviamo il nostro amico. Ceniamo li davanti e poi facciamo un giro notturno a Pec. Non voglio scendere dal camper. Non so spiegare il perché, è che mi sembra tutto così fuori posto, le strade sono un disastro, la gente del posto passeggia, va, avrei potuto vedere di più, magari entrare in qualche stradina o vedere uno dei loro locali ma non so perché mi è mancato il coraggio, “vile”! Viaggiano automobili come dire “da sfascio” smarmittate, senza targa, senza fari, però viaggiano… ci è capitato, mentre viaggiavamo di notte, in mezzo a quel caos, di vedere macchine e camion che andavano in giro senza i fari accesi, a un certo punto non si capiva bene cosa avevamo davanti, si sentiva solo un gran rumore, per fortuna intravediamo volteggiare la criniera di un cavallo, “senza fari…” era un cavallo con attaccato il suo carretto che sfrecciava lungo la strada, in mezzo alle macchine, con il suo rumore di zoccoli…, oltre alle auto il cavallo con un carretto fa parte del parco macchine di queste zone ed è ancora largamente usato, siamo tornati indietro nel tempo!.. Torniamo davanti al villaggio Italia e ci mettiamo a dormire senza troppi commenti su tutto ciò.
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Sabato 23/06/07 |
285
3.245 Tot |
Mi sveglio abbastanza presto la mattina seguente F. dorme ancora, esco dal camper mi guardo intorno osservo la nostra base, vedo molti civili in fila là fuori, gente del posto che va dentro per lavorare (molte di quelle persone le ho già viste ieri sera che uscivano dalla base e nel parcheggio dove siamo noi c’erano i famigliari o i fidanzati che aspettavano per riaccompagnare a casa quelli che finivano di lavorare.) Molti militari italiani escono con i loro mezzi, mi sorridono, mi salutano io ricambio, loro non possono capire quello che io sto cercando da quelle parti. All’improvviso sento arrivare il malumore, mi domando ”io cosa ci faccio qua? non ho una ragione, per loro valida, la mia presenza in questo posto non ha motivazione di aiuto, sono solo una spettatrice e questo non è uno spettacolo, questa è realtà, una brutta realtà. Devo andare via, mi sento di troppo, non sono come loro, si vede da lontano che sono una straniera, forse neanche bene accetta”.
Ripartiamo di buon ora prima che diventi troppo caldo – Decane – Dakovica – Prizren, dove facciamo un giro in paese e troviamo un supermercato moderno e ci facciamo una capatina. Compriamo qualche oggetto. Usciamo e decidiamo di bere qualcosa in un locale e dato che fanno la pizza ne prendiamo due anche se era relativamente presto per i nostri orari di pranzo.
Arriviamo a Pristina che giriamo con il camper e poi, dopo il pieno di nafta, beviamo ancora qualcosa e proseguiamo per MK (Macedonia) ma non prima di aver visitato il cimitero di una fossa comune, quasi tutti ragazzi, dell’UCK (Kosovari – Albanesi che si sono contrapposti ai serbi).
Arriviamo a Skopie senza problemi alle frontiere, troviamo parcheggio vicino alla principale chiesa Greco ortodossa della città. La visitiamo mentre si celebravano tre cerimonie di matrimonio in contemporanea.
A piedi raggiungiamo il vicino centro e visitiamo la città vecchia, il mercato turco e una delle molte moschee. All’esterno della moschea, come in tutte, c’è una fontana per lavarsi, in questa ci sono saponi, asciugamani, ciabatte messe là a disposizione di tutti, io non so se avrei avuto il coraggio di usare queste comodità! Sicuramente sono cose molto utili alle persone che non hanno niente e vanno quotidianamente nella loro chiesa per pregare, anche cinque volte al giorno.
Alle 19:30 andiamo nei pressi dell’Hotel Holiday Inn dove abbiamo appuntamento con un’amica che ci porta in un ristorante dove mangiamo alcuni loro piatti tipici. Dopo cena ci accompagna sul lungo fiume, a bere qualcosa, sembra ci sia tutta la MK ed è difficilissimo trovare un posto a sedere nei moltissimi locali anche se hanno allestito posti a sedere all’aperto.
In una piazza c’è una lapide e indicato a terra il perimetro della casa in cui è nata Madre Teresa di Calcutta.
Indirizzati dalla nostra amica ci rechiamo all’albergo BELVVE dove fanno anche una specie di camper service. Ci danno le chiavi del bungalow n. 9 dove possiamo usufruire dei servizi ma non possiamo dormirci… Carichiamo 220 V, doccia, relax e ninna che sono le tre di notte.
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Domenica 24/06/07 |
203
3.448 Tot |
Dopo la doccia e l’attesa di qualcuno alla reception, paghiamo 1.080 Din (euro 17,70) e cambiamo 100 euro con 6.100 din. Torniamo a Skopie dove con la nostra amica andiamo nella città vecchia.
Visitiamo una chiesa del 1300 costruita sotto il livello della strada in quanto le leggi ottomane impedivano la costruzione di edifici più alti della misura di un uomo a cavallo. L’interno della chiesa è interamente in legno finemente intagliato con scene del vecchio e nuovo testamento (molto bello). Successivamente andiamo a visitare una vecchia osteria dove, in antichità, si riposavano i viaggiatori e i loro cavalli, li avvenivano scambi commerciali e si facevano affari. Oggi è diventata un’esclusiva sala da the ad uso strettamente maschile, anche se la loro gentilezza non gli permette di allontanare le donne che non sapendolo ci fanno una capatina. Andiamo in un centro commerciale modernissimo dove la nostra amica ci offre un nescafè shakerato con ghiaccio che sta pendendo il posto del caffè turco. Visitiamo qualche negozio e facciamo una spesetta. Dopo i saluti partiamo per Hohrid. 200 km di autostrada dove si paga poco ma spesso. Superiamo vari paesini fino ad arrivare al piccolo borgo dove ci sono 300 chiese ed è vicino al confine con l’Albania, anzi il lago è per metà macedone e metà albanese. Compriamo ciliegie. Ecco di nuovo quell’odore nauseante… noto che siamo vicino ad un cimitero. Proseguiamo e troviamo parcheggio lungo il lago, visitiamo il centro storico, la chiesa di Santa Sophia, l’anfiteatro romano. Finito di visitare il paese ci facciamo una passeggiata nel centro, beviamo una limonata e proseguiamo a piedi sul lungo lago per un bel pezzo fino ad arrivare alla nuova zona che stanno ampliando e per questo ci sono diversi cantieri. Una specialità del luogo è la trota. Ci spostiamo con il camper di poche decine di metri per la notte e usciamo a mangiare … carne. Evidentemente siamo arrivati nella parte sbagliata del lago ed io non me la sono sentita di mangiare trota…
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Lunedì 25/06/07 |
326
3.774 Tot |
Dormiamo con il fresco anche se la mattina arriva il sole dalla parte di F. mentre io sto tanto bene… Andiamo a visitare il Santuario di SV Naum (SV = Sveta = Santo) costeggiando il lago. Poco prima di una sbarra, che credo sia la frontiera albanese, c’è un’indicazione e giriamo per una stradina strettissima ma asfaltata “In mezzo alla strada c’è una sola buca… F. mi ricorda che una buca simile, proprio in Macedonia a maggio del 2002, è servita per nascondere una bomba che ha fatto saltare in aria un mezzo militare uccidendo un ufficiale italiano e ferendone uno olandese. Mi spavento e chiedo di tornare indietro”. Proseguiamo ugualmente con attenzione. Troviamo una piccolissima e recente chiesetta che però è chiusa. Non era SV Naum. Stavamo per andarcene quando vediamo arrivare un camper. Si avvicina una donna che ci saluta in italiano. Sono T. e L. da Verona, anche loro alla ricerca del Santuario e anche loro forviati da quel cartello. Mentre parliamo arriva un contadino che con una parola in italiano due in tedesco e le altre in macedone, ci dice che il santuario è poco più avanti. Riesce a farci capire che se lo seguiamo ci fa trovare VODA (acqua). Ci spiega che MUSSOLINO, cosi lo chiama lui, ha iniziato a costruire una centrale elettrica di cui si vede ancora qualche traccia.
Ci accompagna ad una fonte di acqua freschissima che forma un laghetto limpidissimo. Ci rinfreschiamo e decidiamo di andare con i veronesi a visitare il santuario. Parcheggio sul posto 200 Din. Troviamo pescatori che ci offrono giri in barca per vedere il santuario dal lago. Incontriamo un italiano, precisamente di Roma, che avevamo scambiato per un locale che, da solo, ha visitato alcune chiese del Kosovo e della Macedonia, spostandosi con auto a noleggio. L’entrata al santuario costa 100 din a testa ma ne vale proprio la pena. Anche se restaurato nel 1800, la chiesa è del 900 e i suoi affreschi bizantini sono di notevole bellezza. Dal portico rialzato si domina tutto il lago. Si vede il laghetto dove abbiamo bevuto poco prima. Nel lago si può vedere benissimo il fiume che lo attraversa senza che le sue acque si mischino. Passiamo un po’ di tempo con i nostri nuovi amici, facciamo qualche foto ci scambiamo gli indirizzi, poi ci salutiamo ed ognuno riprende il viaggio per la propria destinazione. Decidiamo di andare a Vevchani di cui ce ne ha parlato il romano, ci ha incuriosito la storia che ci ha raccontato. Vevchani è un piccolo paesino sperduto della MK che si è montato la testa e nel 1991 si è proclamato indipendente (indipendenza non riconosciuta dalla MK).
Gli abitanti del paese hanno coniato una loro moneta, si sono disegnati una nuova bandiera “anche se molto simile a quella macedone” hanno creato un loro passaporto che volendo si può acquistare facilmente (noi non lo abbiamo trovato anche perché non ci interessava molto averlo).
Arrivati sul posto veniamo subito attratti da un gruppo di bambini vestiti in costume, forse quello tradizionale, c’era anche un gruppo di ragazze anch’esse in costume ma purtroppo salgono in un auto e vanno via, peccato per un attimo abbiamo pensato che avrebbero fatto uno spettacolo proprio là. Abbiamo avuto comunque il tempo per fare qualche foto. Facciamo un giro e notiamo che tutto il paese è attraversato da corsi d’acqua, canali in ogni strada che entrano nei cortili ed escono con un rumore d’acqua corrente in ogni via. Le case sono di vecchio tipo con le stalle sotto costruite con mattoni di terra o sassi. Una bandiera strana sventola sulla sommità più alta dove c’è la chiesa di San Nicola. La chiesa è chiusa ma un signore ci apre e soli soletti possiamo visitarla con tutta calma, il custode ci accende tutte le luci invitandoci anche scattare fotografie. “bella”.
Riprendiamo la strada per SK, ci fermiamo nel passo più alto (1220 Mt) per mettere benzina. Passiamo Skopie e ci fermiamo a Kumanovo dove troviamo la pizzeria Ombrella, non conoscono la PASTMAJLLJA- pietanza macedone e vuole prepararcela ugualmente. Decidiamo di restare e mangiamo pizza e prendiamo quattro coca-cola con un caffè per un totale di 530 Dn…meno di 10 euro (1 euro-61 Dn) ci dicono che possiamo dormire nel parcheggio là davanti e dopo un breve giro in centro andiamo a dormire.
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Martedì 26/06/07 |
509
4.283 Tot |
Ci svegliamo abbastanza presto visto che il sole inizia a scottare e partiamo per Kokino alla ricerca dei megaliti che dovrebbero essere più antichi di Stonenger. Non trovando nessuna indicazione tentiamo di chiedere informazioni ma nessuno sembra conoscere il posto, Ci mandano da una parte all’altra senza risolvere nulla finché non ci ferma la Polizia perché abbiamo superato il limite di velocità… ne approfittiamo per chiedere e loro finalmente ci disegnano una mappa, dimenticandosi della contravvenzione… naturalmente dobbiamo tornare indietro.
Facciamo inversione davanti alla dogana macedone. Dopo tanti tentativi e vari chilometri (50 km) arriviamo sul posto.
Scarpinata a piedi fino alle rocce che avevamo visto da lontano la mattina. Mentre saliamo ci accorgiamo che non siamo soli. Un gruppo di persone sta ricoprendo un grande scavo e appena ci scorgono di noi nascondono qualcosa. Facciamo finta di non aver visto nulla e anzi gli chiediamo notizie della zona facendogli credere che crediamo siano dipendenti di qualche loro museo… loro subito stanno al gioco e per distrarci ci fanno da guida e ci portano un po’ più in la mentre altri si allontanano dopo aver arrotolato e infilato in uno zaino quello che avevano nascosto poco prima. Ci mostrano alcuni pezzi di “Keramica” che non sono altro che pezzi di mattoni. Non è come ci aspettavamo infatti si tratta della cima di una formazione rocciosa dove è stata ricavata un’area circolare pavimentata con roccie piane e circondata da altre rocce. Proseguiamo con la speranza che ci sia una strada vicina e ci imbattiamo nella Polizia di frontiera che ci controlla i documenti e ci dice che dobbiamo necessariamente tornare indietro. Ringraziamo offrendogli una birra fresca. Ripartiamo e durante la discesa raccogliamo qualche specie di susina che avevamo notato durante la salita. Quando siamo quasi arrivati all’ultimo bivio prima della frontiera vediamo una pattuglia di Polizia che ci sta aspettando… “oh no, di nuovo” invece no, erano li che ci aspettavano perché erano stati informati del nostro passaggio dai loro colleghi che ci avevano controllato prima e loro erano li per indicarci (o controllare) che “imboccassimo” la strada giusta. Raggiungiamo la vicina frontiera Macedone dove veniamo controllati molto accuratamente e finalmente usciamo. Dopo circa un km troviamo la frontiera serba. Controllo documenti allegramente parlando di Roma e Totti, ci chiedono informazioni sull’itinerario, vedono il passaporto… il nostro passaggio in Kosovo… diventano seri, gli diciamo che abbiamo sbagliato strada in Montenegro.. “… ma due giorni?” e tra una battuta e l’altra finalmente ci mettono i timbri… scampata anche stavolta. Ringraziamo e offriamo una bottiglia di buon vino rosso italiano. Continuiamo fino a Belgrado facendo sosta solo un paio di volte. Arrivati a Belgrado facciamo un ampio giro per dare un’occhiata generale alla città “molto grande”
Cerchiamo un parcheggio e lo troviamo davanti ad una bella chiesa. Facciamo una camminata, mangiamo un pezzetto di pizza ma dobbiamo rientrare perché sta per piovere.
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Mercoledi 27/06/07 |
74
4.357 Tot |
Sveglia verso le nove con una non bella sorpresa, ci hanno fatto una multa, andiamo bene! Visitiamo la chiesa che abbiamo davanti, molto semplice ma grande con all’interno tante Icone. La gente che entra sembra molto devota. “vederli cosi credenti fa una certa impressione”. Usciamo, visita al centro storico già visitato ieri, ci dirigiamo verso la Fortezza baluardo fra Il Danubio ed il Sava
in quel punto i due fiumi si incontrano. Tutto intorno è pieno di residuati bellici in bella mostra. Ci sono vari modelli di carri armati ecc. facciamo un bel giro, il posto è abbastanza curato, è bello!
All’entrata della Fortezza si trova la Torre dell’ Orologio, ci sono lavori di restauro un po’ ovunque. Usciamo e ci dirigiamo verso il centro storico, ci imbattiamo in un mercato, giriamo fra le bancarelle poi andiamo a mangiare in un M.C, riprendiamo il camper e continuiamo a girare per la città cercando la strada giusta per poter attraversare il Danubio. Gran caos io faccio sempre casini con la cartina e le indicazioni stradali, non sono un buon navigatore! Incrociamo una macchina bruciata, hanno un modo di guidare, secondo me , un po’ pericoloso non rispettano molto le regole stradali. Attraversiamo il fiume e arriviamo a Novi Beograd; giriamo per un po’ e vediamo le nuove costruzioni, molto moderne e grandi, alcune addirittura esagerate ma nei pressi ci sono le baraccopoli. Ci troviamo un parcheggio, usciamo a mangiare qualcosa in un locale particolare: è il vagone di un treno “Orient Express”. Dopo aver mangiato ci sorprende la pioggia, aspettiamo un po’ prima di andar via ma non vuole smettere e allora via sotto la pioggia direzione camper che troviamo senza difficoltà. Buona notte!
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Giovedi 28/06/07 |
351
4.708 Tot |
Durante la notte piove ancora e fa abbastanza fresco da stare benissimo dentro il camper. Abbiamo parcheggiato sotto degli alberi che ci fanno ombra e perciò dormiamo veramente bene fino alle 10…che pacchia!!! Andiamo a visitare il Sava Center credendo fosse un grande centro commerciale mentre in realtà è un Centro Congressi con all’interno qualche negozio, le persone all’interno sono vestite tutte eleganti noi no! E ci guardano proprio come se fossimo degli estranei, bè hanno ragione! Ce ne andiamolo e là vicino troviamo un grande magazzino dove facciamo una piccola spesa da 4.000DN. (50.00 euro). Ripartiamo e andiamo a Novi Sad ci fermiamo a visitarla e a prendere una bibita. Poco prima abbiamo messo nafta ed il benzinaio voleva farcela pagare a 1.10 euro come in Italia… perché è da là che noi veniamo! e poi il passaggio in autostrada ci secca proprio, ci fanno pagare 1.050 DN (13 euro) mettendo il nostro camper nella categoria 8, al casellante non interessa che il nostro mezzo è piccolo, per lui è quasi un TIR inutile tentare di farci capire, lui ci fa segno di andare. Vorremmo piantarle una bella grana ma siamo ragionevoli e ce ne andiamo…
Novi Sad è molto carina e concentrata in uno spazio piccolo che la rende interessante. Nella piazza principale ci sono gli Stand per una fiera del vino. Proseguiamo e facciamo la Provinciale passando per varie cittadine tutte simili. Queste piccole città sono tutte lungo la strada che stiamo percorrendo, sono caratteristiche perché sono tutte uguali, ogni casa ha il suo piccolo spazio recintato con il suo passaggio sopra un canale e l’auto parcheggiata sopra di esso, l’erba ben rasata e dietro la casa si vede il terreno con stalla, fienile e altro, tutto ciò da un senso di tranquillità e poi per km vediamo grandi distese di girasoli “sono tantissimi !”comunque noi proseguiamo il nostro viaggio ci fermiamo a Rezovac per mangiare e dormire davanti ad un locale.
Durante il tragitto abbiamo visto un bellissimo tramonto che era di un rosso molto intenso. (Al confine, la polizia croata, dopo aver visto i nostri passaporti ci chiedono se abbiamo con noi FUCILI…ma questi scherzano? No! Sono molto seri ! comunque ci controllano e poi ci lasciano andare).
Il primo paese che incontriamo in Croazia, vicinissimo al confine, è Vulkovac, ha ancora i segni di una guerra che sembra ancora vicina. Molte case sono crivellate dai colpi di armi da fuoco, ma la cisterna dell’acqua è piena di colpi di cannone e di artiglieria aerea oltre agli altri colpi di mitragliatrici pesanti… la guerra!!! Sono contenta di essere quasi fuori da tutto questo. Una cosa bella! Ho visto la mia prima stella cadente di quest’anno, potrebbe essere un buon segnale, non si sa mai!
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Venerdì 29/06/07 |
386
5.094 Tot
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Siamo riparati da un muro e quindi il sole non ci sveglia. Fa anche un po’ fresco veramente! e dormiamo fino alle 10.00. riprendiamo la strada fra i piccoli borghi con le casette tutte uguali con dietro il loro orto fino a Zagabria. Facciamo un giro con il camper ma non ci piace. Ci fermiamo solo per fare una spesa in modo da finir i soldi (kn) ma non ci riusciamo.mangiamo e poi, prima del confine mettiamo nafta con le ultime kune avanzate. Giunti alla dogana Croata la oltrepassiamo senza problemi, mentre in quella Slovena, il poliziotto ci chiede se abbiamolo Bambini… ognuno cerca qualcosa! Non dobbiamo per forza contrabbandare armi, bambini o non sò cos’altro solo perché siamo passati in territori “Off Limite”! IL doganiere dopo aver sentito che siamo stati in Macedonia ha chiamato subito un altro suo collega, per rinforzo, e ci ha fatto accostare. Gli abbiamo spiegato che abbiamo fatto tutto il tragitto fino alla Grecia e viceversa, dicendo una bugia, passando per Kosovo, Macedonia e Serbia. Dovevamo in qualche modo giustificare il nostro passaggio in quei Paesi! Va bè! Ci fanno le solite domande, se abbiamo sigarette, RAKA (acquavite) ecc.e, dopo il controllo del camper, capendo finalmente che siamo semplici turisti, ci fanno passare.
Proseguiamo fino a Ljubjana dove ci fermiamo e facciamo una bella passeggiata nel centro storico con il fiume omonimo che l’attraversa, è piena di locali e tanta gente, ci sono mimi, spettacoli all’aperto e noi decidiamo di fermarci a mangiare qualcosa. Problemi con la tagliata e la rucola perché sopra c’è anche il grana che F. non mangia, sul menù non era specificato! Però alla fine tutto ok! La padrona del locale ci dice che la prossima volta bisogna specificare “no cheese…” non ci sarà una prossima volta!
Riprendiamo il camper e ci fermiamo dopo una quarantina di Km in un’ area di servizio per passare la notte. Prendo un caffè dalla macchinetta automatica, compriamo un raccoglitore per gli euro e poi notte. |
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Sabato 30/06/07 |
365
5.455 Tot |
Ci svegliamo presto e oltrepassiamo subito la frontiera senza problemi. Oltrepassiamo Trieste dove ci fermiamo a mangiare davanti ad un supermercato. Proseguiamo fino a Ferrara, che ci hanno detto essere molto bella. Visitiamo la fortezza o castello, siamo fortunati perché fanno la notte bianca perciò è tutto aperto, vediamo un po’ di concerto dei VERDENA . a mezzanotte riprendiamo il camper e ci accorgiamo che non avevamo inserito l’antifurto, ci spostiamo di qualche km per fermarci nei pressi di un piccolo parco , il mattino seguente mentre F. dorme ancora esco per fumare una sigaretta mi si avvicina un signore che mi racconta come è nato questo parco. Qualcuno lo aveva fatto realizzare per la propria figlia che poi si è ammalata ed è morta , allora lui in suo onore lo ha donato alla città per far giocare gli altri bambini visto che la sua non poteva più. C’era anche una lapide a ricordare questa ragazza. Questo signore che mi parlava si è assunto l’obbligo di tener pulito il parco e tutte le persone che abitano là vicino controllano molto che ai bambini non accada nulla, e fanno bene visto le nostre tristi storie! Mi è venuto il sospetto che forse è proprio lui il personaggio che ha donato il parco e se non è cosi lui in qualche modo è collegato alla storia. Ci salutiamo, vado a svegliare F., gli racconto il tutto e poi via.
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Domenica 01/07/07 |
365 5.820 Totali |
Ripartiamo con comodo e ci fermiamo soltanto per mangiare qualcosa sulla E 45. Arriviamo a casa alle 17:00. |
Che cosa dire su questo viaggio? Un po’ difficile però mi è servito perché adesso qua tutto mi sembra più bello, sembrerà stupido, ora capisco il perché la gente di quelle parti fa di tutto per scappare. Dovrebbero amare e rispettare di più il nostro paese che è una meraviglia anche soltanto per quest’aria pulita che respiriamo tutti i giorni. Non sento più quell’odore disgustoso che ho già dimenticato, F. purtroppo non ci riesce e, a volte, gli sembra di sentirlo ancora e quando mi domanda se anch’io lo sento, gli rispondo: “ io sento solo aria fresca! “
Anna e Francesco con camper furgonato motore ducato e allestimento Concorde.
Se volete altre informazioni non esitate a scrivermi all’indirizzo:
fran.uda@tin.it
Altre foto di viaggi le trovate all’indirizzo:
Potete trovare consigli di viaggio in Kosovo su internet.
All’indirizzo:
http://www.eda.admin.ch/eda/it/home/travad/hidden/hidde2/cosovo.html
ho trovato queste:
Secondo il diritto internazionale il Kosovo è parte del territorio di Serbia. Tuttavia dal giugno 1999 il Kosovo è sotto l'amministrazione dell'ONU e rappresenta de facto un'entità separata. Il Kosovo è tuttora parzialmente segnato dalle conseguenze della guerra. Le tensioni etniche latenti rappresentano la maggiore minaccia per la sicurezza pubblica e possono degenerare, senza o con brevissimi segni di preavviso, in agitazioni o in atti di violenza singoli e mirati. A metà marzo 2004 si sono verificati gravi scontri.
Sono attualmente in corso i negoziati per il futuro statuto giuridico del Kosovo, il che può portare a tensioni in tutta la Provincia.
Si raccomanda di farsi organizzare il viaggio in Kosovo da una persona di fiducia esperta del luogo e, se possibile, farsi accompagnare da essa. Attenersi ai suoi consigli e adattare il proprio comportamento alla maggioranza della popolazione locale, rispettivamente al proprio interlocutore.
Informarsi prima e durante il viaggio in merito allo sviluppo della situazione, non lasciarsi coinvolgere in discussioni politiche ed evitare le manifestazioni di qualsiasi genere.
La sicurezza minima in parte è garantita dalle truppe della KFOR (Kosovo Force), dalle unità di polizia internazionali e sempre maggiormente dalla polizia locale.
La bonifica dei campi minati conosciuti e delle zone colpite da bombe si è conclusa a fine 2001. Tuttavia il problema delle mine persiste, seppur limitatamente, poiché l'ubicazione di queste non è sempre stata documentata. Si raccomanda pertanto di attenersi alle strade e alle vie molto trafficate e, nel dubbio, di informarsi presso le autorità locali e/o la popolazione.
Si raccomanda di osservare le usuali misure precauzionali contro la microcriminalità; è aumentata soprattutto verso gli stranieri.
La rete locale per la telefonia mobile presenta ancora lacune di copertura del territorio. L'infrastruttura (approvvigionamento energetico e idrico, strade) lascia ancora a desiderare.
Le strade sono spesso in pessimo stato. Si sconsiglia di viaggiare la notte.
Disposizioni giuridiche specifiche
Il sistema giudiziario è ancora in fase di istituzione. Far valere i propri diritti davanti a un tribunale è pertanto possibile soltanto limitatamente.
Le infrazioni alle legge sugli stupefacenti sono punite con almeno un anno di incarcerazione, già a partire dal possesso di piccole quantità di qualsiasi tipo di droga. Le condizioni di detenzione sono dure.
Negli ultimi anni sono state più volte segnalate scosse telluriche di lieve entità.
A Pristina e nelle grandi città l'assistenza medica è garantita; lo standard ospedaliero è spesso scarso. Per malattie e ferite serie si raccomanda il rientro in patria. Nella zona di Pec c’è un ospedale militare italiano
Se si necessita di particolari farmaci, occorre prevederne una scorta
sufficiente. Va ricordato tuttavia che in molti Paesi esistono prescrizioni
particolari da rispettare qualora s'intenda portare con sé medicinali
contenenti sostanze stupefacenti (ad esempio il metadone) e psicotrope. Si
consiglia di informarsi eventualmente prima del viaggio direttamente presso
l'Amministrazione provvisoria in Kosovo (UNIMIK) e di consultare la
rubrica
Consigli specifici
La moneta di pagamento ufficiale è l'euro. Si raccomanda di portarne con sé una scorta sufficiente, le carte di credito non sempre sono accettate.
Passaporto
La Missione delle Nazioni Unite per l'Amministrazione provvisoria in Kosovo (UNIMIK) fornisce informazioni in merito all'entrata e per l'importazione e l'esportazione di valute e merci.
Assicurazione
In Kosovo non sono valide le assicurazioni ed è necessario stipulare un contratto all’entrata, subito dopo il controllo passaporti, dal costo di 50 euro con una validità di quindici giorni.
Numero di emergenza della polizia: 92 oppure 112.
Numero di emergenza della sanità: prefisso regionale + 94; a Pristina solo 94
Per ottenere informazioni in merito all’entrata nel Paese (documenti autorizzati, visti, ecc.) occorre rivolgersi alla Missione delle Nazioni Unite per l'Amministrazione provvisoria in Kosovo UNMIK. Quest'ultima dà inoltre ragguagli sulle prescrizioni doganali per l’importazione o l’esportazione di animali o di merci: apparecchi elettronici, souvenir, medicamenti, ecc.
http://www.unmikonline.org/press/press.htm
Clausola di responsabilità
Si prega
inoltre di leggere attentamente le altre informazioni viaggio di carattere
generale, parte integrante dei presenti consigli di viaggio.
I consigli di viaggio del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE)
poggiano su fonti d'informazione proprie, reputate degne di fede. I consigli di
viaggio sono utili indicazioni ausiliari per programmare un viaggio in
modo accurato. Il DFAE non si assume tuttavia la responsabilità né della
pianificazione né dello svolgimento del viaggio.
Le situazioni di pericolo sono spesso imprevedibili e confuse e possono mutare
rapidamente. Il DFAE non garantisce la completezza dei consigli di viaggio e declina
ogni responsabilità per eventuali danni legati a un viaggio. Le pretese
derivanti dall’annullamento di un viaggio vanno avanzate direttamente
all’agenzia di viaggio o alla compagnia presso la quale si è stipulata
l’assicurazione di viaggio.