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Non era facile a quel tempo fabbricare case, manufatti di fabbriche o luoghi di
culto nella diventata appetibile zona della “Marina”. Così era chiamata
Grottammare bassa per l’avversione da parte quelle famiglie potenti che
governavano la città e appartenevano a famiglie blasonate per lo più dalla città
di Fermo che, sin da dai tempi di Sisto V erano create la convinzione che il
“Lido di Cupra” (Grottammare, ndr) fosse luogo paradisiaco da mantenere integro
come la natura lo aveva voluto. Ma i tempi erano maturi per evadere da quella
convinzione di “terren felice” e le nuove generazioni pretesero, ottenendolo, di
cominciare a edificare proprio quella pianura cosiddetta “de la Marìne”.
Prima si iniziò con alcune baracche di pescatori e depositi per il trasbordo di
merce dovuto al molto porto grottammarese, poi, ottenendo anche licenza creare
un luogo di culto che fosse stato meno di quello sito in periferia di San
Martino, questo venerato assai da più storici a della origine adrianea dei resti
del famoso “della Dea Cupra”. Per la Chiesa San Pio V non ci giunti scritti a
tale merito, ma si pensa che il nome scaturito dal fatto che il papa santo,
Michele Ghisleri,
fosse stato protettore del nostro concittadino Peretti, al tempo in cui lo aveva
nominato vescovo Sant’Agata dei Goti e, poi, cardinale di San degli Schiavoni.
I lavori per la costruzione della chiesa San Pio V zona “marina”inizieranno tra
il 1779 e il 1780, su disegno dell’architetto Augustoni noto presso i centri
potere vaticani. L’avanzamento di tali lavori è lento sarà necessaria una alla
facciata centrale, volta però suggerita dall’architetto Vespignani. La verrà
terminata verso la del secolo XVIII, ma le celebrazioni religiose saranno
presiedute da sacerdoti a turno. Nell’anno entrerà ufficialmente primo parroco
don Alessandro Verdecchia, di Marittima, che porterà con sé, oltre a tanta
umanità, anche il senso di Carità Cristiana. Alle doti religiose, parroco
porterà con sé anche una dote consistente due terreni lasciatigli dal padre come
beni materiali il sostentamento della nascente e più che parrocchia. Si trattava
di due grossi e fruttuosi appezzamenti siti in zona Valtesino, che, alla morte,
Alessandro lascerà ai parrocchiani.
Nel frattempo, la chiesa viene abbellita con la partecipazione di ottimi artisti
come il Falconi, per San Pio V, il Fontana per la Madonna del Rosario e i
Domenico e Teresa, il Felici per San Filippo Neri. sculture in legno San
Giovanni del Battistero, il a tre posti e il Predicatoio, invece, verranno dal
falegname Vittorio Fazzini, babbo del più Pericle. Il secondo parroco, don Mario
Cocci Grifoni,
continuerà l’arricchimento dell’arredo con opere la “Via crucis” di Cleto
Capponi, il rifacimento pavimento, l’innalzamento del campanile, lasciato metà
lavoro dal primo parroco per mancanza di fondi. Verrà inaugurato il 13 agosto
1955. Il secondo eliminò il vecchio altare, protetto da una balaustra colonnine
in marmo rosso da cinque rosoni di legno raggio, color oro. Nel tempo, la chiesa
San Pio V fu di un organo a costruito dalla famiglia organara dei Callido. Ne
ebbe titolarità per oltre mezzo secolo il maestro non vedente prof. Leandro
Capretti. Restaurato di recente, oggi è adoperato esclusivamente per i concerti.
L’organo stato collocato presso il convento di Santa Maria Monti, poi, per
ragioni politiche connesse alla Chiesa - Stato dopo l’anno 1860 veniva insieme
ad altri beni, nella nuova chiesa di San Pio V.
Una curiosità storica ci informa che i tasti in legno
la città che
Si iniziò
con alcune di poi si ottenne anche per creare un luogo di
Dalle origini ad oggi
Piazza San Pio V raccontata da Mario
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la città che
questo prezioso organo hanno avuto l’onore di pigiati dalle mani del musicista
Franz Liszt, Grottammare tra il luglio e l’agosto del 1868. L’attuale ed un
Crocifisso sono opere dello Ubaldo Ferretti,
allievo del Fazzini.
A sinistra di chi entra in chiesa vi è un altare per ricordare le vittime della
guerra 1939-1945, da eroi per la Patria. L’anno 1875, la piazza verrà adornata
da una stupenda fontana disegno dell’architetto Murri di Cupra Marittima. Nella
stessa piazza, la statua di Sisto V, ispirata dall’Accademia Sistina finanziata
da Diego Scartozzi, mentre la base di essa costruita grazie all’intervento
dell’comunale, sindaco pro tempore l’architetto Capponi. L’inaugurazione avvenne
il 29 agosto 1985,
presenti il cardinale Pietro Palazzini e autorità militari civili, giunte da
tutta la regione marchigiana ed dalla capitale. Nella realizzazione del portale
in bronzo,
di recente inaugurazione, sono stati coinvolti tanti artisti. Il disegno porta
la firma di Aldo Sergiacomi Offida, tra l’altro autore della statua di Sisto V.
a miglior vita l’artista, il mecenate Diego Scartozzi affiderà il lavoro ad una
allieva del Sergiacomi stesso,
Fausta Derna Perozzi di Montalto. La fusione delle formelle in gesso sarà
effettuata nella fonderia di Paoletti di Falconara. Il portale in bronzo vedrà
la grazie all’attuale parroco don Giovanni Flamini, che ne assumerà l’onere
delle spese necessarie al completa-
mento, dando incarico allo scultore Ubaldo
che, in breve tempo, terminerà la lunga fatica. Da tempo, piazza San Pio V è
ritornata al massimo del splendore (nella foto sopra sono ritratti gli attimi
successivi al taglio del nastro avvenuto nel pomeriggio 17 giugno, ndr), merito
dell’amministrazione che così facendo gli ha ridato tutto il pregio della
settecentesca grazia. A questo punto mancherebbe un particolare: la statua di
San Pio V, papa santo,
Michele Ghisleri. Questo papa, nato a Bosco (AL), è il vanto della regione
Piemonte, perché pontefice di quella terra in 2000 anni di storia Chiesa
cattolica. L’idea di questo felice nasce a Roma, nella Basilica Liberiana di
Santa Maggiore, presso la cappella del Sacramento. Le spoglie di San Pio V, papa
santo, furono poste dal nostro concittadino Sisto V accanto a sé
per l’eternità, in riconoscenza d’averlo prima vescovo poi cardinale e, infine,
scelto tra i tanti suo personale confessore. L’allora cardinal Peretti recava da
lui due volte alla settimana, per somministrargli il “perdono” della
confessione.
Il giorno 9 agosto, alle ore 21, presso la chiesa di Pio V, dopo aver ascoltato
il “Concerto d’estate” tenuto dalla Corale Sisto V di Grottammare, il popolo si
è
riunito nella stessa piazza per inaugurare il dedicato al papa santo dalla
magnanimità dell’amministrazione, sindaco Luigi Merli in primis, per accettato
l’idea di assecondare il papa Sisto V volontà di avere accanto a sé il suo
protettore e San Pio V, a Grottammare, così come a Roma, cappella della basilica
di Santa Maria Maggiore.
L’opera è frutto di tanto studio del Ubaldo Ferretti
che, più volte, ad amici e conoscenti confidato: “In quest’opera e senza
riserve, vi ho versato tutta la mia anima”. Concludendo, al di là di ogni
singolo merito, piazza San Pio V da oggi, come è restaurata, sarà vanto di
Grottammare e dei posteri, forte giovamento alla comunità religiosa tutta, vanto
turismo locale, regionale, nazionale ed internazionale sostegno della nostra
città, sempre affascinante, per la riappropriazione dei suoi antichi fasti.