Giulianova

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CHIESE

Delle chiese presenti a Giulianova, in passato numerose, quella di S. Maria a Mare è la più antica. Ubicata in una zona di grande valore archeologico e sorta, come taluno sostiene, sui resti di un tempio pagano, la chiesa romanica (sec. Xl-XIV), più volte trasformata e rifatta, è monumento nazionale. La facciata, con il suo portale duecentesco finemente lavorato e ricco di raffigurazioni simboliche, è successivo all’impianto originario dell’edificio. La sua prospettiva appare spezzata dall’attuale campanile a vela, non originario ma costruito nei secoli scorsi in luogo della torre campanaria mozzata, una volta recante campane del secolo XIV. L’ampio interno, a due navate, presenta un giro di archi a tutto sesto poggiati su pilastri e sostenuti da due massicce colonne a fabbrica. Restano tracce delle opere di artisti risalenti al XII e XIII secolo. Particolarmente importante è la chiesa madre dedicata a S. Flaviano, del 1478, originariamente chiamata S. Maria in Platea (o in Piazza). Si tratta del primo esempio di chiesa a base ottagona concepita nell’Abruzzo adriatico la cui cupola, singolarmente audace, riprende l’esperienza brunelleschiana. Secondo alcuni il progettista di quest’opera che per la sua originalità non ha riscontri nella regione andrebbe individuato in Francesco di Giorgio Martini. L’interno, privato a seguito dei restauri del 1948 di tutte le decorazioni barocche, possiede ora sculture di Venanzo Crocetti e Francesco Coccia e lavori di oreficeria di scuola abruzzese, quasi tutti del XIV e XV secolo, provenienti dalla scomparsa Castel S. Flaviano. Del 1566 è la chiesa di S. Antonio, già S. Francesco di Paola, una volta unita al convento dei frati minori conventuali, demolito nel primissimo Novecento. L’interno presenta caratteristiche del secolo XVIII, con ornamenti barocchi e bassorilievi a stucco. Qui è la presenza di una interessante lapide di un membro della famiglia patrizia de’ Bartolomei. Sempre nel centro storico, su piazza Dante si affaccia la chiesa della Misericordia, qui edificata nel sec. XVI in ricordo di un’altra costruita nel vecchio borgo dopo la peste del 1348, già sede di Confraternita, mentre all’incrocio di via della Rocca con via Cavour si erge la negletta chiesa rinascimentale di S. Anna, con altare in stile barocco purtroppo deteriorato. Al termine di viale dello Splendore è il complesso del Santuario Maria Ss. dello Splendore, le cui origini si fanno risalire alla prima metà del XVI secolo a seguito di un’apparizione miracolosa della Madonna. Già monastero Celestino, ora convento dei PP. Cappuccini, nella chiesa, rifatta in questo secolo, si conservano l’immagine della Madonna (sec. XV), forse proveniente da S. Maria in Platea, le statue di S. Benedetto e P. Celestino donate dagli Acquaviva insieme con quattro quadri del Farelli ed uno di grandi dimensioni, molto interessante, di scuola veneziana con bella cornice dorata. Imponente è la Via crucis monumentale con gruppi bronzei realizzati dallo scultore Ubaldo Ferretti.