Castelleone di Suasa (Senigallia) Riapertura al culto della Chiesa chiusa da sei anni per il terremoto del 1997
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Sin dalle prime
luci dell’alba, c’era una grande attesa nel “Paese Verde”, per la riapertura al
culto della Chiesa parrocchiale, chiusa da oltre sei anni a causa del terremoto
del 1997. Tutta la comunità castelleonese era radunata in via Della Rovere, di
fronte alla Chiesa. Insieme al sindaco Furio Franceschetti e all’intero
consiglio comunale ad attendere il vescovo Orlandoni, c‘era il comandante dei
carabinieri della stazione di Ostra Vetere Maresciallo Sergio Cesarini, il
progettista e direttore dei lavori ing. Marcello Lenci, Marcello e Francesco
Santolini titolari dell’impresa edile S.M.S. di Castelleone di Suasa, lo
scultore Ubaldo Ferretti di Grottammare, che ha eseguito il magnifico portale di
bronzo e gli operai che, con grande entusiasmo e soddisfazione, hanno lavorato
nella loro Chiesa, dove molti di loro erano stati uniti in matrimonio. Don Paolo
rivolgendosi al vescovo a nome di tutta la comunità di Castelleone di Suasa ha
detto: “Eccellenza reverendissima, eravamo alle soglie dell’Anno Giubilare 2000,
quando Lei, facendo proprie le parole di inizio pontificato di S.S. Giovanni
Paolo II, invitava il popolo di Dio residente nella diocesi di Senigallia ad
“aprire le porte a Cristo”. In questo contesto la comunità di Castelleone ha
voluto porre un gesto eloquente: aprire realmente le porte a Cristo,
commissionando, grazie alla munifica volontà della famiglia Marcelli, in memoria
del commendator Cristoforo, questo portale in bronzo, opera del Maestro
Ubaldo Ferretti di Grottammare (AP).
I soggetti rappresentati sono i Santi Apostoli Pietro e Paolo, titolari della
nostra comunità parrocchiale”. Molta commozione da parte dei fedeli
castelleonesi, quando il parroco don Paolo ha tolto il drappo che copriva il bel
portale, il vescovo ha letto le preghiere, benedetto il portale ed è entrato in
chiesa insieme al sindaco Franceschetti, seguito dai numerosissimi fedeli. In un
attimo la chiesa si è popolata di gente, molti erano in piedi non avendo trovato
posto nelle panche, ma, dai loro volti, si vedeva la felicità di essersi
riappropriati della loro “casa”: ho visto un giovane che si asciugava le
lacrime. La Santa Messa, presieduta da S.E. mons. Giuseppe Orlandoni, presenti
il parroco don Paolo Montesi, mons. Umberto Gasparini, don Irio Giuliani, don
Alessandro Ravindran e don Luciano Guerri, è stata animata dal Coro
parrocchiale, diretto dalla maestra Piera Conti. Il vescovo Orlandoni, durante
l’omelia, ha detto: “Ognuno deve avere la propria casa, ma questa non
dimentichiamoci, è la casa di tutti”. Egli inoltre ha manifestato il desiderio
di un sogno che vorrebbe veder realizzato: quello di consacrare un sacerdote
nativo di Castelleone di Suasa, perché l’ultimo consacrato è stato don Maurizio
Gaggini, nel 1972. Prima della benedizione finale il sindaco Franceschetti ha
rivolto il saluto al vescovo a nome dell’amministrazione comunale e di tutta la
comunità castelleonese, soddisfatto per questa realizzazione effettuata durante
il suo mandato. Don Paolo ha ringraziato il vescovo per la sua presenza. In
ultimo, è intervenuto mons. Umberto Gasparini, visibilmente emozionato, che per
molti anni è stato parroco a Castelleone di Suasa. La festa si è conclusa, nella
mattinata, con un concerto della Banda cittadina “Giuseppe Verdi”, che ha
ricevuto i complimenti dal vescovo presente insieme al sindaco, al parroco e a
molti cittadini. Nel pomeriggio, la corale parrocchiale, diretta dal maestro
Massimo D’Ignazio di Senigallia, si è esibita con brani di musica sacra ed è
stata lungamente applaudita dal folto pubblico presente. In definitiva una
giornata che sicuramente rimarrà nella memoria di molti e del parroco don Paolo
che era al colmo della felicità.
Ilario Taus