Dal Proibizionismo al New Deal -
economia americana: "Boom and Crash"

Nei primi 25 anni del '900 l'America vide un incredibile boom economico, la prima decade del 1920 è per questo chiamata da molti storici "La Nuova Era". Il principale elemento di "spinta" dell'economia americana fu la prima guerra mondiale. La guerra scoppiò nel 1914, ma solo nel 1917 gli Stati Uniti entrarono apertamente nello scontro. Prima del 1917, l'opinione pubblica americana era profondamente divisi tra i vari filoni di origine etnica. Il "vecchio blocco" americano e i gruppi anglosassoni premevano per un rapido schieramento con Inghilterra e Francia, mentre il blocco di origine tedesca faceva leva sul ricordo della guerra civile per la neutralità dello stato. Dopo il 1918, dopo la fine della guerra, Germania, Francia, Inghilterra, Russia e tutti gli altri paesi del Vecchio Continente si trovarono dinanzi ad un salatissimo costo in perdite economiche e in vite umane; gli Stati Uniti invece risentirono di una perdità minima e quando i militari americani tornarono alle loro case non trovarono nulla da ricostruire ma trovarono centinaia di possibilità per un futuro nuovo, migliore e tutto da inventare.


Trincee durante la prima guerra mondiale


I primi cartelloni pubblicitari, segno lampnte della nascita del "consumismo"
Il boom era formato da tre fattori importantissimi:

1) Nuovo Macchinari

2) Nuove e più efficienti industrie

3) Processo di standardizzazione dei prodotti di consumo di massa

I quali generavano una grande spirale ascendente, tutto partiva da una standardizzazione dei prodotti di consumo di massa, la quale permetteva una specializzazione e quindi un costante miglioramento dei mezzi di produzione, la produzione aumentava in quantità e qualità in maniera costante, da qui un progressivo abbassamento dei costi ed un costante aumento dei salari che generò così un aumento della domanda, creando quel fenomeno che dagli economisti moderni è chiamato: consumismo.
Questi anni furono chiamati gli "anni ruggenti", gli anni in cui trovaro compimento il "diciottesimo emendamento" passato alla storia con l'appellativo di "legge del proibizionismo", sottoscritto da 3/4 degli stati americani proibiva la produzione e la vendita di alcolici in America. questo è anche il periodo delle grandi gang mafiose e delle grandi conquiste del femminismo. Questa fu una miscela esplosiva, cosichè il grande boom non fu destinato a durare molto, alla fine del primo ventennio del '900, la spirale ".. --> standardizzazione + specializzazione --> miglioramento dei macchinari --> costi di produzione decrescenti + aumento salari --> aumento dei consumi --> .." si dimostrò essere una base troppo instabile non atta a sorreggere l'economia di un paese così vasto e giovane come erano gli Stati Uniti d'America di inizio secolo. L'incremento dei consumi fu così veloce e forte che migliaia di "consumatori" si rivolsero agli istituti bancari che ebbri della grande crescita economica concedevano prestiti a profusione, ben presto essi iniziarono a fallire trascinando così l'intera economia, ormai senza fondamenta, verso la caduta. Il crash americano trovò nel 1929 con il "crollo di Wall Streat" l'avvio per quella che fu poi la Grande Depressione, che colpì tutte le economie mondiali legate all'America da ingenti prestiti per effettuare la ricostruzione postbellica.
La "ricetta" per ricostruire l'economia americana fu data nel 1932 dal neo eletto presidente americano Franklin Delano Roosevelt il quale portò a termine uno sterminato numero di riforme che permise all'America di risollevarsi, pronta per quella che fu poi la Seconda Guerra Mondiale.


Più di 10 milioni di persone persero il lavoro nei primi 3 anni che seguirono il crollo di Wall Street

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