- SPETTACOLI -
Ligabue agli studenti:
"Prendetevi il vostro tempo"
Il rocker alla Sapienza: "Amare l'Italia costa sempre più fatica"
(di APCOM)
E' uno dei tanti momenti un po' paterni ("sono un genitore, e le mie paure sono tutte per i miei due
figli") della lunga chiaccherata. Come quando, sul tema fidarsi o meno della musica, dice convinto: "Ho
capito che siete costretti a vivere in maniera sempre più frenetica, per tanti motivi. L'unico consiglio
che vi do è quello di prendervi il vostro tempo, il tempo che vi serve con una canzone, un libro, un
film". Alle domande più classiche, il cantautore emiliano trova il modo di sorprendere. La definizione
di rock? "La mia è non avere alcun pudore per le tue emozioni". Perché, come spiega rispondendo a un
bambino arrivato fino in prima fila, "io canto soprattutto perché ho da dire delle cose". Un ragazzo gli
fa presente che nelle sue canzoni la parola cielo è quasi un must, e Liga ne approfitta per parlare del
suo lato spirituale: "E' qualcosa su cui sto ancora lavorando molto. Sono stato cattolico ma ora fatico
a praticare una religione. Però ho bisogno di credere che ci siano delle regole stabilite da qualcuno".
Si parla del prossimo tour estivo, per cui promette "una scenografia balorda, che vi spiazzerà", ma anche
della questione-Italia: "Se nasci in questo Paese è impossibile che non lo ami, ma questo amore costa
sempre più fatica. Nell'ultima campagna elettorale nessuno ha avuto la faccia tosta di promettere un
futuro. Ora questo Paese sembra aver bisogno di una botta di culo enorme, ma ricordiamoci anche che la
responsabilità è di ognuno di noi, non deleghiamo soltanto". C'è ancora tempo per l'idea di un best con
le "canzoni nascoste", quelle preferite dai fan ("bella idea, raccogliete le firme e portatele alla
Warner") e, infine, per citare Giorgio Gaber quando un ragazzo gli chiede dei suoi sogni. "C'è una canzone
che io consiglio a tutti - replica Liga prima di salutare - ed è 'Qualcuno era comunista'. Lì c'è una
frase che descrive bene quello che penso, ed è: qualcuno era comunista perché credeva di poter essere vivo
e felice solo se lo erano anche gli altri".