1 settembre 2010
Concerti e docufilm
Vi scrivo a ridosso della ripresa dei concerti.
Lo so, lo so... era un po' che non vi scrivevo, ma tanto l'avete già capito che non è stato per pigrizia.
E, non per essere sbrigativo ma perché delle formalità qua non sappiamo cosa farcene, vado subito a bomba.
I CONCERTI DI LUGLIO E AGOSTO
Quando ho detto allo staff che volevo suonare quasi interamente Arrivederci, mostro! in ogni concerto di questo tour, un certo brivido ha fatto il giro di diverse schiene.
Non perché qualcuno avesse riserve sull'album (che tutto lo staff apprezza o ama o adora) ma perché, notoriamente, la partecipazione “fisica” del pubblico si abbassa di fronte a pezzi che non sono stati singoli.
C'era dunque la preoccupazione che non ci fosse la stessa intensità che, in genere, voi mettete duranti i nostri show.
E, di conseguenza, che non ci fosse nello show in generale.
Ma già dopo la prima (bellissima) di Roma, ognuno si è ricreduto.
Perché ancora una volta chiunque ha potuto verificare “quanto ci siete”.
Eravate in tantissimi, ogni sera, già pronti a urlare gioia e determinazione durante Quando canterai la tua canzone, a cantare con allegria e decisione La linea sottile, a saltare sui chorus di Nel tempo.
Eravate lì a “vivere” Atto di fede.
La verità è una scelta (che credo sia una delle vette del nostro spettacolo) è stata probabilmente quella che vi vedeva meno partecipi, presi probabilmente dallo scorrere delle immagini e dalla durezza del sound.
Ma poi Ci sei sempre stata e Il peso della valigia sono probabilmente le due che avete cantato più coralmente e con più commozione.
Durante i ritornelli di Un colpo all'anima gli stadi sembravano diventare degli yo-yo.
E per Il meglio deve ancora venire c'era ogni sera l'esplosione (e non mi riferisco a quella dai cannoncini sul palco).
Come se non bastasse avete fatto il karaoke con il nuovo testo di Taca banda insieme a Maio.
Se poi consideriamo il fatto che Arrivederci, mostro! risulta il mio album con il maggior numero di parole, ancora di più il fatto che lo cantiate tutto a memoria diventa speciale.
Lasciate che vi abbracci (idealmente, è vero, ma non meno sentitamente).
E poi non tocca certo a me ricordarvi come eravate durante i pezzi di repertorio “classico”.
Come sempre chi c'era sa.
E io che c'ero so che musicisti, tecnici, crew e staff di Ligachannel hanno dato tantissimo con una qualità che rasenta l'incredibile.
I CONCERTI DI SETTEMBRE
Come sapete saranno tre all'aperto (Bologna, Palermo e Bari) e tre indoor (Torino. Avremmo voluto fare lo stadio ma a settembre, con il campionato in corso, all'Olimpico se non gioca la Juve gioca il Torino, quindi non ce l'hanno dato).
Si riparte da dove ci eravamo lasciati.
Ho sentito il resto del gruppo e sono tutti ansiosi di ricominciare.
Insomma: non vediamo l'ora.
Ancora una volta ci sarà un brano acustico diverso ogni sera (ed è divertente vedere come provate a indovinarlo via via).
Dovremo fare a meno di Corrado Rustici, ritornato nella sua S. Francisco.
Sono contento (anche lui, ovviamente, lo è) dell'accoglienza che gli avete riservato.
Credo che faremo un pezzo in più rispetto a quelli che abbiamo fatto nei concerti precedenti.
NIENTE PAURA: IL DOCUFILM
Circa un paio d'anni fa un regista, Piergiorgio Gay, mi ha contattato dicendomi che voleva realizzare un film-documentario che raccontasse una parte della storia del nostro paese attraverso le parole di persone diverse fra loro (attori, scienziati, intellettuali, sportivi, gente comune... ) che facessero trasparire il proprio punto di vista sulla nostra penisola.
Tutto questo usando le mie canzoni come filo conduttore.
In effetti il titolo del film è: NIENTE PAURA – COME SIAMO COME ERAVAMO E LE CANZONI DI LUCIANO LIGABUE.
Ho letto in giro diverse imprecisioni e quindi lasciate che chiarisca alcune cose: NIENTE PAURA non è un film mio e non ho collaborato alla sua scrittura né a nessuna sua fase produttiva.
Ho semplicemente risposto di sì a un regista che chiedeva l'utilizzo delle mie canzoni per questo suo racconto.
A quel punto ho partecipato con qualche intervista e registrando alcune delle mie canzoni voce e chitarra o voce e piano.
Il risultato è un film che emoziona e fa riflettere e che io trovo molto vicino a Buonanotte all'Italia.
Un film più sentimentale che ideologico.
Più civile che politico.
Nel senso che, come in quella canzone, anche in questo film esce da chiunque si è lasciato intervistare e, ovviamente, dall'autore stesso, un forte sentimento d'amore per il nostro paese ma, allo stesso tempo tutta la sofferenza per la sua incapacità di vincere i propri vecchi mali.
Il film sarà presentato a Venezia il 5 di settembre e il 17 sarà già nelle sale.
Spero che molti di voi lo vadano a vedere e che vi piaccia quanto è piaciuto a noi.