Recensione del libro


Un mondo al contrario in cui si nasce già vecchi e la vita consiste nel ringiovanire a poco a poco fino a diventare bambini ed incoscienti. Un mondo in cui non c’è posto per l’imprevisto: tutto è programmato, nessun cambiamento, nessun incidente di percorso, nessuno può morire prima che sia giunta la sua ora. È questo lo scenario del nuovo libro di Luciano Ligabue, il primo romanzo del musicista di Correggio che si è già cimentato nella scrittura con un’antologia di racconti intitolata Fuori e dentro il borgo. Il romanzo è ambientato in un futuro fantascientifico, ma nelle intenzioni dell’autore non nasce come un libro di genere bensì come una storia dedicata a valori senza tempo: l’amore, la vita, il desiderio di procreazione. Sullo sfondo il futuro è l’essenza di una realtà perfetta, e dunque immaginaria, in cui le condizioni di vita sono create in vista di un’unica esigenza: la felicità. I due protagonisti, DiFo e Natura incarnano alla perfezione il Piano Vidor, artefice del sistema in vigore sul pianeta Terra dal 2095. Sono una coppia senza difetti unita artificialmente dalla "nascita", da settantanove anni lui, da ottantuno lei: innamorati, hanno entrambi un lavoro che li soddisfa, una casa comoda e tecnologica, un mezzo di trasporto a motore e uno aereo, godono di una salute perfetta e frequentano amici affettuosi. La loro esistenza trascorre nell’accettazione di ciò che è stato loro assegnato; persino la dieta alimentare, l’abbigliamento, le opere d’arte e i film visti sull’olovisore domestico sono stabiliti dal programma centrale, una sorta di Grande Fratello orwelliano, che tramite microcamere piazzate ovunque controlla ogni momento, anche i più intimi, della vita di ogni individuo. Questo sistema perfetto, ideato appositamente per esiliare l’incertezza, il dolore, la difficoltà, nasconde però una falla: un’imprevedibile rivalsa della natura e del sentimento fa sì che i due scoprano di essere in grado di procreare. La supina accettazione viene vinta da una sorta di nostalgia biologica che minaccia l’ordine prestabilito...
La neve se ne frega è una riuscita creazione fantastica, che trae vigore da un’ambientazione originale e immaginaria, ma soprattutto dai valori profondamente reali e senza tempo che celebra. Il sentimento d’amore e il desiderio di perpetuare la vita sono i motori di una storia appassionante e non priva di tensione e mistero, che stimola fino all’ultimo la curiosità dei lettori. È infine una dichiarazione d’amore nei confronti di un mondo e di un’umanità non certo perfetta, ma autentica e vibrante di sentimento, divisa tra successi e sconfitte, serenità e preoccupazioni, gioie e dolori.


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