Radiofreccia


Il tour degli stadi si chiude il 6 luglio a Roma. Ligabue pensa alle vacanze per smaltire il litri di adrenalina dopo un’esperienza tanto forte e intensa. Nel frattempo, il 3 luglio è partita una lettera indirizzata a lui che fa saltare il banco dei progetti futuri.
"Caro Luciano,
faccio il produttore cinematografico, ci sono arrivato un po’ per gioco e un po’ per sbaglio, ma ora mi ci trovo. Fino ad oggi ho prodotto una decina di film in Italia, e qualcuno fuori (...). Ora vorrei fare un film che racconti la provincia così com’è oggi. E’ parecchio che lavoro a questo progetto, cercando il regista giusto, il libro, il copione adatto, e sempre avendo come riferimento musicale il tuo lavoro, perché la "provincia" che voglio raccontare è quella delle tue canzoni, quelle atmosfere, quegli odori, quei sapori. (...) Ho letto il tuo libro, e ci ho trovato un bel po’ di fotogrammi di quel film che sto cercando. (...) Insomma, mi piacerebbe incontrati per vedere se questo "film da fare" di cui parlo è possibile immaginarlo e costruirlo insieme (...). Se tutto questo discorso ti sembra di qualche interessante, incontriamoci e parliamone; se invece così non è, spero che comunque capiti prima o poi di incrociarci. Grazie per la tua attenzione, ma soprattutto per la tua musica.
Domenico Procacci"

Dopo l'esperienza letteraria, Ligabue decide così di rimettersi nuovamente in discussione, scegliendo di scrivere la sceneggiatura di un film la cui trama riprende alcune delle vicende raccontate nel suo libro. E' il produttore Domenico Procacci a convincere Liga a cimentarsi nell'opera di regia: nasce così "Radiofreccia" , presentato per la prima volta a Settembre al Festival del Cinema di Venezia dove, iscritto fuori concorso, raccoglie numerosi consensi. Un mese più tardi, precisamente il 16 ottobre 1998, "Radiofreccia" esce nelle sale cinematografiche di tutta Italia. In poco più di 3 mesi incassa oltre 7 miliardi ai botteghini di tutta Italia, diventando così il settimo film nella classifica degli incassi delle produzioni italiane nel 1998.
Ligabue ottiene grazie a "Radiofreccia" tre Nastri d'Argento (Miglior regista esordiente, Miglior colonna sonora, Miglior canzone) e due David di Donatello (Miglior regista esordiente e Miglior colonna sonora). Fra i tanti motivi di curiosità di questo film, c'è l'inizio della collaborazione con Francesco Guccini (che nel film interpreta il barista Adolfo), il grande cantautore corregionale di Luciano e molto vicino a lui sia nella personalità sia in molti aspetti della propria produzione (per esempio l'attaccamento alla propria terra, alle "radici", che danno anche il titolo a uno splendido album del Maestrone).
Tale collaborazione proseguirà nel 1999, con una canzone, "Ho ancora la forza", scritta a quattro mani e pubblicata nel disco di Guccini "Stagioni".

A quella del film, si accompagna anche l'uscita del settimo album di Ligabue, "Radiofreccia: le canzoni", contenente alcuni classici degli anni '70 che fanno parte della colonna sonora del film, le musiche composte dal Liga per il suo film e tre brani inediti. Uno di questi, "Ho perso le parole", consente a Ligabue di vincere il Premio Italiano della Musica nella categoria "Miglior canzone del 1998".