La crisi
Il primo, come suono e stile delle canzoni, non presenta
particolari variazioni dal disco d'esordio; si può ritrovare un filo conduttore
che percorre tutto il disco e che riguarda il sogno e il suo rapporto con la
realtà. Il secondo invece si distanzia un po' dalla produzione precedente: le
atmosfere si fanno più cupe, gli arrangiamenti più duri e decisi.
Probabilmente per quest'ultimo motivo (e a dispetto del primo) tale disco è
tuttora indicato come l'album preferito da un consistente numero di fans. "Ho
messo via" è uno dei pezzi considerati tra i migliori di Ligabue. Un altro
motivo è sicuramente il fatto che sono numerosissime, in questo disco, le
tracce che tratteggiano personaggi e raccontano piccole storie di sopravvivenza
umana (di qui il titolo del disco) attraverso rapidi flash. Uno stile che
caratterizzava soprattutto la prima parte della sua produzione, di cui parecchi
ammiratori si dichiarano oggi un po' nostalgici. Comunque non bastò. Il disco
non andò bene. Qualche pezzo, eccessivamente retorico dal punto di vista
musicale, fa si che il disco non abbia la fortuna dei due precedenti.
Tra i due nuovi album, gli appassionati di Liga si
moltiplicano e per loro nasce un Fan Club curato dal fratello di Luciano, Marco
Ligabue. Il titolo è "Bar Mario".
Nel settembre del 1993 il Neverending Tour
si conclude con il concerto di Orvieto. Nel frattempo sembra sempre più
irreparabile la crisi instauratasi fra Luciano da una parte, e i ClanDestino e
il produttore Angelo Carrara dall'altra. Il divorzio si consumerà
definitivamente nei due anni successivi. Luciano tornerà a suonare ancora una
volta in pubblico con i vecchi compagni, in occasione del raduno del Fan Club,
nel 2001, realizzando così un desiderio, neanche tanto nascosto, di migliaia di
fans vecchi e nuovi.
Ormai siamo alla definitiva chiusura di
rapporti contrattuali, ma il produttore Carrara volle giocare una delle ultime
sue carte: mise sotto contratto i ClanDestino. Come a dire: se te ne vai, occhio
che te ne vai senza gruppo, perché loro stanno con me.
"Allora mi sentivo molto solo e tradito. Quella storia cambiò gli equilibri della
situazione... Tutto quello che vedi nascere ti commuove, alcune volte ti capita
di piangere insieme, altre volte fai fatica a credere a quello che ti sta
capitando oppure ci ridi su... Insomma, c’è un enorme investimento emotivo
che spartisci; e un giorno, zac!, finisce tutto in quel modo."