- SPETTACOLI -
Ligabue e gli studenti-fan
la lezione è come un rock
Incontro alla Sapienza. "Per emergere rompete le scatole"
(di Gino CASTALDO)
Cos´altro? Luciano Ligabue è paziente, risponde con calma anche a domande che forse si è sentito rivolgere
decine di volte. Qualcuno tra il pubblico è anche andato fino a Barcellona per seguire i concerti che Liga
ha tenuto all´estero, in piccoli club. Ma da lì allo stadio? «Io lo dico sempre» racconta, «sono tutte
scuse, perché io suonerei sempre e dovunque. È ovvio che nei club posso guardare la gente in faccia, e
c´è comunque un calore esagerato. I nuovi musicisti americani che adesso sono in giro con me erano
stravolti, non sono abituati. Poi lo stadio, sì, certo, è un´altra emozione, un´onda di energia che ti
ritorna». Va anche sul personale. Quando una ragazza chiede a chi è dedicata Viva non esita: «alla mia
ex moglie».
«Allora doveva essere una gran donna» replica la ragazza, e lui: « se per questo lo è ancora, per
l´appunto è viva». Su un foglietto arancione c´è una domanda più complessa: non sarebbe bello scrivere
canzoni sui benefici che la natura può regalarci? «Io con la natura ho un rapporto fisico, come ce l´ho
con tutte le cose. Vivo in campagna, vado a correre, anche se qualche volta c´è qualcuno appostato sul
percorso e mi tocca fare gli autografi anche correndo. Ma l´importante è essere in relazione con la
natura, esserne consapevoli». Qualcuno azzarda domande impossibili tipo: che cos´è il rock?. Lì, per un
attimo Ligabue si scompone, come a dire che sono domande irricevibili, ma poi ci prova lo stesso:
«diciamo solo una cosa, che significa esprimere le proprie emozioni senza pudori».
Applauso, come del resto è successo a ogni risposta. Col passare del tempo la lotta per arrivare a
guadagnare il microfono diventa quasi una gazzarra. Vincono due ragazze che hanno improvvisato un
balletto per attirare l´attenzione, ma la loro domanda, quanto conta l´amore?, viene subissata di fischi,
troppo banale. Alla fine la spunta un ragazzino di dieci anni che chiede lumi su come si fa a diventare
musicisti. Un altro chiede come si fa, oggi, ad avere accesso al mercato. «L´unica cosa che posso dirvi
e trovate una cosa che sia vostra, e solo vostra, dopo di che rompete le palle a tutti per affermarla.
E soprattutto andate ad accendere ceri a tutti i santi che conoscete». È fiero della sua italianità?
«certo, anche se oggi questo orgoglio è faticoso. Si paga un prezzo molto alto per questo amore, per un
paese che sembra non riuscire in alcun modo a uscire dai suoi limiti.
Ma è una responsabilità che ci dobbiamo prendere tutti, non basta dare la colpa a chi ci governa».
Applauso, immancabile. Dalla balconata piove un bigliettino con una domanda provocatoria: ha da dire
qualcosa ai tifosi romanisti? E da bravo interista col culto del mediano, non si tira indietro. «Lo so
che sembra facile, dopo aver vinto, ma la Roma quest´anno ha fatto un campionato eccezionale e soprattutto
devo confessare che ho un´ammirazione enorme per Totti, per tutto quello che ha fatto, per essere l´unico
grande giocatore talmente attaccato alla maglia della sua città da rifiutare ogni offerta possibile».
Anche i tifosi ringraziano.