- ATTUALITA' -
Il rocker condannato
a non invecchiare mai
Le rughe sul viso, quelle da indiano sexy, ce le ha da sempre. E anche nell'anima Ligabue non risente
troppo del tempo che passa.
Anzi: a 47 anni sta benissimo. Merito dell'addio alla vita da "maledetto" (che in fondo non gli andava
granché a genio)
(di Maurizio DALLA PALMA)
Da zero a dieci che voto ti dai per questi 20 anni?
I voti alla musica li lascio ad altri. Alla mia vita, invece, do un dieci. Il rock mi ha regalato
emozioni uniche. A partire dai concerti, che sono il massimo del godimento.
Più del sesso?
Quello è il più bel parco giochi che sia stato messo a disposizione. Meglio sommare le due cose.
In "Niente paura" hai una voce più morbida, quasi non sembra la tua.
Sto lavorando per recuperare il timbro caldo dei primissimi dischi. Col tempo ero passato a un tono
aggressivo che rischiava di diventare monocorde.
Addio al rock?
Non so se voglio essere più o meno rock. Di sicuro resterò sempre fedele all'ispirazione del momento.
A 47 anni hai paura di invecchiare?
Non sono cieco, gli specchi di casa mostrano i segni dell'invecchiamento. Se rifletto sui numeri,
la mia età mi fa senso. Poi però dico cose che piacciono anche ai ragazzini, e allora torna l'ottimismo.
Anche il corpo regge al passare del tempo...
Nonostante la vita da star?
Guarda che faccio molto jogging e sto attento a quel che mangio. Sono un appassionato di vino ma ho
eliminato i superalcolici. Un corpo trattato bene permette di provare emozioni più nitide.
Ligabue un salutista?
Il lato maledetto del rock, che ho sperimentato per un breve periodo, non fa per me. Ho un altro
stile: sono uno a cui piace correre in bicicletta per la sua Correggio.
Però nelle tue canzoni c'è sempre un sentimento sofferto del tipo: «La vita poteva andar meglio,
facciamoci coraggio». È così?
Lo riconosco, sono un uomo predisposto alla malinconia. Ricordo con amore esagerato gli anni Settanta,
forse mitizzandoli. Ma con il tempo il rimpianto si è attenuato di brutto.
Cosa ti sta succedendo?
Sto attraversando il periodo più bello della mia vita. È come se di colpo mi fossi reso conto della
qualità e quantità dell'affetto che ricevo dagli altri. Che stupido a non accorgermene prima.
In "Niente paura", parlando delle donne della tua vita, dici che “qualcuna è partita ma non
se ne va”. È un riferimento alla tua ex moglie?
Lei c'è di sicuro. La mia ex compagna è una donna speciale che ha saputo gestire la nostra
separazione con serenità.
Come va la vita da padre separato?
Finora bene, toccando ferro. Mio figlio Lenny passa metà settimana con me e metà con la madre, senza
quelle assurde guerre sugli orari tipiche di molte coppie separate. Vado a prenderlo a scuola e a fine
anno non manco alla festa di classe. Speriamo duri.
Cos'è per te la fedeltà?
A me è capitato di essere infedele. E mi piace pensare che quelli non fossero momenti in cui calava
la mia qualità umana, ma un periodo di crisi in cui avevo bisogno di qualcos'altro.
L'infedeltà ti ha creato dei problemi?
Ne crea quando viene scoperta. Ma anche quando una persona vive forti sensi di colpa. E io sono
uno che non la fa franca con se stesso.
La nuova canzone "Buonanotte all'Italia" descrive un Paese senza navigatore. Sei deluso dalla
politica?
Chi non lo è? Sono uno di quelli che hanno fatto in tempo a sperare che la politica cambiasse
le cose. Ovvio che sia deluso.
Hai aderito con un video al V-Day di Beppe Grillo: dici "vaffa" ai partiti?
No. Chi in questo momento fa politica si trova in un girone infernale, stretto tra le pastoie della
burocrazia e la sfiducia della gente. Non lo invidio. Però condivido l'idea di Grillo di impedire ai
corrotti l'ingresso in Parlamento.
Francesco De Gregori, testimone di nozze di Veltroni, ha detto che il segretario del Pd non
lo convince.
Giudicherò Veltroni quando avrà fatto qualcosa di buono per il Pd. A chi mi chiede cosa penso del
nuovo partito, rispondo che oramai valuto le persone dopo averle viste al lavoro.
E cosa pensi della tua imitazione fatta dall'attore Neri Marcorè?
Non sono entusiasta, però lo vedono in molti e questo significa che funziona (si sforza di sorridere).
Mi dispiace solo che mi abbia portato sul palco del Festival di Sanremo... io che ero orgoglioso di non
esserci mai stato!
Dopo i concerti, cosa farai?
Deciderà l'ispirazione. Il problema è incanalare il traffico. In 17 anni ho realizzato dischi, film,
racconti, poesie. Come avrò fatto, nei miei primi 30 anni, a tenere tutto per me?