Giro d'Italia: il tour prima (la Banda) e dopo (il Liga)
NdA: è doveroso imprimere su questa pagina alcune testimonianze "a caldo", poco prima del tour teatrale, della Banda (musicisti di grande spessore ma anche di palpabile simpatia) e di Liga (dopo il tour).
Per altre curiosità sul tour teatrale, clicca sul link (che trovi anche nella sezione "TuttoSuLiga") "Camera con vista su teatro".


Carmelo "Mel" Previte
Parlando di sogni (NdA: Sogni di R&R) l'accostamento con il tour è più che efficace... Un sogno che si è realizzato e che è andato ben al di là delle previsioni. La musica italiana non sta vivendo un momento facile e rendersi conto che le canzoni di Luciano riescono a vincere ogni difficoltà e ad attirare sempre tanti consensi e tanta dedizione da parte del pubblico è un bel motivo di essere orgogliosi di fare questo mestiere. Il pensiero di affrontare uno spettacolo inusuale mi dà una marcia in più... E' bello immaginare di poter offrire al nostro pubblico qualcosa di nuovo che gli permetta di scoprire un'altra faccia di noi e della nostra musica. La cosa che mi tranquillizza di più dell'esibirmi in teatro è la certezza che, anche qualora fuori diluviasse, resteremo all'asciutto!!

"Capitan Fede" Federico Poggipollini
Ma dai che un po' di pioggia non ha mai ucciso nessuno, poi concerto bagnato concerto fortunato! Al contrario di Mel io non sono così impaziente di esibirmi in teatro. Il mio habitat naturale sono i palchi dove posso correre, urlare... Non mi ci vedo proprio su una sedia, fermo a suonare. D'altro canto, però, mi piacciono le sfide, quindi l'idea di cimentarmi in qualcosa di nuovo mi eccita.

Fabrizio "Simoncia" Simoncioni
Io attendo con trepidazione l'inizio del nuovo tour, perché sarà la mia prima volta nei teatri... Credo sarà un bel salto nel vuoto. A differenza mia, Luciano e i ragazzi si sono già cimentati in esibizioni acustiche. Anche per loro, però non mancheranno le novità, nuovi arrangiamenti e due ospiti (Pagani e D-Rad) che si uniranno a noi, contribuendo con suoni estremamente in contrasto col nostro modo di fare musica. Questo dovrebbe creare un'atmosfera particolarissima. Particolare è stato, pure, come si è arrivati a una scelta musicale di questo tipo. Luciano ci ha proposto il progetto e poi ci ha chiesto di dare dei suggerimenti. Ricordo che stavamo guardando il concerto di Bjork. Nonostante fosse molto lontano dal nostro modo di fare musica, ci ha dato degli spunti sui quali abbiamo discusso. Da lì sono scaturite molte idee.

Antonio "Rigo" Righetti
Una valanga d'idee, anche perché questa nuova esperienza nei teatri ci ha decisamente stuzzicato, soprattutto perché riusciremo a proporre pezzi che non facciamo molto spesso e perché potremo interpretare dei "classici" di Ligabue in versione inedita. Sarà un bel modo per regalare a tutti i ragazzi che ci seguono da anni concerti nuovi, magari con esecuzioni più sofisticate.

Roberto "Robby Sanchez" Pellati
Questi dieci mesi di lavoro mi hanno fatto scoprire ancora una volta il piacere che provo a suonare la musica di Ligabue dal vivo... Quest'ultimo disco (NdA: Fuori come va?), poi in particolare, si presta al live. Siamo riusciti a portare sul palco le stesse sequenze, i groove che abbiamo utilizzato nelle registrazioni. Come anche i loop di chitarra e i suoni campionati. Era la prima volta per noi e mi sono divertito molto. Quindi dietro la mia porta ho trovato la riprova che questo lavoro mi arricchisce ogni giorno di più e mi dà tantissimo. E' o non è un sogno???

Luciano Ligabue il "Liga"
E' stata la possibilità di fare più date possibili, visto che, come si sa, a me piace molto fare concerti e mi piace farli in modo continuativo. Quindi ho pensato a un tour che contemplasse sia i concerti elettrici nei palazzetti che quelli nei teatri, in cui avremmo fatto tutt'altra roba in termini di pezzi, di scelta di canzoni, di arrangiamenti, ma soprattutto di suono, di esecuzione.
Abbiamo goduto della bellezza di fare musica a teatro, che è un modo particolare di fare musica. Per noi era una novità, perlomeno fatta così. La prima sera mi metteva nella condizione di fare qualcosa di veramente diverso rispetto al solito, mi obbligava a stare concentrato nel modo di cantare, nell'intonazione. A teatro c'era l'attenzione di tutti, non si può contare sui cori del pubblico, il casino gioioso che si fa nei palazzetti, negli stadi.
A farla da padrone è statpo anche Mauro Pagani. E' venuto con la sua bottega di strumenti: suona davvero di tutto! Io ho voluto montare per l'occasione il maggior numero possibile di canzoni, e ogni tanto si doveva affannare a ritrovarsi in una canzone: che strumento suonava lì? La tonalità? In effetti, ammetto di aver esagerato! Tante volte montavamo i pezzi in due e due quattro, durante i soundcheck, ma noi li conoscevamo da anni. Lui li suonava per la prima volta!
E' stato molto stimolante. Era difficile pensare a Tra palco e realtà come a una ballad voce e chitarra, visto che è una canzone basata sul tiro che ha, era difficile pensare a Dove fermano i treni che è una canzone quasi metal con andazzo funky sopra un loop preso dai Kraftwerk. A me sembra di ascoltare altre canzoni! Mi ha fatto piacere il commento che veniva da molte parti su questo o quel testo. Togliere le chitarre elettriche e un po' di velocità permetteva a più gente di seguire il testo in maniera più attenta. Un tizio mi ha detto di aver scoperto solo così il senso di Dove fermano i treni, canzone che già conosceva, avendola sentita moltissime volte. E pensare che io lo avevo dato per scontato che si capisse, prima di questa ennesima verifica. Ciò che mi ha detto mi ha un po' sorpreso, ma mi ha fatto piacere.
In conclusione: una sera questa concentrazione, questo lavoro sulle emozioni sottili e la sera dopo il rock'n'roll nei palasport... è stato il nostro tour più bello di sempre!


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