01 ottobre 2009
Certe Notti
Teatro Filarmonico di Verona.
Anteprima dello spettacolo "Certe notti", su musiche e poesie mie, a cura di Mauro Bigonzetti per Aterballetto.
Verso le 21 e 30 partono le note di "Sopravvissuti e sopravviventi: tema": su un enorme schermo bianco che copre tutto il boccascena, si proiettano i passi di una ballerina che discende da una montagnola di sassi di fianco a una cava.
Poi lo schermo si alza e comincia lo spettacolo dal vivo.
Per un'ora e trenta realizzo quali canzoni ha scelto, fra le mie, Mauro Bigonzetti per lo spettacolo.
Diverse sono dal vivo.
Il volume è quasi quello di un concerto.
E poi la banda che fa "Can't help falling in love" di Elvis.
Il passo a due per "Buonanotte all'Italia".
Quello per "Ho messo via".
I diciannove ballerini che fanno rimbalzare il palcoscenico durante "Vivo morto o x".
Durante "Bar Mario".
Durante "Leggero".
La ragazza che recita i "credo" di Freccia.
Il mio vocione a leggere le poesie.
La coreografia a coppie per "Sono qui per l'amore".
"Quando tocca a te".
Mi sembra che ogni mio pezzo venga "compreso" e "allargato" dai movimenti di chi sta danzando.
Spesso inframezzati da applausi a scena aperta.
Tutto scorre mentre, nel vedere quello che vedo, a me sembra che questo sia un grande omaggio a quello che ho fatto.
Come vi dicevo non m'intendo molto di danza ma a me sembra magnifico.
Corpi allenatissimi di artisti che rispondono, dietro le indicazioni di un maestro come Bigonzetti, agli stimoli che produce la mia musica.
Poi, quando finisce, durante l'interminabile serie di chiamate per i ballerini, vedo commozione negli occhi di chi è lì vicino.
Tanta gente che mi viene a dire "Non so niente di danza ma quello che ho visto è fantastico", promoter entusiasti che cominciano a prenotare serate nei loro teatri, altri che mi bisbigliano alle orecchie "Questo show è meglio di un musical".
E io a dirgli "Grazie ma non è merito mio. Io ho solo letto alcune poesie e ho preparato i sottofondi musicali appositi."
Nel backstage c'è la stessa eccitazione con i ballerini sfiniti ma carichissimi.
Mauro è felice e i responsabili di Aterballetto altrettanto.
Questo è "Certe notti".
Come ho spesso dichiarato a me piace che la musica sia una celebrazione della vita.
Ebbene sicuramente questo spettacolo lo è.
E' per questo che durante il prossimo autunno e inverno, chi dovesse sentire la mancanza dei miei concerti, avrà la possibilità di assistere a qualcosa che gli somiglia molto con, in più, l'arte della danza ai massimi livelli.
E anche chi, come me, di danza ne dovesse capire poco, si troverà di fronte a qualcosa che lo stupirà e coinvolgerà istintivamente.
Buon divertimento a tutti.