PRIDE 15 - RAGING RUMBLE
Ciao amici e bentornati dalle vacanze, ci eravamo lasciati a fine luglio con un Pride 15 imminente ebbene vediamo di ricapitolare brevemente quello che è successo in quell'evento e in tutta questa lunga estate. Diciamo subito che il Pride 15 è stato un evento un po' sottotono, non vi sono stati match memorabili e soprattutto molti match non avevano un grande appeal per i fans occidentali.
Nel primo match della serata il brasiliano Assuerio Silva ha battuto abbastanza a sorpresa l'olandese Valentiin Overeem, dopo aver subito fin dalle prime battute l'aggressività dell'olandese, riusciva ad afferargli una caviglia e lo costringeva ad abbandonare con una presa.
Nel secondo incontro grande rientro di Wallid Ismail che dominava per due riprese Shungo Oyama e lo lasciava privo di conoscenza dopo uno strangolamento.
Nella foto, Wallid Ismail
Ebezener Fontes Braga ha battuto il solito coraggiosissimo Matsui nel terzo match, è stata una punizione di tre round per il giapponese che però ha mostrato come sempre grandissimo cuore ed è stato applaudito a lungo dal pubblico giapponese.
Altro incontro "punitivo" quello tra Igor Vovchanchin e Masaaki Satake, con l'ucraino che infieriva più volte sul giapponese con le sue bombe di pugno, anche qui decisione unanime dei giudici dopo 3 round.
Nella foto, Igor Vovchanchin attacca Masaaki Satake
In uno dei match più attesi della serata Heath Herring, una delle stelle nascenti del torneo Pride, ha distrutto letteralmente il quotatissimo Mark Kerr, con una serie di ginocchiate al volto nel corso del secondo round, per molti è stato il match della serata.
Nella foto, Heath Herring distrugge Mark Kerr
Atteso anche il debutto di Antonio "Minotauro" Nogueira che aveva di fronte il sempre verde Gary Goodridge, ebbene Minotauro non ha certo deluso, battendo il canadese con uno strangolamento nel primo round.
Ed eccoci al tanto atteso ritorno di Kazushi Sakuraba dopo la sconfitta subita da Vanderlei Silva. Di fronte si trovava Quinton Jackson, un nero americano molto massiccio e molto forte. In effetti Sakuraba partiva forte, ma Jackson forte del vantaggio di peso e di forza lo contraeva bene, cercando addirittura di buttare fuori dal ring Saku in più di una occasione. Ma verso la fine del primo round la differenza tecnica si fa sentire, e Sakuraba riesce in una presa di strangolamento che mette fine al match.
Nella foto, Kazushi Sakuraba reagisce contro un poco tecnico Jackson
Nel match clou per il pubblico giapponese Tokimitsu Ishizawa meglio conosciuto ai fans del wrestling come Kendo Ka Shin, affrontava Ryan Gracie il più giovane (e per molti il meno talentuoso) rampollo della celebre famiglia brasiliana. Si trattava di un rematch in quanto i due si erano già affrontati e in quella occasione Ryan aveva vinto facilmente. Ma si sa, le rivincite sono fatte apposta per dare un'altra opportunità allo sconfitto e in questo evento Ishizawa ha dominato il giovane Gracie portandolo subito al suolo e colpendolo con una serie di ginocchiate al corpo. Ryan Gracie urlando ha abbandonato, si è saputo in seguito che le ginocchiate di Ishizawa gli avevano rotto 3 costole.
Archiviato il Pride 15, abbiamo visto il ritorno al combattimento di Ken Shamrock con una sua produzione, diciamo subito che il tanto strombazzato Mega Fights 1 svoltosi il 10 agosto, è stato una mezza delusione, organizzazione decisamente insufficiente e match non proprio esaltanti ci fanno rimandare il giudizio su Shamrock come organizzatore di eventi, ma diamogli tempo in fondo era solo il suo primo evento.
Per la cronaca il buon Ken Shamrock nel suo incontro ha battuto facilmente Sam Adkins veterano dell'Ufc con un record tutt'altro che trascendentale.
In questa estate densa di avvenimenti si sono svolte anche due tappe del K-1 Grand Prix. L'11 agosto si è svolta la tappa di Las Vegas, in cui abbiamo assistito ad una grossa sorpresa, infatti il torneo è stato vinto dal tedesco Stephen Leko che in finale ha battuto per Ko nientemeno che sua maestà Peter Aerts, il favoritissimo olandese, più volte vincitore delle finali del K-1. Il 20 agosto si è invece svolta la tappa giapponese di questo Grand Prix che si avvicina a grandi passi verso la spettacolare finalissima a 8 di dicembre. Questa tappa è stata notevole per due motivi, prima di tutto perché era quella riservata ai fighters giapponesi per garantire la presenza di almeno un nipponico nella finale di Tokio, e in secondo luogo perché per la prima volta si incontravano in incontri No Holds Barred, delle star del K-1 e dei fighters dell'organizzazione Pride.
Il primo aspetto è stato una sorpresa, infatti nel torneo dei giapponesi il vincitore è stato un .. danese. Infatti Nicholas Pettas, danese ma residente da anni a Tokio e idolo dei giapponesi, ha sbaragliato la concorrenza battendo Musashi in finale. Ma la parte interessante è venuta nei tre incontri tra Kickboxer e fighters di Pride. Nel primo incontro Rene Rooze del Team Chakuriki (K-1) ha battuto per ko al terzo round Tadao Yasuda, veterano del Pride. Gary Goodridge si è invece sbarazzato piuttosto facilmente del kickboxer sudafricano Jan Nortje con un armbar in poco più di un minuto. Nel match clou la grande sorpresa, Mirko CroCop Filipovic, uno dei più forti kickboxer degli ultimi anni, ha affrontato niente meno che Kazu Fujita. Ebbene l'incontro è stato sanguinosissimo, con Filipovic che riusciva a sorprendere Fujita con una serie di ginocchiate al volto che aprivano uno squarcio impressionante sul volto del giapponese che era costretto ad abbandonare. Una grande match con una fine davvero imprevista.Nella foto, Filipovic e Fujita
Ebbene dopo questo breve riassunto estivo preparatevi ad una fine di settembre densissima di avvenimenti, Venerdì 24 settembre si terrà infatti l'Ufc 33 che si preannuncia fantastico con 9 incontri spettacolari, e Domenica 26 settembre sarà già tempo di Pride 16 anche qui sono stati già annunciati alcuni incontri entusiasmanti e avremo il ritorno di Don "The Predator" Frye. Vi aspetto la settimana prossima per la presentazione di questi due grandissimi eventi, con foto e dettagli su ogni incontro.
Arrivederci a tutti.Claudio Freschi
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