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LE LEGGENDE DELL'ULTIMATE FIGHTING

Questa settimana vorrei parlarvi degli atleti che hanno fatto la storia di questo giovane ma meraviglioso sport delle Mixed Martial Arts. Ed ovviamente devo iniziare spendendo qualche parola sulla famiglia Gracie, che ha indissolubilmente legato il proprio nome alla nascita di questa disciplina.

Royce Gracie

Correva l'anno 1993 quando da un idea di Rorion Gracie (il maggiore dei figli di Helio uno dei due capostipiti della famiglia), 8 atleti di 8 discipline diverse diedero vita al primo torneo di Ultimate Fighting negli USA, o meglio il primo organizzato ufficialmente con copertura televisiva. Il Vale Tudo esisteva infatti ormai già da diversi anni in Brasile. E proprio dal Brasile arrivava Royce Gracie, un uomo "normale" di 182 cm e 78 kg di peso, maestro dell'allora pressochè sconosciuta arte del brazilian Ju Jitsu.

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Nella foto, Royce Gracie

Ebbene questo brasiliano impose il suo stile particolare fatto di lotta a terra, prese, strangolamenti e sottomissioni, impostando gli incontri cercando di evitare lo scambio dei colpi in piedi, e portando l'avversario al suolo nel più breve tempo possibile.

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Nelle foto, UFC 1 Royce batte Shamrock (a sinistra) e sempre da UFC 1 Royce batte Gordeau (a destra)

Royce vince I primi due tornei UFC ma nel terzo gli avversari iniziano a prendere le misure e in un epica battaglia Kimo pur perdendo l'incontro dei quarti di finale, fa vacillare Royce e comunque lo sfianca a tal punto da impedirgli di continuare nel torneo.

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Nella foto, Royce Gracie contro Kimo

Royce torna prepotentemente alla ribalta nel 4 UFC che vince battendo in finale Dan Severn. Nell'UFC 5 torna solo per un Superfight di 30 minuti contro Ken Shamrock, si tratta della tanto attesa rivincita dopo che Royce aveva ridicolizzato Shamrock nel primo torneo in 58 secondi. Il match si svolge praticamente sempre a terra e dopo 35 minuti viene dichiarato un pareggio. Era il 1995 e per rivedere Royce sul ring abbiamo dovuto aspettare il gennaio del 2000 quando partecipa al Pride Grand Prix. Qui sconfigge al primo turno Nobuhiko Takada, ma viene poi sconfitto nei quarti di finale da Kazushi Sakuraba.

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Nella foto, Royce affronta Kazushi Sakuraba

Non si è ritirato ufficialmente quindi esiste la possibilità di rivederlo ancora sul ring, in molti sarebbero di curiosi di rivederlo contro Sakuraba, o comunque contro un grande avversario per vedere se il suo stile è ancora efficace contro i migliori fighters del momento.

Rickson Gracie

Quest'uomo è stato un autentica leggenda nello sport del brazilian ju jitsu, per stessa ammissione del suo "fratellino" Royce. Leggendario il suo record di oltre 400 vittorie senza subire sconfitte, ma attenzione, probabilmente questo numero include oltre agli incontri NHB, quelli di BJJ, oltre alle frequentissime sfide che si tenevano all'interno delle palestre tra accademie rivali.

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Nella foto, Rickson Gracie

E' incredibile quanto venga considerato come uno dei più grandi fighter di tutti i tempi nel mondo MMA pur non avendo mai affrontato grandissimi campioni. Sia chiaro non voglio assolutamente far cadere una leggenda, ma è un dato di fatto che, complici tanti fattori tra cui l'età non più giovanissima quando è esploso il fenomeno NHB, Rickson non ha mai affrontato avversari degni di essere chiamati campioni. Per quanto riguarda le competizioni ufficiali, disputa e vince i due tornei Japan Vale Tudo nel 1994 e nel 1995.

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Nella foto, Finale JVT 95 Rickson batte Nakai

Poi batte nel Pride 1 (1997) Nobuhiko Takada, ripetendosi un anno più tardi nel Pride 4, stesso avversario e stessa fine (armbar). Lo ritroviamo poi nel suo ultimo incontro ufficiale nel maggio 2000 quando batte Masakatsu Funaki con uno strangolamento. Vista la non più verde eta (è nato nel 1958), sarà difficile vederlo spesso sui ring, anche se ci sono forti rumori di un suo possibile match miliardario con Sakuraba per il decimo anniversario dell'organizzazione Pride. Dovesse vincere questo ultimo incontro sicuramente la sua "aura" di imbattibilità risulterebbe più credibile.

Ken Shamrock

Ed eccoci a parlare di uno degli atleti più chiaccherati di questo sport (d'altronde chi è al vertice di ogni disciplina è soggetto a critiche), amatissimo dai fan che lo ritengono un maestro del grappling e odiatissimo dai detrattori che gli rimproverano una certa mancanza di cuore ed uno stile di combattimento non proprio spettacolare, il famoso "ground & pound".

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Nella foto, Ken Shamrock

Presentatosi al 1 UFC con il titolo di campione dell'organizzazione giapponese Pancrase, Ken è diventato da subito il contraltare di Royce Gracie. Ottimo wrestler, alcuni gli rimproveravano una mancanza di "standup skills" ovvero di quelle combinazioni di calci e di pugni tipiche della Muay Thai e della Boxe. Epica e controversa la sua seconda sfida con Royce nell'UFC 5 in cui riesce a controllare il brasiliano in una sfida estremamente statica, strappando un pareggio (all'epoca non era prevista una decisione arbitrale al termine del tempo previsto). Continua a combattere nell'Ufc e nel Pancrase, sconfiggendo avversari del calibro di Bas Rutten, Mo Smith, Masa Funaki e Dan Severn.

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Nella foto, UFC 6 Ken batte Dan Severn nel Superfight

Nel 1996 forte della popolarità ottenuta e del nickname "World Most Dangerous Man", Shamrock si da al wrestling della WWF e per 4 anni calca i ring internazionali combattendo solo per questa organizzazione. Fa il suo ritorno nel 2000 per l'organizzazione Pride, dove combatte prima con Otsuka vincendo per TKO, e poi contro Kazuyuki Fujita dove domina il match per qualche minuto prima di arrendersi abbastanza inspiegabilmente, si saprà in seguito che abbia sofferto di un problema al cuore durante l'incontro.

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Nella foto, Ken Shamrock contro Alexander Otsuka

All'inizio di quest'anno era stato annunciato il suo grande ritorno nel Pride 13 dove avrebbe dovuto affrontare Igor Vovchanchin, ma un infortunio dell'ultimo minuto al collo gli ha impedito di combattere. Età (37 anni) e infortuni permettendo, dovremmo rivedere presto Ken Shamrock sul ring, ha fondato una sua organizzazione e dovrebbe tornare a combattere già ad agosto.

Dan Severn

Arrivato tardi all'Ultimate Fighting dopo una vita dedicata alla lotta libera, "The Beast" non ha mancato di farsi apprezzare per il suo stile fatto di prese e di movimenti classici della lotta tradizionale e della greco-romana. Partecipa a 40 anni al suo primo torneo UFC (la quarta edizione nel dicembre 1994) dove arriva subito in finale ma viene sconfitto da Royce Gracie dopo una lunga battaglia dove più volte sembrava sul punto di avere la meglio. Si rifà nell'edizione successiva dove vince demolendo Taktarov e Beneteau in finale.

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Nella foto, UFC 5 Severn batte Oleg Taktarov

Una sconfitta con Ken Shamrock nel superfight dell'UFC 6 e poi forse la sua più bella prestazione, nel dicembre del 1995 si svolge il supertorneo Ultimate Ultimate 95 che riunisce tutti i più grandi campioni delle passate edizioni UFC, in questo torneo Dan batte Paul Varelans, Tank Abbot ed in finale ancora Oleg Taktarov, dando sfoggio di tutta la sua abilità.

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Nella foto, Severn mentre pone fine al match contro Tank Abbott

Nel 1996 grande re-match contro Ken Shamrock nel superfight dell'UFC 9, e vittoria di Severn che vendica la sconfitta dell'anno prima.

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Nella foto, Severn contro Ken Shamrock

Dal 1996 in avanti Dan Severn combatte con una cadenza impressionante in molte organizzazioni grandi e piccole, riportando quasi sempre vittorie, e dandosi anche al wrestling professionistico. Lo ritroviamo all'Ufc 12 sconfitto da un rampante Mark Coleman, e poi nel Pride 1 pareggiare contro Kimo. Inevitabilmente inizia la sua parabola discendente Dan continua a combattere e continua ad ottenere vittorie ma contro avversari di poco valore. Nel 2000 a 46 anni fa il suo ritorno nell'Ufc (n°27) dove però viene sconfitto molto facilmente dal ben più giovane Pedro Rizzo.

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Nella foto, Severn in difficoltà contro Pedro Rizzo

A tutt'oggi Dan Severn continua a combattere con cadenza impressionante in piccoli eventi ed è un esempio di dedizione nel mondo delle Mixed Martial Arts. Sicuramente non ha più la freschezza atletica di un tempo, ma è ancora un avversario temibilissimo per tutti.

Qui finisce la prima parte di questa rassegna degli atleti che hanno fatto la storia del nostro sport, nelle prossime settimane cercherò di farvi conoscere meglio altre leggende come Don Frye, Frank Shamrock, Mark Coleman e Kazushi Sakuraba.

Claudio Freschi

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