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MMA OTTOBRE 2002

Amici delle MMA ben ritrovati, dopo una lunga assenza dovuta ad ingenti impegni di lavoro, eccomi di ritorno per fare il punto della situazione sul mondo del combattimento no holds barred.

La fine di questa annata promette scintille con l’approssimarsi di 3 eventi di qualità eccelsa, andiamo per ordine.

UFC 40

Il 22 novembre è prevista una faraonica edizione dell’Ultimate Fighting Championship, con il ritorno di Ken Shamrock. Una mossa intelligente quella della Zuffa Inc., rivitalizzare un campione non più verdissimo ma molto popolare negli Usa e metterlo di fronte al campione dei mediomassimi Tito Ortiz, ovvero l’uomo di punta dello UFC. Il match si terrà a Las Vegas all’MGM Grand (15.000 posti di cui 10.000 già venduti) e si preannuncia una vera battaglia.
I due sicuramente non si vogliono bene, Tito Ortiz da sempre ha una speciale avversione nei confronti degli atleti del Lion’s Den (il team di Shamrock); da ricordare il suo secondo incontro con Guy Mezger, in cui dopo aver vinto si è rivolto a Ken Shamrock (che era il trainer di Mezger) con il dito medio di entrambe le mani bene in vista . I promoters stanno facendo di tutto per far salire le vendite della Pay per view, compreso un intervento dei due avversari (quasi sfociato in rissa), in un famoso talk show sulle tv americane. Staremo a vedere, sicuramente non mancherà lo spettacolo.
Come contorno ci sarà anche il titolo dei pesi welter tra il campione Matt Hughes e lo sfidante Gil Castillo, la semifinale per il titolo dei mediomassimi tra il fortissimo Chuck Lidell e il brasiliano Renato Babalu Sobral, e il ritorno dell’ex campione dei welter Carlos Newton che affronterà il pericoloso Pete Spratt. Alla serata dovrebbero partecipare anche il giovane fenomeno Robbie Lawler, e il massimo inglese Ian Freeman che ha ben figurato nell’UFC di Londra.

Nella foto, UFC 40

Pride 23

Solo 2 giorni più tardi il 24 novembre si terrà invece la ventiquattresima edizione del Pride, denominata Championship Chaos II. Come sempre non è facile sapere chi ne farà parte, anche perché spesso gli organizzatori cambiano le card fino ad una settimana prima, contando sulla loro (notevole) forza economica.
Per il momento sono stati annunciati solo 2 match. L’ex campione UFC Don Frye, dopo la brutta sconfitta subita ad opera di Jerome LeBanner nelle semifinali per il K-1 Grand Prix (un bruttissimo KO nei primissimi secondi dell’incontro) affronterà Hideiko Yoshida, ex olimpionico di Judo a Barcellona, salito recentemente alla ribalta per aver battuto in un incontro con regole speciali ( non erano ammessi colpi al volto in piedi, e nessuna tecnica di pugno a terra) nientemeno che Royce Gracie. A dire il vero la fine di quell’incontro è stata molto discutibile, l’arbitro ha infatti fermato l’incontro prematuramente (per usare un eufemismo) in quanto sicuramente il brasiliano non era stato finalizzato. Ad ogni modo Don Frye sembra essere troppo pesante e troppo forte per il giapponese, ma staremo a vedere.

L’altro incontro annunciato è quello tra il famigerato Takada e Kihioshi Tamura. Takada è sicuramente tanto quotato nel Puroresu quanto sbeffeggiato nelle MMA. I suoi incontri sono stati delle vere e proprie farse e molta gente, compreso chi vi scrive, spera ardentemente che il solido Tamura, che ha invece un ottimo passato nell’organizzazione Rings, metta definitivamente fine alla carriera di Takada nelle MMA.

I big match verranno annunciati prossimamente, sembra certa la presenza di Minotauro Nogueira, Vanderlei Silva e Kazushi Sakuraba, e si vocifera anche di un interessante incontro tra i pesi massimi Heat Herring ed il russo Emilianenko Fedor.

Nella foto, Don Frye

K-1

Il 7 dicembre 2002 avremo la consueta finale a 8 del K-1, ovvero il più prestigioso torneo di kickboxing del mondo. Molte conferme e qualche sorpresa per il Line- up che si presenta comunque spettacolare come al solito.
Innanzitutto una domanda, chi riuscirà a fermare Bob Sapp??
Per chi non lo conoscesse Bob Sapp è un bestione di 165 kg per 190 cm di muscoli e potenza. Ex Defensive End dei Minnesota Vikings (professionista di football americano) questa montagna è stata catapultata nel mondo delle MMA e della kickboxing dal patron del K-1, Mr. Ishii che ne ha intuito le potenzialità, sia dal punto di vista atletico che spettacolare.

Nella foto, Bob Sapp

Nelle sue prime apparizioni Sapp ha annientato avversari decisamente più leggeri (d’altronde non è facile trovare gente sopra i 120 kg), mostrando una tecnica molto approssimativa ma una potenza clamorosa. Questo è bastato per vederlo salire sul ring contro il campione dei pesi massimi del Pride, Minotauro Nogueira, in una sfida che è stata entusiasmante. Nogueira è riuscito a sopportare la tempesta di colpi (pesantissimi) portatagli da Sapp nel primo round, riuscendo a finalizzarlo con un armbar da manuale nel secondo, dopo una battaglia epica. Nonostante la sconfitta Sapp (che ora si allena con gli ex campioni UFC Barnett e Mo Smith) è uscito molto bene da questa sfida, tanto da meritarsi una sfida con Ernesto Hoost (pluricampione K-1) nella semifinale per l’accesso al Grand Prix.

Nella foto, Nogueira effettua un armbar su Sapp

Ebbene nemmeno un maestro come Hoost è riuscito ad arginare la potenza di Sapp ed è finito Ko.
Nel primo turno del torneo Sapp avrà di fronte un altro fighter con grande esperienza di MMA, il gigante olandese Semmy Schilt, 214 cm di muscoli, vedremo se lui riuscirà a contenerne la furia.

Negli altri quarti di finale il neozelandese Ray Sefo affronterà un'altra leggenda, l’olandese Peter Aerts, che è parso però sul viale del tramonto; il campione in carica Mark Hunt affronterà il tedesco Stefan Leko, ed il mio personale favorito per la vittoria finale, il francese Jerome LeBanner, affronterà il giapponese Musashi. Come al solito 8 atleti, ma uno solo sarà il vincitore finale, sicuramente non mancherà lo spettacolo.

Claudio Freschi

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