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PRIDE 20 ARMED AND READY

Tutto sommato un buon evento questa ventesima edizione del Pride, la solita scenografia spettacolare, il solito tutto esaurito, ed una buona dose di emozioni. Vediamo singolararmente lo svolgimento degli incontri di questa edizione:

Bob Sapp contro Norihisa Yamamoto
C’ era molta curiosita’ per vedere all’ opera Bob Sapp ex giocatore di football NFL, 150 kg di muscoli impressionanti. Il suo avversario non era certo dei piu’ pericolosi, ma e’ ovvio che per il suo debutto nelle MMA l’ organizzazione Pride non poteva mettergli di fronte un atleta troppo pericoloso.

Ebbene Sapp ha messo in mostra quello che si poteva immaginare, ovvero una prevedibile lentezza nel portare i colpi, una forza fisica straordinaria e poco altro. Con molta calma ha inseguito Yamamoto per il ring, ha portato qualche pugno lentino ma di potenza devastante mettendo presto ko il malcapitato giapponese. Tutto sommato un match che ha ottenuto il suo scopo, quello di presentare questo gigante alla platea giapponese, e’ tutto da dimostrare invece il suo valore assoluto, d’ altra parte si allena nelle MMA da soli 5 mesi e quindi e’ sicuramente da rivedere.
Bob Sapp batte Norihisa Yamamoto by TKO (pugni) 2:44 R1

Nella foto, Bob Sapp

Quinton Jackson contro Masaaki Satake
Quinton The Rampage Jackson ha sempre messo in mostra una grande potenza in tutti i suoi incontri ed e’ famoso per i suoi body slam che non hanno risparmiato nemmeno il grande Sakuraba (che pur vinse l’ incontro). Da poco Jackson e’ entrato a far parte del Team Punishment di Tito Ortiz e i risultati si cominciano a vedere, sembra infatti notevolmente migliorato dal punto di vista tecnico. Satake deve la sua fama ad una discreta carriera come kickboxer nel K-1, mentre nel Pride e’ quasi sempre stato sconfitto sonoramente.

Questo match ha visto Satake cercare di tenere a distanza Jackson con i suoi colpi dritti, ma non ci e’ riuscito per molto, al secondo tentativo The Rampage e’ riuscito a portare un terrificante body slam che ha costretto l’ arbitro ad intervenire per decretare il ko tecnico, e Satake ad un non richiesto soggiorno in ospedale per un infortunio alla schiena.

Jackson si merita senz’ altro avversari piu’ titolati, lo aspettiamo con ansia e lo rivedremo certamente nelle prossime edizioni di Pride, purtroppo ci tocchera’ rivedere anche Satake.
Quinton Jackson batte Masaaki Satake per intervento medico (slam), 7:07 R1

Nella foto, un bodyslam di Quinton Jackson

Antonio Rogerio Nogueira contro Yusuke Imamura
Rogerio Minotoro Nogueira e’ il fratello gemello del campione dei pesi massimi del Pride. Faceva il suo debutto in questa organizzazione e se davvero come si dice e’ forte quanto il fratellone non ha avuto molto tempo per dimostrarlo.

Infatti l’ ennesimo giapponese uscito dal Takada Dojo in un goffo tentativo di takedown, rimaneva vittima di una presa a ghigliottina che lo costringeva alla resa dopo soli 35 secondi dall’ inizio del match.

Peccato perche’ Nogueira meriterebbe senz’ altro di mostrare il suo talento e le sue grandi capacita’ contro avversari ben piu’ importanti.
Antonio Rogerio Nogueira batte Yusuke Imamura by submission (guillotine choke), :35 R1

Nella foto, il choke di Nogueira ai danni di Imamura

Ricardo Arona contro Dan Henderson
Questo era un match poco pubblicizzato ma che i fans piu’ attenti aspettavano con ansia, ebbene non sono stati delusi.
Il brasiliano Ricardo Arona e Dan Henderson hanno dato vita ad un primo round spettacolare con l’ americano che portava alcune solide ginocchiate e riusciva a portare a terra l’ avversario, qui Arona riusciva a ribaltare la situazione e ad andare in montada, ma ancora una volta vi era un ribaltamento di fronte. Verso la fine del round i due si sono ritrovati in piedi scambiandosi selvaggiamente colpi.

Nel secondo round il ritmo e’ sceso un pochino, i due hanno continuato a scambiarsi colpi a terra ed in piedi con Henderson che riusciva a portare un preciso gancio sinistro che apriva un pericoloso taglio sopra l’ occhio di Arona.

Nonostante il taglio Arona ha dominato il terzo round riuscendo ad arrivare quasi subito in montada e da li a punire l’ americano con una serie di colpi precisi e potenti. Si arrivava cosi’ alla fine dei 3 round previsti, l’ incontro e’ stato sicuramente equilibrato ed il verdetto dei giudici premiava a maggioranza il brasiliano
Ricardo Arona batte Dan Henderson per decisione non unanime, 2-1

Nella foto, Arona cerca di strangolare Henderson

Murilo Rua contro Mario Sperry
Questo era davvero un incontro attesissimo, la giovane star (21 anni) del Chute Boxe Team di Silva, contro il veterano del Brazilian Top Team Mario Sperry. Due stili diversi, una rivalita’ ormai decennale, c’ erano tutti gli ingredienti per una grande battaglia, e cosi’ e’ stato.

Il primo round e’ stato esaltante, entrambi gli atleti hanno messo in mostra abilita’ eccezionali sia in piedi che a terra. Rua ha quasi messo ko in due occasioni Sperry con dei devastanti pugni, ma allo stesso tempo Sperry ha recuperato ed e’ quasi riuscito a finalizzare il match con una leva al braccio (kimura).

Il 35enne Sperry sopravviveva ad un altro durissimo scambio di colpi all’ inizio del secondo round, riusciva a portare il match a terra ma qui subiva la maggiore freschezza di Rua che piu’ volte riusciva a passare la guardia di Sperry e ad evitare i vari tentativi di submission.

Nel terzo round la musica non cambiava, ed ancora una volta Sperry sembrava sull’ orlo di finire ko in seguito ad un preciso pugno al mento di Rua, ma ancora una volta dimostrava grande cuore e grande determinazione riuscendo a sopravvivere alla furia della giovane stella.

Alla fine dei tre round la folla ha regalato una interminabile ovazione a questi due grandi guerrieri del ring. La decisione dei giudici era unanime, davvero un bellissimo match ed una impressionante dimostrazione di forza e tecnica da parte di Murillo Ninja Rua.
Murilo Rua batte Mario Sperry per decisione unanime.

Nella foto, Rua colpisce al volto Sperry

Sanae Kikuta contro Alexander Otsuka
Sanae Kikuta e’ un ottimo fighter che faceva il suo ritorno nel Pride, dopo una lunga permanenza nell’ organizzazione Pancrase. Oksuta e’ invece un noto Pro-wrestler giapponese famoso appunto per i suoi show nel Puroresu, meno per le sue prestazioni nel Pride.
Intendiamoci Oksuta e’ solido ed e’ dotato di buona tecnica e grande cuore, non sembra pero’ all’ altezza dei migliori nelle MMA.

Kikuta ha dominato questo match per tutti i tre round, mostrando una tecnica superiore e una migliore condizione atletica, bisogna dire che non e’ riuscito a sottomettere il veterano Otsuka, che a dimostrazione del suo grande cuore si e’ rifiutato di arrendersi in seguito ad un perfetto armbar portato da Kikuta nei secondi finali dell’ incontro.
Sanae Kikuta batte Alexander Otsuka per decisione unanime

Nella foto, Kikuta colpisce Otsuka

Mirko CroCop Filipovic contro Vanderlei Silva
Prima dell’ incontro in molti pensavano che Silva sarebbe stato un pazzo a seguire la sua solita tattica di aggredire l’ avversario con colpi di pugno e di calcio, in quanto di fronte aveva probabilmente il piu’ forte striker di tutto il mondo delle MMA, la star del K-1 Mirko Filipovic.
Nonostante sostenesse il contrario Silva ha combattuto in maniera diversa dal solito, sicuramente in modo piu’ furbo, rimanendo per tutto il match fuori dalla portata dei pugni e dei calci di Filipovic, ed entrando solo con sporadiche combinazioni.

Allo stesso modo era ovvio che Filipovic non aveva nessuna voglia di finire a terra, dove ovviamente la sua tecnica non e’ all’ altezza di quella del brasiliano e quindi anche lui si e’ mostrato molto cauto.

Ne e’ uscito un match piuttosto noioso, dove Filipovic e’ riuscito a piazzare qualche buon calcio, uno dei quali ha formato un impressionante livido sul costato di Silva, mentre Silva e’ riuscito a portare qualche volta a terra il croato, facendo pero’ pochi danni.

In generale sicuramente Silva e’ stato piu’ aggressivo, ma al termine dei 5 round le regole speciali di questo match prevedevano un automatico pareggio. Tutto sommato era prevedibile finisse in questo modo, speriamo di rivedere Filipovic questa volta in un match con regole Pride al 100%, anche se in una intervista successiva all’ incontro il croato affermava di volersi concentrare sul K-1 aspirando a diventare il campione assoluto del Grand Prix di kickboxing piu’ famoso del mondo.

 

Nelle foto, una fase del match (a sinistra) ed il verdetto finale

Claudio Freschi

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