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PRIDE 18 - COLD FURY 2 -

Si e' svolta a Fukuoka la diciottesima edizione del Pride. Sulla carta sembravano esserci pochi incontri interessanti, in quanto sembrava evidente la disparita' tra gli avversari. Pero' non sono mancati i colpi di scena e i momenti spettacolari, che hanno divertito i 9.500 spettatori che gremivano la Fukuoka Arena.

Daijiro Matsui contro Quinton Jackson
Quinton Jackson era prontissimo per questo incontro, determinato a brutalizzare il malcapitato Matsui, il problema e' sorto dopo soli 14 secondi del primo round.

Infatti Jackson parte con una ginocchiata terrificante diretta verso il plesso solare del giapponese, purtroppo vengono colpite le parti basse di Matsui che stramazza al suolo e non e' in grado di continuare.

Quando tutti si aspettano un No Contest, viene annunciata a sorpresa la vittoria per squalifica di Matsui, cosa che ha lasciato sconcertati gli addetti ai lavori visto la involontarieta' del colpo dell' americano.
Daijiro Matsui batte Quinton Jackson, DQ, 0:14

Alex Stiebling contro Allan Goes
Alex Steibling, recente vincitore del torneo a 16 in Venezuela affrontava il brasiliano Allan Goes in uno dei match piu' attesi della serata.

Steibling ha passato il primo round a difendersi dai tentativi di submission di Goes, mostrando incredibili capacita' e riuscendo a sottrarsi ad uno strangolamento, ad un arm bar e ad un kimura che sembravano definitivi. A dire il vero sembra che Steibling abbia toccato per tre volte il braccio del brasiliano in segno di resa (il famoso tap), pero' l' arbitro era vicino ed ha chiesto piu' volte se voleva abbandonare verbalmente ricevendo risposte negative, inoltre Goes dopo il tap non ha lasciato la presa e quindi Steibling si e' in seguito liberato solo per la sua capacita'.

Nel secondo round Goes appariva stanco, e Steibling ne ha approfittato mettendo a segno diverse combinazioni di pugno, Goes si e' rinchiuso in guardia a terra, ma l'americano era abile nell' evitare le trappole del brasiliano.

Nel terzo round dopo un paio di potenti colpi di Steibling, Goes lo portava a terra ancora una volta in guardia, ma questa volta Steibling riusciva ad ottenere una posizione favorevole e chiudeva l' incontro con una serie di devastanti ginocchiate e gomitate.
Alex Stiebling batte Allan Goes, TKO (knees and strikes), 0:47 R3

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Murilo "Ninja" Rua contro Alex Andrade
La star emergente del Team Chute Boxe Murillo Rua doveva vendicare la sconfitta subita da Dan Henderson nel Pride 17. Di fronte aveva un atleta della Lion's Den di Ken Shamrock, Alex Andrade.

Rua ha dominato per tutti e 3 i round, dopo un inizio in cui i due si scambiavano colpi selvaggiamente, il brasiliano Rua portava a terra Andrade, che riusciva con uno spettacolare reverse a ribaltare la situazione. Ma dopo questo lampo il match diventava one-sided.

Nel secondo e nel terzo round Rua ha colpito Andrade con una serie impressionante di calci al volto e di ginocchiate volanti, mentre a terra continuava a punire l' americano con colpi pesanti al volto e al corpo. E' stata una dura punizione per Andrade a cui va dato atto di non essersi mai arreso.
Murilo "Ninja" Rua batte Alex Andrade, 3-0 judges' decision

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Norihisa Yamamoto contro Jan "The Giant" Nortje
Norihisa Yamamoto deve la sua (relativa) fama per avere affrontato Rickson Gracie nel Japan Vale Tudo 1995. Pur avendo perso nettamente aveva lasciato una buona impressione, peccato che di lui si ricordi poco altro. Con un record di 2 vittorie ed 8 sconfitte il giapponese aveva di fronte il sudafricano Jan Nortjie, modesto kickboxer del circuito K-1.

Yamamoto parte subito all' attacco e dopo una serie di colpi di pugno riesce a portare a terra il sudafricano, qui lavora sulla posizione fino a che riesce a portare il piu' classico degli arm bar. Di Nortjie possiamo dire che a parte la stazza, non si vede perche' debba cimentarsi in questo tipo di competizioni data la sua pochezza tecnica.
Norihisa Yamamoto batte Jan "The Giant" Nortje, submission (arm bar), 1:43 R1

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Igor Vovchanchyn contro Valentijn Overeem
Questo era un incontro in cui entrambi gli atleti venivano da sconfitte. La cosa era grave soprattutto per l' ucraino Vovchanchyn che aveva perso un po' della sua fama di macchina da combattimento con le sue sconfitte contro Tellingman e Sperry.

Sulla carta l' olandese Overeem era un osso duro, e cosi' si e' dimostrato, dopo aver evitato i pesanti pugni di Igor riusciva a portarlo a terra con uno spettacolare body slam. Overeem ha cercato di portare una leva alla caviglia di Vovchanchyn e qui e' venuta fuori la maggiore esperienza dell' ucraino che riusciva a rovesciare la situazione e a portare a sua volta una presa alla gamba che costringeva alla resa Overeem. Per Igor un buon rientro, anche se i dubbi sulla sua capacita' di distruggere ogni avversario non sono affatto sopiti, per l' olandese non e' stata una bocciatura e sicuramente potra' dire ancora qualcosa nei prossimi Pride.
Igor Vovchanchyn batte Valentijn Overeem, submission (heel hook), 4:35 R1

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Jeremy Horn contro Akira Shoji
Per Jeremy Horn era l' atteso debutto nel Pride, dopo aver calcato con successo i ring di mezzo mondo, e di fronte aveva Akira Shoji il classico giapponese dotato di grande cuore ma con poche vittorie all' attivo.

Horn ha dimostrato perche' viene chiamato "master of the ground", provando per tutti e tre i round una quantita' impressionante di tentativi di submission, sembrava un boa costrictor con Shoji nei panni della preda.

A onore del giapponese va detto che pur non essendo mai stato in grado di portare degli attacchi efficaci si e' difeso con ordine, non sfigurando affatto di fronte alla strapotenza tecnica di Horn. Il compito dei giudici comunque non e' stato difficile e la vittoria per Horn e' stata unanime.
Jeremy Horn batte Akira Shoji, 3 - 0 Judges' Decision

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Vanderlei Silva contro Alexander Otsuka
Mostrando solo alcuni lampi della sua proverbiale aggressivita' Vanderlei Silva ha comunque dominato un riluttante Aleksander Otsuka.

Ci sarebbe da chiedersi il perche' della scelta di Otsuka come avversario del campione brasiliano ma il discorso sarebbe troppo lungo, e comunque vale sempre il fatto che essendo uno show giapponese segue determinate strategie di marketing, diverse da quelle occidentali.

In ogni caso un Silva incredibilmente paziente non ha perso occasione di portare i suoi devastanti colpi quando riusciva a liberarsi dai sistematici clinch del giapponese. Ha dato mostra della sua cattiveria agonistica colpendo numerose volte l' avversario a terra con terribili calci al volto e alle costole.

Otsuka provava a portare a terra Silva ma si scontrava con i colpi di incontro del brasiliano. Proprio in un tentativo di takedown nel terzo round il nipponico subiva una terrificante ginocchiata in pieno volto che gli rompeva il setto nasale costringendolo alla resa.
Vanderlei Silva batte Alexander Otsuka, Doctor's Stoppage (bleeding heavily from broken nose), 2:22 R3

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Semmy Schilt contro Yoshihiro Takayama
Nel main event meno interessante della storia del Pride, si affrontavano l' olandese Semmy Schilt ed il famoso wrestler giapponese Takayama.

Si e' visto subito che Schilt era agilmente in grado di evitare i tentativi di takedown del giapponese, e quindi non si capiva in che modo il nipponico potesse avere la meglio. Schilt sfruttando il suo clamoroso allungo ha controllato agevolmente Takayama, trattandolo come una punching bag, qualche colpo dritto di calcio e di pugno fino al malizioso diretto sinistro che ha fatto cadere a terra Takayama, Schilt si e' avventato riuscendo a colpire il giapponese con un altro paio di colpi pesanti prima che l' arbitro ponesse fine al match.

Speriamo che i giapponesi si accorgano che Schilt non e' un fenomeno da baraccone con i suoi 210 cm, ma un signor atleta e si decidano a metterlo di fronte ad atleti piu' credibili di Takayama.
Semmy Schilt batte Yoshihiro Takayama, KO (straight left to head), 3:09 R1

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Claudio Freschi

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