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REPORT PRIDE 17 - CHAMPIONSHIP CHAOS -

Mai come questa volta la Dream Stage Entertainment ha fatto le cose in grande. Questa edizione denominata "Championship Chaos" si e' svolta al Tokio Dome davanti a 55.000 spettatori, un numero impensabile di fans in qualsiasi altra parte del mondo. Da notare che la DSE ha ufficializzato il ritorno del Grand Prix per l' anno prossimo che consistera' in due tornei con 8 partecipanti per la categoria dei medi e dei massimi.
Tra i presenti vi era Royce Gracie, che ha annunciato un suo ritorno sul ring per l' anno prossimo. Vediamo ora i singoli incontri:

Renzo Gracie contro Michiyoshi Ohara
Renzo Gracie veniva da tre sconfitte consecutive e il semisconosciuto wrestler giapponesa Ohara sembrava destinato al ruolo di vittima sacrificale. Nonostante il vantaggio di peso notevole per il nipponico e' parso subito chiaro che il divario tecnico fra i due era troppo grande.

Il match e' stato noioso e ripetitivo con Ohara che si rifugiava in clinch strettissimi ad ogni timida combinazione di Renzo Gracie, che comunque conquistava la vittoria ai punti dopo 20 minuti di staticita'.

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Quinton Jackson contro Yuki Ishikawa
Jackson ha costruito la sua reputazione basandosi sulla non comune forza fisica che gli permetteva di sovrastare gli avversari con spettacolari "body slam". Aveva di fronte l' ennesimo wrestler giapponese al suo esordio nelle MMA, Yuki Ishikawa.

Dopo una serie iniziale di pugni Jackson riusciva a porre in essere il suo marchio di fabbrica sollevando e scaraventando al suolo il malcapitato giapponese con ferocia. Dopo che questi riusciva a tornare in piedi piazzava un violentissimo sinistro al viso, che spegneva le luci di Ishikawa dopo 1 minuto e 52 secondi del primo Round.

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Sammy Schilt contro Masaaki Satake
Dall' alto dei suoi 2 metri e 10 cm Schilt e' abituato ad avere un grosso vantaggio in termini di allungo nei confronti dei suoi avversari, il giapponese Satake che vanta un discreto passato nella kickboxing (leggi K-1) ha provato a chiudere la distanza in piu' di una occasione, ma senza riuscirvi.

Dopo una serie di front kick al plesso solare, l' olandese Schilt portava tre sinistri consecutivi, l' ultimo del quale centrava Satake in pieno volto e lo faceva cadere definitivamente dopo 2 minuti e 18 secondi del primo round. Un' altra vittoria per ko per il gigante olandese che vorremmo vedere all' opera contro avversari piu' quotati.

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Tom Erickson contro Matt Skelton
Questo incontro vedeva di fronte Tom Erickson che sembrava inarrestabile prima della sconfitta con Herring, ed il kickboxer britannico Matt Skelton, nel primo dei due incontri tra atleti del K-1 e atleti del Pride.

Inutile dire che il povero Skelton al suo primo incontro nelle MMA e' stato facile preda dell' americano Erickson, troppo pił forte a livello fisico e tecnico, che impiegava 1 minuto e 11 secondi per aver ragione del malcapitato inglese con una facile presa (rear naked choke).

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Mirko CroCop Filipovic contro Nobuhiko Takada
Questo match merita un discorso particolare. Takada era considerato una leggenda del wrestling professionistico giapponese, possiamo dire senza paura di smentite che l' organizzazione Pride e' nata proprio con l' intento di fare di Takada una star anche nel mondo del combattimento reale. Famose sono state le sue sfide con Rickson Gracie, dove peraltro il brasiliano ha dominato vincendo agevolmente. Sta di fatto che Takada nelle MMA ha sempre deluso. Questa volta aveva di fronte uno dei kickboxer piu' forti del mondo, la superstar del K-1 Mirko Crocop Filipovic, al suo secondo incontro nelle MMA dopo la vittoria a sorpresa contro Fujita.

Ebbene ancora una volta Takada si e' dimostrato una disgrazia per le MMA rifiutandosi praticamente di combattere e continuando a cadere sulla schiena rifiutandosi di scambiare colpi con il croato per tutta la durata delle 5 riprese previste. Per questo incontro non era previsto il verdetto dei giudici, per cui alla fine c' e' stato un pareggio diplomatico con un arrabbiatissimo Filipovic che rilasciava dichiarazioni infuocate nei riguardi del giapponese. Mio parere personale, Takada e' il peggior fighter di sempre nelle MMA, poca tecnica, zero cuore, spero di non dovere vedere piu' simili interpretazioni.

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Dan Henderson contro Murillo Ninja Rua
Questo e' stato uno degli incontri piu' equilibrati della serata. Dan Henderson e Murillo Rua hanno fatto presto dimenticare l' osceno spettacolo offerto da Takada con una vera guerra durata 20 minuti. I primi due round sono a favore del brasiliano Rua che riesce a ribaltare la posizione tutte le volte che Henderson riesce a portarlo a terra. Ma non ci si annoia affatto, i due dispensano tutto il campionario di proiezioni, tentativi di presa e di fuga dalle prese stesse, senza disdegnare alcuni violenti scambi in piedi.

Nel terzo round sapendo di essere indietro nel punteggio dei giudici Henderson da il tutto per tutto, riesce a portare a terra Rua, e una volta che questo riguadagna la posizione eretta lo investe di pugni e ginocchiate. Il brasiliano ferito riesce a portare a termine il match, ma complice anche una ammonizione arbitrale inflittagli per un colpo basso, viene sconfitto di misura con decisione non unanime.
Henderson ha meritato la vittoria visto il forcing finale, ma onore a Rua che sicuramente rivedremo presto ad altissimi livelli.

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Mario Sperry contro Igor Vovchanchyn
Era un incontro molto atteso quello tra il brasiliano Sperry e l' ucraino Vovchanchyn perche' ci si attendeva una battaglia tra due stili diversi, il brazilian jiu jitsu contro le qualita' di colpitore di Igor. E' pero' apparso subito chiaro che qualcosa non andava in Vovchanchyn, si e' presentato sul ring distratto e con un vistoso taglio in testa causato da un colpo preso in allenamento.

Mario Sperry ha attaccato subito, si e' reso conto che Vovchanchyn era piu' preoccupato del suo taglio che ha preso a sanguinare dopo pochi secondi che del match in se stesso, e dopo averlo portato a terra con un perfetto takedown, ha subito trovato una posizione vantaggiosa, mettendo in mostra tutte le sue straordinarie qualita' di lottatore, ed e' riuscito a portare uno strangolamento che costringeva Igor alla resa dopo 2 minuti e 52 secondi del primo round.

Grandissima prestazione di Sperry che e' stato davvero impressionante, qualche dubbio su Vovchanchyn e sulla sua preparazione per questo incontro, ultimamente sembra aver perso quello smalto e quella cattiveria che gli permettevano di essere inarrestabile.

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Rodrigo Minotauro Nogueira contro Heath Herring
Il primo titolo dei pesi massimi della storia di Pride e' stato probabilmente il migliore incontro dell' anno. Nogueira e Herring si sono dati battaglia per venti minuti mostrando incredibili capacita' tecniche, grande orgoglio, e un' ottima preparazione fisica, molti giornalisti presenti a bordo ring hanno definito questo match il migliore di sempre nella storia dei pesi massimi.

Herring ha dimostrato una incredibile capacita' di uscire da ogni tipo di submission, Nogueira ci ha provato in tutti i modi, triangle choke, armbar, kneebar, ma Herring calmissimo affrontava un attacco alla volta e spesso riusciva a ribaltare la situazione.
Ma se Herring ha dato prova di essere migliorato enormemente nella lotta a terra in cui si pensava fosse inferiore a Nogueira, il brasiliano Minotauro non si e' certo tirato indietro nello scambio di colpi in piedi dove il vantaggio pareva fosse dalla parte dell' americano Herring.

Nogueira ha messo in mostra combinazioni di pugni, calci e ginocchiate degne di una star del K-1 piu' che di una cintura nera di brazilian jiu jitsu, Herring non si e' tirato indietro e come al solito ha risposto colpo su colpo dando vita a spettacolari scambi tanto che il pubblico aveva la sensazione che il match potesse finire da un momento all' altro.

Alla fine la decisione dei giudici ha premiato giustamente Nogueira, che ha messo a segno pił colpi puliti rispetto al rivale ed e' stato piu' attivo nella lotta a terra. Sicuramente il neo campione si conferma come il peso massimo piu' forte del mondo (non ce ne voglia Randy Couture campione UFC), ma Herring ha dato prova di essere solo un filino sotto.

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Vanderlei Silva contro Kazushi Sakuraba
Ed eccoci all' incontro clou, il tanto atteso rematch tra Vanderlei Silva e l' idolo locale Sakuraba, molti di voi ricorderanno l' epilogo del loro primo match, quando Silva aveva letteralmente brutalizzato il giapponese infierendogli una tremenda punizione tra lo sbigottimento del pubblico nipponico.

Questa volta si e' visto che per Silva non sarebbe stato cosi' facile, Sakuraba e' sempre uno dei migliori lottatori del mondo ed era stato ferito nell' orgoglio (gia' mediamente smisurato nei giapponesi). All' inizio del match il brasiliano parte alla carica come sempre, ma dopo un calcio andato a vuoto Sakuraba riesce a portarlo a terra, Silva non si scompone e si mette in guardia classica aspettando il momento giusto per creare spazio e riportarsi in piedi.

Dopo qualche tentativo di submission di Saku, i due riprendono la posizione eretta e Silva ne approfitta per chiudere la distanza e portare una serie di ginocchiate che lasciano il segno. Ancora una volta il giapponese riesce a portare a terra Silva, che pero' ancora una volta dimostra una capacita' insospettata in questa fase del match, continuando a difendersi con tranquillita' e provando a sua volta un paio di armbar dalla posizione di guardia.

Una volta in piedi, Sakuraba ha provato una presa a ghigliottina, Silva senza scomporsi lo ha sollevato, portato di lato e scaraventato a terra nel piu' classico dei body slam. L' impatto con il suolo e' stato tremendo ed ha fatto uscire la spalla a Saku, che nonostante tutto riusciva a portare a termine il round controllando le sfuriate di Silva dalla posizione di guardia. Si rialzava pero' a fatica ed il medico notava la gravita' della situazione alla spalla e fermava l' incontro.

Sakuraba in lacrime chiedeva scusa al pubblico giapponese che lo inneggiava, mentre Silva festeggiava indossando la sua nuova cintura di campione dei pesi Medi. Sicuramente un ottimo match, peccato per l' epilogo sfortunato, ma a mio modesto parere il risultato non sarebbe cambiato, Silva si e' dimostrato piu' forte e piu' "cattivo" di Saku e penso che avrebbe vinto ugualmente. Onore comunque a Sakuraba che si e' dimostrato un degno avversario, l' infortunio lascia poi aperta la porta per un Silva-Sakuraba 3, magari come finale del Grand Prix dell' anno prossimo.

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Claudio Freschi

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