Owen Hart tai Bret Hart

Eccoci ritornati ad una delle rubriche alla quale teniamo di piú, anche se come vedete non è stata alimentata moltissimo. I prescelti per questa grande sfida sono due dei componenti di una delle famiglie più famose del wrestling, i fratelli Bret ed Owen Hart. Come tutti sapete gli Hart sono sinonimo di wrestling in Canada. Dalla scuola di Stu Hart, il Dungeon, sono stati sfornati una serie incredibile di talenti. Oltre ai membri della famiglia Hart, della quale i massimi esponenti sono stati come detto Owen e Bret, possiamo citare tra i più importanti wrestlers usciti dalla scuola di Stu, The Dynamite Kid, Davey Boy Smith, Chris Benoit, Chris Jericho, Brian Pillman, Chris Adams, una serie di campioni senza eguali. Come vedete tutti i wrestlers sopraccitati sono ottimi atleti con in aggiunta una tecnica sopraffina e non è un caso che tutti i migliori match combattuti in USA negli ultimi vent'anni comprendano nella maggior parte dei casi questi lottatori. Parliamo ora dei due sfidanti per la cintura simbolica di campione di TuttoPuroresu. Entrambi i wrestlers non hanno bisogno di presentazioni essendo stati più volte campioni dell'allora WWF sia in singolo che in coppia. Il più famoso tra i due è sicuramente Bret, "The excellence of execution", a causa delle sue esecuzioni che da quanto dice il soprannome rasentano la perfezione. Purtroppo Owen, pur essendo, a nostro parere, migliore del fratello, non ha potuto raggiungere quel livello di attrazione che il pubblico aveva per Bret. Questo si sa è decretato nella maggior parte dei casi dal 'push', ed è risaputo, Bret ha avuto un gran 'push', mentre Owen ha finito per accontentarsi delle briciole. Il nome di Owen è legato ad una delle più grandi tragedie legate al mondo del wrestling. Ricordate il PPV WWF Over The Edge del 23 maggio ’99 ? Fu una giornata triste per tutti. Quel giorno per Owen, mascherato da Blue Blazer, era prevista un'entrata sul ring calandosi da tetto della gabbia, seguendo l'esempio di Sting che fece altrettanto nella WCW qualche mese prima. Qualcosa andò storto. La fune si spezzò, si ruppe l'imbracatura, non fu allacciata la seconda fune di sicurezza, ancora oggi non si sa come... eppure Owen cadde sul ring da una ventina di metri d’altezza morendo all'istante. Il primo ad accorrere fu l'allora commentatore Jerry Lawler, che dopo aver provato a rianimarlo una volta arrivati i medici tornò sconsolato al commento. Ricordiamo che Jim Ross, collega di Lawler, continuava a ripetere che non si trattava di un angle, che era successo veramente e di lì a due match l'annuncio che Owen era deceduto al Truman Medical Center di Kansas City all'età di 34 anni. Purtroppo ora Owen è forse più famoso per questo che per quello che ha fatto sul ring. Anche Bret non se l'è passata benissimo ultimamente. Dal momento dell'infortunio provocatogli da Goldberg, a seguito del quale si è dovuto ritirare, ha imboccato un’inaspettata parabola discendente anche dal punto di vista umano. In poco tempo, dopo la scomparsa di Owen, è deceduta la madre Helen, quindi lui stesso è stato colpito da infarto. Insomma non se la sta passando bene. Dopo aver fatto una doverosa e purtroppo malinconica introduzione passiamo alla sfida vera e propria.

  

Nelle foto, la famiglia Hart al completo (a sinistra) e i due fratelli in posa

Teniamo ben presente che di sfide tra i due ce ne sono state tante sia sul terreno canadese che americano e il vincitore nella stragrande maggioranza delle sfide è stato Bret. Una volta leggemmo che a livello statistico Bret aveva vinto oltre 100 match mentre Owen solo 6 o 7. Per valorizzare questa tesi vi portiamo ad esempio il periodo che va da gennaio ad aprile del '95 (da un estratto del track records di Bret), durante il quale i due fratelli si affrontarono 44 volte ed a vincere fu sempre Bret. Bret ha goduto del fatto di avere 7 anni più del fratello (2 Luglio 1958 per Bret - 7 Maggio 1965 per Owen), qualche centimetro in più d’altezza (180 cm Bret - 178 cm Owen, anche se in realtà gli americani hanno gonfiato un po’ le altezze) e qualche chilo più pesante (108 kg Bret - 105 kg Owen). Soprattutto il fisico ha permesso a Bret per un pelo di entrare nell'elite dei pesi massimi, mentre per lo stesso motivo Owen è quasi sempre stato considerato poco più che un Junior, se non al massimo un buon tag partner. Peraltro anche il discorso tag team pende dalla parte di Bret, visto i risultati eccezionali raggiunti con la Hart Foundation, in team con Jim Neidhart. Da parte sua Owen puó opporre dei discreti tag con Koko B.Ware e lo stesso Jim Neidhart ed due buoni con Davey Boy Smith e Yokozuna. Non basiamo quindi il nostro confronto sui titoli per il quale Bret vincerebbe a man bassa. Senza merito, dato che i titoli sono sempre frutto di decisioni che arrivano dall'alto e non della bravura tecnico-atletica del wrestler. Altrimenti anche The Rock potrebbe essere considerato meglio di Owen... In un mondo perfetto il match di Wrestlemania X tra Bret e Owen è quello che avremmo dovuto vedere nel 95% dei match disputati tra i due. Per chi non si ricordasse, il match in questione è stato un manuale di tecnica, con entrambi i wrestlers che hanno fatto vedere gran parte del loro repertorio, non a caso questo è stato indicato come uno dei migliori 5 match della storia della WWF. Spingendoci oltre potremmo dire tra i primi tre. O forse anche il migliore in assoluto. Ah, dimenticavamo avevamo indicato questo come il match ideale per rappresentare questa sfida e quindi diventa vitale capire chi ha vinto per sapere, secondo il nostro parere, chi è il migliore. Ebbene il vincitore è stato Owen Hart. E dietro a questa vittoria c'è una grande opinione su Owen, che consideriamo uno dei wrestler più sottovalutati della storia ed un'idea, ora, molto negativa su Bret. Andiamo a spiegare il perchè di ciò. Owen, tecnicamente ed atleticamente è sempre stato un wrestler di ottimo livello ed ha offerto un workrate molto alto in tutti i suoi match. E' difficile trovare un match brutto combattuto da Owen, ovunque abbia combattuto, Giappone compreso. Dato che questo è un sito sul Giappone è giusto far risaltare il fatto che Owen risulta tra i grandi gaijin che hanno combattuto nella terra del sol levante (ha vinto il titolo Junior IWGP), mentre Bret no. Anzi Bret è ricordato per la figuraccia che fece contro Mitsuharu Misawa, in un match nel quale il nipponico fece fatica a nascondere le lacune tecniche del canadese. Oppure nei match d'inizio carriera nella New Japan contro Tiger Mask-Sayama. Quando Dynamite Kid dava del filo da torcere a Tiger contendendo alla tigre mascherata il simbolico titolo di miglior junior della storia, i match dello stesso periodo contro Bret per Sayama erano delle autentiche passeggiate. Proprio Bret nella sua carriera ha goduto oltre modo del fatto di affrontare wrestler molto validi, vedi i match contro Dynamite Kid, o quello che forse è considerato il suo miglior match, contro Curt Hennig “Mr. Perfect” a SummerSlam ‘91. Owen invece era il classico wrestler che sapeva rendere ‘over’ l’avversario, sapeva interpretare l’arte del wrestling in modo eccezionale, tanto da potersi permettere anche dei fuori programma, tipo non vendere le mosse solo per prendere in giro gli avversari. Anche l’immagine pubblica dei due è diversa, Owen era estroverso simpatico sempre in vena di fare scherzi, mentre Bret piú musone. Se di Owen sia ha il ricordo di un buon padre di famiglia e di una persona adorabile, su Bret aleggia invece lo spettro del divorzio dalla moglie a causa di alcune scappatelle e l’ombra della droga. Tutti fattori che fanno pendere la bilancia dalla parte di Owen. Questa è la nostra scelta finale. Ci teniamo a sottolineare che Bret ci è sempre piaciuto come wrestler, era il nostro idolo da ragazzini, quando ancora non si sapeva niente di ‘push’, ‘feud’, ‘over’, ‘heat’ e tutti quei paroloni inglesi che capeggiano nei vari editoriali sui siti italiani di wrestling. Non siamo degli smart sfegatati, ma è giusto, dato che non siamo piú ragazzini, analizzare il fenomeno wrestling nella sua globalità. Ieri applaudivamo Bret oggi il nostro plauso è tutto per Owen. Anche se non c’è piú…

  

Paolo e Andrea Lanati

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