La doppia trazione

Raggiungere con il lancio distanze maggiori (per esempio la sponda opposta dei fiume) consente di pescare meglio e con maggiore facilità di quanto avvenga nei pressi della riva.

Chi già abbia raggiunto una buona pratica nel lancio in trazione semplice si sarà reso conto che tale tecnica da sola non consente di ottenere prestazioni superiori a un certo livello. Serve dunque qualcosa di più. La risposta giusta a questa necessità è la doppia trazione, lancio che imprime alla coda una velocità di gran lunga superiore a quella normale e che, aumentando l'accumulo di energia cinetica, ne faciliterà la distensione e il sostentamento in aria. Ulteriori vantaggi di questo lancio sono lo shooting lunghissimo (che permetterà un volteggio più breve senza far passare ripetute volte la coda sopra la zona di caccia del pesce) e la possibilità di combattere il vento contrario che, con code lente, rappresenta un ostacolo insormontabile. Pur mantenendo i principi generali del lancio standard, il movimento del lancio in doppia trazione coinvolge il corpo del lanciatore in maniera assai più completa. Mentre i piedi si disporranno in modo del tutto simile a quanto già visto per l'impostazione di base, le gambe dovranno flettersi sulle ginocchia, sia nel lancio indietro sia nel ritorno in avanti. I muscoli addominali saranno il fulcro nella torsione del busto poiché nel movimento faranno traslare il peso del corpo dalla gamba sinistra alla destra, durante il lancio, e viceversa, durante il ritorno. La torsione del busto agevolerà una completa ed efficace distensione all'indietro del braccio destro e trasmetterà alla canna e alla coda la spinta del corpo. Al termine della spinta all'indietro la canna si troverà in posizione arretrata e inclinata, inclinazione che verrà ulteriormente amplificata per permettere un migliore allungamento della coda e l'assorbimento di eventuali eccessi di spinta. A causa della lunghezza e della velocità del lancio, si crede che la doppia trazione si traduca in una serie di movimenti energici e faticosi: niente di più sbagliato. Essa dovrà risultare un insieme armonico, naturale e privo di sforzo. Un impegno eccessivo sarà la principale causa di una mancanza di coordinazione e di un affaticamento precoce. Sino al momento della progressione posteriore, il lancio in doppia trazione segue le medesime modalità di quello di base e la mano sinistra si distende verso il basso, a fianco del lanciatore, per tenere in tensione la coda. Giunti a questo punto, però, la mano sinistra risalirà verso l'anello di partenza della canna, assecondando la trazione esercitata dalla coda e che scorrerà tra gli anelli. Nel contempo la canna si abbasserà posteriormente, fino a raggiungere una posizione quasi orizzontale e parallela al terreno. Il sincronismo e la tempistica dei movimenti della mano sinistra richiedono una certa pratica e si dovrà riporre particolare attenzione nel non ritardare né anticipare la propria azione. Risalendo verso l'anello troppo in fretta, infatti, vengono creati i presupposti per una caduta di tensione della coda, al contrario, invece, la coda si distenderà completamente, rimbalzando e trasmettendo vibrazioni negative che potranno compromettere tutta l'azione. Trascorso il periodo di stop posteriore, sarà il momento di tornare in avanti. In questo secondo tempo, la mano sinistra dovrà essere riportata verso il basso, imprimendo una trazione più energica nella fase terminale del movimento. Quando la coda in volteggio sarà distesa di fronte quasi totalmente, si lascerà libera la coda, trattenuta sino a quel momento con la sinistra, effettuando così lo shooting. Per questo motivo, quindi, si renderà necessario svolgere dal mulinello qualche metro di coda in più.

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