la Valsesia
Nella
pescosissima Valsesia scorrono due torrenti ricchi di trote fario, iridee e
marmorate. Ma, ricorrendo alla
particolare tecnica della mosca gialla valsesiana", non sono rare le
catture di temoli e salmerini
Il fiume Sesia nasce dal massiccio del Monte Rosa, da una delle sorgenti più elevate d'Europa. Lungo 120 km, il Sesia traccia un bacino idrico tra i più vari e suggestivi d'Italia, nel quale confluiscono numerosissimi affluenti. Al termine del suo corso, le acque del Sesia sfociano nel Po, presso Breme. La Valsesia, che dal fiume prende il nome, fa parte della provincia di Vercelli. E facilmente raggiungibile con l'autostrada Milano-Torino, uscendo al casello di Agognate e procedendo poi lungo la statale per Varallo. Si giunge così in un vero paradiso della pesca, le cui acque abbondano di trote fario, iridee, marmorate, ma anche di temoli e salmerini. Per poter pescare, occorre munirsi dello speciale permesso emesso dalla Associazione Pescatori Valsesiani che gestisce la pesca in un tratto di 25 km compreso tra gli abitati di Scopa, a monte, e Quarona, a valle. Le migliori tecniche applicabili nelle riserve della Valsesia sono la mosca secca oppure la particolare mosca 'alla valsesiana', profondamente radicata nella zona, con cui si catturano trote, salmerini e temoli. Vanno bene anche cucchiaini rotanti, vermi e lombrichi manovrati al tocco, ossia senza galleggiante.
Il Mastallone
Insieme al Sermenza,
illustrato di seguito, questo torrente può essere considerato uno degli
affluenti del Sesia più adatto alla pesca.
Il Mastallone nasce dal Pizzo Tignana e confluisce nel Sesia presso
Varallo, dove forma una lanca popolata di trote fario, iridee, marmorate,
temoli, vaironi, cavedani. Ce n'è per gli estimatori di tutte le specie
e di tutte le tecniche. Ma per una vera battuta di pesca si deve risalire il
corso del Mastallone. A Varallo, si
prende la strada che ora lungo la sponda destra, ora lungo la sinistra, segue
la valle e si inerpica per circa 16 km fino a Fobello. In località Due Acque, prima di Fobello, il
MastalIone riceve un buon àffluente. Le
possibilità di pesca sono garantite lungo quasi tutto il percorso, grazie anche
alle svariate configurazioni che questo torrente assume: biancheggiante di
grossi massi, ampio e ricco di acque limpide verso il fondovalle, ristretto in
profonde lanche, spumeggiante tra
rapide e salti. Tutti i sistemi rendono bene: la trota va insidiata con i
vermi, i mortasassi, i cucchiaini. Ma
il massimo si ottiene con la mosca detta "alla valsesiana'. Consigliamo comunque al pescatore di portare
con sé una scorta di mosche secche di vario tipo.
Il Sermenza
Se si prosegue lungo la statale 299 della Valsesia e si supera Varallo, dopo circa 20 km si giunge -, e si prosegue poi fino a Rima, percorrendo la Val Sermenza nella quale scorre il torrente omonimo. Rimasco può essere onsiderato un punto di riferimento, anche perché un laghetto di sbarramento consente di praticare diverse tecniche di pesca, sempre dopo aver ottenuto il permesso da parte della Pro Loco. A monte del lago, il Sermenza riceve l'Egua, un altro torrente che discende da Carcoforo. Unendosi, i due corsi d'acqua creano il piccolo bacino dal quale il Sermenza proseguirà per andare a immettersi nel Sesia. Da Rimasco è possibile risalire uno dei due corsi d'acqua dove ottima è la pesca a mosca, sia tradizionale, sia "alla valsesiana", da praticare sempre a piede asciutto. Le fario sono di buona taglia e presenti in gran numero; non mancano le iridee e qualche salmerino. Per chi preferisce altre tecniche, ricordiamo che le esche naturali sono riservate agli inizi di stagione, quando le acque sono meno limpide, mentre buone opportunità sono date dalla pesca al lancio con artificiali metallici rotanti. Altre buone posizioni possono trovarsi più a valle, verso Balmuccia, dopo la confluenza di alcuni tributari.