Sul lago della
Spina
Incastonato
nel caratteristico paesaggio delle Langhe, fra Asti e Torino, questo bacino
offre ai pescatori la possibilità di fare buone catture di carpe, trote e lucci
lungo tutto l'arco dell'anno.
Il fenomeno
"laghetto" sta assumendo in Italia proporzioni sempre più
rilevanti. Il segreto di questo
crescente successo consiste nel raggruppare alcuni semplici elementi quali la
vicinanza ai grandi centri urbani, la possibilità di pescare tutto l'anno, una
buona e qualificata presenza ittica e permessi di pesca a prezzi interessanti.
Queste e altre caratteristiche sono riscontrabili anche in un lago che si trova
a metà strada fra Torino e Asti, in Piemonte, nel caldo e caratteristico
paesaggio delle Langhe. Si tratta di un
lago dalle dimensioni discrete (circa 4 km. Di circonferenza), con acque
sorgive veramente pulite che lo rendono particolarmente conosciuto nel
triangolo Piemonte-Lombardia-Liguria, anche perché regolamentato in riserva
turistica di pesca da oltre 15 anni.
Parliamo del lago della Spina che deve il suo nome al piccolo santuario
della Madonna della Spina situato proprio sulle sue rive.
Acque pulite e profonde
Percorrendo la S.S. 29 che
collega Torino con Alba e provenendo dal capoluogo piemontese, incontriamo il
paesino di Pralormo a pochi chilometri dal confine fra la provincia di Torino e
quella di Asti. Superato questo piccolo
centro, passando per la comoda circonvallazione, si incontra, a sinistra sulla
strada, una deviazione da cui si arriva al lago, percorrendo una salita di
poche centinaia di metri. Chi proviene
da altre direzioni può far riferimento al casello di Villanova d'Asti,
sull'autostrada A21 che collega Torino a Piacenza, usciti dal quale si incontra
la comoda tangenziale che funge da raccordo con la S.S. 29. Percorrendo questo unico accesso al lago, si
ha subito una visione panoramica del bacino dall'alto. In prossimità dell'ampio parcheggio, in
vicinanza di un piccolo ristorante a cucina locale, occorre lasciare l'auto e
acquistare, o imbucare, il permesso che permette l'accesso alla riserva di
pesca. In questa zona si incontra
spesso il guardiapesca cui si può chiedere quali sono i posti migliori. Il lago è molto ampio e offre svariate
possibilità di accesso alle sponde tramite facili sentieri da percorrere a
piedi. L'acqua del bacino è di origine sorgiva e quindi molto pura e pulita;
abbastanza elevata la profondità, particolarmente nelle zone centrali, dove si
superano i 15 metri di fondo. Lungo le
sponde, generalmente libere da ostacoli, è presente una vegetazione molto fitta
che, particolarmente sul lato sinistro, è caratterizzata da grossi tronchi
sommersi che, se da un lato creano qualche difficoltà per la pesca, dall'altro
garantiscono un habitat ideale e un sicuro rifugio per i pesci.
Quali pesci abitano in
questo lago
Tutti questi elementi
costituiscono il necessario presupposto per una buona e qualificata presenza
ittica; molte, infatti, sono le specie che allignano in queste acque:
innanzitutto carpe e trote, naturalmente oggetto di frequenti ripopolamenti, ma
anche lucci, tinche, persici trota e anguille che da anni si riproducono
spontaneamente nelle acque del lago. Un
piccolo ecosistema perfettamente equilibrato in cui le immissioni di pesce non
provocano alcuno scompenso, ma servono unicamente per ristabilire il giusto
equilibrio in relazione al prelievo effettuato dai pescatori. La taglia media
delle carpe, sia regine sia a specchio, si aggira sul chilogrammo ma non è
assolutamente raro trovarqualche esemplare che supera i 5-6 kg. Per quanto riguarda le trote, generalmente
iridee di grossa taglia, non si tratta di pesci "locali". Il lago, infatti, pur essendo situato in una
zona collinare, ha tutte le caratteristiche peculiari delle acque di pianura
che non prevedono la presenza di salmonidi.
Accade perciò che questi pesci stazionino generalmente in punti precisi,
senza interessare tutta l'estensione del bacino; consigliamo di provare in
queste zone a quei pescatori che intendono insidiare le "salmonate", lasciando agli altri la possibilità di
svolgere la pesca di fondo alla carpa senza "interferenze". Gli stessi ripopolamenti con trote vengono
normalmente circoscritti a periodi di tempo limitati (specialmente a fine
stagione) per non sfalsare la caratteristica naturale del lago.
Carpe di ottima taglia
La pesca a fondo della carpa
è la tecnica più praticata sul lago della Spina e anche la più produttiva. Le principali esclie sono quelle classiche
di questa pesca, dal lombrico al granoturco.
In questo lago, in cui vivono pesci da record, è possibile anche la
pratica del carp-fishing, rivolta
agli esemplari di maggior peso. Poiché
le carpe sono sospettose e diffidenti, molti appassionati si dedicano
esclusivamente a questa tecnica usando come esca le boilies a base di sostanze proteiche. Questa esca ha anche una funzione selettiva, essendo
particolarmente gradita alle grosse carpe e poco considerata, a causa della sua
durezza, dagli esemplari più piccoli.
Naturalmente è sempre importante procedere a una pasturazione
preventiva, anche per alcuni giorni precedenti la pesca, da eseguirsi nel punto
prescelto. Ma, oltre alla pesca alla
carpa, il lago della Spina offre, come già accennato, altre possibilità di
pesca. Fra queste una particolare
citazione merita la pesca al luccio e al persico trota. Essendo questi pesci "naturali" e
non immessi, occorre dedicarsi a loro adeguandosi alle stagioni e ai periodi
migliori. Chi, comunque, percorrendo a
spinning il perimetro del lago ed esplorando le zone più riparate, cerca
l'incontro con il grosso luccio, difficilmente torna a mani vuote, pur
trattandosi di pesci molto diffidenti.
Per esercitare questo tipo di pesca, è preferibile battere la parte
sinistra del lago (prendendo come riferimento il punto di arrivo con l'auto);
sicuramente è il lato meno "comodo", ma proprio per questo motivo è
quello preferito da lucci e black bass.
Gli artificiali più produttivi sono il classico rotante tandem per il
primo e il minnow per il secondo.