L'Ayasse a Champorcher
L'Ayasse
è un bel torrente valdostano che scende dal massiccio dei Gran Paradiso per
confluire nella Dora Baltea. Nelle sue
acque vivono grosse trote da pescare a spinning o a mosca.
Tra gli affluenti di destra
della Dora Baltea l'Ayasse è uno dei più interessanti, poiché il suo corso
comprende una riserva ben nota agli appassionati. Nel suo primo tratto, che va
da Hone fino a Pontboset, questo torrente scorre in una spaccatura lontana
dalla strada, in un susseguirsi di salti spumeggianti, con buche profonde
riparate da enormi macigni grigio ferro.
La portata d'acqua è buona e l'ambiente particolarmente bello, con i
ripidi declivi delle montagne che scendono all'acqua verdi di conifere. Ma la
discesa è difficile e pericolosa: si faccia dunque molta attenzione. Per
pescare in questo tratto bisogna essere in possesso del permesso settimanale
rilasciato dal Consorzio Regionale Valdostano per la Pesca. A Champorcher si apre una vallata ampia, attraversata
dal torrente che qui ha una pendenza ridotta, pur mantenendo una buona e
costante portata d'acqua. L'acqua
scorre in alcuni punti a livello della strada e le sue sponde sono
raggiungibili facilmente da chiunque.
Nel territorio del comune è stata istituita una riserva turistica in cui
si può pescare ogni giorno durante il periodo d'apertura regionale della pesca
alla trota, purché si possegga un
permesso giornaliero che dà diritto alla cattura di un certo numero di trote: 8
col permesso normale e 15 col permesso speciale. Questi permessi si trovano presso gli alberghi o dal tabaccaio
all'ingresso del paese. Il tratto
riservato va dalla cascata a valle dell'ex centralina elettrica di Brun fino
alla presa del canale irriguo del torrente Mellier, e comprende tratti di
correntine, qualche lama, piccole buche riparate da massi.
Da ponte a ponte
Il tratto più facile e piano
è quello che va dal ponte del campo sportivo fino all'area attrezzata nella
pineta che fiancheggia la strada e al secondo ponte. Si può pescare con buoni risultati a spinning e a mosca. 1
cucchiaini che rendono di più sono quelli piccoli, a una sola paletta. Chi vuole pescare al tocco può avere
piacevoli sorprese se ha la pazienza di saggiare tutte le piccole buche, dove,
anche in acque relativamente basse, si nascondono a volte grosse iridee, che
costituiscono comunque la specie più diffusa in tutta la riserva. A monte del secondo ponte, l'Ayasse si
restringe ulteriormente e la corrente diventa più veloce. Qui la mosca si rivela meno redditizia e il
cucchiaino va tenuto sommerso a dispetto della forza dell'acqua che tende a
trasportarlo in superficie. L'esca
naturale migliore per questo tratto è il lombrico di terra, mantenuto in
corrente vicino al fondo da una piombatura abbastanza sostenuta. Tornando invece al primo ponte, che si trova
vicino al campo sportivo, il torrente cambia aspetto e assume le
caratteristiche che manterrà nella sua rapida discesa fino a Pontboset. Si incontrano, in successione, tre grandi
buche profonde, tutte riparate da imponenti massi, l'ultima delle quali finisce
sul bordo di una cascata che costituisce anche il limite a valle della
riserva. Qui, pescando a spinning, si
possono usare cucchiaini del n. 2, lanciando sotto il salto d'acqua e
lasciandoli affondare nel vortice che la corrente forma in profondità. Se il periodo della giornata è favorevole,
appena si incomincerà il recupero non mancherà l'abboccata. Per chi pesca al tocco questo è forse il
tratto migliore. Le esche indicate sono
il lombrico, le camole del miele o del larice e anche le uova di salmone.