Sul torrente argentina

 

Uno splendido fiume dell'entroterra ligure, in provincia di lmperia, nel quale, nonostante il ridotto regime d'acqua, convivono perfettamente salmonidi e ciprinidi

 

La Liguria è una terra con due volti.  Accanto, infatti, alla fascia costiera interessata da una crescita urbana intensa e caotica, esistono nell'immediato entroterra zone selvatiche" dove la natura è ancora l'assoluta padrona.  Basta dunque spostarsi di pochissimi chilometri per passare dall'indescrivibile confusione di città costiere come Sanremo o Imperia, alla pace e alla solitudine delle sponde di piccoli torrenti come l'Argentina, nell'entroterra della Liguria di Ponente.

Acque d'argento

Pare che il nome Argentina il torrente lo debba alla limpidezza e brillantezza delle sue acque.  Questo stando ai pescatori locali.  In realtà nelle acque dell'Argentina (e anche lungo le sponde di questo interessante torrente) predomina il verde smeraldo.  Di sicuro resta la grande limpidezza di un torrente in cui il tasso di inquinamento è assolutamente basso e in alcune zone addirittura nullo.  Dal punto di vista della pesca, tutto il corso d'acqua è estremamente interessante, con la sola esclusione degli ultimi chilometri prima della foce. Ma la zona migliore, meta di questo itinerario, è quella a monte e a valle del comune di Molini di Triora.   A valle di Molini di Triora ci sono molti punti buoni ed è sufficiente posteggiare l'auto sulla strada e scendere fino sul greto a piedi. A monte, invece, la strada si divide e il torrente scorre incassato.

Una felice convivenza

La caratteristica più interessante dell'Argentina è l'abbastanza rara convivenza di salmonidi e ciprinidi.  In quasi tutto il corso dell'Argentina, infatti, è possibile l'incontro con un bel cavedano e, negli stessi punti, con qualche coloratissima fario autoctona.  Naturalmente, man mano che si risale, e particolarmente a monte di Triora, le trote prendono gradatamente il sopravvento.  Anche a quote "alte", però, i ciprinidi non mancano.  Chi però si aspetta di trovare qui i grassi cavedani dei fiumi di pianura ha decisamente sbagliato posto: i pesci che vivono nell'Argentina sono magri e slanciati e poco hanno a che spartire con i loro simili del piano.  La spiegazione più logica di questa interessante convivenza è da ricercare nelle precise caratteristiche dei torrenti che scorrono nell'entroterra ligure e che tanto si differenziano dai torrenti alpini.  La quota relativamente bassa delle sorgenti, intorno ai 1500 m, determina una temperatura dell'acqua sempre piuttosto elevata che favorisce la vita e la crescita di tutta la microfauna subacquea. In queste zone, spesso, gli inverni sono influenzati dal vento di mare e la presenza di neve è spesso un fatto solo occasionale. E’ un ecosistema tipicamente appenninico, molto dissimile da quello più freddo e selettivo dei torrenti alpini. In queste condizioni i cavedani, i barbi e le trote dell'Argentina trovano un habitat ideale. Senza, per altro, essere coinvolti da una eccessiva pressione di pesca.   Il rovescio della medaglia è costituito da una portata d'acqua abbastanza ridotta che, particolarmente in estate e nei periodi di siccità, assume proporzioni preoccupanti. Rimane comunque lo spettacolo di banchi di pesci che, grazie anche alla limpidezza delle acque, è possibile vedere in qualsiasi punto del fiume si tratta, naturalmente, di soggetti estremamente diffidenti e tutta la pesca deve essere impostata adeguandosi a queste particolari condizioni.

Cautela e lenze leggere

Pescando con esche naturali (unico divieto: la larva di mosca carnaria, proibita in tutta la provincia d'Imperia) sono d'obbligo lenze leggere e capillari.  Mai, comunque, oltrepassare lo 0,12 per quanto riguarda il tratto finale del monofilo. Come esche sono ideali il classico verme, le camole e le piccole "verdine" che si trovano abbastanza facilmente alzando con delicatezza i sassi sommersi del torrente.   Ottime le possibilità offerte dallo spinning. Anche gli artificiali devono essere molto piccoli, intorno ai tre grammi o anche meno. Oltre ai rotanti, funzionano benissimo i minnows da 3 cm che, com'è noto, vengono graditi dai grossi cavedani oltre che dalle trote.  Sull'Argentina non si incontrano molti pescatori; al massimo ci si imbatte in qualche locale che, a canna fissa, pesca nelle buche più grandi e più facili del torrente. Chi quindi intende esplorare a spinning e a fondo tratti abbastanza lunghi di fiume potrà avere la possibilità di imbattersi in pesci assolutamente non disturbati e fuori tana. Importante è il saper sfruttare il fattore sorpresa che obbliga a lunghe e faticose "scarpinate" ma che, in torrenti come questo, è veramente molto produttivo. D'obbligo, in queste condizioni, un avvicinamento cauto "all'indiana" e l'uso di abiti mimetici e non vistosi. Data la temperatura dell'acqua e il particolare ecosistema descritto, appare scontato che sull'Argentina esistono tutti i presupposti ideali per la pesca a mosca, sia a coda di topo, sia con la moschera; entrambe le tecniche sono favorite dal grande fiorire di insetti, fuori e dentro l'acqua. Le sponde, sempre piuttosto infrascate, non sono forse le più adatte alla coda di topo, ma c'è comunque la possibilità di entrare in acqua per lunghi tratti. Un consiglio tecnico: privilegiando la salita sull'artificiale di un bel cavedano, non guasta mai una leggera "battuta" della mosca sull'acqua.