BIBI
Nome scientifico: Sipunculus nudus. Il nome comune deriva
dalla parola francese Bibì, che significa "cappellino da signora", ma
è probabile che i
pescatori francesi, abbiano avuto in mente qualcosa di più inerente alla sua
forma. Gli americani, invece li chiamano "vermi arachide" (peanut
worms). Si tratta di invertebrati affini agli anellidi, dai quali si distinguono
per l'assenza di setole e segmentazione, la cui forma e fisiologia sono
notevolmente influenzate dalla vita fossoria. Vivono, infatti, infossati nel
sedimento fangoso o sabbioso ove formano galierie a volte rivestite di muco,
mentre alcune specie occupano gusci vuoti di Gasteropodi e fessure tra rocce o
coralli. Il corpo è munito di una proboscide estrofiettibile più sottile
rispetto al tronco; all'apice di essa si apre la bocca circondata da tentacoli
che si muove grazie a un sistema idraulico. Il bibi è diffuso negli oceani e in
Mediterraneo. Può
superare
i 30 cm di lunghezza e scava buchi profondi fino a 50 cm nel fango e sabbia dal
livello di marea fino a limitate profondità. Viene normalmente pescato con le
turbosoffianti utilizzate per la pesca dei bivalvi e commercializzato come esca
per la cattura di orate, saraghi, mormore e altri pesci "grufolatori".