Carè Alto - Adamello - Presanella

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Di fronte alle Dolomiti di Brenta si notano tre cime vicine tra loro, quasi della stessa altezza; sono tre gruppi montuosi ben distinti ma simili... per la bellezza delle salite, sia di carattere alpinistico o fatte di semplici escursioni. Gruppi ricchi di Vie normali, molto frequentate sia d'estate che d'inverno, molto remunerative, dove non mancano Vie classiche di ogni difficoltà sugli splendidi versanti Nord. Anche senza raggiungere le cime, nelle loro vallate (siamo all’interno di un parco naturale) è possibile praticare scialpinismo, cascate di ghiaccio nella famosa Val Daone e altri sport.

Carè Alto 3462 m

LA SALITA ALA CIMA

La salita più frequente alla cima si svolge in Val Borzago per sentiero su percorso ricco di torrenti e cascate  fino a raggiungere il  Rifugio Carè Alto 2460 m.

Il secondo giorno si sale sul ghiacciaio del Caré Alto e poi si raggiunge la cima del Carè Alto. Oppure il Corno di Cavento 3400 m dove si possono ancora visitare gli arroccamenti della "Guerra bianca".

Nella foto il versante Est del Carè Alto. Sulla destra la Cima del Cavento e la Cima Lares.

LA TRAVERSATA DEI GHIACCIAI

Escursione di grande interesse paesaggistico storico e alpinistico. Trattasi della traversata dei ghiacciai Mandrone - Lobbie - Lares, ambita da tutti gli alpinisti, non è difficile dal punto di vista tecnico ma richiede una buona preparazione fisica.

1° giorno - Val di Borzago - sentiero fino a raggiungere il Rifugio Carè Alto 2460 m.

2°giorno - Si sale sul ghiacciaio del Caré Alto e poi si raggiunge lo storico passo di Cavento 3190 m dove si possono ancora visitare gli arroccamenti della "Guerra bianca", si scende e si attraversa il ghiacciaio delle Lobbie fino al Rifugio omonimo e quindi, ancora in discesa fino al Rifugio Mandrone.

3° giorno - Dal Rif. Mandrone si scende fino al Rifugio Bedole in Val di Genova al parcheggio.

 

 Cima Adamello 3554 m

SALITA ALLA CIMA

Il gruppo dell'Adamello rappresenta un enorme serbatoio di possibilità sci alpinistiche. Il grande altipiano in esso contenuto offre sensazioni inusuali per le nostre Alpi. Vale la pena dunque sopportare qualche chilometro di terreno falso piano per salire le due vette principali, l'Adamello e il vicino Corno Bianco. Con un buon allenamento i due possono anche essere concatenati; per equilibrare meglio i tempi si consiglia in questo caso di pernottare al rif. Caduti dell'Adamello alla Lobbia Alta 3020 m. Per tutte le vette sono consigliati i ramponi, piccozza e corda e, sempre per tutte, la traversata per il Passo Venezia, punto di accesso ad una delle discese più famose, complete ed appaganti dell'intero arco alpino.

 

Il cannone della Prima Guerra 15/18 sulla cima Cresta Croce. Sullo sfondo (a destra) la cima dell'Adamello, in primo piano il Corno Bianco.

LA TRAVERSATA DEI GHIACCIAI

1° giorno: Salita con la funivia al P. Presena 2999 m e discesa Rifugio Mandrone 2449 m con salita al Rifugio Lobbia Alta 3040 m

2° giorno: Salita al Dosson di Genova 3429 m e discesa al rifugio;

3° giorno: Salita alla Cima Lares 3252 m e discesa al rifugio;

4° giorno: Salita per il Pian di Neve all'Adamello 3554 m. Discesa e salita al Corno Bianco 3434 m. Discesa sulla Vedretta Mandrone e salita al rifugio;

5° giorno: Discesa sulla V. Mandrone e salita al P. Venezia 3285 m. Discesa per la Vedretta del Pisgana e Val Narcanello a Ponte di Legno 1285 m.

 

Presanella 3558 m

SALITA DALLA NORD

Il versante Nord della Presanella. A sinistra della cima la parete Nord e a destra il Seracco Pensile.

1° giorno: Ritrovo a Vermiglio e salita al Rifugio Denza 2298 m per la Val Stavel;

2° giorno: Salita alla Presanela 3556 m e discesa al rifugio e a Vermiglio.

SALITA DALLA NORMALE

1° giorno: si arriva in auto fino a circa 2000 m per poi iniziare a salire per circa un'ora, su sentiero fino a raggiungere il  Rifugio "G. Segantini 2371 m.

2° giorno: dal rifugio, inizialmente per sentiero poi per morena e ghiacciaio alla Bocchetta di Monte nero. Scala ferrata in discesa e risalita al punto critico della salita... in circa quattro ore di cammino si raggiungerà la Cima Presanella, il punto più alto del Gruppo.

Presanella vista da Est nelle vicinanze del Rif. Segantini.

I percorsi qui descritti sono scelti fra i più interessanti e famosi ma si svolgono talvolta su ghiacciaio o su sentieri attrezzati. Essi comportano pertanto l'accompagnamento di una Guida alpina oppure una buona esperienza alpinistica nonché la perfetta conoscenza delle manovre di corda da effettuarsi su ghiacciaio (modo corretto di legarsi in cordata e manovre di recupero da crepaccio) e l'uso dell'attrezzatura necessaria sulle vie ferrate. La Guida alpina, oltre a garantire la sicurezza dei partecipanti, svolge anche una funzione d'insegnamento delle tecniche e dei comportamenti volti ad affrontare i pericoli che la montagna può talvolta presentare.

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Per informazioni

GUIDA ALPINA MAESTRO d’ALPINISMO

Omar Oprandi

 

0464. 541319 - 339.8332422

 

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