MANOWAR…L’inizio della leggenda.

Tutto ha avuto inizio quando John “Dawk” Stillwell, che diventerà una figura molto importante nella storia dei Manowar, viene assunto dai Black Sabbath come tecnico del suono e decide a sua volta di chiamare l’amico Joey DeMaio come aiutante per quel che riguarda il basso e gli effetti pirotecnici. Il gruppo di supporto dei Sabbath durante l’”Heaven and Hell tour” sono i francesi Shakin’ Street dove milita l’ex chitarrista dei Dictators Ross the Boss. Parlando con l’allora cantante dei Black Sabbath, il grande Ronnie James Dio, Ross confessa di non trovarsi affatto bene con il suo gruppo e Ronnie, dopo aver visto suonare Joey durante i soundcheck, gli consiglia di provare a parlare con il loro roadie addetto al basso. L’incontro avviene nel backstage della Newcastle City Hall, dove i due si rendono subito conto di avere le idee molto simili in ambito musicale e, da quel momento, i due iniziano a suonare insieme nei camerini durante gli spettacoli dei Black Sabbath, rendendosi subito conto che tra loro c’è un feeling speciale. Rientrati in patria Joey si trasferisce nella casa di Ross a Mount Vermont, New York, dove iniziano a preparare le prime canzoni e a prendere i primi contatti con le case discografiche, soprattutto con la Liberty/EMI. Arriva così il momento di trovare un cantante, riguardo a questo Joey non ha dubbi: Eric Adams. I due si conoscono dai tempi della scuola ed hanno già suonato insieme in molti gruppi, senza poi contare il singolo inciso da Eric a soli 9 anni con una band chiamata “The Kidz”.
Eric accetta molto volentieri la chiamata di Joey. Per il ruolo di batterista viene chiamato Karl Kennedy e iniziano a prendere forma le prime songs. Nel 1981 esce il primo demo della band, registrato soprattutto per quelli della Liberty, contenente 2 canzoni: “Battle Hymns” e “Shell Shock”. Kennedy esce dalla band e Joe Foglia, colui che diventerà l’ingegnere del suono su “Battle Hymns”, consiglia alla band di provare Donnie Hamzik un batterista molto conosciuto in Florida. Prima dell’audizione viene spedita una cassetta a Donnie per imparare le parti di batteria e quindi Joey e Ross volano in Florida per testare le qualità del drummer. Prima di iniziare a suonare Donnie comunica ai due di non aver imparato le parti così come registrate sulla cassetta, ma di averle riscritte, Joey e Ross rimangono molto colpiti dal modo di suonare di Donnie, che diviene immediatamente membro dei Manowar.

 

DISCOGRAFIA

BATTLE HYMNS 1982

INTO GLORY RIDE 1983

HAIL TO ENGLAND 1984

SIGN OF THE HAMMER 1984

KINGS OF METAL 1988

THE TRIUMPH OF STEEL 1992

LOUDER THAN HELL 1996

WARRIOR OF THE WORLD 2002

Battle Hymns

Nel novembre del 1981 la band si trasferisce a Ft. Lauderdale, Florida con l’intenzione di iniziare le registrazione a dicembre, ma un dirigente della Liberty dice al gruppo di aspettare, visto che il loro allineamento astrologico non è quello giusto. La casa discografica mette a disposizione dei Manowar una grande casa con piscina, sala prove e tutte le comodità possibili e gruppo inizia subito a suonare, rafforzandosi ogni giorno di più.
La casa viene usata anche per dei giganteschi party a base di birra, musica e soprattutto belle ragazze, tanto da essere ribattezzata “Animal House. Dopo tutto il tempo speso a provare la band entra nei Criteria Recordings Studios perfettamente rodata. Si capisce subito quella che sarà una delle caratteristiche principali dei Manowar: la ricerca delle migliori tecnologie di registrazione. Il primo problema da affrontare per la band riguarda la parte parlata di “Dark Avenger” che richiede un tipo di voce molto bassa; il problema viene risolto dal manager della band, Bob Aucoin, che, tra l’incredulità del gruppo, riesce a contattare addirittura il grande Orson Wells. La band incontra Wells a New York e, tra lo stupore generale, fa i complimenti a Joey per quello che ha scritto e non solo registra la sua voce per “Dark Avenger”, ma anche per “Defender” e l’intro per i live show dei Manowar. La band parte quindi per un tour di spalla a Ted Nugent e Pat Travers, ma viene cacciata quasi subito; la potenza dei Manowar rischia di oscurare i gruppi principali. Dopo quello che è successo con Nugent nessun gruppo vuole i Manowar come gruppo spalla, così i quattro sono costretti a organizzarsi un mini tour da soli; anche qui i problemi non mancano, molti locali non fanno suonare la band per via dei volumi pazzeschi che è solita usare. Intanto in Europa,e soprattutto in Germania ed Inghilterra, i Manowar stanno diventando uno dei gruppi più amati dai kids grazie anche all’immagine epica che li accompagna. La band aumenta la sua fama di gruppo “pericoloso” grazie alle dichiarazioni dei suoi componenti, che affermano (giustamente) che i Manowar sono i veri Kings of Metal dichiarando guerra al falso metallo. Donnie Hamzik lascia la band, preferendo dedicarsi alla più lucrosa attività di session man, e viene sostituito da Scott Columbus. Scott è un operaio che lavora in fonderia che viene consigliato alla band da amici, dopo una breve conversazione telefonica con Joey che lo invita a fare un provino. La band è impressionata dallo stile potente di Scott che diventa subito un membro della famiglia.

Into Glory Ride

Dopo l’uscita e le seguenti date la band decide di separarsi dalla Liberty Records a causa della scarsa attenzione dell’etichetta nei confronti della band e firma per la Music for Nation. L’etichetta, che sarebbe poi diventata una delle più importanti nel panorama metal, è solo agli inizi e mette a disposizione dei Manowar solo 6000 $ per le registrazioni del disco ma , grazie all’aiuto del mago dell’elettronica John “Dawk” Stillwell, il gruppo registra “Into Glory Ride”. L’intenzione del gruppo è quella di fare un semplice demo ma, dopo aver sentito il risultato finale decidono di pubblicare il disco. Durante le session di registrazione i Manowar incidono anche “Defender”, che esce come singolo nel 1983, sarà purtroppo l’ultima registrazione di Orson Wells per i Manowar. Negli Stati Uniti la band firma per la neonata Megaforce di John Zazula un contratto con il proprio sangue e “Into Glory Ride” è il primo disco che esce per questa nuova etichetta. Con il nuovo disco il nome dei Manowar in Europa diventa ancora più famoso, la band riesce ad organizzare un tour in Inghilterra, dove c’è lo zoccolo duro dei fans, di ben 27 date. Purtroppo la sera prima della partenza per il Regno Unito la band riceve la chiamata del promoter del tour che informa la band che sua sorella è morta in un incidente stradale, il tour viene cancellato. La band registra il suo primo video clip: Gloves of Metal

Hail to England

Il successo riscosso da “Into Glory Ride” in Inghilterra è notevole e, complice anche l’annullamento del tour, la band decide di dedicare il nuovo album ai fans inglesi, nasce “Hail to England”. La M.F.N dà alla band 15000$ per le registrazioni, e i Manowar decidono di usare questi soldi per registrare addirittura 2 album. La band vola in Canada e si affida al produttore Jack Richardson. Prima di poter finalmente partire per il tour Inglese la band suona un paio di show negli Stati Uniti, dove il gruppo è senza contratto; per recuperare il disco i fans americani sono obbligati a comprarlo d’importazione. La band arriva in Inghilterra e affitta una casa a Birmingham, anche qui i Manowar si fanno riconoscere per la loro indole donnaiola. Il primo show dei Manowar in terra d’Albione è alla St. Alban’s Hall di Londra. Nel bill del concerto ci sono anche i Mercyful Fate, molto famosi in in quel periodo, che vengono però relegati al ruolo di opening act grazie alle pressioni dei fans e della stampa. Allo show sono presenti dei dirigenti della Virgin Records che propongono un contratto ai Manowar.

Sign of the Hammer

Finito il tour inglese la band torna in patria e, viste le richieste della nuova etichetta, la Ten Records, torna in studio per registrare una nuova canzone da aggiungere al materiale già pronto; la nuova canzone diventa la title track del nuovo album “Sign of the Hammer”. In 12 mesi i Manowar hanno registrato 2 album ed ora si preparano a partire per il secondo tour. Esce anche il singolo “All Men Play on 10”. La band gira in lungo e in largo suonando ovunque ce ne sia la possibilità, intanto iniziano a sorgere dei problemi con la loro etichetta.

Fighting the World

I Manowar firmano con l’Atlantic Records e, tre anni dopo Sign of the Hammer; registrano il nuovo album: Fighting the World. La band include sull’album una nuova versione di “Defender” in memoria dell’amico Orson Wells. L’Atlantic fa un gran lavoro di promozione e la band fa il grande salto di qualità, diffondendo il verbo del True Metal in tutto il mondo. I fans in Inghilterra iniziano ad abbandonare il gruppo, peferendo seguire gli stupidi trend imposti da MTV, ma nel resto d’Europa, e soprattutto in Germania, la crescita dei Manowar è impressionate e intere legioni di fans accorrono a vederli durante il tour Europeo. La band registra un altro video, “Blow Your Speakers”. Finalmente il gruppo ha trovato un’etichetta in grado di poter distribuire i loro album in tutto il mondo, e i risultati si vedono. Intanto la stampa musicale continua a parlare male del gruppo o, nel migliore dei casi, ad ignorarli, mentre i kids li amano sempre di più. Da questo disco i Manowar faranno uscire il singolo “Blow your Speakers”

Kings of Metal

Nel 1988 esce uno dei dischi più amati in assoluto dai kids: Kings of Metal. Con questo disco il gruppo si attira le critiche più assurde, quelle delle femministe per la canzone “Pleasure Slave” e quelle di molte persone che li accusano di nazismo per una frase del testo di “Blood of the Kings” che recita “Back to the Glory of Germany”; la band spiega che questa frase non vuole essere inneggiante al nazismo, problema che in America è molto meno sentito che in Europa, ma vuole semplicemente essere un omaggio ai fans tedeschi dei Manowar, ormai i più numerosi. I Manowar fanno uscire anche un EP intitolato “Kings of Metal ep” che oltre alla title track e a “Pleasure Slave” contiene un altro omaggio ai fans tedeschi “Herz aus Sthal”, ovvero la versione cantata in tedesco della grandissima “Heart of Steel”. La band inizia un tour estenuante che li porta a suonare in tutti gli angoli del mondo. A metà del tour Ross the Boss annuncia la sua decisione di lasciare la band, scelta motivata col fatto che il chitarrista è stanco dei lunghi ed estenuanti tour intrapresi dalla band e dalla volontà di dedicarsi a progetti musicali diversi, più orientati verso il Rock/Blues. Ross tenterà la strada del successo con vari gruppi tra cui i Pack, I Manitoba’s Wild Kingdom, con cui pubblicherà un album nel 1990, e gli Heyday, con cui farà un solo demo destinato prevalentemente alla stampa, prima di dedicarsi completamente alla famiglia. Il suo sostituto risponde al nome di David “Death Dealer” Shankle, scelto tra più di 150 candidati. Finito il lunghissimo tour di supporto a “Kings of Metal” iniziano i primi screzi tra i Manowar e l’Atlantic. Nel 1990 si abbatte un'altra tegola sul gruppo, Scott Columbus è costretto a lasciare la band a causa delle condizioni di suo figlio, malato di leucemia. E’ lo stesso Scott a consigliare come suo sostituto Rhino, un ragazzo di origine pellerossa dotato di una tecnica e di una velocità che si adattano perfettamente allo stile dei Manowar. Il cambio dietro le pelli sarà sancito da un rogo, dove il nuovo venuto riceve la “Drums of Doom” da Scott e brucia la sua vecchia batteria.

The Trimph of Steel

E’ il 1992 quando, una volta finito il circo giunge che ha infestato la scena per un paio d’anni, i Manowar registrano il primo (che sarà poi l’unico) disco con la nuova formazione. Triumph of Steel ripresenta i Manowar al pubblico al massimo della forma, stupendo tutti con una canzone di addirittura 28 minuti: “Achilles, Agony and Ecstasy in Eight Parts”. La band parte nuovamente in tour, e come al solito le critiche di certa stampa “specializzata” piovono addosso alla band. Questa volta il bersaglio della critica è la suite presente sull’album; sono in molti a dire che il gruppo non è in grado di riproporla dal vivo. Il tour è estenuante e dura più di due anni, la band viene due volte in Europa e, nel tour del 1994, ripropone per intero “Achilles” dimostrando a tutti che la band è in grado di riproporre qualsiasi canzone dal vivo, alla faccia dei suoi detrattori. I due nuovi acquisti, in particolare Rhino, riescono nel duro compito di non far rimpiangere i loro illustri predecessori, facendo sì che il tour sia un successo planetario. Il singolo tratto da questo disco è “Metal Warriors”, di cui la band gira anche un video. Il contratto con l’Atlantic è scaduto e la band si guarda bene dal rinnovarlo, preferendo firmare per la Geffen.. La prima uscita per la nuova etichetta è un box set intitolato “The Secret of Steel”, che contiene un videodocumentario sulla storia della band più le ristampe dei due dischi mai stampati negli U.S.A.: “Into Glory Ride” e “Hail to England”. Finito il lunghissimo tour di supporto a “The Triumph of Steel” c’è l’ennesimo rimpasto della formazione. David Shankle la band, per essere sostituito da un ragazzo conosciuto da Joey ad un motoraduno, il suo nome è Karl Logan. Fortunatamente il figlio di Scott è guarito e il baffuto batterista può tornare all’ovile. Rhino lascia il posto a Scott dichiarando che il suo predecessore è il batterista migliore che i Manowar potranno mai avere.

Louder Than Hell

Bisogna aspettare 4 anni ma alla fine, preceduto dal singolo “Return of the Warlord”, esce il nuovo disco: “Louder Than Hell” Nonostante la prolungata assenza dalle scene il pubblico dimostra di non aver dimenticato i Manowar, riservando al gruppo un’accoglienza trionfale in tutte le date del seguente tour. Anche per questo album il tour di supporto si rivela lunghissimo ma pieno di soddisfazione per la band. Purtroppo, a causa dei cambiamenti dei vertici societari, il gruppo inizia ad avere dei problemi anche con la Geffen, ora assorbita dalla Universal Records. Il seguente live album, “Hell on Wheels”, arriva a colmare un vuoto nella discografia dei Manowar, finalmente possiamo sentire tutta la potenza sprigionata nei live show dalla band anche a casa nostra. Uscito come doppio cd/lp, il primo live album dei kings of Metal ci spara in faccia tutte le loro songs più conosciute. Il gruppo lascia la Universal e firma un contratto con la Nuclear Blast in Europa e con la Metal Blade per gli U.S.A. La prima uscita per le nuove etichette è un altro live album: “Hell on Stage”, dove i nostri registrano altri show in Europa e dove la band suona canzoni che non si sentivano più dal vivo da anni. Esce anche una videocassetta/DVD intitolata “Hell on Earth”, che mostra la vita on the road dei Manowar. Escono le ristampe in versione rimasterizzata dei primi 3 album della band.

 

 

 

Warriors of the World

Bisogna aspettare 6 lunghi anni prima di poter avere tra le mani un nuovo album del gruppo, ma nel 2002 esce finalmente ,anche questa volta preceduto da un singolo, intitolato “Warriors of the World United”, la nuova opera della band: “Warriors of the World”. La band ha speso molto tempo per la realizzazione di questo album ma, come spiega Joey, i Manowar non fanno uscire dischi tanto per fare soldi, ogni volta che esce un loro prodotto vogliono essere sicuri che i loro fans spendano bene i loro soldi. Il gruppo ha anche speso molto tempo e molti soldi nella costruzione di uno studio personale, creato apposta per le esigenze della band, e si sente! Joey ha anche creato una sua etichetta personale, la Dream Circle, con lo scopo di produrre band emergenti senza esercitare su di loro pressioni e lasciando liberi i musicisti di esprimersi al meglio. Finalmente la band sembra aver trovato un’etichetta adatta alle proprie esigenze, che dà al gruppo l’importanza che si merita. La band ha promesso che stavolta non passerà molto tempo prima di poter sentire un nuovo disco dei Manowar, l’attesa è già iniziata.