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Dal festival di Tavolara parla l’attrice rivelazione che sbarcherà al Sistina con il musical “Aggiungi un posto a tavola”
Martina Stella: "la mia sfida controcorrente" 

TAVOLARA - L’estate, per una ragazza prodigio, significa anche preparare una sfida. «Fra poche settimane comincerò le prove del musical Aggiungi un posto a tavola», dice Martina Stella. «Devo studiare canto, recitazione, ballo. Sarà dura, ma devo farcela. Ho accettato la proposta di Garinei seguendo il mio istinto, anzi il cuore. Sono salita sul palcoscenico del Sistina per affrontare il provino e ho sentito che sì, era proprio là che dovevo stare...E per questo ho dovuto affrontare discussioni con mia madre, con il mio agente, un po’ con tutti...Ma un’attrice deve fare teatro, deve migliorarsi continuamente. E siccome ho la testa dura, come al solito decido io». 
Eccola, la rivelazione dell’anno. Non ha ancora diciotto anni (li compirà il 28 novembre), è molto bella, alta, imponente. Fuma, indossa jeans a vita bassa come molte coetanee, ha occhi profondi e lungi capelli raccolti a coda di cavallo. Negli ultimi due anni, grazie al successo del film L’ultimo bacio in cui interpretava la ragazzina che fa perdere la testa al trentenne Stefano Accorsi, è stata travolta da un successo di proporzioni kolossal. Ora i giovani si identificano con lei, i fans le chiedono l’autografo, proliferano siti internet in suo onore, le case di gioielli la vogliono come testimonial. E quando in un film c’è il ruolo di una minorenne, siccome lei «buca lo schermo», non c’è regista che non lo offra a Martina Stella, cognome profetico e grinta da vendere, ingenuità da ragazzina e idee chiare da adulta. 
Toscana dell’Impruneta, Martina è una ragazza come tante e al tempo stesso diversa dalle altre. Presto andrà a vivere da sola a Roma, «è una grande responsabilità ma mi sento di affrontarla». E’ in ritardo con la scuola per via del cinema, «ma quest’anno darò la maturità da privatista». Gira l’Italia, tra un set e una conferenza stampa, una festa e un festival: a Tavolara, acclamata dai fans, non ha fatto che rilasciare autografi. Ma sa anche arrossire quando nomima il suo grande amore, il campione di motociclismo Valentino Rossi, «giuro che non mi sono innamorata di lui perchè è una persona famosa, anzi questo fatto mi disturba un po’...e nemmeno perchè è un campione, non ho mai seguito le corse. Lo amo perchè è una bella persona...e difendo questo sentimento parlandone il meno possibile». 
Dopo L’ultimo bacio, Martina ha girato tre film: Amnesia di Salvatores, Un amore perfetto con Cremonini, e Nemmeno un sogno, dell’esordiente Gianluca Greco (uscirà dopo l’estate). Ma il grande appuntamento della giovane attrice è il celebre musical di Garinei & Giovannini, che debutterà in autunno e girerà la Penisola. 
Molte ragazze inseguono il successo facile della tv, lei sceglie il teatro: si sente controcorrente, o fuori moda?

«E’ da quando avevo otto anni che sogno il palcoscenico. Il musical, ora, mi insegnerà moltissimo, mi aiuterà a crescere. La tv mi interessa poco, ho sempre pesnato al teatro. Poi ho avuto la fortuna di cominciare con il cinema, una fortuna immensa». 
Mai tentata di presentarsi a un provino per le Veline?

«No, mai. Non ho nessun diritto di criticare chi vuole diventare Velina, ma io sono diversa. Se avessi quel genere di aspirazioni, non sarei felice, non dormirei la notte». 
Cosa vuole fare da grande?

«Voglio migliorarmi. Fare una bella carriera, il più possibile diversificata. E scelta con il cuore, seguendo le emozioni, non a tavolino». 
Come si difende dalle mille insidie dello spettacolo?

«Come mi sono difesa sempre, anche quando non ero famosa. Sono cresciuta in paese, dove le invidie e le maldicenze sono all’ordine del giorno. E nello spettacolo, non ne vedo poi tante...credo che l’antidoto sia restare se stessi». 
Che qualità si riconosce?

«Penso di sentirmi sempre una del pubblico, una ragazza che è venuta dal basso...Faccio questo lavoro con passione, non credo di essere presuntuosa. So che devo imparare tanto». 
La politica?

«Sono sempre stata di sinistra, a scuola facevo le occupazioni. Trovo che oggi siamo troppo presi da noi stessi per pensare agli altri».l 
La massima soddisfazione?

«Ricevere lettere, e-mail dai giovani. Qualcuno si dice innamorato di me, altri mi ringraziano per le emozioni che riesco a dare. Ma la soddisfazione più grande è aver dimostrato che anche una ragazza di provincia, una che viene dall’Impruneta, può farcela». 

GLORIA SATTA

 da Il Messaggero - 22 luglio 2002
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