Dal festival di Tavolara parla l’attrice rivelazione che sbarcherà
al Sistina con il musical “Aggiungi un posto a tavola”
Martina Stella: "la mia sfida controcorrente" TAVOLARA - L’estate, per una ragazza prodigio, significa anche preparare
una sfida. «Fra poche settimane comincerò le prove del musical
Aggiungi un posto a tavola», dice Martina Stella. «Devo studiare
canto, recitazione, ballo. Sarà dura, ma devo farcela. Ho accettato
la proposta di Garinei seguendo il mio istinto, anzi il cuore. Sono salita
sul palcoscenico del Sistina per affrontare il provino e ho sentito che
sì, era proprio là che dovevo stare...E per questo ho dovuto
affrontare discussioni con mia madre, con il mio agente, un po’ con tutti...Ma
un’attrice deve fare teatro, deve migliorarsi continuamente. E siccome
ho la testa dura, come al solito decido io».
«E’ da quando avevo otto anni che sogno il palcoscenico. Il musical,
ora, mi insegnerà moltissimo, mi aiuterà a crescere. La tv
mi interessa poco, ho sempre pesnato al teatro. Poi ho avuto la fortuna
di cominciare con il cinema, una fortuna immensa».
«No, mai. Non ho nessun diritto di criticare chi vuole diventare
Velina, ma io sono diversa. Se avessi quel genere di aspirazioni, non sarei
felice, non dormirei la notte».
«Voglio migliorarmi. Fare una bella carriera, il più possibile
diversificata. E scelta con il cuore, seguendo le emozioni, non a tavolino».
«Come mi sono difesa sempre, anche quando non ero famosa. Sono
cresciuta in paese, dove le invidie e le maldicenze sono all’ordine del
giorno. E nello spettacolo, non ne vedo poi tante...credo che l’antidoto
sia restare se stessi».
«Penso di sentirmi sempre una del pubblico, una ragazza che è
venuta dal basso...Faccio questo lavoro con passione, non credo di essere
presuntuosa. So che devo imparare tanto».
«Sono sempre stata di sinistra, a scuola facevo le occupazioni.
Trovo che oggi siamo troppo presi da noi stessi per pensare agli altri».l
«Ricevere lettere, e-mail dai giovani. Qualcuno si dice innamorato di me, altri mi ringraziano per le emozioni che riesco a dare. Ma la soddisfazione più grande è aver dimostrato che anche una ragazza di provincia, una che viene dall’Impruneta, può farcela». GLORIA SATTA da Il Messaggero - 22 luglio 2002
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