Un,
due…STELLA
La conturbante Martina Stella che in "L'ultimo bacio" faceva perdere
la testa a Stefano Accorsi, si sdoppia: bionda al fianco di Cesare Cremonini
e mora per Salvatores
BAUDO - CHE LA SA LUNGA SU COME ACCONTENTARE TUTTI -HA LA FISSA DI AVERE
A FIANCO, SUL PALCOSCENICO DELL'ARISTON, UNA BIONDA E UNA BRUNA? Bene,
con lei, come si fa nei supermarket, potrebbe prenderne 2 al prezzo di
una.
Martina Stella, la nuova venere tascabile, la piccola Bardot dell'Impruneta,
come da subito l'hanno soprannominata, dopo aver colpito al cuore non solo
Accorsi in "L'ultimo bacio" in versione biondina, ha infatti pronto già
un replay versione bruna (perché così l'ha voluta Salvatores
in "Amnèsia", forse per stimolare un'amnesia sul look che l'ha resa
famosa).
"Non solo - sfodera, sempre in tema Sanremo, l'assai cliccata bionda
o bruna - offro anche una cosa in più: potrei attrarre un pubblico
di giovani che normalmente non seguono il festival", dice con sicurezza,
smentendo la timidezza di cui parla sovente.
A novembre, il 28, ha compiuto 17 anni e non ne aveva ancora 16 quand'è
finita tra le braccia di Accorsi. E ne è passata di acqua sotto
i ponti: altri tre film.
Con molte scene piccanti?
"No, non più della prima".
Mai nessun imbarazzo sul set?
"All'inizio un po' di agitazione ce l'hai sempre, per fortuna ho incontrato
grandi professionisti, ma molto alla mano con cui mi sono trovata bene.
Quello che finora mi ha più imbarazzato è stato ballare su
un cubo vestita di rosso nel film con Cremonini: mi vergognavo un po' a
fare la vamp davanti a tutta quella gente".
Chi sei in "Amnèsia"?
"Una ragazza che ha sofferto perché ha vissuto in collegio lontana
dai suoi. Quando va a Ibiza per trovare suo padre si rende conto che per
lei è uno sconosciuto. Non riesce ad aver contatti se non contrastati
e all'inizio può sembrare antipatica, isterica, perché è
una che soffre. E la capisco: anch'io non ho avuto facili rapporti con
mio padre".
Che tipo è babbo Abatantuono?
"Simpaticissimo".
E' curioso che nel giro di un anno sia diventato il padre cinematografico
di due "scoperte" di Muccino: tu e Giulia Steigerwalt.
"Davvero buffo, non ci avevo proprio pensato".
Cos'è arrivato subito dopo "L'ultimo bacio"?
"Nemmeno in un sogno" di Gianluca Greco. Un film un po' surreale in
cui sono Valentina, una ragazza della mia età che sta con un uomo
d'affari con cui va in vacanza in Puglia in un villaggio dove incontra
Andrea Prodan, un coetaneo che le farà capire i veri valori della
vita: l'amicizia e l'amore. Poi ho girato "Un amore perfetto" di Valerio
Andrei a Milano Marittima dove mi sono divertita un sacco. Prima di tutto
perché eravamo tutti giovani, io sono Laura la ragazza di Cesare
Cremonini, vivo da sola e sono abituata ad arrangiarmi. E m'innamoro di
questo tipo affascinante molto aperto, intelligente. Com'è davvero
lui. Però abbiamo una visione diversa dell'amore. Laura in un uomo
cerca sicurezza".
E tu?
"Io no, la cerco in me. Anche se sono convinta che a volte l'insicurezza
può essere un pregio".
Sono cambiati i tuoi rapporti con i coetanei da quando sei una star
non solo di cognome?
"Con i miei amici per niente".
Sicura che non sono un po' invidiosi?
"Anche se forse ci sono abituata. Non perché sono carina: di
ragazze più belle di me ce ne sono un bel po' dalle mie parti. Ma
perché ho sempre avuto il coraggio di sfidarmi. Il vero cambiamento
è stato fare un lavoro che mi piace moltissimo, che mi permette
di viaggiare, conoscere".
E con la scuola?
"Per ora mi hanno bocciata: dovrò mettermi in pari. Ma voglio
anche studiare inglese, dizione, recitazione…".
Ti inseguono per strada?
"Ora che sono mora meno".
La tua attrice preferita?
"Jessica Lange in "Frances".
Tra le italiane?
"Neri, Rocca, Buy, Giovanna Mezzogiorno".
Ti aspettavi un successo del genere?
"Macchè. Non ero neanche sicura che il film di Muccino uscisse
a Firenze e lo vedesse la mia mamma".
Che carattere hai?
"Sono un po' complicata, insicura, ma sono anche combattiva, vivace,
casinara. E sincera."
Hai mai creato problemi a casa tua?
"Altro che! Facevo lotte politiche, occupazioni a scuola, manifestazioni.
Ne ho combinate di tutti i colori".
Cosa ne pensi delle proteste contro la Moratti?
"Che fanno bene. Sono con i ragazzi che la contestano".
Meglio un regista o un professore?
"Io ho incontrato in prevalenza professori bigotti, sorpassati e nozionisti
con cui non sono riuscita mai a comunicare. Perciò, per quel che
mi riguarda, meglio i registi. Anche se è chiaro che la scuola è
importante e non posso negare che mi manchi molto".
Marina Pertile
da FilmTv - 22 gennaio 2002
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