L'INTERVISTA - L'attrice Martina Stella
«Vorrei tanto smettere, ma senza sono insicura»
ROMA
- Martina Stella, 17 anni, madonna fiorentina, bionda e botticelliana,
lanciata da Gabriele Muccino nel suo Ultimo bacio , protagonista di Amnesia
, il film in uscita di Gabriele Salvatores, non è proprio una tabaccona,
ma alle sue dieci, dodici sigarette al giorno non riesce a rinunciare.
«Voglio smettere, voglio smettere - ripete -. Sono una fumatrice
pentita, ho paura di tutte quelle malattie che se vai avanti la percentuale
di rischio aumenta del 20 per cento, poi del trenta e ancora peggio. La
mia mamma dice che se non smetto mi porta all’ospedale a vedere quelli
che si devono operare perché non hanno smesso in tempo».
Ma se ha tanta paura, perché ha cominciato?
«Non per fare la ganza. Anche se è vero che a scuola,
quando sei una pischella, per fare gruppo, ti dai un tono con la sigaretta
accesa tra le dita. Ma è una cosa da bambini piccoli, appena crescono
quelli intelligenti si fanno scafati, non si atteggiano, non hanno bisogno,
insomma smettono».
Lei non è intelligente?
«Il mio problema è un altro. Io fumo perché sono
insicura. Fumare mi fa schifo, mi fa sentire dipendente, all’inizio neanche
mi piaceva. Però, quando la sera esci e vai per locali, senza la
sigaretta sei disarmata. Quando sei in mezzo alla gente che ti osserva,
quando devi essere spiritosa, o devi affrontare una conferenza stampa o
aspetti sul set che venga il tuo turno e non sai come riempire i buchi,
come darti una calmata. In quei casi ti attacchi alla sigaretta. Quando
invece torni a casa, a Firenze, e stai coi tuoi veri amici, con la famiglia,
quando non devi fare passerella, allora ti accorgi che non fumi e stai
benissimo».
Secondo lei, perché a fumare di più sono le ragazze?
«Stessa risposta: sono insicure. Pure i ragazzi lo sono, abbiamo
un sacco di problemi, ma noi in più dobbiamo essere belle, come
quelle che si vedono negli spot e sui giornali. Una volta si pensava soltanto
al matrimonio, adesso devi studiare, farti strada nel lavoro ma non basta,
devi anche metterti in competizione con questi modelli irraggiungibili
imposti dai media».
Se lo dice lei, che sta uscendo contemporaneamente con tre film,
cosa devono dire le altre?
«Appunto. Ma quello che si vede sullo schermo e sulle riviste
non è la verità, c’è sempre il trucco. Io non sono
così bella. Anzi, certe volte mi sento bruttina».
Ha detto che vuole smettere. Che metodo usa?
«Le conto, a metà pacchetto entro in allarme rosso. Anzi
adesso non lo compro più il pacchetto, fumo a sbafo. La prima la
chiedi in scioltezza, la seconda e la terza pure, ma più vai avanti
a scroccare più ti pesa. Questo è un buon metodo, frena la
domanda. Poi dovrei fare sport, uno dovrebbe stroncarsi di stanchezza,
hai notato che quando ti prendi l’influenza smetti di fumare? Quando il
tuo fisico va in riserva si difende. Però non ne faccio molto, di
sport, sono un po’ pigra. Non so che dire. Tutte queste domande. Adesso
mi accendo una sigaretta».
Claudio Lazzaro
dal Corriere della Sera - 16 febbraio 2002
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