Note tecniche:
Da fine giugno ho iniziato a correre quasi tutte le sere. Poco, circa 17 minuti a sera su un percorso fisso, ma utile per fare un po' di resistenza e soprattutto per verificare che le scarpe non mi diano noia.
So che sarà un pellegrinaggio e non una competizione sportiva, quindi non miro a chissà che allenamento.
So però per esperienza che una buona forma fisica, che mi permette di camminare senza soffrire uno sforzo eccessivo, mi permetterà di godermi il paesaggio, di apprezzare la fatica e la stanchezza, di fare un pellegrinaggio più sentito e meno sofferto.
Per esperienza mia so che l'allenamento non comporta una mancanza di fatica, ma consente di sopportarla, di procedere sentendo la fatica come parte del viaggio senza soccomberle.
Sono certo che queste corsette mi sono servite molto.
In tutti i paesi, tranne pochi, piccolissimi, esiste un rifugio.
In quasi tutti c'è almeno un distributore automatico( funzionante!) di bevande fredde ( manca in quelli vicini alle colline pirenaiche).
In quasi tutti esiste almeno un negozio alimentari con tutto il necessario per pranzare molto bene.
Portarsi un costume da bagno ( e ciabatte di gomma...) per evitare piccoli problemi nelle docce, come l'assenza delle porte. Non si sa mai...
Durante ogni tappa si incontrano delle fontanelle, con acqua spesso clorata. Per evitare intolleranze o far fronte alle tappe lunghe ed assolate ho portato con me 2 bottiglie di plastica da ½ litro. Non mi è capitato di esaurirne neppure una, nemmeno nella meséta assolata. Però occupano poco, e non si sa mai...
La spesa totale della parte logistica del viaggio ( cioè escludendo le mie cose, tipo souvenir e cartoline) è stata 270 euro, comprendendo quindi noleggio furgone, gasolio, autostrade, pagamento o offerta ai rifugi e tutti i pranzi "al sacco" di mezzogiorno.
Per pelli sensibili
non dimenticarsi una buona crema solare, anche se non dura tutto il giorno.
Il mio zaino, compreso il sacco a pelo, pesava 12.5 Kg, viveri esclusi.
Un po' di più all'inizio, con tre panini e due pesche da mangiare al sacco.
Un po' di più alla fine, visti i sassi ed i souvenir ( ho recuperato molti sassolini belli per la mia collezione, caricandomi ancora un po'...).
Un 1.5 Kg in più di carico sono da imputare alla strumentazione fotografica ( corpo reflex, due obiettivi da 4 etti ciascuno, duplicatore e treppiede...), ma questo era in un marsupio in vita ed a tracolla.
Lo zaino era così organizzato:
-denaro, documenti, modulo E111 ( sanitario);
-una tuta;
-sacco a pelo;
-4 magliette ( più quella disegnata), tre pantaloni corti, biancheria e calze per 4;
-costume da bagno, ciabatte ed un salviettone per la doccia;
-borsetta con sapone, rasoio, forbicine, pettine, specchietto, dentifricio e spazzolino;
-valigetta di pronto soccorso integrata delle cose mancanti;
-la torcia rossa ( non infastidisce chi vuole dormire);
-macchina fotografica, 28mm, 135mm, duplicatore, treppiede, marsupio, 4 rulli da 36 pose, due da 24 più il 24 già in macchina;
-borsette di plastica che
non scricchiolino, fazzoletti di carta e di tela, caramelle a volontà;
-Due bottiglie da ½ litro;
-carta igienica;
-occhiali da sole, cappello e bandana belli ampi;
-la bandiera;
-3 panini, formaggio, due pesche, 3 stecche di cioccolata per il primo pranzo e successivi usi;
-il sasso;
Grazie alla possibilità di lavarmi i vestiti strada facendo, ho usato solo due magliette, calzoni corti, biancheria e calze.
Tutti i rifugi hanno prese per alimentare i tanto usati cellulari.
Il telefono fisso consente 3 minuti di conversazione con 1 euro. Si sono così convertiti molti cellularisti al fisso per chiamare casa, visti i costi del mobile...