Il Muraglione
(Visto con gli occhi di un pilota)
- "Ci sono, ho da poco lasciato sulla destra il borgo di Castrocaro Terme. L'ho visto appena con la coda dell'occhio dovendo fare attenzione ai numerosi incroci a raso incontrati in quest'ultimo tratto affrontato in quarta piena. Adesso si scollina, una corta discesa, tolgo gas prima di imboccare il piccolo viadotto verso destra e poi di nuovo giù tutto. La strada si allarga e c'è un rettilineo. Quinta. Solo la lieve salita impedisce al motore di tirare fulmineamente come al solito tutti i giri per poi inserire la sesta. Curva a sinistra, ops...un incrocio a raso, fortuna che non veniva nessuno! Ma quanto sarà il limite...70? Riops...un altro incrocio a raso, forse è per questo che il limite è così basso su una strada tanto larga e scorrevole. Se un automobilista della domenica dovesse immettersi davanti a me a questa velocità...beh, perlomeno non soffrirei. Torniamo a concentrarci. Pare che in fondo a questa lieve salita la carreggiata si restringa. Che faccio? Beh! In caso di dubbio...gas! C...o in effetti si stringe, si stringeee, si stringeeeeee. Fiuu! E' andata bene. Che staccata, e che piega! Di nuovo gas. Sono di seconda in discesa, terza, curva cieca a destra, un bel piegone e ...vaffan... un cimitero! Ma qui si vuole portare iazza?
Certo che è splendido questo misto da terza, belle curve dolci e bell'asfalto. Una discesa ripida, in fondo vedo che la strada svolta a destra ma cos'è...un ponte? Non proprio, sto entrando in un paese ed è una tratta sopraelevata. Staccatona, seconda, curva a sinistra e poi a destra tutto in discesa e subito di nuovo a sinistra. Sono in mezzo a Dovadola. Rallento molto, se c'è una cosa che non sopporto è la nomea che ci viene affibbiata a causa di quelli che vanno come pazzi in mezzo ai centri abitati, atto che tra l'altro provoca anche azioni persecutorie nei nostri confronti da parte delle forze dell'ordine. In paese è pericoloso, qualcuno potrebbe attraversare la strada all'improvviso, bisogna andare piano. Sono proprio un bravo ragazzo...o no? Non è male Dovadola, dopo una curva a destra si passa sotto un antico ponte con mattoni a vista e si entra in un lungo viale alberato. OK, vedo la fine del paese...gas! Scalo in seconda, la moto si impenna in salita, piego a sinistra, sono con il ginocchio a terra. Bello qui, di nuovo solo in mezzo ad una verdissima vegetazione. Ah già, è primavera. Le curve a sinistra presentano tutte un'ottima visibilità e posso fare ciò che voglio, quelle a destra invece sono cieche ma io faccio lo stesso quello che voglioooooooo, frena, frenaaa, frenaaaaaa. Diamine, l'U.C.C., l'Uomo Col Cappello. Il nemico numero due del motociclista, dopo le forze dell'ordine naturalmente. Si nasconde dietro le curve cieche con la sua Panda e va talmente piano che è sempre lì ad aspettarti. Uff! Di nuovo gas, non mi spavento per così poco io e poi ho un controllo del mezzo tale che di U.C.C. potrei schivarne anche due per volta. Certo che per fortuna nell'altra corsia non veniva nessuno.
Seconda, terza. Questa parrebbe essere la marcia ideale per questo tratto di misto. Non così corta da metterti in difficoltà nel dosare il gas all'uscita dalle curve ma sufficiente a mantenere il motore ad un regime che di permetta di fiondarti da una piega all'altra.
Un altro cartello di località. Cas...Casone, Casanova...boh! Non sono riuscito a leggere. Ad ogni modo non pare neppure un paese e lo passo al volo. Di nuovo un bel rettilineo. Tiro tutta la terza e inserisco la quarta. Sono in carena. Non faccio neppure in tempo a respirare che devo pensare alla staccata. C'è un ponte a sinistra. Ah, il Ponte Ginestri (così chiamato dal nome del vicino mobilificio).
Uscita dal "Ponte Ginestri" |
Me ne avevano parlato. Staccatona allo spasimo, sono un pelo lungo. Ritardo la corda e faccio bene perché l'entrata del ponte, molto stretto, chiude la curva repentinamente. Sfioro il muro di mattoni con le ruote. Per fortuna mi avevano parlato di questa sua caratteristica in entrata e che è molto più facile percorrerlo andando verso Forlì in modo da godere appieno di quanto allarga la strada in uscita.
Grandioso questo saliscendi dopo il ponte, è ricco di curve, peccato che questa volta siano cieche quelle verso sinistra. Me le mangio in un istante. Di nuovo un paese, Rocca San Casciano. Rallento come al solito. Faccio bene, ci sono i caramba ma non passo indenne. Avevano sentito la mia moto ululare anche a distanza. D'altronde soffocarla dentro un silenziatore omologato non sarebbe un delitto? Per fortuna non potevano vedermi e grazie al fatto che andavo molto piano dopo un pò di storie mi lasciano andare, non prima di aver risposto affermativamente alla domanda se le saponette le consumo solo in pista (naturalmente ho mentito, in realtà le consumo anche sotto la doccia. Ha, ha!).
Riprendo la strada piano piano ma per poco. Da qui è tutto un susseguirsi di curve di ogni tipo, a volte senza soluzione di continuità e senza un attimo di respiro, altre intervallate da rettilinei più o meno brevi. Passo altri paesi: Portico di Romagna e poi Bocconi, dove trovo una nuova pattuglia ma senza problemi e S.Benedetto in Alpe dove sulla destra leggo un'indicazione per la famosa cascata di Acquacheta (mi hanno detto che vi si giunge in 1 ora di trekking facile e che vale veramente la pena). L'asfalto è sempre in buone condizioni e solo in alcuni punti pare un pò liscio.
Alcuni chilometri dopo S.Benedetto inizia un bel tratto da percorrere tutto in seconda con curve strette e ravvicinate tanto da sentirsi catapultato dall'una all'altra. Il fondo è perfetto e in qualche frangente fatico a mantenere l'avantreno a contatto col suolo. Purtroppo dura poco poichè presto è proprio l'asfalto a tradire divenendo sporco e con del brecciolino.
Mi attende oramai l'ultima parte, 4-5 secchi tornanti da prima. Di bello qui rimane il panorama. Sono arrivato, scorgo il muro alto circa 4 metri che separa in due la carreggiata in cima al passo e al pari vedo orde di appassionati...forse 200-300 motociclette parcheggiate in ogni dove. Come me sono venuti qui, chi per mostrare la special, chi per correre, chi a fare quattro chiacchere al bar.
Bene, adesso un buon caffé...ma...un momento! Come sarà l'altro versante del Muraglione, quello a scendere verso Firenze? GAS....!
Robroy
Il Passo |
Una special su base Monster |
Ed ora una rivisitazione in chiave ironica che un simpatico lettore ci ha inviato
"Ci sono, ho da poco lasciato sulla destra il borgo di
Castrocaro Terme. L'ho visto appena con la coda dell'occhio dovendo fare attenzione ai numerosi incroci
a raso incontrati in quest'ultimo tratto affrontato in quarta piena (che in km/h
vuol dire?140 o 150? Ottima media in prossimità di incroci! ). Adesso si scollina, una corta
discesa, tolgo gas prima di imboccare il piccolo viadotto verso destra e poi di nuovo giù tutto. La
strada si allarga e c'è un rettilineo. Quinta. Solo la lieve salita impedisce al motore di
tirare fulmineamente come al solito tutti i giri per poi inserire la sesta. Curva a sinistra, ops...un
incrocio a raso, fortuna che non veniva nessuno!, (già…non è venuto nessuno,
ma è già successo in passato che qualcuno sia venuto e sai come è finita?) Ma quanto sarà il
limite...70? (io credo che il minimo sia sapere il limite di velocità sulla
strada che stiamo percorrendo, chiedo troppo?) Riops...un altro incrocio a raso, forse è per
questo che il limite è così basso su una strada tanto larga e scorrevole. Se un automobilista della
domenica (ma sei fuori? Guarda che fino ad ora l’unico vero pericolo della
strada sei stato tu!) dovesse immettersi davanti a me a
questa velocità... (le mutande te le sporcheresti di sicuro) beh,
perlomeno non soffrirei. (tu, forse lui si, non ci hai pensato vero?)
Torniamo a concentrarci. Pare che in fondo a questa lieve salita la carreggiata si restringa.
Che faccio? Beh! In caso di dubbio...gas! (vai tranquillo, ti ricordo però che
tranquillo è morto inchiappettato) C...o in effetti si stringe, si stringeee, si stringeeeeee.
Fiuu! E' andata bene.(mi auguro che duri) Che staccata, e che
piega! Di nuovo gas. Sono di seconda in discesa, terza, curva cieca a destra, un bel piegone e ...vaffan...
un cimitero! Ma qui si vuole portare iazza? (nessuno ti porta niente, più
che altro te la vai a cercare)
Certo che è splendido questo misto da terza, belle curve dolci e bell'asfalto. Una discesa
ripida, in fondo vedo che la strada svolta a destra ma cos'è...un ponte? Non proprio, sto entrando in
un paese ed è una tratta sopraelevata. Staccatona, seconda, curva a sinistra e poi a destra tutto in
discesa e subito di nuovo a sinistra. Sono in mezzo a Dovadola. Rallento molto, se c'è una cosa
che non sopporto è la nomea che ci viene affibbiata a causa di quelli che vanno come pazzi in mezzo ai centri
abitati, (ma tu sei pazzo?!?!, e fino ad ora cosa hai fatto?) atto che tra
l'altro provoca anche azioni persecutorie nei nostri confronti da parte delle forze dell'ordine. (in galera tutti quanti, altro che azioni persecutorie,….. branco di kamikaze)
In paese è pericoloso, (da bo? chi te la detto) qualcuno potrebbe attraversare la strada all'improvviso, bisogna
andare piano.(non capisco se ci stai prendendo per il culo) Sono
proprio un bravo ragazzo...o no?(ma va a caghe!) Non è male Dovadola,
dopo una curva a destra si passa sotto un antico ponte con mattoni a vista e si entra in un lungo viale
alberato. OK, vedo la fine del paese...gas! (peccato che tu sia ancora in
paese, e il cartello che indica la fine del centro lo vedi a più di un km di distanza) Scalo in
seconda, la moto si impenna in salita, (ottimo, vai cosi) piego a sinistra,
sono con il ginocchio a terra. (sempre meglio) Bello qui, (ringrazia che ci sei arrivato vivo) di nuovo solo in mezzo ad una verdissima
vegetazione. (occhio, anche le valli dell’ Eden sono verdi) Ah già,
è primavera. (ma un calendario non ce l’hai ) Le curve a sinistra
presentano tutte un'ottima visibilità e posso fare ciò che voglio, (non lo fai
mica a casa con tua moglie!) quelle a destra invece sono cieche ma io faccio lo stesso quello che
voglioooooooo, frena, frenaaa, frenaaaaaa. (non ho più parole)
Diamine, l'U.C.C., l'Uomo Col Cappello. Il nemico numero due del motociclista, (ti ricordo che lui potrebbe avere 90anni, e sta andando
comprare il pane per la moglie invalida all’80%; fra l’altro, voglio vedere te a quell’età) dopo le forze dell'ordine naturalmente. Si nasconde dietro le
curve cieche con la sua Panda e va talmente piano (rispetta i limiti che tu...nemmeno
conosci) che è sempre lì ad aspettarti. Uff! Di nuovo gas, non mi spavento per così poco
io ( eroe) e poi ho un controllo del mezzo tale che di U.C.C. potrei
schivarne anche due per volta. (fenomeno, hai mai provato a fare domanda in un
circo) Certo che per fortuna nell'altra corsia non veniva nessuno.
(guarda che può anche non durare sempre, anzi, di solito smette proprio quando meno te lo aspetti)
Seconda, terza. Questa parrebbe essere la marcia ideale per questo tratto di misto. Non così corta da metterti in difficoltà nel dosare il gas all'uscita dalle curve ma sufficiente a mantenere il motore ad un regime che di permetta di fiondarti (questi termini invogliano proprio a venire a fare un giro in moto con te) da una piega all'altra.
Un altro cartello di località. Cas...Casone, Casanova...boh! Non sono riuscito a leggere. (se vai un “pelo” più piano forse……) Ad ogni modo non pare neppure un paese e lo passo al volo. (guarda che era un paese, e come tale dovevi rispettare i 50km/h) Di nuovo un bel rettilineo. Tiro tutta la terza e inserisco la quarta. Sono in carena. (?????ne deduco che tua moglie non ci sia, se no col cazzo che ti mettevi in carena) Non faccio neppure in tempo a respirare (pure in apnea, fai le curve) che devo pensare alla staccata. C'è un ponte a sinistra. Ah, il Ponte Ginestri (così chiamato dal nome del vicino mobilificio). Me ne avevano parlato. Staccatona allo spasimo, sono un pelo lungo. (forse questa è la volta buona, vai vai che ci siamo) Ritardo la corda e faccio bene perché l'entrata del ponte, molto stretto, chiude la curva repentinamente. Sfioro il muro di mattoni con le ruote. (il solito culo, sarà per la prossima) Per fortuna mi avevano parlato di questa sua caratteristica in entrata e che è molto più facile percorrerlo andando verso Forlì in modo da godere appieno di quanto allarga la strada in uscita.
Grandioso questo saliscendi dopo il ponte, è ricco di curve, peccato che questa volta siano cieche quelle verso sinistra. Me le mangio in un istante. (vai pure, dai dai) Di nuovo un paese, Rocca San Casciano. Rallento come al solito.(??stai scherzando vero?) Faccio bene, ci sono i caramba ma non passo indenne. (almeno ora un po’ di giustizia) Avevano sentito la mia moto ululare anche a distanza. (ci credo) D'altronde soffocarla dentro un silenziatore omologato non sarebbe un delitto? (ma te ti fai o sei cosi dalla nascita, solo per saperlo) Per fortuna non potevano vedermi e grazie al fatto che andavo molto piano dopo un pò di storie mi lasciano andare, (ma vafff…carabinieri idioti) non prima di aver risposto affermativamente alla domanda se le saponette le consumo solo in pista (naturalmente ho mentito, in realtà le consumo anche sotto la doccia. Ha, ha!). (non ce la faccio più, qualcuno mi dia il cambio, per favore). Riprendo la strada piano piano ma per poco. (vigliacco) Da qui è tutto un susseguirsi di curve di ogni tipo, a volte senza soluzione di continuità e senza un attimo di respiro, altre intervallate da rettilinei più o meno brevi. Passo altri paesi: Portico di Romagna e poi Bocconi, dove trovo una nuova pattuglia ma senza problemi e S.Benedetto in Alpe dove sulla destra leggo (immagini che ci sia scritto Acquacheta, perché ai 200 fai un po’ fatica leggere) un'indicazione per la famosa cascata di Acquacheta (mi hanno detto che vi si giunge in 1 ora di trekking facile e che vale veramente la pena). L'asfalto è sempre in buone condizioni e solo in alcuni punti pare un pò liscio.
Alcuni chilometri dopo S.Benedetto inizia un bel tratto da percorrere tutto in seconda con curve
strette e ravvicinate tanto da sentirsi catapultato dall'una all'altra. (va la che
rallenti) Il fondo è perfetto e in qualche frangente fatico a mantenere l'avantreno a contatto
col suolo. (vola se ce la fai) Purtroppo dura poco poichè presto è
proprio l'asfalto a tradire divenendo sporco e con del brecciolino. (ohh hai
calato adesso, paura di finire per terra èèè, dopo alla moglie chi glielo dice?)
Mi attende oramai l'ultima parte, 4-5 secchi tornanti da prima. (che
sfiga…) Di bello qui rimane il panorama. ( e il fatto di essere
arrivato tutto di un pezzo) Sono arrivato, scorgo il muro
alto circa 4 metri (che non sia il portone del paradiso, oh si!!! Vedo San Pietro
che mi saluta) che separa in due la carreggiata in
cima al passo e al pari vedo orde di appassionati...forse 200-300 motociclette parcheggiate in ogni dove. (calcolando che eravate partiti in 5000 non c’è male) Come me sono
venuti qui, chi per mostrare la special, chi per correre, chi a fare quattro chiacchere al bar. (chi per raccontare degli amici persi lungo le salite, chi per scommettere su quanti
periranno lungo il rientro)
Bene, adesso un buon caffé...ma...un momento! Come sarà l'altro versante del Muraglione, quello a scendere verso Firenze? GAS!" (!!!!!!!!!!!!chissà che non sia la volta buona!!!!!!!!!!!!)