HAUT CORSE
Per la maggior parte degli Italiani il punto di partenza è Bastia, porto di sbarco per le navi provenienti da Livorno. Bastia è una cittadina di origine genovese, di quella Genova delle Repubbliche Marinare. Il suo centro è un susseguirsi di vicoli e stradellini e merita una visita. Peccato che l’essere un così importante riferimento la renda anche caotica e, a quanto pare, pericolosa. Assolutamente d’obbligo trovare per la moto un ricovero sicuro. E’ con una punta di inquietudine che ricordiamo un episodio occorsoci durante la ricerca di un Albergo, quando dopo aver trovato la stanza l’albergatore impallidì nel chiedergli un riparo per la moto e, non possedendolo, ci disse di non considerarsi responsabile di quello che sarebbe potuto accadere parcheggiandola sul marciapiedi di fronte all’entrata.
Dopo aver di conseguenza pernottato fuori città (presso l’affittacamere “Chambres da Jo” nel paesino di Moia al prezzo di 46,5 € per una doppia con bagno, piccola ma pulita in una struttura da poco rinnovata), ci dirigiamo verso nord per il giro del “dito di Corsica”.
Alcune foto tratte lungo il tragitto sul "dito di Corsica" |
Rogliano |
Le strade del dito |
Torre Genovese a Erbalunga
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La spiaggia nera di Marina d'Albo
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Nell’immediato la strada si presenta affascinante per il panorama e per la gustosità nella guida ma prima di giungere in capo al “dito” diviene estremamente tortuosa e sconnessa, tanto da dover preventivare dalle 2,5 alle 3 ore per il tour completo di circa 80 km.
Suggestive sono le immagini della costa irta e scoscesa, che ricordano una terra nordica più che mediterranea e molto emozionante è la visione dall’alto delle spiagge nere di Marina d’Albo e di Nonza, quest’ultima depositaria di scritte di vario genere che i locali si divertono a compiere con sassi e ciottoli chiari. In una pausa ristoratrice presso Nonza incontriamo due giovani centauri teutonici provenienti da Monaco di Baviera in sella alla loro R1 con bagagli al seguito. Vi assicuriamo che guidare una supersportiva per quella stradina litoranea è un vero strazio (la velocità supera raramente i 30 km/h e le sconnessioni provocano continui sobbalzi) e questi due ragazzi ci dimostrano come la passione per la moto possa arrivare a far sopportare qualsiasi scomodità.
Dopo Marina d’Albo il fondo stradale migliora notevolmente, così da farci giungere in un baleno a S.Florent, un paesello vivo e provvisto di un importante porticciolo turistico. In caso di pernottamento consigliamo l’Hotel Maxime, con stanze molto gradevoli al prezzo di 60 Euro compreso il garage per la moto, praticamente in centro e consigliato dalla Guida Routard 2001.
E’ opportuno precisare che chi non desidera effettuare il giro del “dito di corsica”, può comunque godere di uno splendido panorama percorrendo la strada che da Bastia porta direttamente a S.Florent.
Desert des Agriates |
Il tragitto prosegue verso ovest, per una strada nuovamente contorta e “gibbosa” (ma migliore di quella del “dito”) che rappresenta il confine meridionale del “Desert des Agriates”, famosa zona desertica munita di tanto in tanto di vie sterrate che portano in una quindicina di chilometri fino a spiagge del tutto incontaminate (famosissime quelle di Saleccia e di Loto, raggiungibili anche con escursioni in barca partendo da S.Florent), assolutamente da non perdere se si dispone del giusto mezzo per raggiungerle (un’agile enduro senza passeggero). Un’unica precauzione: fate attenzione a che non vi accada nulla perché, fatto salvo il sentiero per Saleccia, sarete del tutto soli. Al termine del deserto vale
Riserva di Ostriconi (Anse de Perajola) |
sicuramente una sosta la Riserva Naturale di Ostriconi, ove sfocia l’omonimo fiume. La vista dall’alto è affascinante e non ruba più di qualche minuto. Per raggiungerla basta seguire l’indicazione posta sulla statale.
Proseguiamo in direzione di Calvi incontrando un’altra zona molto caratteristica: la Balagne. E’ un luogo fatto di piccoli borghi medioevali, uniti da un intrico di stradine strette e zigzaganti ma con un asfalto ineccepibile. Valgono sicuramente una visita Sant’Antonino, disposta esattamente sulla cima di un colle a formare un cerchio perfetto, ed il piccolo borgo di Pigne, ove consigliamo per una sosta enogastronomica ed il pernottamento la “Casa Musicale” (è opportuno prenotare), un tempo un vero istituto musicale ora trasformato in albergo ristorante.
Chiesa di Sant'Antonino |
Dalla terrazza e dalle camere vista mare potrete godere di un panorama ineguagliabile. I prezzi sono accettabili in rapporto all’offerta (dai 50 agli 80 € per la camera doppia e dai 15 ai 35 a testa per la cena).
Ben presto si giunge a Calvi, cittadina mondana con di un bel porto turistico e di un centro pedonale ricco di ristorantini. Da non perdere la Cittadella, l’antica città fortezza che sorge in posizione dominante, alta com’è rispetto alla Marina. Un sapore particolare, di tempi lontani, ha l’assaggio di un buon dolce alla sala da the “A scola” (sono 18 i tipi di the che i titolari saranno lieti di offrirvi) durante l’ora del tramonto, quando i colori giallo e rosso pervadono l’ambiente filtrando dalla finestra panoramica posta in fondo al locale e brillando sulle ceramiche e porcellane di cui il posto è ricco. Ottime anche le insalate per un pranzo veloce e leggero.
Da Calvi a Galéria la carreggiabile che segue la costa dopo il passo diviene veramente pessima ma pur sempre transitabile anche a bordo di una sportiva come la nostra Thundercat. Galéria ha la tipica aria da paesino di pescatori ed è uno dei punti di partenza dei battelli per la Riserva Naturale della Scandola,
Riserva Naturale della Scandola |
Gli Amanti |
L'elefante |
Colori |
No comment |
dove l’unico abitato, Girolata, è raggiungibile solo via mare o a piedi tramite una mulattiera in circa 2 ore di cammino (occorre lasciare la moto in una piazzuola sul Col de la Croix fra Galéria e Porto). Le escursioni a bordo dei natanti turistici (partenze anche da Porto per gite della durata di 2-3h e prezzi fra i 28 e 34 €) vi permetteranno di conoscere alcuni angoli di questa penisola di roccia rossa che s’infuoca al tramonto, forse l'area più selvaggia della Corsica costiera. Ammirate l’esplosione di colori di certe rocce, talmente vari in alcuni punti che sembra di essere di fronte alla tavolozza di un pittore.
Veduta su Porto: diurna e notturna |
Stretta e serpeggiante ma con un discreto asfalto, la strada prosegue per Porto, piacevole località di ristoro dove per dormire conviene rivolgersi alle strutture lungo la via che in un paio di chilometri porta dalla statale fino al mare con alloggi fra i 30 e 50 € per la camera doppia. Potendo spendere fra i 60 e gli 80 € è meglio rivolgersi ai 3 stelle prospicienti il porticciolo. Per mangiare consigliamo invece il Ristorante “La Tour Genoise”, nel cuore del paese e segnalato anche dalla guida Routard negli ultimi 4 anni, è affollatissimo e conviene prenotare, magari passandovi di persona durante la giornata.
Fra Porto e Piana |
Da Porto a Piana la carreggiata è angusta e trafficatissima, non gibbosa ma sporca e molto, molto suggestiva. Prima di giungere a Piana è di rigore una sosta al tramonto per ammirare uno dei monumenti naturali più caratteristici e pubblicizzati dell'isola, le famose Calanches.
Les Calanches |
Si tratta di rocce rosse che nell’ergersi al cielo conferiscono all'ambiente un aspetto irreale. Il luogo è ricco di sentieri per il trekking. Dopo 11 km, passata Piana, il traffico diminuisce sensibilmente, la carreggiata si allarga divenendo veloce, godibile e divertente, ma perde tutto il fascino del panorama e dell’essere incastonata a forza fra le rocce a picco sul mare. La tipicità del paesaggio si perde a mano a mano che ci si avvicina ad Ajaccio.
Il capoluogo della Regione è una metropoli per gli standard locali, il traffico è più che caotico e diventa difficile muoversi anche in motocicletta. Soprattutto è la poesia dell’ambiente Corso a mancare. Gli odori, i colori sono quelli tipici di una grande città. Storicamente Ajaccio non offre nulla se non una Cittadella che si può ammirare solo dall’esterno poiché ancora occupata militarmente, un quartiere genovese mal tenuto e la casa natale di Napoleone Bonaparte. Tutte le vie sono aperte al congestionatissimo traffico salvo una: Rue Cardinal Fesch, parallela al lungo porto e dove si trovano locali e negozi per lo shopping. Meglio quindi proseguire verso ovest sul lungomare fino a Point de la Parata. Da qui si ha una magnifica veduta sulle Isole Sanguinarie, visitabili anche in barca con escursioni che partono dal “Port de Plaisance Tino Rossi” ad Ajaccio. Per pernottare è vivamente consigliabile prenotare, pena il ritrovarsi in Alberghi costosi oppure in vecchie stamberghe. Segnaliamo in particolare due indirizzi per il rapporto qualità/prezzo, di cui il primo è sulla guida Routard 2001: l’Hotel Marengo**, Rue Marengo, Tel.04/95214366, carino ma che costringe ad una discreta passeggiata per arrivare in pieno centro e l’Hotel Kalliste**, Course Napoleon (a due passi dalla strada pedonale) con camere doppie da 50-55 €. Entrambi offrono una sistemazione per la moto.
E’ con vero sollievo che riprendiamo il nostro percorso dirigendoci verso l’interno, alla scoperta di luoghi per certi versi selvaggi, solitari, lontani da quel mare tanto decantato, luoghi però il cui ricordo sarà forse il più bello di tutta la vacanza. La statale che unisce l’attuale capoluogo con quello dei tempi che furono (Corte), è, motociclisticamente parlando, esaltante e foriera delle più ampie soddisfazioni nella guida. Salendo di quota raggiungiamo Vizzavona, che non è propriamente una località ma un passo montano. Di seguito arriviamo a Vivario (dove non ci sono sistemazioni per la notte). In un baleno (tanto è il divertimento nella guida che il tempo pare volare) siamo a Corte.
Corte |
La Cittadella ("...come un nido d'aquila...") |
Il Campanile
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La Cittadella in notturna |
piccola chiesa
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Ad un primo approccio l’impressione non è delle più positive. Le case sono poco curate e hanno intonaci rovinati, segno di incuria. In realtà in questa cittadina e nel verde che la circonda abbiamo trascorso 3 fra i più bei giorni di tutta la vacanza. Per il pernottamento consigliamo l’Hotel SampieroCorso (si paga solo in contanti), Avenue Président Pierucci, Tel. 04/95460976, con stanze spartane ma ampie, luminose e soprattutto pulite a 43 € compreso il garage per la moto, o, in alternativa, l’Hotel du Nord, Cours Paoli 22, Tel. 04/95460068, poco convincente visto da fuori ma provvisto di stanze molto ampie e segnalato dalla guida Routard 2001, con prezzi di 45 € a camera. Attenzione per il ricovero della moto poiché vengono sistemate nell’ingresso; meglio chiedere.
Corte fu capitale, sebbene per un periodo limitato. Come tale conserva ricordi del passato nella sua struttura medioevale e negli edifici militari quali la Cittadella, che sorge sulla sommità del monte che sovrasta la città “…come un nido d’aquila…” recitano i locali. Dal punto di vista gastronomico in centro non avrete che l'imbarazzo della scelta ed i suoi dislivelli, le sue scalinate, lo rendono movimentato e ideale per una passeggiata prima di coricarsi per smaltire la lauta cena. Corte ha un’altissima concentrazione di pasticcerie. Ottima quella in Place Gaffory che però è solo rivendita, mentre per una buona colazione con brioches e cappuccino occorre rivolgersi ai Bar-Pasticceria sul Cours Paoli.
Ma non è certo nella sola Corte che si estrinseca la bellezza di questa parte della Corsica.
La Gorges della Restonica |
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Immancabile la splendida escursione nella Gorges della Restonica (profonda gola da visitare in linea di massima dalle h. 9:00 alle 17:00 – dipende dalla stagione – e comunque quando il sole la illumina). 15km di immersione in un luogo di fiaba, costeggiando un torrente dalle acque cristalline di color verde smeraldo e con scenari mozzafiato che si aprono agli occhi man mano che, salendo, si viene inebriati dal profumo degli abeti. Per chi non disdegna il trekking è imperdibile la passeggiata che in un’ora porta al lago di Mélo e poi, in un’altra oretta scarsa, al magnifico lago di Capitello, dalle acque blu cobalto. Da non dimenticare il necessario per il pic-nic . Un’avvertenza per chi si appresta a visitare la valle in piena stagione turistica: quando il parcheggio (che a luglio e agosto diventa a pagamento) esistente in fondo alla gola esaurisce i posti, la strada viene chiusa con una sbarra nei suoi ultimi 5km circa.
Incontro con un CanadAir vicino a Calacuccia |
il lago di Calacuccia |
Tenendo Corte come punto di partenza, un’altra valida escursione la si può compiere superando il lago di Calacuccia (bacino artificiale sulle cui sponde oziano alcuni bovini) fino ad arrivare almeno alla Casa Forestale di Pappaghia, da cui parte il sentiero che in un paio d’ore di cammino porta al lago di Nino, particolarissimo nella sua verde maculatura. Chi non ama il trekking potrà divertirsi a giocare con i maiali selvatici. Non occorre rinunciare a stare in sella per dare un'occhiata alla famosa “scala di santa regina”, identificabile praticamente solo al tramonto là dove le rocce assumono improvvisamente una tonalità rosso cupa (si tratta di un sentiero anticamente utilizzato dai pastori per la transumanza, ripidissimo e scavato a forza nella dura pietra). La terza possibile escursione partendo da Corte è alla Gorges de l’Asco, anche questa una stretta vallata scavata dall’omonimo fiume, con un percorso che, lasciata la statale, parte in sordina senza troppe pretese ma che in 30km vi porta fino agli oltre 1500m di altitudine di Haut Asco, dove si trovano i principali impianti sciistici della Corsica (chiaramente ridicoli in confronto a quelli delle nostre Alpi) e laddove si dipartono numerosissimi sentieri fra cui quello che in circa 5h (!!!) porta al lago di Cinto (siamo proprio ai piedi del Monte più alto di tutta la Regione con i suoi 2700m).
Panorama dal rifugio di Haut Asco |
Impianti sciistici di Haut Asco |
Haut Asco è anche uno dei punti in cui passa il GR20, sentiero che senza soluzione di continuità consente agli accaniti del trekking di attraversare tutta l’isola da nord a sud.
Giunge il momento di ripartire da Corte alla volta di Bastia, non prima però di effettuare una deviazione per visitare la Castagniccia, un luogo dove si può respirare l’aria di una Corsica “vera”.
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La Castagniccia |
Ancora oggi, nei 70km che la contraddistinguono, vi è un’unica possibilità di pernottamento a Piedicroce (stanze a circa 45 €). Il grigio nastro d’asfalto corre tagliando colline di un verde intensissimo. Non dimenticate di tanto in tanto di soffermarvi ad osservare come nella fitta vegetazione facciano qua e la capolino piccoli agglomerati urbani con poche decine di abitazioni.
I maiali selvatici sono una presenza costante sulle strade della Corsica |
Ma ciò che nella Castagniccia è più presente è naturalmente l’albero che le ha dato il nome: da Morosaglia a Cerbione si è costantemente circondati da castagni i cui ricci a partire da inizio settembre cadono dai rami e, schiacciati dai pneumatici delle auto, formano una bianca patina polverosa.
Inoltre, se sulle strade di montagna della Corsica mucche e maiali selvatici sono una presenza costante, in Castagniccia si possono incontrare anche asini, muli e capre (attenzione alla guida!).
Giunti sulla litoranea, solo pochi chilometri ci separano dal porto di Bastia.
Roberto e Keti - giugno/settembre 2001