CORSE du SUD
La parte Sud della Corsica è quella maggiormente votata al turismo balneare grazie alla presenza di molte fra le più belle spiagge della regione ed è soprattutto la facilità nel raggiungerle nonché la loro estensione a renderle idonee al turismo di massa. Le più famose non sono le più affascinanti che la Corsica possa contare, ma spesso unicamente le più conosciute e frequentate, sempre comunque splendide. Accanto a strisce di sabbia lunghe centinaia di metri non mancano ad ogni buon conto le più piccole calette ed è un vero divertimento partire al mattino presto alla scoperta di un angolo diverso della costa. Le strade offrono moltissimi passaggi per giungere al mare ed ognuno porta ad una differente spiaggetta, ci vorrebbero mesi per esplorarle tutte. Prima di iniziare l'itinerario vorremmo infine porre l'accento su Bonifacio, per dire che ci ha letteralmente stregato. Vedremo poi perché.
Partiamo da Ajaccio, di cui si è già ampiamente dibattuto nella sezione intitolata alla Corsica del Nord. Scendendo verso sud la scelta si pone fra l'entusiasmante strada statale, ottima per divertirsi alla guida della moto e la litoranea, al solito stretta, tortuosa e piuttosto sconnessa ma foriera di begli scorci. Indicativamente fino a Coti Chiavari il nastro d'asfalto si mantiene in buone condizioni pur con curve sempre più strette man mano che si sale in quota sul Col de Cortonu (dove si trova un discreto ristorante), mentre successivamente si incontra un tratto molto sconnesso lungo una ventina di chilometri che va a migliorare avvicinandosi a Porto Pollo (minuscola località che ha tutta l'aria di un tipico abitato di pescatori in parte riciclato a fini turistici).
A pochi chilometri da P.to Pollo sorge, assolutamente da non perdere, il maggiore insediamento preistorico dell'isola, Filitosa, che conta alcune fra le più suggestive e meglio conservate sculture
Filitosa: allineamento Menhir intorno all'ulivo millenario |
megalitiche risalenti a 5-6.000 anni prima della nascita di Cristo. Meraviglioso l'allineamento di 5 menhir intorno ad un ulivo millenario. Per cogliere appieno la poesia del luogo occorre effettuare la visita al mattino presto, prima dell'arrivo dei pullman con orde di turisti. E' buona norma essere in loco per le ore nove. Per informazioni Tel. 0495740091.
Proseguiamo poi per Propriano, bel paesotto turistico dove passare la notte e rilassarsi con una passeggiata sul lungomare pieno di locali e con l'immancabile porticciolo turistico. Questa località non ha tuttavia il fascino di luoghi come Calvi, dove si respira aria di élite, o Porto, incastonata in un ambiente che non ha eguali. A Propriano abbiamo pernottato all'hotel Ibiscus, senza infamia e senza lode, privo di garage chiuso (le moto sono parcheggiabili sul retro), al prezzo di 47 € la camera doppia.
E finalmente siamo a Sarténe.
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Avevamo sentito parlare di questa città tutta di granito ed eravamo ansiosi di vederla. In effetti questo materiale è stato utilizzato in blocchi grezzi per costruire di tutto, dai palazzi alle scale. Il centro storico offre magnifiche prospettive e vi si accede oltrepassando un anonimo arco sito in un lato della piazzetta principale. Vi si trovano varie botteghe artigiane e ci ha particolarmente colpito la Savonerie, in cui un'amorevole fanciulla trascorre le giornate lavorando sapone di tutte le essenze nelle forme più varie. Gli edifici sono alti, fino a sei piani, per riparare i cittadini dalla furia del vento. Abbiamo pernottato all'Hotel Des Roches a 55€ con la moto anche qui nel parcheggio esterno, accessibile senza protezioni.
Oltre che una bella cittadina Sarténe è una buona base per visitare tutto il promontorio di Senetosa, da Propriano a Roccapina, magari transitando più e più volte per quella favolosa statale dalle curve così esaltanti che segna il confine orientale della penisola. Le spiagge sono molteplici, spesso raggiungibili solo a piedi, in barca o con una leggera moto da enduro. Noi abbiamo visitato il piccolo borgo di Tizzano, oltrepassato il quale ha inizio un facile sterrato di circa 2 km. che porta ad una spiaggetta di sabbia rosa, chiusa ai lati da rocce di granito. Più a sud si trova Roccapina, resa famosa dal Rocher du Lion (la roccia del leone) che la domina dall'alto. E' racchiusa in una baia a forma di mezzaluna e vanta acque dal colore caraibico ed è frequentatissima. Si raggiunge dopo un tratto sterrato di 2 km.
Spiaggia di Tizzano |
Spiaggia dai riflessi argentei |
Riprendiamo la statale che sale in quota fino a Bocca di Curalli, dove si trova un chiosco per il ristoro, per poi in un paio di chilometri ridiscendere nuovamente a livello del mare. Da qui parte sulla destra un sentiero che in 200 m. porta ad una spiaggia solitaria (almeno nel periodo della nostra visita) dalla sabbia color argento e dalla palpabilità molto particolare (non è descrivibile a parole la strana sensazione che si prova nel calpestarla).
La Palombaggia |
Spiagge e calette si susseguono a ritmo incessante fino a Bonifacio e poi da Bonifacio a Porto Vecchio e poi più a nord fino a Pinarellu. Citiamo solo le più famose: la Palombaggia,
che sorge di fronte alla Riserva Naturale delle Isole Cerbicali ed è costituita da una lunga mezzaluna di sabbia chiara intervallata da "colate" di roccia rossastra, in un'ampia baia dalle acque turchesi;
Sugheri sulla via per la Rondinara |
la Rondinara a cui si accede transitando per una stretta stradina di 7 km al termine
Faro di Punta Chiappa |
della quale c'è un parcheggio a pagamento
(2.5 € per le moto e 4 per le auto) e che sorge in una baia formata da un istmo di terra che s'incunea nel mare producendo, alle
spalle di quello principale, un altro arenile meno frequentato e comodissimo nelle giornate in cui il primo è battuto dal vento; la Tonnara, cara agli abitanti di Bonifacio poiché poco distante (circa 8,5 km.), ampia e dotata di tre ristoranti.
Molto bello infine il faro di Punta Chiappa, nei pressi di un villaggio naturista.
Noi da Sarténe abbiamo preferito avviarci verso l'interno per arrivare al Col de Bavella (via Levie e Zonza - occorre una mappa un po' dettagliata). Il manto stradale si mantiene sempre in buone condizioni fino al passo. Ammirate, mentre salite, il massiccio della Bavella dalle forme e dai colori così caratteristici e differenti dal paesaggio circostante.
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In vetta è un proliferare di sentieri per il trekking e si dice che si possano avvistare i Mufloni. Scendendo poi fino al mare la strada peggiora ma, pur costringendo a rallentare il ritmo, si mantiene ben transitabile salvo gli ultimi, terribili, 15 km prima di arrivare a Solenzara.
Da qui è un attimo raggiungere P.Vecchio, che non ha l'aspetto caratteristico di una cittadina Corsa. Ci sono negozi alla moda come non ne abbiamo visti neppure a Calvi, parte degli edifici sono stati ricostruiti negli anni '70 perdendo quella tipicità delle costruzioni Corse. Di giorno il traffico è asfissiante ma alla sera è piacevolissimo fare due passi nel piccolo centro storico, fitto di caffé e ristorantini. A P.Vecchio gli alloggi non mancano ma, turistica com'è, diventa difficile scovare una sistemazione dal valido rapporto qualità/prezzo. Noi consigliamo gli Hotel Mistral e Panoramico, che sono in pieno centro e consentono di lasciare parcheggiata la moto alla sera (è bene prenotare).
E veniamo a Bonifacio e ai suoi dintorni, zona non a caso tenuta per ultima e che varrebbe da sola un articolo a parte, ma non ci dilungheremo, lasciando alle fotografie il compito di descriverne la poesia.
La casa di un'attrice francese |
Queste sono canalette per l'acqua fra una casa e l'altra, servivano in caso d'assedio |
Una delle Porte d'entrata alla Cittadella |
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Bonifacio nella zona nuova del porto detta "la marina" |
Le Falesie sulle quali sorge la Cittadella |
Riportiamo solo gli aspetti più importanti: la città sorge ai bordi di un fiordo lungo 1,6 km, unico nel suo genere nel Mediterraneo ed il solo a poter proteggere le imbarcazioni dalla furia del mare e del vento, che qui spira sempre impetuoso. Bonifacio si divide ne "la marina", sostanzialmente il porto, e "la cittadella", l'antica città fortezza. In comune c'è l'altezza degli edifici, anche qui a proteggere gli abitanti dal vento, ma solo quella visto che "la marina" è più recente e la sua architettura si scontra con quella medioevale de "la cittadella". Bonifacio va vista dal mare per coglierne appieno la particolarità costruttiva. Appare come sospesa sulle falesie, scogliere di calcare alte fino a 60 metri e che con la giusta luce assumono una colorazione bianca splendente. I prezzi per il pernottamento qui sono mediamente più elevati. Segnaliamo però il miglior ristorante che abbiamo provato in Corsica: l'Archivolto. E' nella cittadella nei pressi della chiesa di S.ta Maria Maggiore e, se potete spendere fra i 25 ed i 40 € per cenare, qui troverete piatti tipici, piatti particolari, piatti raffinati o piatti semplici ma inconsueti. Noi siamo stati così rapiti dall'ambiente che vi abbiamo trascorso due splendide serate consecutivamente. Occorre prenotare.
Andiamo infine alla scoperta di uno dei luoghi più affascinanti che circondano Bonifacio, ovvero Capo Pertusato dove sorge l'omonimo faro.
Il faro di Capo Pertusato |
Cala Sciumara |
Si raggiunge in pochi minuti di motocicletta per poi proseguire a piedi per circa 15 minuti. Oltrepassate il vecchio faro e arrivate fin sull'orlo della falesia alta 60 metri e sulla vostra destra si aprirà uno scenario incantevole. Dall'alto ammirerete la magnifica Cala Sciumara con i suoi imponenti scogli, una visione imperdibile. La spiaggia è raggiungibile in 15 minuti di cammino.
Riprendendo la moto vale una visita la successiva Cala Longa per ammirare l'inizio della Riserva Naturale di Lavezzi, visitabile con battelli turistici che partono dalla spiaggia di Piantarella.
Abbiamo già accennato al fatto che Bonifacio va vista anche dal mare e noi l'abbiamo fatto, prendendo il traghetto per la Sardegna dove abbiamo trascorso un'altra settimana di splendide ferie. Ma questa è un'altra storia.............
Keti e Roberto
Altre spiagge nei pressi di Bonifacio: a sinistra la Tonnara e a destra Sant'Amanza |