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AIMAR A. & DELFINO M., 1997. Analisi archeozoologica dei reperti faunistici provenienti dal sito medievale di Santa Vittoria d'Alba e "Via Gioberti", Alba (CN). Riassunti del "II Convegno Nazionale di Archeozoologia". Asti, 14-16 Novembre 1997: 1.

I materiali faunistici analizzati provengono da due siti coevi (XIII sec.), ma sono relativi a contesti sociali differenti poiché si tratta in un caso di un castello (Santa Vittoria) e nell'altro di un insediamento urbano (Via Gioberti). Lo studio permette di proporre un confronto tra le loro economie.
Il materiale si presenta piuttosto frammentario e molti resti ossei sono particolarmente leggeri ed erosi in superficie.
I 736 resti ossei identificati provenienti dal castello di Santa Vittoria appartengono nella quasi totalità a Mammiferi (90.1%) e in piccola percentuale ad Uccelli (7.1%) e a Rettili (2.8%). I resti di rettili sono stati attribuiti a Emys orbicularis. Il sito di Via Gioberti ha restituito 290 frammenti identificabili che comprendono in prevalenza Mammiferi (73.9%) e Uccelli (25.1%). Due soli frammenti sono stati attribuiti ad Anfibi. I pesci sono rappresentati da un unico resto. La composizione del campione faunistico relativa ai Mammiferi evidenzia l'alta percentuale di bovini, caprovini e suini in entrambi i siti. Nel sito di Santa Vittoria numerosi frammenti attestano la presenza del cane. Resti di animali selvatici sono stati rinvenuti unicamente nel castello. Il gruppo animale più numeroso è rappresentato dai caprovini nel castello e dai suini nel sito urbano. L'analisi delle età rivela che i bovini corrispondono in prevalenza a individui vecchi. La maggior parte dei caprovini supera l'anno di età sebbene vi sia una discreta percentuale di individui uccisa nei primi mesi di vita. Il conteggio degli elementi scheletrici ha messo in evidenza, per suini e caprovini, una frequenza decisamente più elevata dell'arto anteriore a quella dell'arto posteriore.
L'analisi tafonomica delle superfici ossee permette di riconoscere tracce chiaramente riconducibili ad attività di macellazione. Si tratta sia di strie che di tracce di fendenti presenti sui resti di bovini, caprovini, suini e cane. La localizzazione di queste tracce ha permesso di osservare l'applicazione di tecniche diverse impiegate nella disarticolazione del femore dal coxale in suini e caprovini. E' inoltre possibile confermare un interesse alimentare nei confronti del cane. Non si identificano tracce di macellazione sui resti di testuggine d'acqua.
Le indicazioni fornite da questo studio parrebbero suggerire consuetudini alimentari in parte diverse nei due siti, corrispondenti a una dieta più varia degli abitanti del castello.


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© Massimo Delfino - 2000 / Earth Science Department - Florence University - Italy / revised December 2000