Rino Albertarelli

 Rino Albertarelli, nato l'8 giugno 1908 a Cesena (Forlì), si trasferisce a Milano nel 1928, iniziando a collaborare come illustratore a numerose riviste tra le quali possiamo ricordare "Il Balilla", "Viaggi e Avventure" e "Il Cartoccino dei Piccoli", che dirigerà dal 1933 al 1935. L'anno successivo debutta nel mondo dei fumetti con "I pirati del Pacifico" su "Argentovivo" e "Capitan Fortuna" e "Big Bil"l su "L'Audace". Nel 1937 inizia a collaborare ai periodici Mondadori (Topolino) dando tra l'altro vita al Dottor Faust, a Gino e Gianni e a Kit Carson, l'Indiano Bianco ospitato su Topolino. Così era chiamato per aver disegnato il West dalla parte dei pellerossa con 30 anni di anticipo su Holliwood. Un personaggio che si distaccava dalla tipologia tradizionale, un eroe vecchio e stanco, ricco di umanità. Albertarelli dice che l'avrebbe voluto ...alla Don Chisciotte, dalla pistola fallibile, perennemente malmenato dai cattivi della frontiera, ma la sua idea non passò...

 Questo personaggio infine positivo con o nonostante la sua abilità, di anziana guida di carovane, che fa della esperienza e della  maturità il suo punto di forza, passerà con la sua collaborazione al Tex Willer di Bonelli. Ha collaborato saltuariamente alla creazione delle tavole per la "Domenica del Corriere". Queste tavole del periodo bellico saranno pubblicate nella Galleria Immagini. Dopo la Seconda guerra mondiale realizza alcune riduzioni salgariane per il settimanale "Salgari" e fumetti rosa per la Francia, ma dall'inizio degli anni Cinquanta si dedica completamente all'illustrazione per oltre vent'anni. Torna ai fumetti nel 1973 con "I protagonisti", una collana di documentate e minuziose biografie degli eroi del West rimasta interrotta dalla sua morte improvvisa avvenuta il 21 settembre 1974. L'ultimo titolo della serie sarà poi completato da Sergio Toppi

      

 

 

I PROTAGONISTI (1974)
Questa splendida collana di volumi di grande formato fu voluta dall'editore Sergio Bonelli e dallo sceneggiatore-disegnatore Rino Albertarelli per cercare di "fare il punto" su alcuni personaggi dell'epopea del West che venivano spesso trattati, negli altri albi a fumetti, con una certa disinvoltura storica, dovuta alla necessità di privilegiare le tematiche avventurose. Il risultato fu una serie di volumi a fumetti (vere e proprie biografie) tra i più belli mai pubblicati in Italia. Alla scomparsa di Albertarelli, l'ambizioso progetto, troppo legato alla sua personalità e al suo tratto, venne abbandonato, e la serie si chiuse con l'albo numero 10.

   

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