I MATANIA - UNA DINASTIA DI ILLUSTRATORI

Eduardo, Ugo, Tullia, Franco,  e Fortunino

E. Matania: la famiglia giovane

Eduardo Matania

Eduardo Matania: (1847-1929) Capostipite di questa famiglia d'artisti, fu pittore naturalista e per esigenze economiche illustratore di copertine e libri, Sua la copertina di " La Vita di Garibaldi" di Jessie White Mario. Antonio La Gala: Pittore vicino alle maniere della "scuola di Resina" (espose alle Promotrici Salvator Rosa del 1867 e del 1887), Edoardo fu soprattutto elegante illustratore. Firmò raffinati disegni su prestigiose pubblicazioni (fra cui "L'Illustrazione Italiana" la "Storia di Vittorio Emanuele II"), scene della vita napoletana degli anni umbertini, vedute della città, fatti e personaggi dell'epoca, in cui si respirava ancor l'atmosfera risorgimentale. 

La generazione successiva è rappresentata dai cugini Fortunino, figlio di Eduardo, ed Ugo, nipote dello stesso Eduardo. Quella successiva a Fortunino ed Ugo, vanta artisti, distribuiti in vari campi. Una figlia di Fortunino, Clelia, (attiva dalla fine degli anni Trenta e spentasi nel 1981), e una figlia di Ugo; Vera (che ha debuttato negli anni Settanta), hanno scelto le strade del cinema e del teatro. Artisti figurativi poliedrici sono poi Bruno e Tullia, primogenito e secondogenita di Ugo. Antonio La Gala  

Fortunino Matania

Fortunino Matania: cartolina reggimentale 8°

 

 

Matania E. - Bersaglieri alla Cernaia

Garibaldi combattimento di Luino -E. Matania

E. Matania - Morte Pisacane

     
E. Matania Garibaldi ferito Ugo Matania: (Napoli 1888-1979) più giovane di sette anni del cugino Fortunino, seguì studi accademici dal 1905 al 1911. Grafico pubblicitario e disegnatore, opera in un'ottica naturalistico-descrittiva, lavora con suo cugino Fortunino a varie pubblicazioni londinesi (dal 1913 al 1924), tra cui "The Sphere" e "London Magazine" , così pure a grandi riviste italiane da "Il Mattino Illustrato" 1924-1947 a "Scena Illustrata", "Illustrazione del popolo" 1941-1947, al quale si alternò con Molino, "Corriere dei Piccoli" 1948-1954 e più tardi alla "Domenica del Corriere" 1948-1951 in sostituzione di Beltrame con non numerose tavole ma di grande effetto. Partecipa con successo al cosiddetto Concorso "Della Regina", indetto dalla regina Elena allo scopo di costruire una galleria di busti,dipinti e stampe che ricordassero la Grande Guerra e la Vittoria. La giuria termina la selezione il 3/7/1934, premiando a pari merito oltre al Nostro, artisti del calibro di Nino Bertoletti, Tommaso Cascella, Ugo Marchig etc.

Cadorna by Ugo Matania

Cognato dei Matania fu Alberto Della Valle, morto suicida nella sua casa di Via Kerbaker, autore di suggestive illustrazioni per i romanzi di Emilio Salgari, realizzate senza conoscere i luoghi dove la narrazione era ambientata, come d'altronde fece l'autore

     
illustrazioni Della Valle Tullia Matania: apprezzata artista, figlia di Ugo, è nata a Napoli, dove vive e lavora, negli stessi locali che hanno visto il padre disegnare copertine e prime pagine di giornali come «Il Mattino illustrato» dal 1924 al 1947, e poi quelle della «Domenica del Corriere» e del «Corriere dei Piccoli». Inizia la sua carriera di pittrice e scultrice nel 1950. Ha eseguito varie Vie Crucis, due delle quali sono nella Casa dei Padri Gesuiti a Cappella Cangiani in Napoli. Dal 1979 è attiva anche come operatrice culturale per l’Associazione “Ugo Matania”. 

Della Valle illustrazione Salgari

     

Fortunino Matania  1881-1963

Nato a Napoli disegnò il suo primo libro all'età di 14 anni. Studiò poi a Parigi Milano e Londra dove lavorò per il Graphic  dal 1901 al 1903. Diviso fra l'amore per Napoli e l'Inghilterra, collaborò ad alcune delle riviste illustrate più famose in Europa "L'Illustrazione Italiana" di Milano, "L'illustration di Parigi", "The Illustrated London News" fino allo scoppio della I Guerra Mondiale. Ritornato in Italia per assolvere gli obblighi di leva, fu arruolato nei Bersaglieri prestando servizio nella pubblicistica.  Ritornato a Londra lavorò per lo Sphere  e in qualità di inviato, ai periodici inglesi , "Britannia and "Eve e Tatler" che lo costrinsero anche ad una faticosa vita da reporter dai ritratti dei Pellerossa nordamericani ai viaggi degli Zeppelin. Illustrò l'incoronazione di Edoardo VII e continuò a collaborare con riviste inglesi. Pittore, reporter, disegnatore rapidissimo, specialista nella ricostruzione storica-pittorica greca, romana e rinascimentale, collaborò anche dal 1895-1902 all"L'Illustrazione Italiana". Quando Eduardo Scarfoglio nel 1924 lo chiamò a Napoli, per illustrare "Il Mattino Illustrato", per non lasciare la sua indaffaratissima vita girovaga, propose al suo posto il cugino Ugo che in quel momento stava con lui a Londra. Nel 1940 molte sue opere andarono distrutte, durante i bombardamenti di Londra, nel suo studio. 

Fortunino Matania nel suo studio

Fortunino Matania (1881 - 1963) was Italian by birth. After training in his father's workshop he illustrated his first book at the age of 14 and later worked as illustrator for newsmagazines worldwide. One of the most accomplished realistic illustrators and artists of his time, his wartime work was immensely popular and appeared in nearly every major newsmagazine, Allied, neutral and Central Powers alike. After and during the war, his work adorned many a history book as well. During the war he mainly worked for the British magazine 'the Sphere' as their star illustrator, usually producing one full page illustration or more per weekly issue, often for the opening cover page. These illustrations were sold to other magazines and publications worldwide. Literally tens of millions of readers saw war time events through the medium of Matania's weekly illustrations and as such he played an important role in defining people's mental image of what Great War battlefield scenes and soldiers looked like. He was also employed by the British government and commissioned by individual British regiments. He visited the front several times which allowed him to view wartime conditions at first hand and talk with soldiers about their experiences. From sketches and memory he could then finish a painting, often in a few days time. At other times, when his illustrations depicted specific news events he would receive information, photographs or rough sketches and descriptions from on-the-scene reporters or eye-witness reports.

 

Drawing on personal experience and technique as well as on information from archive photographs or prints he would then set to work composing and finishing the required illustration. Rich in detail and carefully composed, his stirring paintings often depicted heroic or romantic scenes. In our present day and age they appear at times to be overly sentimental if not somewhat theatrically posed. However, Matania seems to have been in accord with the prevailing mood and tastes of the times, when exaggerated gestures and explicitly heroic, if sometimes improbable seeming deeds and actions were greatly admired. Matania might best be described as a photographer who used paint and brush. Indeed his illustrations are so realistically executed that at first sight they can be mistaken for photographs, which is probably the reason why his works were so immensely popular at the time : they could show what no photographer ever could, namely scenes of action and battle, replete with danger, stirring and heroically romantic events which cannot be captured on film, partly because his illustrations are distillations and compilations of many separate instances and events, but yet somehow true and recognizable nonetheless. 

     

Nurse (a sinistra) e Benedizione al campo prima della battaglia sotto

Quite often Matania's illustrations were published as two page spreads in newsmagazines. Publication of his work in 'the Sphere' was always of the best quality but due to limitations in contemporary technology, and because of the cost, color printing was not always feasible, so most of Matania's Great War work is now known to us in grey tone or sepia, sometimes even rendered into highly constrasting black and white engravings in other less expensive magazines (*see example). In a way that is a shame, since his war-time paintings could be very colorful. Several color reproductions can be seen in this collection, all others are in sepia or grey-tone as they appeared in magazines at the time

   
Fortunino Matania nel suo studio Inglese

Fortunino Matania nel suo studio

 

Matania: il vicolo

Bersaglieri sfilano a Napoli sul Lungomare    
   

Ma i cavalli, se non erano gravi, si curavano. In Italia il servizio veterinario di pronto soccorso si chiamava Croce Azzurra, la stessa croce che portano ora i veterinari nel fregio del cappello e per gli Usa la Red Star

Se il manifesto (Americano) a destra diceva "aiutate
il cavallo e vedrete che il cavallo salverà voi
(traduzione non letterale), la sua copia a sinistra,
solo leggermente modificata (la testa del soldato e
lo zoccolo anteriore destro)
, ci dice di un saluto,
un abbraccio fra uomo e cavallo, (anche un bacio)
- Addio vecchio Mio - Good-Bye Old Man prima 
di essere soppresso, probabilmente per ferita grave 
o perdita dell'uso di gambe

     

Dopo aver portato sul grande schermo la II guerra mondiale, con film del calibro di "Shindler’s List" e "Salvate il soldato Ryan", e ancora con "L’Impero del sole", Spielberg è in arrivo con War Horse, progetto che per l’argomento trattato e non meno per acute tattiche di distribuzione, sembra confezionato apposta per dominare la serata degli Oscar 2011 il prossimo dicembre. Questa nuova opera filmica è stata ispirata dall’omonimo racconto per ragazzi,  scritto nel 1982 da Michael Morpurgo e edito da Kaye & Ward.

War Horse (2011) diretto da Steven Spielberg è interpretato da David Thewlis, Benedict Cumberbatch, Jeremy Irvine, Emily Watson, Tom Hiddleston e David Kross.  Il libro è ambientato durante  la prima guerra mondiale e narra di Joey, il cavallo di un ragazzo di nome Albert, che viene venduto e attraversa l'Europa in conflitto, cambiando la vita a chi incontra.  "War Horse parla dei sacrifici che si compiono per amore - i sacrifici di un ragazzo in tempo di guerra che cerca strenuamente di ritrovare il suo cavallo,  e i sacrifici di un cavallo che lotta per la sopravvivenza in un periodo buio della storia. Nonostante la separazione, i loro destini restano sempre intrecciati fino a che..
http://www.greatwardifferent.com/Great_War/Animals_at_War/Animals_at_War_00.htm  
 

     

Al centro saluto fra guardia italiana e inglese

a destra e sinistra produzione commerciale di Fortunino Matania

     

IL QUADRO DI FORTUNINO MATANIA NELLO STUDIO DI ADOLF HITLER

Tandey, l’uomo della provvidenza e Matania il suo mentore. Si ignora che fine abbia fatto la riproduzione.

Hitler never forgot the moment he stared down the barrel of death, nor the face of the man who spared him, he stumbled across a newspaper featuring the famous image of Private Tandey which noted his being awarded the VC for bravery. Hitler kept it and on becoming Chancellor of Germany ordered government officials to obtain a copy or reproduction of the Matania painting.

 

Quando nel 1938 Chamberlain andò a far visita a Adolf Hitler a Berchtesgaden rimase sorpreso di vedere il quadro. Così gli disse Hitler "That man came so near to killing me that I thought I should never see Germany again, providence saved me from such devilishly accurate fire as those English boys were aiming at us"

Adolf Hitler the fighting man is the subject of this engrossing feature, chronicling the future dictator's combat experience as a foot soldier in World War I. Excerpts from Hitler's letters from the front, recollections of regimental comrades, and evaluations by his officers offer a revealing portrait of a brooding, fearless loner who preferred battlefields to brothels, frontline service to home leave, and kept the men he frequently risked his life to protect at arm's length. Original German, British, and American wartime footage presents a graphic visual impression of life in the trenches. In a world of death, hardship, and discipline, Hitler sought comfort in the companionship of his English terrier, and in sketches and watercolors he rendered during lulls. This candid, meticulously researched program provides an intimate, well-rounded, and unique picture of the most controversial figure of the 20th Century. It speculates on the influence wartime service exercised on his personal and political development, filling a critical gap for any sincere appraisal of Hitler's psyche, motives, and subsequent actions. Germany/United Kingdom, 2004, B&W/ Color, 80 minutes.

http://www.ihffilm.com/22854.html  Hitler soldato

Dirà poi TANDEY “I took aim but couldn't shoot a wounded man, so I let him go." “Non me la sentivo di sparare a un soldato ferito e lo lasciai andare”

 Il soldato Tandey non poteva immaginare cosa  stesse preparando per lui (in quell'estate del 18)  il destino e cosa sarebbe accaduto al mondo di li a 2O anni. Ferito, ma sempre fortunato a non lasciarci la pelle,  nel luglio del '18 venne aggregato al 5° reggimento Duca di Wellington  dopo che anche l’ultimo dei suoi reparti era andato distrutto. Sul suo petto risplendevano varie decorazioni ma non la Victoria Cross che arriverà proprio per il combattimento di Marcoing di fine settembre (alla fine della guerra risulterà il soldato più decorato d’Inghilterra). Ma a Marcoing era successo di più. Nell’occupare un villaggio si era trovato faccia a faccia con un soldato tedesco ferito.  Non poteva immaginare che quel soldato era Hitler e che avrebbe fatto meglio a finire il lavoro. (Hitler era già stato ferito nel 1916 alla battaglia della Somme). Tandey lo lasciò li e si caricò sulle spalle il compagno ferito nella azione e fece ritorno al suo riparo.  Il caso volle, ma non proprio il caso, che Fortunino Matania dipingesse l’azione che porterà Tandey alla massima ricompensa. Il 17 dicembre lo stesso Re Giorgio V appuntava sul petto di Tandey la Victoria Cross a Buckingam Palace per il salvataggio del compagno. Tandey aveva rimosso dai suoi ricordi l’immagine di quel tedesco ferito e l'azione, ma non Hitler che l’aveva inserita in quella teoria del destino, che faceva di lui Hitler, il predestinato al futuro della Germania, del Grande Terzo Reich (se non era un segno del destino questo). Saputo che in Inghilterra qualcuno aveva dipinto il fatto accaduto,  Hitler brigò fino a quando riuscì ad ottenere dall’ambasciatore inglese una copia del quadro.

http://www.worldwar1.com/heritage/hitler2.htm

     

Titanic

TITANIC DI FORT. MATANIA

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Franco Matania Of Italian origin. Pupil of his relative, distinguished artist and illustrator, Fortunino Matania R.I. 1881-1963. Artist in all media, though mainly in Conté and Pastel. Early career in Paris and Southern Spain until 1958. Member of the United Society of Artists, the Society of Graphic Fine Art and Associate of the Society of Equestrian Artists.1st prize Pastel Award Mall Galleries 1984. Society of Equestrian Artists Awards Mall Galleries 1986 and Westminster Galleries 1988. Designs commissioned by "Industria Marmo Design" of Italy 1985. Works accepted 1960-88; RI Galleries, ROI, RA, Pastel Society, National Society, Graphic Society, and Equestrian Society

Indice immagini 

   

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Civili belgi sgomberati dai tedeschi -1914 - Fort. Matania

La corte serba  in fuga verso l'Albania - Fort. Matania