LA FOSSA DEL BERSAGLIERE

CARLO LEVI

  “Sono arrivato a Gagliano un pomeriggio di agosto, portato da una piccola auto sgangherata. Avevo le mani impedite, ed accompagnato da due robusti rappresentanti dello Stato, dalle bande rosse ai pantaloni e dalle facce inespressive”.
Così Carlo Levi descrive all’inizio del suo "Cristo si è fermato a Eboli"il suo arrivo nel paese lucano, che oggi si chiama Aliano, dopo aver trascorso nove anni in carcere per le sue idee. Vi arrivava da Grassano dove in un primo tempo era stato mandato al confine.

La Fossa del bersagliere è piena d'ombre, e l'ombra avvolge i monti viola e neri che stringono d'ognintorno l'orizzonte. Brillano le prime stelle, scintillano di là dall'Agri i lumi di Sant'Arcangelo, e più lontano, appena visibili, quelli di qualche altro paese ignoto, Noepoli forse, o Senise. La strada è stretta, sulle porte stanno seduti i contadini, nel buio che sale. Dalla casa del morto giungono i lamenti delle donne. Un brusio indistinto mi gira intorno in grandi cerchi, e di là c'è un profondo silenzio. Mi par di esser caduto dal cielo, come una pietra in uno stagno.

" La piazza non è veramente che uno slargo dell'unica strada del paese, in un punto più piano, dove finisce Gagliano di Sopra, la parte alta. Di qui si risale un altro po', e si ridiscende poi, attraversando un'altra piazzetta, a Gagliano di Sotto, che termina sulla frana. La piazza ha case da una parte sola; dall'altra c'è un muretto basso sopra un precipizio, la Fossa del Bersagliere, così chiamata per esservi stato buttato un bersagliere piemontese, sperdutosi in questi monti al tempo del brigantaggio e fatto prigioniero dai briganti ". ( C. Levi, Cristo si è fermato a Eboli, Milano 1973, p. 21 )

 

a sinistra - La Fossa del Bersagliere Carlo Levi 1936

The Fossa del Bersagliere is one of the precipices which surround Aliano and which is "known as the Fossa del Bersagliere, because in earlier days a captured bersagliere from Piedmont had been thrown down into the ditch by brigands." (Christ Stopped at Eboli, p. 11, The Noonday Press, 1998). The date as well as the colours of this landscape, in which spring green is used along with the customary ocher of the clay of the Basilicata, bring to mind a passage of Christ Stopped at Eboli: "... the earth which I had always seen gray and yellow, was now an unexpected and unnatural green. Spring had suddenly burst forth during my brief absence (Levi refers here to a short stay in Turin at the end of March), but the green, which elsewhere is a symbol of harmony and hope, here seemed artificial and violent; it was out of key, like rouge on the sunburned cheeks of a peasant girl." (Christ Stopped at Eboli, p. 255, The Noonday Press, 1998 

La piazza di Aliano è delimitata su un lato da un profondo burrone argilloso, che sembra voler ingoiare il paese da un momento all'altro. Esso è chiamato "la Fossa del bersagliere", perché vi fu gettato dai briganti un bersagliere piemontese. Un'altra tradizione fornisce, invece, un'altra versione: il bersagliere fu gettato nel burrone non dai briganti, ma, più prosaicamente, da un marito geloso. Questo luogo dovette esercitare una grande suggestione su Levi, che la raffigurò in una prima tela. In alcuni documenti della Fondazione Levi, il quadro è ricordato anche con il titolo: "Aliano dalla Fossa del Bersagliere" oppure "La mia casa ad Aliano sopra il Fosso del Bersagliere" . Mario Trufelli Viaggio in  Lucania 

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"Aliano sul burrone" 24 settembre 1935

La Fossa del Bersagliere est l'un des ravins qui entourent Aliano et qui « tient son nom d'un bersagliere piémontais, précipité là, au temps du brigandage, par des bandits qui l'avaient fait prisonnier un jour qu'il s'était égaré dans ces montagnes. » (Le Christ s'est arrêté à Eboli, p 15,243 Éditions Gallimard, 1948). Les couleurs de ce paysage, dans lequel le vert printannier est marié aux habituels ochres de l'argile de la Basilicate, rappellent, aussi par leur date, un passage bien précis de Christ s'est arrêté à Eboli : « ... la terre que j'avais connue grise et jaunâtre était maintenant toute verte, d'un vert artificiel et imprévisible. Ici aussi, le printemps avait éclaté brusquement pendant les quelques jours de mon absence (Levi se réfère ici à un court séjour à Turin à la fin de mars); mais cette couleur ailleurs si pleine d'harmonie joyeuse et d'espoir avait ici quelque chose de peu naturel et de violent; elle sonnait faux, comme le maquillage sur le visage brûlé par le soleil d'une paysanne. » 

 Museo delle Tele Carlo Levi  http://www.aliano.it/slide/start.htm